redazione il torinese

Shopville a palazzo Nervi? Le opinioni dei lettori su Fb

PALAZZO LAVORO PROGETTO

Dibattito vivace sulla pagina Facebook del “Torinese”. Ecco alcuni post dei nostri fan

 

L’articolo pubblicato sabato sul Torinese, a proposito della possibile destinazione a centro commerciale “elegante” di Palazzo del Lavoro, dopo l’incendio che lo ha colpito, ha suscitato un vivece dibattito sulla pagina Fb del nostro giornale. Decine di migliaia le visualizzazioni del post e centinaia i commenti (a dire il vero quasi tutti contrari alla proposta). Ve ne riproponiamo alcuni.

 

Manuela Nicolò Direi che visto lo stato di Palazzo Nuovo, visto che già Economia e Commercio ci teneva le lezioni, perchè non pensare di dare una sede dignitosa all’Università di Torino? Magari con la conclusione dei lavori della metro………avrebbero dato nuovo impulso anche al mercato immobiliare della zona sud di Torino!

 

Giuliano Demarie negozi di livello superiore, shopville dell’eleganza. mi fa sorridere (eufemismo) questa idea. non sono ancora terminati i lavori di rifacimento della stazione di porta nuova, avrebbe dovuto essere un salotto nel salotto di torino, negozi, shopping, aree di incontro, bar e ristoranti . e poi? frequento per lavoro la stazione ogni giorno e ho visto negozi aprire e chiudere nel giro di niente. tuttora sono molti gli spazi di vendita vuoti e sfitti. ora mi viene spontaneo un pensiero; se un progetto analogo non ha funzionato in un contesto come la stazione dove volere o volare il passaggio di gente è intenso e comunque per dimensioni minore al palazzo del lavoro, come farà a funzionare in un posto decisamente fuori mano e con metrature quadruple se non oltre a quelle della stazione? prima di fare opere faraoniche che non so fino a che punto possano essere utili, perchè non ci mettete in condizioni di avere dei soldi da spendere? cercare di far girare le cose affinchè ci torni la voglia di comperare? quando saremo a quel punto penseremo dove andare a comperare non pirma!

 

Andrea Campo Ma basta centri commerciali ! Basta per l’amor di dio, state ammazzando i piccoli commercianti con la costruzione selvaggia dei centri commerciali ! Fateci un posto dove fare concerti, eventi teatrali o roba simili, cosi oltre a lingotto e pala olimpico abbiamo un’altra struttura per ospitare eventi che possano attirare persone !

 

Elisa Vitale Basta centri commerciali e riqualifichiamo i portici di via Nizza, sono uno scempio per i turisti che arrivano con treno e metropolita .

 

Gaia Pascale Centro commerciale elegante?medio alto?fuori dal centro?in quella zona??mha a me pare na cag….io ci andavo all’università e non mi è sembrata proprio una zona in di Torino…ho lavorato al lingotto esattamente lì dietro e la clientela non era di ceto medio alto!!vedremo che ne verrà fuori….

 

Rita Vergnano Cima Roba marziana! bel progettino per essere stato fatto in pochi giorni a nostra consolazione. una bella shopville per multinazionali…. D’altra parte non essendoci più gran lavoro in Piemonte, grazie all’oculata gestione di Olivetti, Seat eccetera da parte dei manager di partito ( De Benedetti, Colaninno e compagnia che si sono impoveriti con questi ingrati incarichi) a che serve un Palazzo del Lavoro? E poi abbiamo i bellissimi frigoriferi, pardon! Grattacieli, risorsa continua di risparmi per la Regione: si dice che grazie a questi risparmi e alla rinuncia degli assessori a parte dei rimborsi abbasseranno le tasse regionali sui redditi più modesti!

 

Sonia Calabró Io sinceramente apprezzo sempre sia vero questo progetto….e’ pochi mesi che abbiamo preso casa in zona e devo dire che e’ abbastanza deserta di negozi comodi senza l’ uso dell’ auto e poi lo trovo un punto strategico per la fine ancora un po’ lontana della metro a piazza Bengasi…ci sara’ più movimento e più gente…
Bertolo Irene quanti anni ci mettono per avere un’idea??? che cervelloni paghiamo!!! se chiedevano a qualunque persona che passava per la strada l’avrebbero trovata molto prima l’idea, prma che tutto andasse a ramengo!!!
Silvia Di Ciero Speriamo che sia la volta buona….

