redazione il torinese

AMBIENTE. ANCONA E LE MARCHE, NUOVA VITA PER GLI OLI INDUSTRIALI USATI

La tappa marchigiana del road show CircOILeconomy, promosso dal CONOU insieme a Confindustria, ha fatto il punto sulle opportunità, per gli imprenditori, di ottimizzare i sistemi di raccolta degli oli industriali usati

 L’incidenza ambientale ed economica del riutilizzo dei materiali di risulta delle attività industriali è oramai un dato di fatto, e non fanno eccezione gli oli usati che originano da molte lavorazioni che si svolgono all’interno delle imprese. Per questo è opportuno svolgere un’azione di aggiornamento costante dei detentori di questo rifiuto circa le norme e le tecniche che permettono un corretto stoccaggio dell’olio. Un intervento che, se per un verso supporta i produttori nell’adempimento delle regole vigenti, dall’altro contribuisce a rendere più efficiente il processo di rigenerazione incrementando la resa di produzione di olio base rigenerato. Su questo principio si basa l’iniziativa dal titolo CircOILeconomy, fortemente voluta dal CONOU, il Consorzio Nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, e Confindustria. Dopo Rimini, Mestre e Brescia l’iniziativa ha fatto tappa ad Ancora, presso la sede della rappresentanza di Confindustria Marche Nord, dove i referenti tecnici del Consorzio e i rappresentati di Confindustria hanno accolto molti imprenditori titolari di aziende del territorio detentrici degli oli usati. I dati diffusi nel corso della manifestazione offrono efficacemente la misura dell’attività svolta sul territorio. Nel 2018, infatti, nel distretto di Ancona, sono state raccolte circa 1.547 tonnellate di olio usato industriale. Per quanto riguarda il territorio regionale va anche citato il dato riferito al distretto di Pesaro/Urbino che si attesta su una raccolta che, per il 2018, è stata di 229 tonnellate. Tutto il materiale raccolto è stato avviato al riciclo tramite rigenerazione, con un conseguente e significativo risparmio sulle importazioni di petrolio del Paese e sulle emissioni di CO2. Negli ultimi anni, rispetto ai quantitativi di olio lubrificante usato immessi al consumo in Italia, il peso del settore industriale ha assunto un’importanza crescente. Per questo motivo il CONOU ha dato vita a una campagna itinerante che sta attraversando l’Italia per incontrare le imprese proponendosi come loro interlocutore privilegiato. Il roadshow, grazie alla collaborazione con le rappresentanze regionali di Confindustria, proseguirà nei prossimi mesi il suo itinerario nelle principali città italiane (www.conou.it). Per le imprese, diventare ‘ambasciatrici’ di buone pratiche di gestione si traduce anche in vantaggi sotto forma di brand reputation, affidabilità e nuove opportunità di business: praticare scelte attente all’ambiente e alla sostenibilità economica facilita i rapporti con le istituzioni, la pubblica amministrazione e le associazioni del settore. “Il tessuto produttivo delle provincie di Ancona e Pesaro – ha dichiarato Salvatore Giordano, Direttore Generale di Confindustria Marche Nord – è rappresentato in larga parte da industrie manifatturiere, in particolare del settore meccanico, che continua ad essere un grande utilizzatore di oli usati industriali. Abbiamo dunque accolto con grande piacere la tappa marchigiana del roadshow promosso da Conou perché ne condividiamo gli obiettivi: anche a livello locale come Confindustria siamo in prima linea su tutti i temi che riguardano l’economia circolare perché riteniamo che sia sempre più un fattore centrale per il benessere diffuso ma anche per la competitività delle industrie, come ha recentemente affermato Claudio Andrea Gemme (Presidente del Gruppo Tecnico Industria e Ambiente di Confindustria e firmatario del Protocollo d’intesa con Conou). Contribuire a formare gli imprenditori che hanno a che fare con un rifiuto complesso da gestire, eleverà ulteriormente l’efficacia di una filiera già molto performante”. “È inscritta nel DNA del Consorzio l’esigenza di promuovere, in ogni ambito della vita civile, l’idea che solo procedendo ad una profonda rivoluzione culturale ispirata ai principi della sostenibilità economica e ambientale delle attività industriali si possa sperare di consegnare alle prossime generazioni un ecosistema ancora vivo e vivibile – sottolinea Riccardo Piunti, Vice Presidente del Conou -. Con CircOILeconomy noi vogliamo contribuire a tradurre in fatti concreti questo passaggio di visione, in particolare per quanto riguarda gli oli industriali usati, nella certezza di trovare accoglienza e rispondenza nei nostri interlocutori che possono individuare nel CONOU il giusto alleato per trarre vantaggio da una corretta gestione di questo rifiuto”.

