redazione il torinese

Insegue la convivente con due accette e la ferisce

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Un nomade slavo di 47 anni  si è reso protagonista di questo episodio

 

 Armato di due accette affilate ha inseguito  la convivente e ha cercato di colpirla alla testa. Un nomade slavo di 47 anni  si è reso protagonista di questo episodio folle. l’uomo è stato arrestato dai carabinieri nel campo nomadi di Moncalieri. L”accusa è di tentato omicidio. Ha anche  ferito alla testa un vicino di roulotte, che cercava di salvare la donna, rimasta anch’essa ferita ma non in modo grave.
   

A 90 anni cade nel pozzo di 15 metri: salva per miracolo

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E’ stata portata in ospedale a Cuneo, dove è cosciente e  le sue condizioni non sembrano particolarmente gravi

 

E’ precipitata in un pozzo profondo 15 metri ma è miracolosamente sopravvissuta. L’episodio è avvenuto  a Barge, nel Cuneese,  in frazione Gabiola. La donna è scivolata in un pozzo situato nel cortile dell’abitazione, ma la sua caduta si è fermataai 7 metri di profondità. Sono prontamente intervenuti vigili del fuoco e 118 che hanno salvato l’anziana ripoprtandola in superficie dopo mezzora di soccorsi. E’ stata portata in ospedale a Cuneo, dove è cosciente e  le sue condizioni non sembrano particolarmente gravi.

 

(Foto: archivio)

1700 “diversamente giovani” in festa

Gli aderenti ai Centri d’Incontro di Piemonte e Valle d’Aosta si sono riversati nelle vie di Fossano

 

anziani vecchiMillesettecento anziani hanno emozionato Fossano  e con Fossano si sono emozionati. I “diversamente giovani” dei Centri d’Incontro di Piemonte e Valle d’Aosta si sono riversati nei giorni scorsi nelle vie di Fossano per una grande giornata di Festa che ha perfettamente rispecchiato la filosofia dei venticinque anni di attività dei CIP fondati nel 1990 dal Commendator Marinetti, uomo carico di anni (per citarlo) di San Damiano d’Asti.L’evento è stato possibile grazie ad un anno di lavoro svolto dall’Associazione APS Melograno che è riuscita nel difficilissimo intento di coinvolgere e coordinare un numero eccezionalmente alto di enti. Dai volontari operativi all’Auser, dall’Ascom – Ufficio Turistico ai bambini delle scuole, tutti hanno contribuito a rendere questa manifestazione unica.

 

Via Roma offriva un colpo d’occhio incredibile. La sfilata, aperta dalla fanfara dei bersaglieri in pensione e dai bambini delle scuole dell’infanzia e primarie, era talmente lunga che quando la fanfara ha raggiunto il Duomo dopo aver percorso il perimetro Via Cavour, Piazza Castello, Via Mazzini, Via Roma, gli ultimi gruppi non avevano ancora imboccato Via Cavour. “Siamo stati troppo prudenti parlando di 1300 persone, oggi sono molte di più” ha detto l’Assessore Mignacca. “Oggi è la dimostrazione che quando riusciamo a fare sistema non possiamo che dimostrare quanto è bella Fossano.”

 

Luca Bosio, presidente dell’Associazione ASD Melograno è ancora emozionato stasera nel raccontare di quanti anziani lo hanno avvicinato oggi per ringraziarlo della giornata. In tanti hanno ammesso di aver partecipato ad una delle migliori giornate d’autunno di sempre. “Circa 1000 persone hanno pranzato nei ristoranti fossanesi nei locali convenzionati, gli altri hanno scelto di mangiare per conto proprio. Tutti sono poi tornati al foro boario per il pomeriggio danzante. Il colpo d’occhio anche lì era da togliere il fiato. Abbiamo aggiunto un servizio navetta dal Foro Boario in modo che chi voleva potesse raggiungere il centro e visitarlo con il supporto dell’Ufficio Turistico del Fossanese e delle Associazioni culturali di promozione del territorio. In questo modo è anche stato possibile far loro raggiungere agevolmente l’azienda Balocco che ha omaggiato tutti i partecipanti.”