E' ancora festa de l'Unità, in Piazza d'Armi torna la storica kermesse che fu del PCI

unita benigniLA STORIA La guerra non aveva neppure svoltato l’angolo ed era forte il bisogno di stare insieme e far festa, pur mantenendo una forte impronta politica. L’idea era partita direttamente da Giancarlo Pajetta e dagli esuli che, l’anno prima,  avevano partecipato nella Parigi liberata alla festa de “L’Humanitè”, l’organo del Partito Comunista Francese. Milano era semidistrutta dalle bombe e si decise di trasferire l’iniziativa in una zona periferica

 

La festa annuale del Pd si tiene a Torino dal 27 agosto al 13 settembre in Piazza d’Armi e  torna a chiamarsi Festa dell’Unità. Il segretario provinciale Fabrizio Morri ha detto: “ci saranno meno dibattiti e più festa”. In programma film su Cuba, un torneo di calciobalilla e ci saranno anche un’enoteca di buon livello e un’ area bimbi. Tra gli ospiti:  Delrio, Orfini, Guerini, Serracchiani. Ripercorriamo i 70 anni di vita della storica kermesse popolare nell’articolo che segue, scritto per il “Torinese” da Marco Travaglini. 

 

 

“E fu subito Festa”, 70 anni di feste de l’Unità

 

di Marco Travaglini 

 

unita tavolataCadeva di domenica il 2 settembre 1945 quando, nelle brughiere ad ovest dell’abitato brianzolo di Mariano Comense, venne organizzata la prima festa de L’Unità. La guerra non aveva neppure svoltato l’angolo ed era forte il bisogno di stare insieme e far festa, pur mantenendo una forte impronta politica. L’idea era partita direttamente da Giancarlo Pajetta e dagli esuli che ,l’anno prima,  avevano partecipato nella Parigi liberata alla festa de “L’Humanitè”, l’organo del Partito Comunista Francese. Milano era semidistrutta dalle bombe e si decise di trasferireunita comense l’iniziativa in una zona periferica. Così la scelta cadde su Mariano Comense dove, dal 1944,  si erano insediate alcune industrie sfollate dal capoluogo lombardo e fra queste la Breda, dove tra gli operai si contavano molti militanti del Pci.  Lì, nei boschi tra la zona delle fornaci e Lentate sul Seveso, al “Casin del Porta”, si svolse la “Grande scampagnata de l’Unità”. Per «testimoniare la ripresa di una nuova e gioconda vita di popolo», come si poteva  leggere sul programma, si diedero appuntamento migliaia di lavoratori accompagnati dai famigliari.

 

 unita torino 2A Mariano giunsero con ogni mezzo di trasporto: dalla bicicletta ai treni delle Ferrovie Nord., dalle motociclette ai camion. “Un autocarro portava unita manifestosette botti di vino, da distribuire alla spina, con i bicchieri di vetro. E c’era anche qualcuno che provò a bere dalla bottiglia, a garganella”, ricordano i più anziani, quelli che “c’erano” quel giorno. “ E i salamini , le costine di maiale, una vagonata di michette e grandi pentoloni di pastasciutta al sugo di pomodoro. Che fame avevamo, e che voglia di far festa”.  I muri del paese erano tappezzati da manifesti che salutavano i partecipanti alla festa, firmati dal sindaco, il dottor Giovanni Del Curto, un galantuomo democristiano che venne eletto deputato alla Costituente. Oltre a mangiare, bere e ballare, il programma prevedeva un raduno ciclistico, corse podistiche, uno spettacolo teatrale per i bambini, incontri di pugilato, tiro a segno, alberi della cuccagna, corse nei sacchi, lotterie e una tombolata, con modesti premi, considerato che la guerra era terminata da poco. Poi c’era anche la parte politica, con gli interventi di Amendola, Sereni, “Cino” Moscatelli, Giancarlo Pajetta e Luigi Longo. Dalla tribuna prese la parola, salutando la folla,  anche un cappellano delle formazioni partigiane

 

