redazione il torinese

Il farò cade verso Porta Nuova, sarà un anno fortunato

farò tur to

Torino e il Piemonte ne hanno bisogno, soprattutto sul fronte lavoro e occupazione. Vogliamo crederci anche noi

 

Il tradizionale farò che precede la festa di San Giovanni è stato incendiato ed è caduto per il verso giusto: in direzione Porta Nuova che, come vuole la tradizione, significa presagio di un anno fortunato. Torino e il Piemonte ne hanno bisogno, soprattutto sul fronte lavoro e occupazione. Vogliamo crederci anche noi.

Il mondo di Mondino: cibo e spiritualità

MONDINO DERVISCI

L’artista torinese, scomparso dieci anni fa, ritorna in vita con momenti significativi del suo percorso attraverso dipinti, grafica, scultura

 

Contrassegnata da alta qualità ma anche da un buon numero di opere, la mostra in corso presso la Comunità Ebraica di Casale Monferrato (fino al 6 settembre) rende omaggio ad Aldo Mondino uno dei più importanti esponenti italiani dell’arte contemporanea. L’artista torinese, scomparso dieci anni fa, ritorna in vita con momenti significativi del suo percorso attraverso dipinti, grafica, scultura. Personaggio ironico, paradossale, irriverente, giocoso e amante del doppio senso eppure così profondo nel dare messaggi, così pregno di seria laboriosità derivatagli dalla cultura ebraica, è qui rappresentato in sfaccettature concettuali, con rimandi semantici, rivisitazioni surrealiste, pop, dada, suggestioni dell’arte orientale e delle tradizioni popolari.

 

Il titolo “Cibo e spiritualità dato alla mostra si inserisce nel tema dell’alimentazione sollevato dall’Expo unendo inscindibilmente ciò che è materiale a ciò che è spirituale. Composizioni di cioccolatini, disposti in modo da raffigurare la Stella di Davide e il Candelabro a sette braccia, la gamba di ballerina che sorregge un pesce, il grande tappeto formato da granoturco, piselli e varie granaglie, sono simbolo delle valenze storiche, antropologiche, artistiche, soprattutto religiose, che si compenetrano nel cibo, immagine di comunione in quanto mangiare insieme è come pregare. Il senso di condivisione e accoglienza è evidente nel Cortile delle Api che introduce alla mostra con la scultura “Gerusalemme” a ricordo della palma vista dall’artista nella città santa, con appesi ai rami cappelli di ogni foggia che chiunque, di qualsiasi razza o religione può appendere.

 

Lo stesso spirito di fratellanza e pluralità aleggia all’interno, a cominciare dalla sala in cui convivono il ritratto di un papa (forse Leone X tratto da Raffaello?) e il trittico con rabbini che pregano durante la festa della capanna e il rito della gallina rotante.In sintonia con la raffigurazione della danza roteante dei Dervisci, protagonisti del Sufismo, tema costante nell’arte di Mondino che qui è espresso in alcuni disegni e piccoli gioielli.

Giuliana Romano Bussola

La Milanesiana al Circolo dei Lettori

circolo lett

Ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, ritorna a Torino per il quinto anno con due serate, venerdì 26 e sabato 27

 

La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, ritorna a Torino per il quinto anno con due serate, venerdì 26 giugno e sabato 27 giugno(ore 21) ,dedicate a “L’ossessione delle parole”,e una mostra di Santi Moix al Circolo dei lettori. La sedicesima edizione del Festival si svolgerà tra Milano, Bergamo e Torino. Negli anni la Milanesiana ha sempre rappresentato un punto fisso per incontrare talenti e grandi nomi della cultura e partecipare a dibattiti attorno ai temi più importanti del sapere contemporaneo. Il tema di quest’anno è l’Ossessione. In concomitanza con la prima sezione che s’inaugura il 22 giugno la Milanesiana approda a Torino con due appuntamenti e una mostra, consolidando il suo proficuo rapporto con la nostra città e con il Circolo dei lettori. Il 26 giugno Torino ospiterà nuovamente Michel Faber insieme agli scrittori Letizia Muratori e Tullio Avoledo e alla musica di Cecilia Chailly, arpista, compositrice, cantante e scrittrice. Il 27 saranno invece in scena il romanziere Petros Markaris e Apostolos Doxiadis, autore del best seller Zio Petros e la congettura di Goldbach, seguiti dal concerto di Cristina Donà. Il 26 giugno alle 18 verrà inaugurata una mostra dei dipinti dell’artista spagnolo Santi Moix dedicati al romanzo “Il nome della rosa” di Umberto Eco. Il lavoro dell’artista diventa un’occasione per visualizzare le tracce che il libro ha depositato nei linguaggi della cultura contemporanea.