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Il CONOU

Il CONOU, che raggruppa 72 imprese di raccolta e 3 impianti di rigenerazione, dal 1984 a oggi ha raccolto 5,7 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato, ne ha avviato a rigenerazione 5,1 milioni consentendo un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro. Sotto la guida del Presidente Tomasi dal 2003, ha continuato la sua progressione d’eccellenza diventando un esempio virtuoso di economia circolare non solo a livello nazionale. Solo nel 2018 sono state raccolte oltre 189mila tonnellate di lubrificante usato, ancora una volta in crescita   rispetto all’anno precedente. Numeri che, in questo ambito, collocano l’Italia ai massimi livelli europei e internazionali. In particolare, i risultati ottenuti nel campo della rigenerazione assegnano al nostro Paese la leadership del processo di ri-raffinazione di oli usati anche in virtù della presenza di alcune importanti realtà industriali tecnologicamente all’avanguardia nel settore. Tutti questi traguardi, sono stati raggiunti anche grazie a una continua e capillare attività di formazione e informazione svolta sul territorio. In 35 anni di attività, infatti, il Consorzio ha sempre investito energie e risorse nella formazione di tutti gli attori coinvolti con lo scopo di sensibilizzare e sostenere ogni anello della catena in grado di contribuire al successo della filiera. 

L’amore non muore mai di morte naturale

“L’amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità e di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.” Oggi si parla di Rock Sinfonico. Nel 1976 (avevo 4 anni, dannazione) la Jet Records produce un album intitolato “A New World Record”. L’album contiene un brano a mio avviso degno di nota, scritto da un certo Jeff Lynne, polistrumentista, produttore discografico, compositore e cantante inglese di musica rock e pop attivo dalla fine degli anni sessanta ai primi anni duemila…mica poco. E.O.L.,ovvero come incarnare l’antitesi del cool ed essere comunque uno dei più grandi gruppi pop degli anni ’70: venti singoli nella Top 20 inglese e diciannove nella classifica di Billboard parlano molto chiaro. Nella band di Jeff, ambizione e kitsch vanno di pari passo, uniti da una vena melodica prettamente beatlesiana (si dice?!) che rende ogni loro composizione un magniloquente artificio di musica popolare. Il brano, nello specifico, gode di interventi orchestrali molto pesanti ma oltremodo efficaci, in una canzoncina che parla della perdita di un amore che pesca a piene mani dalla tradizione Motown (la Motown era una forza culturale impressionante: fondata da Berry Gordy nel 1959, l’etichetta è diventata una delle aziende gestite da afroamericani più indipendente e di successo. Nomi come Smokey Robinson, i Supremes, i Temptations, Marvin Gaye, Stevie Wonder e i Jackson 5 sono solo un assaggio dell’eredità di questa etichetta. n.d.r.) pur aggiornandola ai tempi moderni. Curiosità: nel 1994 Jeff fu chiamato dai tre Beatles superstiti per produrre Free As A Bird e Real Love. Ascoltatela, vi stupirà. Spero.                        

Chiara De Carlo

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Chiara vi segnala i prossimi eventi …mancare sarebbe un sacrilegio!