Prendeva corpo la storia delle feste de L’Unità, un vero e proprio fenomeno di costume nell’Italia del dopoguerra, concepite come  momenti diunita ingresso padiglioni incontro sia festosi che culturali,dove si consolidava la coscienza popolare. Nulla era lasciato all’improvvisazione e l’appuntamento con la festa veniva preparato nei minimi particolari, con organizzazione, disciplina e la consapevolezza dell’importanza dell’avvenimento. Feste politiche, vetrina di una identità che andava affermata e resa “visibile”, quella del PCI, di quel “partito nuovo”, voluto da Togliatti nel 1944, con l’obiettivo di trasformare l’ossatura clandestina e resistenziale dell’organizzazione comunista in  un partito di governo, progressista e democratico. Ma, al tempo stesso, erano anche feste popolari, dove divertirsi e raccogliere i fondi necessari all’autofinanziamento. Per interi decenni, da quel giorno di Mariano Comense ad oggi, le Feste de L’Unità ( tornate alla loro denominazione legata dal giornale fondato da Antonio Gramsci, dopo la parentesi delle “feste democratiche”) hanno rappresentato uno straordinario appuntamento di popolo. Tra il fumo delle griglie e i mitici “tortellini”, i dibattiti e le danze al ritmo di polke e mazurke, sono passate da quelle feste intere generazioni.

 

unita berlinguerL’impegno dei militanti non si esauriva nella “gestione” durante lo svolgimento delle feste ma c’era anche un prima e un dopo, allestendole e poi smontandole (quando le strutture, come nella maggioranza dei casi, erano temporanee). Dietro alle quinte di ogni festa c’è sempre stato il sudore, la gioia, la fatica di  tanti volontari che, gratuitamente, hanno montato gli stand, avvolgendo i cavi degli impianti elettrici, acquistando i viveri, disponendo sedie o lavando enormi pile di piatti e tanti, tantissimi bicchieri e posate.  Le Feste de l’Unità sono state rappresentate anche in numerosi film, tra i quali, Prima della rivoluzione di Bernardounita locandina Bertolucci (1964), Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca(1970) di Ettore Scola,  Zitti e mosca (1991) di Alessandro Benvenuti. Vicende che racconta bene anche  Anna Tonelli nel suo libro “Falce e tortello. Storia politica e sociale delle Feste dell’Unità”, edito nel 2012 da Laterza. In quelle pagine, senza agiografie, prende corpo la storia di un pezzo d’Italia, di un grande fenomeno politico che si faceva tradizione popolare, fino a diventare patrimonio della democrazia e quindi, al di là delle idee, di tutti. Dalla “scampagnata” del ’45 , come momento di libertà e liberazione,  fino alle feste degli anni ’90 senza il Pci  ( diventato PDS e poi DS) a quelle d’oggi: ne è passata di acqua sotto i ponti e le feste, come l’Italia, sono cambiate molto. I ricordi di un anziano militante della provincia più a nord del Piemonte, quella di Verbania, rendono bene il clima e le differenze. unita novelli jotti

 

C’era voglia di vivere, e la Festa de L’Unità era uno specchio delle passioni. Anche il dissenso era sanguigno. Ricordo quando qualcuno del provinciale andava a fare il discorso alla Festa de L’Unità di S.Anna, a Pallanza. Se ai compagni andava a genio, tutto bene ma se non era gradito, apriti cielo: appena pronunciava una parola la festa s’animava in tutto e per tutto. L’orchestra provava i pezzi, dalla cucina cantavano, al bancone del bar pure, e le “comande” venivano fatte gridando come se tutti fossero diventati sordi. E così, all’oratore non gradito, non restava altro da fare che rimettersi i fogli in tasca e lasciar perdere. Ora, invece, chi non è d’accordo non lo dice nemmeno. Se ne vanno in silenzio, voltandoti le spalle. Escono dalla porta e non li vedi più. Anche le feste  non sono più come un tempo anche se, e meno male, continuano ad esserci”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Disastro colposo, 50 indagati nell'inchiesta sulla presenza di amianto negli elicotteri militari

elicotteri amianto esercito

L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta. Il Conapo, sindacato dei vigili del fuoco: “chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto”

 

Sono una cinquantina gli indagati per disastro colposo, per iniziativa del pm Raffaele Guariniello della procura di Torino. La vicenda riguarda la presenza dell’amianto negli elicotteri delle forze armate. Tra gli inquisiti i vertici e i responsabili tecnici delle società Agusta Westland e Piaggio in carica nel periodo  tra i primi anni ’90 e il 2014, inoltre  funzionari della direzione delle forze armate che era incaricata degli acquisiti dei mezzi. L’amianto è risultato presente anche in mezzi revisionati successivamente al 2012, dopo l’inizio dell’inchiesta.

