redazione il torinese

Caffè storici, il cuore della Torino di una volta

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Con intelligenza sono stati mantenuti il più possibile come ai tempi della nascita, cosa che purtroppo non è accaduta in altre città del Piemonte dove i caffè storici sono stati trasformati in bar o negozi

 

In una città come Torino dove si respira un’atmosfera antica e culturale concorrono a dare un’immagine di raffinatezza i molti caffè storici, leggendari punti di ritrovo di personaggi famosi che, tra un caffè, un vermut e un pasticcino ispirarono pagine di storia e di arte. Con intelligenza sono stati mantenuti il più possibile come ai tempi della nascita, cosa che purtroppo non è accaduta in altre città del Piemonte dove i caffè storici sono stati trasformati in bar o negozi distruggendo strutture architettoniche e arredi d’epoca.

 

Il più antico è il Cambio aperto nel 1757 di fronte a palazzo Carignano, capolavoro del Guarini, divenuto nel 1848 sede del parlamento Subalpino da cui Cavour usciva con brevi pause per gustare la colazione al caffè con il tacito accordo con il suo segretario che dalla finestra dell’ufficio gli faceva segno di ritornare in caso di necessità. Ogni volta che si entra nel locale torna alla mente immagini di Camillo Benso che tra specchiere e stucchi, rimasti ancora intatti, gusta il buon cibo come i comuni mortali.

 

Goloso doveva esserlo davvero Cavour se si recava spesso anche al Bicerin aperto nel 1763 dove ancora ci si inebria col piccolo bicchiere di caffè, crema di latte e cioccolato dopo aver visitato il Santuario della Consolata mischiando felicemente il sacro al profano. Nel piccolissimo locale, forse il caffè più piccolo esistente, dove tutto è rimasto come una volta fecero tappa anche Dumas, Pellico e Puccini.

 

Al caffè Fiorio del 1780, affrescato dal Gonin denominato ” Caffè dei Machiavelli” o ” Dei Codini” perché frequentato da clienti di area conservatrice, da nobili e da alti ufficiali in divisa, si recavano Roberto D’Azeglio, Santorre di Santarosa ma anche Friedrich Nietzsche e Cesare Pavese che, grazie alla dolcezza del gelato dimenticavano, per qualche istante, l’uno l’esaltazione della volontà di potenza del super uomo, l’altro la ricerca della realtà interiore e il disagio esistenziale, entrambi abbandonando istinti suicidi.

 

Il caffè San Carlo aperto nel 1822 nell’omonima piazza definita salotto di Torino e primo locale ad usufruire l’illuminazione a gas, era frequentato da patrioti, intellettuali, dallo scrittore Dumas, dal filosofo Croce ma anche da pittori come Casorati e dai “Sei di Torino” creando un’ambiente in cui si univano varie discipline culturali.

 

Il 1875 vide l’apertura del caffè Platti (oggi purtroppo chiuso) di Corso Vittorio Emanuele, interessante esempio di stile Liberty, dove spesso Luigi Einaudi sorseggiava il caffè leggendo i giornali e Giovanni Agnelli parlava di calcio; proprio qui fu fondata la Juventus da studenti appassionati di sport.

 

Il caffè Baratti nato nel 1875 presso la Galleria Subalpina fu restaurato nel 1909 accrescendone l’eleganza con specchi, dorature, stucchi e bronzi di Edoardo Rubino; un ulteriore restauro dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale non creò dissonanze in quanto accuratissimo come l’ultimo conservativo del 2004 che, rispettoso, non ha disturbato l’atmosfera Liberty. Qui sostarono Mascagni e Gozzano che fu ispirato dai deliziosi pasticcini per la poesia “Le golose” osservando con delicata ironia i diversi comportamenti delle signore che “ritornando bambine, gustavano i dolci, sollevando la veletta, con le dita senza guanto”.

 

Il caffè Torino del 1903 rappresenta il trionfo dell’Art Nouveau in un arredo di specchi, stucchi, ferro battuto della bella scala sinuosa. Dai tavolini all’aperto si gode la vista di piazza San Carlo e, proprio di fronte, del monumento a Emanuele Filiberto del Marocchetti che il grande Bistolfi considerava il più bel monumento equestre dell‘ottocento.