 

Alla cerimonia di questa mattina hanno partecipato i bambini delle scuole primarie e dell’infanzia che hanno commosso gli anziani con letture e poesie offrendo un anticipo alla festa dei nonni presso la Ludoteca la Tana in Cascina Sacerdote. L’impatto sul pubblico, accorso numeroso alla sfilata è stato fortissimo. Negli occhi di tanti anziani si leggeva emozione, commozione e un pizzico di nostalgia, ma soprattutto tanta gioia e il piacere di restare insieme. “C’è voluto un anno di lavoro per riuscire ad organizzare un evento di una portata simile” ha continuato Luca Bosio “Ma quando si riesce ad avere un simile successo, non c’è nulla che possa ripagare di più. Abbiamo dimostrato di essere all’altezza della città che accoglie di cui ha parlato il Sindaco Sordella presentando questa giornata. E soprattutto abbiamo toccato il cuore di tante persone”.

 

www.targatocn.it

Athos, i colori della fede

Ci sono volute 25 visite, un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una profonda comprensione di questo mondo di clausura e spiritualità

 

fedeIl fotografo greco Stratos Kalafatis ha dedicato cinque anni del suo lavoro all’esplorazione e la conoscenza del Monte Athos, dei paesaggi, dei monasteri, ma soprattutto degli uomini che lo abitano. Ci sono volute 25 visite, un totale di 200 giorni di pellegrinaggi fotografici tra il 2008 e il 2013, per arrivare ad una profonda comprensione di questo mondo di clausura e spiritualità, che viene svelato attraverso le 120 immagini che compongono la mostra “Athos, i colori della fede”. La mostra allestita fino al 25 ottobre a Palazzo Saluzzo Paesana, Via della Consolata 1 bis, accoglie attraverso uno sguardo più spirituale che estetico la sensibilità del fotografo che riesce a trasmettere l’essenza di questo posto unico, descrivendo la storia e la tradizione millenaria, documentando la natura rimasta quasi incontaminata e la bellezza selvaggia del paesaggio.

 

www.regione.piemonte.it

Info: www.palazzosaluzzopaesana.it/athos-i-colori-della-fede/

 

Hermès, innovare nella continuità della tradizione

Ferreri Costruzioni su Twitter: “La #boutique Hermès più grande d’Italia sarà a #Torino e siamo al lavoro in via Roma per crearla!”

 

hermes1In un periodo in cui nelle vie della moda del capoluogo piemontese si stanno verificando cambiamenti importanti, dalla chiusura di negozi storici, all’apertura dei tanti punti vendita dedicati al fast fashion, fino al mutamento del traffico automobilistico di via Roma, le radici di Hermès si mostrano ben radicate e con il suo lato innovativo punta all’ampliamento dei suoi locali dalle caratteristiche tendine arancioni. Le frequenti voci sulla crisi del colosso del lusso e la relativa chiusura della boutique di via Roma 124, sono state smentite nel maggio scorso con l’avvio dei lavori e l’apertura, durante la ristrutturazione dei locali, di un temporary shop all’interno della galleria San Federico. La direzione dei lavori è stata affidata all’impresa di costruzioni, ristrutturazioni e servizi Ferreri Costruzioni, azienda torinese nata nel 2006 chehermes3 annovera tra i clienti nomi prestigiosi come Louis Vuitton ed il Gruppo Inditex (Zara, Stradivarius, Bershka). Ed è la stessa Ferreri Costruzioni che sul suo account di Twitter il 3 luglio scorso ha svelato qualche particolare: “La #boutique Hermès più grande d’Italia sarà a #Torino e siamo al lavoro in via Roma per crearla!”; infatti lo spazio dello storico negozio raddoppierà anche al secondo piano dove prima erano presenti la collezione donna ed il reparto bambino e casa. I lavori, iniziati nel mese di maggio, dovrebbero concludersi nel mese di novembre anche se la data non è ancora stata resa pubblica. Con la speranza di poter vedere la nuova maxi boutique aperta ed illuminata per il periodo natalizio, teniamo gli occhi puntati sull’andamento dei lavori e la futura inaugurazione.