 

Sulla vicenda interviene il Conapo, sindacato autonomo dei vigili del fuoco: «Chiediamo chiarezza e giustizia anche per quanto riguarda gli elicotteri dei vigili del fuoco a tutela del nostro personale che, ignaro, è stato esposto all’amianto su elicotteri della stessa marca e modello di quelli delle forze armate». Lo dice Antonio Brizzi, segretario generale del Conapo, che negli anni scorsi dopo l’avvio da parte della procura di Torino dell’inchiesta sugli elicotteri delle forze armate aveva chiesto «che le indagini fossero indirizzate anche agli elicotteri dei vigili del fuoco»  riferendosi agli sviluppi odierni dell’inchiesta della procura di Torino sulla presenza di amianto nei velivoli delle forze armate.

 

«Dopo le nostre denunce  degli anni scorsi e la nostra richiesta di misure di protezione verso il personale impiegato sugli elicotteri dei vigili del fuoco -fa notare- abbiamo riscontrato una timida presa di posizione da parte del ministero dell’Interno, che ha disposto visite mediche ‘al risparmio’ e riguardanti solo il personale elicotterista, ma non per il personale elisoccorritore dei vigili del fuoco nonostante anche per costoro vi sia rischio di essere stato esposto». «Ora che -sottolinea Brizzi- la Procura di Torino sta facendo luce, chiediamo siano rese pubbliche le risultanze dell’indagine relative agli elicotteri incriminati, al fine di poter identificare con chiarezza dove e quando sono stati usati i pezzi di ricambio all’amianto e cosi risalire al personale che vi è stato esposto a cui vanno indirizzate attenzioni sanitarie mirate».

 

De profundis per il Summer Village

lingotto salone

conceptSTORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto

Il calendario del Lingotto Fiere ha all’incirca annualmente 50 eventi.  Gli esperti ci dicono pochi, come sono pochi gli eventi con risonanza internazionale e nazionale

 

Summer Village è ufficialmente chiuso. Dopo una riapertura in realtà molto effimera, la Festa Latina Americana ha chiuso i battenti. Giovedì Guardia di Finanza e Polizia giravano. Poche persone. Non che la voglia di divertimento sia venuta meno. Ancora alti i rumori. Sta di fatto che la poca gente non ha giustificato l’andare avanti. Noi informandoci, via internet, ci siamo imbattuti con chi gestisce Lingotto Fiere: Gl Events, intero capitale francese. L’informazione è diventata curiosità. Una considerazione-domanda: le responsabilità sono da ricercare solo all’interno dell’organizzazione Hjdra Service? Ricapitoliamo. Uno dei punti centrali è il forse arbitrario utilizzo della Sala Gialla come discoteca, (con i relativi problemi di abusivismo?) e rumore che hanno ossessionato i residenti. Ci risulta che la maggioranza dei fornitori erano presenti già gli altri anni. Fornitori che si sono sempre lamentati degli alti costi di affitto degli spazi. I vari organizzatori che si sono succeduti in questi anni si sono lamentati degli elevati prezzi praticati  da Lingotto Fiere.  Problema analogo, se non sbaglio, avvenuto tra il Salone del Libro e L’ente Fiera. Fugato (si dice momentaneamente) dal Sindaco Fassino. Il calendario del Lingotto Fiere ha all’incirca annualmente 50 eventi.  Gli esperti ci dicono pochi, come sono pochi gli eventi con risonanza internazionale e nazionale. Dal 2007 Gl Events è passata di mano. Dal bolognese Cazzola ad un gruppo francese leader mondiale nel settore.

