redazione il torinese

Gli anarchici: "Bloccheremo la città"

Gli anarchici sabato a Torino si ritroveranno in quattro punti della città  per quella che chiamano la ”grande marcia del ritorno”. Si tratta della manifestazione annunciata da alcune settimane per protestare contro lo sgombero dell’Asilo occupato, quando furono arrestati  alcuni antagonisti. Per i partecipanti l’appuntamento è al Campus Einaudi, in piazza Benefica, a Porta Palazzo e in largo Saluzzo. “Blocchiamo la città. Arriveremo in tanti”, scrivono sui volantini. il questore di Torino, Francesco Messina, coordinerà l’impegnativo servizio di sicurezza allo studio in queste ore.
 
Clelia Ventimiglia

Biba Giacchetti, la voce di Mc Curry

Si è svolto mercoledì 27 marzo l’incontro con Biba Giacchetti curatrice della mostra in corso nella corte medievale di Palazzo Madama a Torino “Steve McCurry: Leggere”
 
 La conferenza si è svolta nel Salone delle feste di Palazzo Madama e è stata introdotta da Anna La Ferla del dipartimento Learning di Palazzo Madama e dal direttore Guido Curto che ha messo in guardia il pubblico, la mostra sarà aperta tassativamente solo fino al 1° luglio, dopodiché -come da programma- un altro allestimento prenderà gli spazi espositivi dedicati; in altre parole per chiunque voglia vederla, non sono riservate proroghe alla scadenza. Dal 1° luglio è attesa la mostra firmata da Luca Beatrice, intitolata Dalla Terra alla Luna, in omaggio al cinquantenario dello sbarco sulla Luna del 21 luglio 1969. Brevemente, a proposito di altri prossimi appuntamenti di Palazzo Madama, da venerdì 5 aprile nella sala Stemmi, una mostra sul Gotico francese in collaborazione con il Museo Cluny – Musée National du Moyen Âge – a cura della conservatrice Simonetta Castronovo e di Leandro Agostini, dove potremo non solo vedere ma anche conoscere la storia di quattro teste, la testa d’Angelo, la testa di Re mago oltre alle teste di uomo barbuto e di figura femminile, mentre dal 1° giugno è allestita a Palazzo Madama una splendida sulle maioliche rinascimentali italiane in collaborazione con Timothy Wilson. Infine tra quelle in corso, in chiusura lunedì 6 maggio la mostra Madame Reali che ancora una volta, come di norma a Palazzo Madama, unisce in maniera corale musei italiani e francesi. La mostra di Mc Curry sta avendo un ottimo successo di pubblico, aperta lo scorso 9 marzo ha già toccato quota 33mila visitatori. Anna La Ferla di Palazzo Madama passa la parola a Biba Giacchetti, dopo una riflessione fondamentale, guardare una fotografia è come guardare il mondo attraverso una cornice. Biba mette da subito le cose in chiaro, è lei ad aver curato fino ad oggi tutte le mostre del fotografo originario di Philadelphia e svela un segreto dei molti successi del binomio, -Il mio primo obiettivo è non tediare i visitatori- Biba rincara la dose- insomma voglio mostre che non siano noiose-. La curatrice racconta tutto di Steve, dalle origini, nasce a Philadelphia da una famiglia piccolo borghese, agli studi, passando per l’incidente che segna incurabilmente il fisico di Steve, la caduta dalle scale che gli lascia un arto offeso, poi ha nel cuore i suoi viaggi in India, in Afghanistan, ne racconta come se lo avesse aspettato a casa con il fiato in gola e poi parla di Elliot Erwitt, il fotografo statunitense classe 1920, -Elliot è il mio più grande maestro e lo è anche per Steve-. La retrospettiva itinerante Personae che ha chiuso i battenti domenica scorsa alla Reggia di Venaria ha celebrato Erwitt come uno dei fotografi più importanti del Novecento e forse Steve McCurry lo tiene ingaggiato in un testa a testa, tagliando il traguardo dei più grandi del primo ventennio del xxi secolo, aprendo le porte del nuovo millennio alle prossime generazioni. “Steve McCurry: Leggere” è in cartellone a Palazzo Madama per tutto il trimestre primaverile, chiude lunedì 1° luglio  