 

(Foto: il Torinese)

Yol Baldin

Tre mostre celebrano il ventennale della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

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Anche una esposizione curata da Achille Bonito Oliva per i 20 anni della Fondazione per eccellenza dell’arte contemporanea in Piemonte

 

Venti anni non sono pochi, non tanto nella vita, quanto nel connubio tra Torino, città post industriale e desiderosa di riconvertirsi in formule innovative, e l’arte contemporanea, ben incarnata dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.  La Fondazione,  di cui è presidente Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, nasce a Torino il 6 aprile 1995 per iniziativa della sua presidente, poliedrica amante dell’arte,  che coglie nella creazione di una Fondazione la possibilità di trasformare la sua passione di collezionista in un’attività organizzata, facendovi confluire anche l’attività di sostegno ai giovani artisti, già avviata nel lontano ’92. Nasce così una fitta rete di collaborazioni con istituzioni italiane e straniere. In venti anni di attività la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha prodotto ben 118 mostre, finanziato 581 opere, esposto più di tremila artisti, oltre ad aver organizzato tre corsi per curatori italiani e 27 residenze per curatori stranieri.

 

In occasione del ventennale della Fondazione, sono state allestite tre mostre. La prima, dal titolo “The man who sat on himself”, conclude la residenza  per curatori stranieri,  a cura di Kate Strain,  Angelica Sule, ZSusanna Stanit.  La seconda mostra, dal titolo ” Pierre Michelon- Parole e angurie” è curata da Lorenzo Balbi. In collaborazione con l’Ecole Nationale Superieure des Beaux Arts di Lione, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta così,  per la prima volta in Italia, una personale di Pierre Michelon, un artista partecipante al Postgraduate programma dell’Ecole.  Nato a Nantes nel 1984, vive e lavora a Lione e nella sua città natale. È un artista esploratore, capace di addentrarsi nei territori dimenticati della società,  concentrando la sua ricerca sulla storia, in particolare quella coloniale. “Parole e angurie”, oltre a essere il titolo alla mostra, è il nome dell’installazione che l’artista ha prodotto per gli spazi della Fondazione.  Si tratta,  in realtà,  del primo passo di una più ampia ricerca intitolata “Vanmele”, una parola creola che, in Guyana, significa “coloro che sono stati creati da venti diversi”, metafora per indicare lo straniero. Michelon evoca nel suo lavoro artistico la prigionia e l’esilio dei prigionieri politici deportati dall’Impero coloniale francese, della maggior parte dei quali si sono perse le tracce. Al centro dell’installazione in mostra sono i dialoghi tratti dalle lettere, ripresi nei video o incisi sulla scorza delle angurie, scelte proprio in quanto tratte dalla leggenda vietnamita di An Tiem.  Sesto figlio del re Hung Vuong V, fu esiliato su un’isola deserta e venne raggiunto e liberato, dopo aver inciso il proprio nome e la propria storia sulle angurie in mare.

 

Infine la terza mostra è intitolata “L’albero della cuccagna. Sebastian Lloyd Rees”. Nell’ambito di questa esposizione, il critico Achille Bonito Oliva ha chiamato a raccolta oltre trenta artisti internazionali per un grande progetto espositivo,  che ha ricevuto il patrocinio di Expo 2015. Si tratta di installazioni ambientali, di cui la Fondazione ora accoglie un’opera ispirata, appunto, all’albero della cuccagna. Nell’immaginario collettivo esso rappresenta il paese dove regnano abbondanza e divertimenti. La scultura di Lloyd Rees, artista norvegese, nato nel 1986, ora attivo a Londra, è costituita da 20 scatoloni da imballaggio,  prodotti in alluminio e disposti casualmente uno sull’altro,  tanto da formare una monumentale torre che ricorda l’albero della cuccagna. Ciascun scatolone su un lato riporta un’immagine stampata in vinile, che fa riferimento a specifici contesti socioeconomico legati alla distribuzione globale del cibo. La scultura rimandal, così, all’immagine degli scatoloni un tempo utilizzati per trasportare generi alimentari e poi abbandonati.

 

 Mara Martellotta

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,  dal 10 settembre all’11 ottobre.