 

Il caffè Mulassano aperto nel 1907 elegantissimo nei suoi marmi, decori in bronzo, specchi dorati, sculture lignee, era meta di notabili di Casa Reale e di artisti del teatro Regio che potevano gustare la novità portata dagli Stati Uniti, il tramezzino, termine coniato da D’Annunzio dopo che l’ebbe assaggiato durante una sosta nel piccolo ma splendido locale. Qui erano soliti incontrarsi, Italo Cremona e Giacomo Grosso. Mario Soldati e Giovanni Arpino.

 

Il caffè Reale, dall’elegante arredo suggestivo e singolare per le vetrine in cui sono esposte preziose porcellane e argenti di Casa Savoia è una tappa obbligata per chi visita il Polo Reale che comprende Galleria Sabauda, Biblioteca, Armeria e il Museo Archeologico.

 

(Foto: il Torinese)

Giuliana Romano Bussola

Rave party nel Canavese con mille partecipanti

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I carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno bloccato l’arrivo di altri giovani per evitare che un assembramento di troppe persone potesse causare problemi

 

Dalla sabato notte un migliaio di giovani provenienti da tutto il nord Italia ha dato il via ad un rave party nelle campagne tra Montanaro e San Benigno Canavese. I carabinieri della Compagnia di Chivasso che hanno bloccato l’arrivo di altri giovani per evitare che un assembramento di troppe persone potesse causare problemi, come verificatosi in occasioni analoghe in anni precedenti: musica sparata ad alto volume, sostanze stupefacenti e alcol. La situazione, per ora,  è sotto controllo.

 

(Foto: archivio)

Entro fine anno saranno 7000 i migranti accolti e distribuiti nelle province piemontesi

Il sindacato di polizia Sap, aveva espresso la propria preoccupazione qualche giorno fa: “Con i continui arrivi l’apparato della sicurezza rischia di andare al collasso. Già oggi la nostra regione accoglie oltre 6.200 profughi, un numero doppio rispetto ad appena 6 mesi fa. I nuovi arrivi rischiano di rendere la situazione ingestibile

 

MIGRANTI MAREEntro la fine del 2015 si prevede che in Piemonte saranno circa  7mila i migranti distribuiti in tutte le province e i problemi organizzativi non sono pochi. Walter Gorrieri, segretario regionale piemontese del sindacato di polizia Sap, aveva espresso la propria preoccupazione qualche giorno fa:“Con i continui arrivi l’apparato della sicurezza rischia di andare al collasso. Già oggi la nostra regione accoglie oltre 6.200 profughi, un numero doppio rispetto ad appena 6 mesi fa. I nuovi arrivi rischiano di rendere la situazione ingestibile e addirittura pericolosa per l’ordine e la sicurezza pubblica, nonostante lo straordinario lavoro delle forze di polizia, delle istituzioni locali e del volontariato”. “Abbiamo una carenza di organico di almeno 500 operativi in tutto il Piemonte – dice Gorrieri – e non riusciremo a controllare tutte queste persone che devono essere sottoposte prima ad una visita medica e poi a fotosegnalamenti, per altro non obbligatori. Dopodiché, sbrigate queste incombenze, i profughi sono liberi di girare e di muoversi mentre noi siamo nell’impossibilità di garantire un adeguato numero di volanti e gazzelle per controllarli. Faremo ovviamente il possibile, ma la situazione rischia di sfuggire di mano”.

 

Gli fa eco il consigliere regionale Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia, che polemizza con la Giunta di Sergio Chiamparino: “L’ennesima arrogante assurdità della sinistra che governa la Regione Piemonte sulla fallimentare gestione dell’emergenza profughi: imporre a una piccola comunità montana come Villar Pellice contro il volere del Sindaco un centinaio di profughi, proprio mentre viene annunciato lo stop al finanziamento con conseguente smobilitazione in autunno al campo della Croce Rossa di Settimo Torinese presso il Centro Fenoglio! Una invasione di un piccolo centro montano solo per soddisfare i pruriti ideologici di SEL e di Chiamparino, ma noi Fratelli d’Italia non rimarremo con le mani in mano”. E aggiunge: “Bloccheremo il progetto della Giunta Chiamparino a colpi di esposti in Procura e carte bollate: verificheremo con unProfughi sopralluogo l’idoneità strutturale ed igienico sanitaria della struttura alberghiera del Crumiere e verificheremo se la Regione ha affidato la gestione della struttura alla Diaconia valdese con l’evidenza pubblica necessaria per qualsiasi appalto di tale importanza o se ha ricorso illegittimamente ad affidamenti diretti, come fatto finora dal Comune di Torino censurato per questo dall’Anticorruzione: tanto lavoro per il nostro team legale e magari anche per la magistratura!”