Chi trova un amico…

Sembrano togliere il sole dal mondo coloro che tolgono l’amicizia dalla vita”
Cicerone nel Laelius de amicitia si interrogava su cosa fosse davvero l’amicizia e su quale fosse il confine tra quest’ultima e la semplice conoscenza

Lo sa bene Alessandro Migliardi che, nella sua prima raccolta di poesie “E con me ti porterò”, racconta la propria esperienza di fronte a questo sentimento. Si tratta di un viaggio attraverso luoghi, relazioni, persone e oggetti che hanno attraversato, in punta di piedi, di passaggio o lasciando un segno profondo, la sua vita. Alessandro sceglie di autoprodurre una raccolta che regala, in tiratura limitata, agli amici, quelli veri, ricreando in loro lo stupore, la meraviglia e la felicità di vedersi dedicato qualche verso, consapevoli di aver lasciato una traccia indelebile non solo sulla pagina bianca, ma anche nel cuore di chi ha scritto. Fa tesoro delle esperienze e dei singoli attimi, senza però rimanere ancorato al passato, avvolto da un po’ di malinconia ripercorre le età della vita, dalla giovinezza al mondo adulto; sensibile e fiducioso, non lascia mai trasparire quel retrogusto amaro del tempo che scorre. Nel suo zaino ideale fa di Neil Young, dell’ukulele, degli amori passati e di quello esclusivo per Elena, delle delusioni, dell’amico del cuore e degli oggetti più cari, i propri compagni di viaggio, a cui si aggiunge una sorpresa inaspettata: la serenità. Forse frutto della maturità, degli affetti autentici e della vita stessa, che ogni giorno regala un motivo per sorridere e meravigliarsi. Avere un buon lavoro, un’ottima salute e l’amore è ciò che riempie la nostra vita di felicità, ma che mondo sarebbe se non avessimo un vero amico al nostro fianco? L’amicizia è la cosa più difficile al mondo da spiegare, non è qualcosa che si impara a scuola ma è ciò che unisce i cuori delle persone, ciò che lega, negli anni, modi di vita e di pensiero anche molto diversi, una diversità che affascina, da sempre, l’autore. Un animo sensibile e poliedrico quello di Alessandro, un uomo dai molteplici interessi che si affaccia curioso su ogni forma d’arte, dalla scrittura al ballo fino alla musica. Un amico che tutti meriterebbero di avere, per condividere quotidianità, “amori del passato, amori che verranno, sentieri e strade ci portano lontano per poi farci ritrovare”.
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Alessandro Migliardi nasce a Genova il 28 marzo 1968. Si trasferisce poi a Torino dove completa gli studi in Scienze sociali e dove oggi vive e lavora.