Tel: 0113797600

Anarcoidi, politica e padroni: "Ecco perchè sto con Esposito"

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STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

“Una certa stupidità dell’estremismo politico è sempre stata utilizzata da chi di dovere per poter continuare a fare i propri affari”

 

Sabato sono stato alla conferenza stampa del senatore Stefano Esposito. Ci sono stato per solidarietà. Il giorno prima avevo messaggiato con lui. Gli chiedevo di rispondere duro all’infamia delle accuse. Mi ha risposto che era difficile reagire al niente. Poi l’evoluzione della giornata e la sua decisione di fare a Torino la conferenza Stampa. Non c’è nulla ma proprio nulla. Notizia inventata di sana pianta.  Pubblicata a Roma dalle agenzie stampa, ma non ne è stata verificata la fondatezza. Ferdinando Lazzaro è processato per smaltimento abusivo di materiale inquinante e, nelle 3500 pagine del rinvio a giudizio, sostiene d’aver avuto rapporti con Stefano Esposito. Che c’entra la criminalità organizzata? Nulla. Il nulla di cui Esposito parlava.

 

Per tutta la giornata ci penso. Ricordo che, appena il senatore è stato nominato assessore a Roma sono stato a pranzo con ex colleghi delle cooperative. Intuendo il mio stupore mi hanno chiesto: l’hanno promosso per rimuoverlo? Inizialmente non ho capito. Poi nella discussione ho pensato alla sua battaglia, svolta con Antonio Ferrentino, contro la gestione privata dell’impresa Itinera, proprietaria di azioni Sitaf. Tempo fa i vertici di società collegate al gruppo Sitaf hanno visto protagonista la “calata degli avellinesi”. Nomine fatte dal governo Renzi in “quota Alfano”. Sì, proprio il vicepresidente del Consiglio.

 

Il Gruppo Gavio ha cambiato sponda politica per mantenere il controllo di Sitaf? Non faccio illazioni o congetture. No, non sostengo certo che siano loro i mandanti della polpetta avvelenata. Probabilmente il tutto arriva dagli ambienti no Tav. E come diceva Amleto c’è del marcio in Danimarca. Ed una certa stupidità dell’estremismo politico ha sempre fatto gioco a chi di dovere per poter continuare a fare i propri affari. Il sen.  Esposito querelerà Francesca Frediani dei 5 Stelle. In sede civile chiederà i danni. La sua onorabilità prima di tutto. A noi rimane il sospetto di un modo troppo distorto di fare politica nel nostro paese. Tra anarcoidi e “padroni”, speculari nel difendere i loro interessi. Non i nostri.

Successo per la "Fiera dello spirito": in 45 mila per la rassegna di pensieri e idee

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Sono intervenuti 150 relatori per 120 eventi,  in 30 luoghi simbolici

 

Grande successo di pubblico,  con 45mila presenze, per l’ l’11esima edizione di Torino Spiritualità, dal tema “L’impasto umano”. E’ durata 5 giorni la kermesse in moltissime location torinesi, che ha trasformato la città in un laboratorio di idee, pensieri e parole. Sono intervenuti 150 relatori per 120 eventi,  in 30 luoghi simbolici della storia, della cultura, e della vita spirituale di Torino. E’ “uno dei più importanti festival culturali in Italia”, dice all’Ansa Luca Beatrice, presidente del Circolo dei lettori che ogni anno organizza l’evento.

Reggio Emilia batte Milano alla Supercoppa di Basket

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Nel match al Palaruffini di Torino in evidenza le prestazioni di Stefano Gentile, Amedeo Della Valle e Polonara

 

Reggio Emilia batte  Milano 80-68 e vince il trofeo della Supercoppa per la prima volta. Nel match al Palaruffini di Torino in evidenza le prestazioni di Stefano Gentile, Amedeo Della Valle e Polonara, che piegano una compagine di Milano in difficoltà con 24 palle perse e 13/27 ai liberi. E’ la tripla di Silins, quella del +12 (69-57), a pochi minuti dal termine dell’incontro ad assegnare a Reggio il primo ambito trofeo della stagione.

 

(Foto: Essepiesse / il Torinese)

Le mitiche Fiat 500 tornano a Mirafiori nel raduno storico

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L’evento è stato organizzato dal Fiat 500 Club Italia

 

A Torino sul piazzale antistante il Motor Village la  mitica “500 torna a Mirafiori”. Si intitola così il raduno delle storiche vetturette Fiat, svoltosi oggi in città. Dopo il  ritrovo questa mattina,  le prove in pista delle auto. L’evento è stato organizzato dal Fiat 500 Club Italia, fondato a Garlenda nel 1984, che raccoglie 21 mila soci al mondo.   Ogni anno organizza 250 manifestazioni in tutta Italia ed è federato all’AutomotoClub Storico Italiano (Asi)