Mauro Reverberi

Un milione e mezzo di visitatori per la Sindone che chiude nel giorno di San Giovanni

DUOMO SINDONE

SINDONE VILLAGGIOSINDONE SICUREZZASINDONE VOLONTARIPer l’arcivescovo di Torino l’ostensione è stata una “esperienza travolgente alla quale la città ha partecipato con grande  entusiasmo. Il bilancio è più che positivo”

 

Anche il premier Matteo Renzi è arrivato a sorpresa alla vigilia della chiusura dell’ostensione. Il capo del governo è stato accompagnato nel Duomo dal  sindaco Piero Fassino e dall’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, reduce dalla due giorni di papa Francesco. Renzi ha rivolto i complimenti per il lavoro svolto ai volontari dell’ostensione uscendo dalla cattedrale. Sulla piazza ha concesso un po’ di tempo ai selfie dei pellegrini e dei turisti.

 

Per l’arcivescovo di Torino l’ostensione è stata una “esperienza travolgente alla quale la città ha partecipato con grande  entusiasmo. Il bilancio è più che positivo”. L’esposizione del sacro lino chiude i battenti nel giorno di San Giovanni dopo 67 giorni. Boom di presenze, ma non tante quant ci si aspettava: circa un milione e mezzo di pellegrini sono arrivati da ogni dove sotto la Mole. Il visitatore più illustre è stato ovviamente papa Francesco. “Non mi aspettavo che Torino – dice monsignor Nosiglia sul sito Ansa – rispondesse così bene, con entusiasmo e grande affetto”.

 

(Foto: il Torinese)

Tributi sulla casa, occhio all'effetto-annuncio delle riforme a raffica

casa

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

Varare la riforma dei valori catastali, senza che abbia alcuna immediata conseguenza fiscale. Dare un tempo congruo (due/tre anni) al sistema amministrativo e tributario di metabolizzare le novità, magari coinvolgendo i comuni nella verifica dell’impatto concreto dei cambiamenti

 

Sembra che il governo abbia bloccato in extremis il decreto attuativo della delega fiscale in materia di catasto. Saggiamente, direi. Ma dando ulteriore conferma che il metodo delle riforme a raffica non sempre funziona e talora produce un effetto-annuncio addirittura negativo. Vediamo di che si tratta. Da circa trent’anni si parla di una semplificazione dei tributi sulla casa e sugli immobili, che sono molteplici, onerosi e distribuiti in modo iniquo. La base di tutto sarebbe un nuovo catasto, totalmente informatizzato, capace di registrare le enormi mutazioni che in oltre mezzo secolo hanno investito il territorio. Non certo per far coincidere i valori catastali con quelli commerciali, come qualche sprovveduto riformatore continua a dire, quanto per correggere le iniquità relative fra immobili simili con valori catastali assai diversi. Questo genera le ingiustizie più gravi, normalmente accentuate dal fatto che in questi vent’anni ogni aumento di tassazione è avvenuto con incrementi percentuali lineari. Capita così che chi pagava molto, paga molto di più; e chi pagava poco, usufruendo di valori catastali sbagliati, continua a pagar poco.

 

Già IMU e Tasi, e a maggior ragione la futura “Local Tax”, avrebbero bisogno di essere applicate a valori catastali riformati. Ma qui casca l’asino, ahimè anche quello con le migliori intenzioni. Per riformare i valori catastali occorre un lavoro lungo, che non si è mai fatto per il clima di emergenza finanziaria permanente. Lungo e delicato, perché è connesso con le aliquote applicate: se i valori catastali aumentano le aliquote dovrebbero diminuire, per garantire l’invarianza della pressione fiscale. E a farlo dovrebbero essere i Comuni, tutti finanziariamente in crisi.

 

Se potessi dare un consiglio a Renzi, gli suggerirei di varare la riforma dei valori catastali, senza che abbia alcuna immediata conseguenza fiscale. Dare un tempo congruo (due/tre anni) al sistema amministrativo e tributario di metabolizzare le novità, magari coinvolgendo i comuni nella verifica dell’impatto concreto dei cambiamenti. E fra tre anni , con una base imponibile accertata e più equa, procedere al riordino di tutta la tassazione sugli immobili. E’ possibile immaginare una decisione politica che abbia un orizzonte temporale lungo il tempo necessario perché risulti efficace e non maldestra? L’alternativa sarebbe l’ennesimo provvedimento mal pensato e peggio realizzato, generatore di grandi conflitti fra Stato centrale e Comuni, e probabilmente alla fine causa di un’ulteriore aumento della pressione fiscale.

Il Corpo forestale debella traffico di Chihuahua

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Sono stati scoperti due allevamenti abusivi

 

 

Il comando torinese del Corpo forestale ha debellato un traffico illegale di animali tra Piemonte e Liguria. Una ventina di piccoli  cani Chihuahua sono stati sequestrati e consegnati a strutture veterinarie. Sono stati scoperti due allevamenti abusivi: in  una casa a Ceresole d’Alba sono stati rinvenuti 13 cuccioli di meno di due mesi e 9 cani adulti. In un’altra abitazione c’erano 10 cuccioli e 11 fattrici. Indagati i proprietari delle strutture.