 

Per far fronte alla situazione la Giunta regionale ha predisposto un piano. “La Regione Piemonte – dice Monica Cerutti, assessore all’Immigrazione – in quest’ultimo anno si è impegnata con forza per contribuire a unire e far dialogare i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei migranti sul territorio. Per la tenuta del sistema è centrale il costante confronto e la collaborazione tra Prefetture, amministrazioni locali e gestori dei progetti. Il Piano è il primo passo che porterà a trasformare l’accoglienza in Piemonte da fenomeno emergenziale in strutturale e per farlo abbiamo, di concerto con gli altri soggetti chiamati in causa, individuato una serie di azioni che devono diventare la normalità. A fare la differenza deve essere infatti la qualità dell’accoglienza”.

Tra innocenza ed esperienza inizia sotto la Mole la nuova avventura degli U2

Secondo alcune voci di corridoio dovrebbero arrivare in città da domenica, per gli appassionati e già caccia agli idoli di una vita…

 

bono u2Ci siamo, tra poco meno di una settimana, venerdì 4 settembre, gli U2 daranno il via al primo dei due concerti con cui apriranno da Torino il loro Innocence+ Experience Tour europeo. Come accadde nel 2010, la band irlandese sceglie Torino ( unica tappa in Italia) per dare il via ad una serie di concerti sold out in tutta Europa, dopo aver concluso lo stesso tour in Nord America. Che gli U2 amassero l’ Italia l’avevamo capito già da un po’,  ma sembra che Bono e compagni abbiano un feeling particolare per la nostra regione e per la cucina piemontese, dopo la notizia è l’avvistamento di Bono a Cuneo per il pranzo di ferragosto. I fan italiani stanno facendo il conto alla rovescia già da diverse settimane e c’ e chi ancora spera di trovare un biglietto che vale come l’oro per chi li segue ormai da trent’anni e più, da tempi di Boy o di War, quando quattro ragazzi quasi sconosciuti cantavano urlando la Sunday Bloody Sunday della loro Irlanda. Ora tocca al Tour dell’Esperienza, della maturità artistica ma anche dell’Innocenza che è quella dei loro figli e che la band cerca di racchiudere nelle nuove canzoni. Secondo alcune voci di corridoio gli U2 dovrebbero arrivare in città da domenica, per gli appassionati e già caccia agli idoli di una vita…

 

Angela Barresi

 

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Nelle foto di Christian Bernardinelli il camion e i preparativi per l’allestimento del palco per l’esibizione degli U2

L'estate sta (quasi) finendo, dopo un inizio settimana torrido temperature in discesa

cielo nuvole tempo

sole cielo caldograttacieloLo zero termico si abbasserà da 4.400 a 3.600 metri di altitudine

 

Ancora 24 ore di caldo africano in Piemonte: il meteo di Arpa segnala che l’estate più calda da molti decenni a questa parte durerà per tutta la giornata di lunedì. Poi la depressione proveniente dal mare del Nord arriverà e si estenderà fino al centro nord Italia. Così martedì pomeriggio i primi temporali, anche forti, che segneranno l’inizio della fine dell’estate si riverseranno sul Piemonte settentrionale ed occidentale, mercoledì il maltempo interesserà tutta la regione. In vista un netto abbassamento delle temperature massime (sopra i 36 gradi, domenica, un po’ in tutto il territorio regionale). Lo zero termico si abbasserà da 4.400 a 3.600 metri di altitudine.