 

La Fiat prima ha fatto una società con Regione Piemonte e Unione industriale. Non tornavano i conti e dopo alcune ricapitalizzazioni ha venduto a Cazzola che ha venduto ai francesi. Dunque? Siamo di fronte a società private che, giustappunto, fanno quello che vogliono. Dunque? Semplice, non abbiamo sempre detto che Torino ha cambiato pell? Da vocazione unicamente industriale, a terziario avanzato? Città bella, turistica e culturale. Dunque? Qui riportiamo (vedi tabella) dati economici riguardanti la ricaduta nell’indotto delle fiere. Dati importanti e significativi proprio per una città come la nostra. Dunque le politiche sui costi della Gl Events riguardano i cittadini. Come visitatori, ma sopratutto per ciò che concerne le ricadute di carattere economico. La Città può vivere anche il Festival Latino Americano, forse. Certamente deve continuare ad avere il Salone del Libro, il Salone del Gusto, Paratissima ed Artissima. Siamo edotti che si stanno cercando valide alternative. Ci permettiamo di suggerire che luoghi troppo decentrati  aggraverebbero il problema. Raggiungere Torino non è più un problema. Valorizziamo, valorizziamo, valorizziamo. Pensiamo positivo, pensiamo positivo, pensiamo positivo.  Il Lingotto, anche con il suo fascino, ci può e ci deve aiutare nella missione di valorizzare la città, nel pensare positivo.

Il giallo del cadavere trovato sulle sponde del Lago Maggiore

lago maggiore cadavere

Il giovane trovato a Suna è morto per una ferita al petto

 

Le circostanze della morte del 24enne verbanese ritrovato stamane a Suna, alla spiaggia dei Tre Ponti. Il corpo galleggiava in acqua ma, probabilmente, non è stato l’annegamento la causa che ne ha provocato il decesso. Al centro del petto, infatti, il ragazzo presenta una profonda ferita, la cui origine potrebbe essere riconducibile all’oggetto ritrovato in spiaggia: un disco d’una ventina di centimetri su cui poggia un cilindro, una sorta di dispositivo di lancio per un fuoco d’artificio o un ordigno rudimentale. Nel sopralluogo effettuato attorno alle 12,30 dal sostituto procuratore Laura Carrera i carabinieri che sono giunti sul posto e che hanno iniziato i rilievi hanno mostrato al magistrato proprio ciò che hanno trovato a riva, a due passi dall’acqua, soffermandosi sull’oggetto e poi visionando il corpo, protetto alla vista da un telone dorato.Il ritrovamento è avvenuto attorno alle 10,30. Un camionista in transito sulla statale 34 e diretto a Verbania, dall’alto del cassone – la vista della riva è impedita alle auto per via dell’altezza del guardrail, di quelli doppi – ha scorto qualcosa galleggiare poco lontano dalla riva e ha avvisato le forze del’ordine. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, il 118, i carabinieri e la polizia municipale che per circa un’ora ha regolato il traffico ridotto a senso unico alternato per via dei mezzi di soccorso posteggiati sulla statale.La spiaggia è quella del Bel Sito. Si trova a una cinquantina di metri dalla Beata Giovannina e confina con la villa Kraepelin. Vi si accede dalla strada scendendo da un sentiero. Il corpo giaceva in acqua, vestito con blue jeans e una maglietta bianca. È stato identificato come un ventiquattrenne che abita a Verbania. Le forze dell’ordine non ne hanno diffuso le generalità.

 

www.vco24.it

Torino – Fiorentina: le pagelle del "Torinese"

toro bandiera

La partita segue lo stesso copione di quelle giocate contro Pescara e Frosinone con i granata che nella prima mezzora sembrano fuori condizione e passano in svantaggio

 

Il Toro non si ferma più. Dopo la prima vittoria in trasferta arriva anche la seconda, questa volta in casa, contro la Fiorentina. La partita segue lo stesso copione di quelle giocate contro Pescara e Frosinone con i granata che nella prima mezzora sembrano fuori condizione e passano in svantaggio con il goal del terzino viola Marcos Alonso che poi va a esultare sotto la Maratona imitando un torero, brutto gesto da parte dello spagnolo. Nel secondo tempo il Toro si sveglia e inizia a dominare. Il pareggio arriva grazie a un bel goal di Moretti sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Due minuti dopo arriva il vantaggio con Quagliarella che viene lanciato da Bruno Peres e appoggia delicatamente in rete beffando il portiere e facendo esplodere l’Olimpico. Ma i ragazzi di Ventura non si accontentano e cinque minuti dopo la difesa dei Toscani respinge male un pallone che arriva sui piedi di Baselli che dai 30 metri fa partire un vero e proprio missile che si infila in rete e mette la ciliegina sulla torta. Sei punti nelle prime due giornate per i granata, un inizio veramente promettente e se è vero che chi ben comicia è a metà dell’opera, i granata possono davvero ben sperare in una stagione da protagonisti.