Dopo il papa arriva il premier: Matteo in visita alla Sindone (e a Fassino e Chiamparino)

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Qualche giorno fa anche la moglie di Renzi, Agnese, accompagnata dalla figlia Ester, aveva fatto visita in forma privata al sacro lino

 

Dopo la due giorni torinese di papa Francesco il premier Matteo Renzi oggi arriva a Torino nel penultimo giorno di Ostensione, direttamente da Bruxelles dove ha partecipato al vertice europeo sulla crisi ellenica. Prima la visita alla Sindone, poi  visiterà anche il Museo Egizio. Nella rinnovata sede museale sarà accolto dalla presidente Evelina Christillin e dal direttore Christian Greco. Oltre agli appuntamenti religiosi e culturali avrà modo di incontrare il sindaco Piero Fassino e il presidente della Regione, Sergio Chiamparino. DaTorino il premier partirà poi per Courmayeur, per inaugurare la nuova funivia del Monte Bianco. Qualche giorno fa anche la moglie di Renzi, Agnese, accompagnata dalla figlia Ester, aveva fatto visita in forma privata al sacro lino.

San Giovanni, Torino in festa

farò2farò3Il 24,  il clou della festa, con lo spettacolo dei fuochi artificiali alle 22.30 lungo il Po

 

Iniziano i festeggiamenti per San Giovanni, il patrono di Torino. Già martedì, dalle 18.30, la sfilata in costumi d’epoca per le vie del centro e in piazza san Carlo, dell’Associazione Piemonteisa. Invece, piazza Vittorio dalle 17 alle 24, concerti e spettacoli, con un tributo ad Elton John. In piazza Castello alle 21.30 viene acceso il tradizionale Farò. Il 24, giorno di San Giovanni, invece, il clou della festa, con lo spettacolo dei fuochi artificiali alle 22.30 lungo il Po.

 

(Foto: il Torinese)

Ciao, Francesco! Prima il pranzo con i parenti piemontesi, poi il papa saluta la sua Torino

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papa 333papa vittorio 333Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro

 

Poco prima delle 17 la papa-mobile è uscita dall’Arcivescovado dove, in precedenza, papa francesco aveva pranzato con i suoi parenti piemontesi. Carla Bracchino è l’anziana  cugina che ospitava il papa nelle sue visite in città negli anni passati. Ed erano quattro anni che non incontrava il cugino salito al soglio di Pietro.  Stamane. Con lei anche il figlio, Maurizio Bracchino, con la famiglia, e gli altri parenti Vanna e Luca Bellero. Il corteo di auto al seguito della vettura bianca del pontefice è passato lentamente per piazza Solferino, tra gli applausi di migliaia di giovani dell’estate ragazzi e non. Papa Bergoglio, dopo la sua due giorni sotto la Mole,  ha definito la  visita a Torino “un ritorno a casa, in cui ogni  incontro è stato molto importante”, in particolare “la preghiera silenziosa davanti alla Sindone” e la visita alla Chiesa di santa Teresa dove si sposarono  i nonni. poi l’arrivo a Caselle da dove è ripartito per la Città del Vaticano.

 

(Foto: il Torinese)

Ecco il terrazzo di Francesco e il posto auto della Papa-mobile

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papa autoARCIV2Sulla terrazza si affacciano le stanze dove Francesco ha dormito nella notte tra domenica e lunedì e dove ha pranzato con gli “ultimi” di Torino e con i suoi parenti piemontesi

 

Nella sua due giorni torinese il papa ha soggiornato nell’antico palazzo episcopale, in via Arcivescovado 12. L’edificio e’ sede degli arcivescovi torinesi dal 1777 quando, l’attuale palazzo arcivescovile, precedentemente occupato dai Padri della Missione, divenne anche la sede definitiva degli archivi della Chiesa subalpina. I documenti furono in un primo tempo divisi in vari locali.

 

Nel 1934 il cardinale Maurilio Fossati fece allestire le strutture che ne permisero il riordino e l’organizzazione. Dal 1988 agli anni 2000, si sono poi susseguiti vari interventi di ristrutturazione e ampliamento.

 

Sul terrazzo che vedete nelle nostre foto si affacciano le stanze dove Francesco ha dormito nella notte tra domenica e lunedì e dove ha pranzato con gli “ultimi” di Torino e con i suoi parenti piemontesi. Chissà se avrà preso un caffè con l’arcivescovo, sotto il gazebo verde.

 

Nel cortile del palazzo era parcheggiata la papa-mobile bianca targata SCV 1: la vettura numero 1 dello Stato della Città del Vaticano. Nel cortile potete vedere l’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia con padre Georg Ganswein, già collaboratore di Papa Ratzinger, e gli uomini della Gendarmeria vaticana. 

 

(Foto: il Torinese)