Fiorentina-Torino, i precedenti tra i due tecnici

Tra Serie A, Serie B e Coppa Italia, Pioli è nettamente avanti (7-4) su Mazzarri

Il Fiorentina-Torino di domenica pomeriggio (ore 15) sarà il sedicesimo confronto assoluto (il quattordicesimo in campionato) tra Walter Mazzarri e Stefano Pioli. Le strade dei due tecnici s’incrociano per la prima volta nella stagione 2003-2004, in cadetteria, quando Mazzarri è alla guida dell’ambizioso Livorno e Pioli a dirigere la Salernitana: entrambi i confronti si concludono a favore dell’attuale tecnico granata, con un doppio 2-0 (prima in Toscana, poi in Campania), con il Livorno che a fine stagione centra lo storico ritorno in massima Serie dopo un’attesa durata 55 anni, mentre i salernitani si accontentano della salvezza. I due tecnici tornano ad incontrarsi nella stagione 2006-2007, con Mazzarri ancora vincitore: la sua Reggina piega, infatti, per 3-2 il Parma di Pioli, successivamente sostituito con Claudio Ranieri e, quindi, assente nella gara di ritorno in Emilia. Il confronto Mazzarri-Pioli è, poi, presente per quattro annate consecutive, con il tecnico emiliano che riesce ad invertire la tendenza: nelle nove gare disputate dalla stagione 2010-’11 alla stagione 2013-’14 ha, infatti, la meglio per cinque volte, a fronte di una sola sconfitta e tre pareggi. La stagione 2010-’11 vede Pioli alla guida del Chievo, col quale piega il Napoli “mazzarriano” sia all’andata in Campania (3-1) sia al ritorno a Verona (2-0); passato al Bologna, l’attuale tecnico viola continua il suo trend positivo con l’allenatore toscano anche nella stagione 2011-’12, bloccando il Napoli sull’1-1 in trasferta e piegandolo per 2-0 in Emilia, per poi compiere una duplice impresa nel 2012-’13, quando i felsinei espugnano il “San Paolo” per due volte nel giro di pochi giorni: 3-2 alla diciassettesima giornata di Serie A il 16 dicembre 2012 e 2-1 negli ottavi di finale di Coppa Italia di tre giorni più tardi. L’attuale allenatore del Toro si prende, però, la rivincita nella gara di ritorno del medesimo campionato (3-0 in trasferta), per poi, passato all’Inter, impattare entrambi gli incontri della stagione successiva (1-1 al “Dall’Ara” e 2-2 a Milano). Il successivo confronto tra i due allenatori ha luogo solamente il 18 marzo 2018 a Torino (nel contesto della ventinovesima giornata della Serie A 2017-’18), concludendosi col successo 2-1 della Fiorentina di Pioli sul Toro di “WM” (subentrato a Sinisa Mihajlovic il precedente 4 gennaio). Infine, i confronti dell’attuale stagione, con l’1-1 in campionato (decima giornata) dello scorso 27 ottobre (viola avanti al “Grande Torino” già al 2′ con Benassi, ma raggiunti al 18′ grazie ad un’autorete del loro portiere Lafont) ed il successo viola per 2-0 nella gara degli ottavi di finale di Coppa Italia (13 gennaio 2019, con doppietta di Chiesa, a segno all’87’ e al 92′). Ricapitolando, Mazzarri e Pioli si sono affrontati quindici volte: due in Coppa Italia (con due affermazioni di Pioli), due in Serie B (“doppietta” di Mazzarri) ed undici in massima Serie (due vittorie di “WM”, cinque di Pioli e quattro pareggi), per un totale che vede Pioli avanti per 7-4.

Giuseppe Livraghi

 

Nel 2050 in Russia ci saranno solo musulmani

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re
Moschee e minareti al posto di chiese e cupole? La Russia si avvia davvero verso una piena islamizzazione?
C’è preoccupazione ai vertici del Cremlino e nella Chiesa ortodossa dopo aver appreso i risultati di una ricerca secondo cui il 30% della popolazione russa sarà islamica entro i prossimi 15 anni. Lo sostiene il presidente del Consiglio dei muftì di tutta la Russia, Ravil Gainutdin, che cita le previsioni di esperti. I fedeli dell’islam aumenteranno molto per ragioni demografiche, economiche e migratorie. Le repubbliche del Caucaso e del Tatarstan sono quelle a maggioranza islamica e sono anche quelle che hanno i più alti tassi di natalità nella Federazione russa. Le stime più recenti indicano che i musulmani in Russia sono tra i 14 e i 20 milioni di persone, tra il 10 e il 14% dei residenti, che nel 2018 erano quasi 150 milioni. Il cambiamento demografico, prevedono i demografi, è già in atto e non sarà senza conseguenze. La crescita degli islamici porterà alla costruzione di decine di nuove moschee nelle maggiori città del Paese. Ma la guida spirituale dei musulmani sostiene anche che i russi cristiani sono destinati a scomparire entro il 2050. Non parla di dati esagerati neppure il presidente della Commissione patriarcale per la protezione della famiglia e dell’infanzia, il religioso ortodosso Dimitri Smirnov, secondo cui lo scenario sarà più o meno così: i musulmani metteranno al mondo più figli. I ceceni, per esempio, hanno otto figli per famiglia. E così facendo, dopo il 2050 ceceni, arabi, daghestani e ingusci vivranno in Russia al posto dei cristiani.
 

A Settimo riapre senologia con la nuova mammografia

Torna operativo il reparto di senologia con la nuova Mammografia con Tomosintesi 3D