 

Padelli 6: sul goal non può nulla, durante il resto della partita non ciene impegnato molto;

 

Maksimovic 6,5: nella propria area si fa continuamente valere battendo fisicamente più di una volta Kalinic, a fine primo tempo svetta in area avversaria, ma il suo colpo di testa finisce alto;

 

Glik 6,5: grande prova da parte del Capitano che regge la difesa e fa partire il contropiede che porta poi al 2-1 granata;

 

Moretti 7,5: con Glik il migliore in difesa, il suo goal è fondamentale perchè ridà fiducia alla squadra e fa capire che si può andare oltre il pareggio;

 

Bruno Peres 7: si vede meno del solito durante la partita, ma quando tocca palla si vede tutta la sua classe, meno dribbling del solito, ma tanti cambi di gioco che favoriscono Avelar sulla fascia opposta. Completa una buona partita con l’assist che manda in rete Qugliarella portando in vantaggio la squadra torinese;

 

Benassi 5: si era già visto a Frosinone, ma l’ex Inter non è ancora in forma e sono più gli errori che le buone giocate ( dal 19′ st Acquah 6: dà il giusto fosforo al centrocampo del Toro e le sue accellerazioni sono sempre interessanti);

 

Vives 5,5: comprensibilmente patisce molto Borja Valero ed è costretto molte volte al fallo, ma da un giocatore della sua esperienza ci si aspetta qualcosina di più in astuzia;

 

Avelar 6,5: le sue incursioni in attacco sono una costante così come i suoi ripiegamenti difensivi, dimostra tutta la sua tecnica con dei bellissimi cross e degli ottimi dribbling;

 

Baselli 8: non tocca molti palloni, ma ogni volta che lo fa si vede che la sua è pura classe. Il suo goal è probabilmente il più bello della giornata, quando esce dal campo lo stadio gli dedica una standing ovation (dal 38 st. Gazzi n.g.);

 

Martinez 5: quasi sempre in fuorigioco e anche fuori dal gioco della squadra. Le potenzialità ci sono, ma dopo un anno anche i tifosi più pazienti vorrebbero qualcosa in più (dal 15′ st. Maxi Lopez 6: difende bene palla permettendo alla squadra di alzare il baricentro);

 

Quagliarella 8: sfiora il goal nel primo tempo con un gran colpo di testa su un cross di Avelar, ma Tatarusanu vola e devia in angolo. Segna nel secondo tempo con una freddezza disarmante. Esulta sotto la Curva e nel finale di gara sfiora la doppietta con un gran tiro al volo, ma il portiere viola gli nega la soddisfazione;

 

All. Ventura 8:  nonostante l’età non perde un colpo. Il suo Toro continua a emozionare i tifosi e a ricevere complimenti da tutti gli esperti di calcio.

 

Filippo Burdese

Coman va al Bayern per due anni

logo-juventus

La Juve riceverà 7 milioni  in due rate

 

E’ stato raggiunto l’accordo tra la Juventus ed il Bayern per il prestito per la durata di due anni di Kingsley Coman. La Juve riceverà 7 milioni  in due rate: un prima parte di 5 entro cinque giorni dal rilascio dell’International Transfer Certificate e gli altri due rimanenti, invece, entro il 1° luglio del prossimo anno. Nel contratto è anche prevista la facoltà per il Bayern di esercitare, entro il 30 aprile 2017, il diritto di opzione per acuisire definitivamente il calciatore, pagando 21 milioni.

Elisa, la nuova miss Piemonte ha 19 anni

miss piemonte 2015 elisa

Altezza 1,72, con capelli e occhi castani, nata a Savigliano,  è diplomata al liceo scientifico

 

Elisa Muriale, di Fossano, ha 19 anni ed è la nuova Miss Piemonte. E’ stata eletta ieri sera ad Asti. Altezza 1,72, con capelli e occhi castani, nata a Savigliano,  è diplomata al liceo scientifico. Nelle prossime settimane si iscriverà alla Torino Musical Academy. Il suo sogno? Ovvio, diventare showgirl. “Vado a Jesolo orgogliosa di rappresentare la mia città e la mia regione” ha commentato all’Ansa. Ha giocato anche a pallavolo a livello professionistico.