 

(Foto: il Torinese)

L'incendio al Darwin fu doloso: tracce di benzina

carabinieri auto

Non si è trattato di un incidente: le fiamme sono state appiccate da qualcuno

 

Lo scorso 7 aprile un incendio aveva distrutto un’ala del liceo Darwin di Rivoli, già tristemente conosciuto per il crollo del controsoffitto che uccise studente Vito Scafidi nel 2008. Non si è trattato di un incidente: le fiamme sono state appiccate da qualcuno, in modo doloso, secondo quanto stabilisce la relazione consegnata dai vigili del fuoco al pm Guariniello, titolare del fascicolo. Le indagini hanno verificato che sulle macchinette del caffè, da cui l’incendio si era sviluppato, sono state individuate tracce di benzina.
   

Auguri, Alfonso! Il finanziere più anziano d'Italia ha 108 anni

finanza storica

Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926

 

Ha compiuto 108 anni il Finanziere più anziano d’Italia:  Alfonso Fabbri, cuneese, Appuntato in congedo. Si arruolò nella Guardia di Finanza nel 1926 come appartenente alla squadra Sportiva del Corpo, dopo come incaricato della vigilanza alla Zecca dello Stato a Roma e successivamente in vari reparti ai confini con Jugoslavia,Austria e Svizzera.Partecipò anche alla campagna d’Africa e nel 1943 fu catturato dai nazisti.

Terre del Chiusella, l'Unione fa la forza

chiusella iarman

L’Unione dei comuni: undici chilometri quadrati circa e oltre 1700 abitanti che hanno deciso di proseguire insieme il loro cammino amministrativo All’incontro pubblico è intervenuto anche il redattore del “Torinese”, Massimo Iaretti

 

Nel 2011, quando l’associazionismo non era ancora obbligatorio, quattro comuni dell’Eporediese – Colleretto Giacosa, Parella, Quagliuzzo e Strambinello – diedero il via ad un processo che ha portato alla nascita dell’Unione dei comuni delle Terre del Chiusella. In totale sono undici chilometri quadrati circa e oltre 1700 abitanti che hanno deciso di proseguire insieme il loro cammino amministrativo. Dopo quattro anni, cambiati tre dei quattro primi cittadini che hanno dato via al processo, con il supporto delle giunte e dei consigli comunali, minoranze comprese, l’Unione si è trovata in un incontro pubblico che si è svolto venerdì sera a Colleretto Giacosa, nell’ambito della serie di iniziative “Unione dei comuni in festa”. A fare gli onori di casa c’era Paola Gamba, primo cittadino di Colleretto Giacosa, unico sindaco “superstite” che ha sottolineato come “tutti noi dobbiamo provare a ragionare come territorio, l’Unione è un punto di forza della zona Ovest di Ivrea”.

 

Poi il microfono è passato a Massimo Iaretti, giornalista de “Il Torinese.it”, ma anche consigliere a Parella dal 2010 al 2014 e consigliere dell’Unione, come capogruppo delle minoranze, inserite in Pedanea, dal 2012 al 2014. In un costruttivo “botta e risposta”, nella prima parte della serata Alberto Corsini, che è stato il primo segretario dell’Unione e ne ha redatto lo Statuto, dopo 24 riunioni preparatorie con i sindaci, ha spiegato cosa sono e quali caratteristiche hanno le Unioni e quali furono le difficoltà incontrate nel creare le Terre del Chiusella, in un quadro normativo che mutava continuamente (e il cui approdo finale, probabilmente, è ancora lontano) con, in aggiunta, le difficoltà che insorgevano dalla burocrazia. Un esempio in questo campo sono stati i nove mesi per l’istituzione della tesoreria dell’Unione. Roberto Comitini, già sindaco di Parella e primo presidente delle Terre del Chiusella ha sottolineato il lavoro svolto nell’arco degli anni e spiegato i motivi che hanno portato alla nascita delle Terre del Chiusella. Poi c’è stato un contributo degli amministratori vecchi e nuovi, con gli interventi del past sindaco di Quagliuzzo, Domenico Ferraro, dell’attuale vice sindaco di Quagliuzzo e vice presidente dell’Unione, Pierluigi Terzi, del sindaco Strambinello, Marco Corzetto (il suo predecessore Eralda Caserio non ha potuto intervenire perché fuori zona9 che ha evidenziato la necessità di allargare lo spettro delle competenze anche ad altri settori come la sicurezza.