 Marzo è il mese delle donne e il Centro Affidea Nuova Lamp di Settimo Torinese lo ha celebrato in questi giorni con la riapertura del reparto di senologia con l’innovativa Mammografia con Tomosintesi 3D.Il servizio di senologia è ripartito, quindi, con novità all’insegna dell’innovazione e della professionalità, grazie alla nuova tecnologia all’avanguardia, che consentirà di erogare indagini mammografiche di altissima qualità e attendibilità, combinando le tradizionali immagini acquisite a due dimensioni, con quelle tridimensionali e multistrato restituite dalla tomosintesi. La Mammografia con Tomosintesi 3D rappresenta, infatti, lo stato dell’arte della diagnosi senologica per attendibilitàqualità delle immagini e prestazioni diagnostiche. È un esame sicurorapido per tutte le donne, finalizzato allo studio a strati dei tessuti mammari. Questa tipologia di strumento diagnostico rappresenta l’eccellenza in mammografia per attendibilità, qualità dell’immagine e prestazioni diagnostiche ed è una tecnica fondamentale per la prevenzione del tumore al seno.«Tra i plus di questo tipo di mammografo 3D di ultima generazione c’è sicuramente l’eccellente visibilità che conferisce alle lesioni mammarie, anche quando sono a stadiprecoci o sono di piccole dimensioni, con l’utilizzo di una bassa dose di radiazioni ionizzanti – spiega il Direttore Sanitario Dott.ssa Monica Andreis. Sarà, quindi, possibile fornire una diagnosi chiara e sicura alle pazienti che si sottoporranno all’esame e dotare il medico senologo di immagini diagnostiche di altissima definizione,evidenziando anche quelle neoplasie che potrebbero sfuggire ricorrendo solo alla metodica tradizionale. Una diagnosi precoce è il primo passo per la prevenzione del tumore al seno, la neoplasia più frequente nella popolazione femminile e che colpisce 1 donna su 8 nell’arco della vita (fonte Aiom-Airtum)»Con l’installazione del nuovo mammografo, è possibile erogare diversi esami in forma privata: dall’ecotomografia della mammella, alla mammografia con Tomosintesi fino alla visita specialistica senologica completa.«Per le donne con fattori di rischio (familiarità, tumore pregresso) – consiglia la Dott.ssa Andreis – è necessario effettuare la mammografia annualmente; per le donne senza fattori di rischio e per quelle over 40 è consigliabile effettuare l’esame mammografico e l’ecografia senologica ogni due anni

Nordic Walking a Torrazza Piemonte

E’ iniziato con successo il Corso base di Nordic Walking a Torrazza Piemonte, sabato scorso si è tenuta la prima lezione presso i Giardini Pubblici di Via Caduti della Libertà nei pressi del Monumento ai caduti con un gruppo di persone interessate ad imparare questa innovativa tecnica di camminata. Il Nordic Walking può essere a ragione considerato una delle attività fisiche (alla portata di tutti) più complete in assoluto. Adottando una tecnica corretta si riesce ad avere un elevato coinvolgimento muscolare ed un efficace lavoro cardiocircolatorio ottenendo enormi benefici per la propria salute. Per cogliere tutti i vantaggi di questo sport e partecipare alle nostre attività è necessario apprendere bene le basi della tecnica che verrà poi perfezionata nei successivi allenamenti e camminate. Faremo quindi un ripasso di quanto già visto, anche per permettere a eventuali nuovi partecipanti di seguire il prosieguo del corso, per poi approfondire la conoscenza delle tecniche base con nuovi esercizi. La durata delle lezioni è di circa un’ora e mezza. Sabato 30 marzo alle ore 10 si terrà la seconda lezione  sempre presso i giardini pubblici di Via caduti della Libertà (di fianco al monumento). Per info: Augusto Cavallo, istruttore della Scuola Italiana Nordic Walking  cell. 339 4188277 –  mail: augusto.cavallo66@gmail.com

Massimo Iaretti

 

Torino – Lione, da Salvini no alla consultazione

Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, rende noto che non si farà la consultazione popolare sulla Tav richiesta dalla Regione. Al governatore è giunta la risposta del ministro Salvini con la quale non si autorizza lo svolgimento della consultazione, prevista dall’articolo 86 dello statuto regionale, in occasione delle elezioni  Regionali ed Europee del 26 maggio. Commenta Chiamparino. “L’opinione dei cittadini fa paura, ritengo che  non si sia voluta esprimere la volontà politica di far pronunciare i cittadini, trovando le modalità tecniche per farlo senza costi aggiuntivi per la comunità, su un tema così importante come quello della Tav”.