Alla scoperta del LISiN, una eccellenza del Politecnico

POLI NOE 2POLI NOE

Ingegneria del sistema neuromuscolare e della riabilitazione. Il settore e’ certamente uno dei piu’ affascinanti per i futuri bioingegneri, per i medici e per i terapisti della riabilitazione con orientamento “tecnologico”

 

Il Laboratorio di Ingegneria del sistema neuromuscolare (LISiN, www.lisin.polito.it) è stato creato dal Politecnico di Torino alla fine del 1996. Si occupa di studiare i meccanismi inerenti i muscoli e il controllo, da parte del cervello, delle loro contrazioni e quindi del movimento, in soggetti sani e patologici. Vi lavorano, in via Cavalli 22H, una dozzina di ingegneri ed esperti in scienze motorie, la cui attività è finanziata sia da contratti nazionali e internazionali e sia dalla Compagnia di San Paolo. 

 

 

Il sistema costituito dalla catena cervello, midollo spinale, nervi periferici, muscoli, sensori di posizione, forza e velocità, nervi periferici, midollo spinale e cervello non è così diverso dal sistema costituito da calcolatore, attuatori, sensori di forza e velocità, usato per controllare i movimenti di una macchina o un robot. Per questo se ne occupano gli ingegneri, utilizzando i metodi di studio propri della ingegneria.

 

Gli studi sono condotti con medici e fisiologi, prevalentemente appartenenti a strutture internazionali, tra cui il prestigioso Rehabilitation Institute of Chicago, diretto dal Prof Zev Rymer che terra’ una conferenza al Politecnico di Torino, insieme a colleghi italiani e americani, in inglese, giovedi pomeriggio 3 settembre sul tema “Surface electromyography advanced techniques : translational research from Torino to Chicago”. Sala Conferenze, al 5°

piano del Dipartmento di Elettronica e telecomunicazioni Politecnico di Torino, Corso Castelfidardo 42/A, Torino (ingresso sotto lo scavalco di corso Castelfidardo).

La partecipazione e’ libera e gratuita.

 

Il trasferimento di risultati scientifici e tecnologici a strutture sanitarie e industrie e’ particolarmente difficile in Italia ed e’ lusinghiero (per gli scienziati torinesi, ma non per il Paese) che esso avvenga verso istituzioni di grande prestigio internazionale che dall’Italia importano idee e ricercatori rivendendoci poi i prodotti commerciali che ne derivano. Da queste ricerche traggono vantaggio pazienti affetti da “ictus” e altre patologie ma l’obiettivo principale e’ la prevenzione di patologie posturali, da lavoro o da parto.

 

Le applicazioni sono solo moderatamente diagnostiche o “curative”. Esse sono principalmente preventive e di “monitoraggio” cioè di prevenzione di patologie da lavoro (incluse quelle dei musicisti), osservazione della evoluzione di patologie, della efficacia di farmaci o trattamenti, o di allenamenti sportivi. Particolarmente curiosi e divertenti sono i “giochi riabilitativi” sviluppati per bambini o adulti. Il settore e’ certamente uno dei piu’ affascinanti per i futuri bioingegneri, per i medici della riabilitazione e del lavoro, e per i terapisti della riabilitazione con orientamento “tecnologico”.

Carmagnola celebra Re Peperone

PEPERONI RIPIENI

Gli stand restano aperti dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 24, sabato dalle 16, domenica dalle 10

 

Ha preso il via  il 28 agosto la 66/a edizione della tradizionale sagra del peperone di Carmagnola. Da quest’anno ha fatto un restyling nel nome- si chiama  ‘Peperò’ –  e nel programma, più ricco di iniziative. Gli stand restano aperti dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 24, sabato dalle 16, domenica dalle 10, comprese le novità di show cooking, cene benefiche realizzate da chef stellati, e un ampio calendario di spettacoli e laboratori del gusto, l’area Street Food, la rassegna commerciale con più di 200 espositori, la Piazza dei sapori. ‘Peperò chiuderà i bettenti domenica 6 settembre.