 

Dopo uno spazio storico, con la proiezione di diapositive che riportavano vecchi ambienti e personaggi dei quattro comuni, la seconda parte della serata è stata contraddistinta su quelli che sono gli scenari futuri, con il contributo di Marco Bollettino, da 3 mesi sindaco di Parella e presidente dell’Unione che ha delineato una road map dei prossimi passaggi, secondo un cronoprograma che dovrà fare crescere la razionalizzazione dei servizi e dell’utilizzo del personale per arrivare ad un obiettivo di efficienza nei confronti degli utenti. La serata, come del resto l’organizzazione della Festa dell’Unione ha visto un notevole impegno della commissione Innovazione, e in particolare di alcuni suoi componenti come il presidente Ernesto Barlese, Mauro Demarie, Ezio Amprimo,il primo capogruppo di minoranza a Quagliuzzo, gli altri, rispettivamente ex consigliere unionale e di Strambinello ed ex assessore alla cultura di Parella.

 

Piergiorgio Minazzi

 

 

 

 

Le donne lo sanno

Così presenti, profonde, complesse e irrisolte, incomprensibili e a volte, meravigliosamente leggere. Non so se un uomo potrà mai comprendere davvero cosa pensa una donna

  
donna jackieLe donne lo sanno. Hanno quella saggezza ancestrale, quell’istinto acuminato 
dentro che parla anche quando vorrebbero zittirlo. Di fronte a un problema, a 
una questione irrisolta, a un parto multiplo, a una cicatrice, hanno una 
scintilla di vita, qualcosa che le spinge ad andare sempre avanti, sempre un pò 
più in là, tessendo nell’umana stanchezza ragnatele di energia. E hanno un 
senso in più, quel senso che va oltre tutto e le guida, invisibile e potente.

La natura ci ha programmate per resistere al parto, per essere squarciate in 
due dal dolore e  nel mentre provare una gioia così grande. E se non 
partoriamo, se decidiamo di non farlo o la natura ha deciso che noi non 
possiamo, siamo sempre e comunque madri. Di un’idea, di un progetto, di un 
compagno, di una situazione, così protese in avanti, ramificate come alberi, 
con le radici salde nella terra.

donna bimboCosì presenti, profonde, complesse e irrisolte, incomprensibili e a volte, 
meravigliosamente leggere. Non so se un uomo potrà mai comprendere davvero cosa 
pensa una donna, come si approccia alla vita, di pancia di mente e di cuore, 
spalancata nel domani e sprofondata nel presente, qui e ora.

Le donne sono solide, sono solide le amiche le mamme e le nonne, a volte 
troppo presenti, troppo amorevoli, troppo piene di scuse per l’altra metà 
(quella maschile) del cielo.

 

Federica Billone

 

www.tuttigliuominidilola.it

Piemonte Italia, vivere la regione

MONTAGNA PIEMONTELa storia del Piemonte continua

 

Regione “capitale”: ecco la vocazione del Piemonte. Da quando Emanuele Filiberto sposta la capitale del rinascimentale ducato di Savoia a Torino fino all’unificazione d’Italia nelle battaglie risorgimentali e nell’aula del Parlamento Subalpino, ancora oggi conservata in Palazzo Carignano. Il trasferimento a Roma della capitale non priva il Piemonte della sua centralità nell’elaborazione delle idee e nella partecipazione ai grandi momenti della recente storia del paese come la Resistenza e i grandi movimenti di trasformazione delle relazioni sociali, di cui Torino diventa il fulcro nel suo nuovo ruolo, conquistato a partire dalla metà dell’Ottocento e strenuamente difeso oltre le soglie del nuovo millennio, di capitale dell’industria. Una capacità di rinnovarsi e trasformare le crisi in occasioni di sviluppo che consente oggi al Piemonte di posizionarsi come centro nevralgico dell’innovazione e delle nuove tecnologie, non più solo in Italia, ma nell’intera Europa. Per conoscere storia, arte, cultura ed eventi sul territorio regionale.

 

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