Ottava edizione della marcia in memoria di Emanuele Artom

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Venerdì 29 Marzo si terrà a Torino l’ottava edizione della marcia in memoria di Emanuele Artom, il giovane insegnante partigiano ebreo trucidato dai nazisti il 7 aprile del 1944. La manifestazione sarà organizzata dalla Comunità Ebraica di Torino, in collaborazione con quelle di Vercelli e Casale Monferrato, con la Città di Torino e la Comunità di Sant’Egidio

 L’evento è patrocinato dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte. Parteciperà il Presidente del Consiglio regionale, Nino Boeti

La marcia partirà alle ore 11.00 del 29 Marzo dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, nei pressi della lapide dedicata ai deportati al binario n.17,  e si snoderà lungo il tragitto verso la Scuola Ebraica intitolata ad Artom e si concluderà in Piazzetta Primo Levi. Lì, nell’area antistante la Sinagoga, sono previsti gli interventi delle autorità, di rappresentanze delle scuole torinesi e di quella della Comunità Ebraica, seguiti da un momento musicale. Il tema al centro della riflessione collettiva di quest’anno sarà “ Valore e uso delle parole ieri e oggi”, prendendo spunto dagli stessi Diari lasciati da Emanuele Artom.

Emanuele Artom (Aosta ,23 giugno 1915 –Torino, 7 aprile 1944 ) nato in una famiglia d’intellettuali ebrei aperta agli ideali di libertà e giustizia, si laureò a pieni voti e con lode in lettere all’Università di Milano. Non poté tuttavia dedicarsi, come avrebbe voluto, all’insegnamento, non avendo mai aderito a organizzazioni fasciste e  a causa della proclamazione delle leggi razziali. Si dedicò così alle ricerche storiche, collaborando al Grande dizionario enciclopedico della UTET, traducendo per Einaudi Le storie di Polibio Il secondo libro di Erodoto. Emanuele Artom, nonostante le persecuzioni razziali e lo scoppio del secondo conflitto mondiale, si rifiutò di riparare in Svizzera e nel maggio del 1943 si iscrisse al Partito d’Azione. Subito dopo l’armistizio, il giovane intellettuale si arruolò (col nome di copertura di Eugenio Ansaldi) tra i partigiani, come delegato azionista in una formazione garibaldina di Barge comandata da Pompeo Colajanni. Diventò poi commissario politico delle bande “Italia Libera” in Val Pellice e in Val Germanasca. Durante un rastrellamento, Artom cadde nelle mani dei fascisti e venne imprigionato nelle carceri di Luserna San Giovanni. Un fascista, al quale aveva salvato la vita, lo ripagò denunciandolo come ebreo e la sua condizione si fece da quel momento ancora più drammatica. Le torture a cui venne sottoposto non gli strapparono informazioni sulla Resistenza e così, il 31 marzo del ’44, Emanuele Artom venne trasferito alle “Nuove” di Torino, nel “braccio” tedesco. Le sevizie che i suoi aguzzini gli inflissero furono tali da causarne la morte. I fascisti si liberarono del cadavere che non venne mai ritrovato.Una Brigata partigiana lombarda, operante nelle valli del comasco, alla notizia della sua scomparsa, ne assunse il nome. Nel dopoguerra, il Municipio di Torino gli dedicò una piazza; la comunità israelitica torinese gli ha intitolato una scuola media ebraica; l’Università di Torino lo ricorda con una lapide, collocata nella biblioteca della Facoltà di Lettere. Una parte del diario di vita partigiana di Emanuele Artom è stata pubblicata, nel 1954, col titolo “Artom-Tre vite”.  Edizione più complete sono state pubblicate, nel 1966, con il titolo “Emanuele Artom.Diari” a cura del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano e “Artom. Diari di un partigiano ebreo. Gennaio 1940 – Febbraio 1944, a cura di Guri Schwarz, dalla torinese Bollati Boringhieri nel 2008.Inoltre va ricordato il film documentario “Emanuele Artom,il ragazzo di Via Sacchi” (2011), diretto da Francesco Momberti e prodotto da Pianoeerre  e dalla Comunità Ebraica di Torino.

 

Marco Travaglini