Elettra-ellie-Nicodemi 

Troppi clienti pregiudicati, sospesa licenza bar in via Nizza

Nei giorni scorsi, è stato notificato al titolare di un bar ubicato in via Nizza 23/f, da personale del Commissariato Barriera Nizza, il provvedimento di sospensione della licenza di Pubblica Sicurezza per 15 giorni emesso dal Questore di Torino Francesco Messina.
Nell’ambito di un controllo straordinario del territorio effettuato nelle scorse settimane, i poliziotti avevano riscontrato la presenza nel bar di diversi avventori con precedenti di polizia a carico.
Già in altre 4 circostanze nel corso del 2018 e del 2019, personale della Polizia di Stato aveva riscontrato, nel corso dei controlli effettuati, la presenza nel locale di persone con precedenti di polizia. Lo scorso febbraio, gli agenti avevano deferito all’Autorità Giudiziaria locale un cittadino marocchino, presente nel locale durante uno dei controlli, trovato in possesso di sostanza stupefacente, marijuana e cocaina.Considerato che il locale è frequentato da persone pregiudicate e pericolose per la sicurezza dei cittadini e per l’ordine e la sicurezza pubblica, il Questore ha emesso un provvedimento di chiusura per l’esercizio.
M.Iar.

ITALIA QUART'ULTIMA IN EUROPA PER L'USO DI INTERNET

I dati Eurosat rilevano che gli italiani si sono piazzati solo quart’ultimi in Europa per l’impiego di internet, con il 74% di connessioni rispetto all’85% degli europei. Il web è utilizzato dagli italiani soprattutto per le email (57%), per vedere video (52%) e per i social network(46%). Gli  europei nel complesso usano internet in particolare per la posta elettronica (73%), poi per cercare informazioni su beni o prodotti (70%), per guardare video (57%) e social (56%).Sono i danesi  i più in rete d’Europa  con il 98% di utenti tra i 16 e i 64 anni) seguiti da lussemburghesi (97%) e olandesi (95%), invece i più disconnessi dei 28 Paesi sono i bulgari (65%).

"Noi…non erano solo canzonette"

Da “Volare” al magico Mundial del “Bernabeu” la musica (ma non solo) racconta alla “Promotrice” di Torino un pezzo memorabile di Storia d’Italia
 
La musica come colonna sonora della nostra vita. Non “musica leggera”, dunque, ma Musica e basta. Non “canzonette”, ma Canzoni. E, come in questo caso, d’Autore. Pienamente imbevute nel sociale, pagine di storia, fitte di lacrime e sorrisi, di gioie e dolori, di amore e odio. Com’è la vita. Com’è la storia. Com’è quella, lunga un quarto di secolo, raccontata nella suggestiva mostra itinerante, partita da Torino alla “Promotrice delle Belle Arti” e che al Valentino si fermerà fino al prossimo 7 luglio, per poi girovagare in altre piazze italiane. Dalle braccia aperte come a voler spiccare il volo e giacca bianco-panna di Mimmo Modugno che il primo febbraio del ’58 porta alla vittoria di Sanremo (in coppia con Johnny Dorelli) il suo “Volare – Nel blu dipinto di blu”, fino all’“urlo guerriero” di Marco Tardelli e alla Coppa del trionfo mondiale sollevata al cielo da Paolo Rossi nella magica notte dell’11 luglio dell’’82 all’Estadio “Santiago Bernabeu” di Madrid, la mostra “Noi…non erano solo canzonette” vuole essere una grande rappresentazione della nostra esistenza collettiva racchiusa in quei ventiquattro anni, esplorati interpretati e trasmessi, con tutta loro carica di emozioni, sentimenti e poesia, dalla Musica d’Autore. Quella capace di sottolineare cambiamenti repentini ed epocali, in grado di far muovere e scendere in strada un popolo agguerrito o esultante com’era quello– fatte salve le debite distanze- del “Quarto Stato” di Pellizza (cui s’ispira con geniale rispetto il logo-immagine della mostra realizzato da “Matteo Vilardo Studio”) guidato, anziché dai due contadini e dalla donna col bimbo fra le braccia, niente meno che da “Mister Volare”, da Lucio Dalla e dalla grande Mina, fra le braccia un bel mazzo di fiori, forse sanremesi. Curata da Gianpaolo Brusini, Giovanni De Luna, Lucio Salvini (con la partecipazione di Fabri Fibra, Giorgio Olmoti e Omar Pedrini), la rassegna è prodotta da Bibibus Events con il supporto di Intesa San Paolo e propone una playlist di 100 brani musicali, frutto di un’attenta selezione, di certo non esaustiva ma comunque in grado – da Peppino di Capri a Francesco Guccini, da Patty Pravo a Fabrizio De André – di trasmettere anche a chi non c’era, il senso profondo di quella musica e di quegli anni. Ad accompagnare i brani musicali, fruibili attraverso l’audio diffuso nelle varie sale o in cuffia o grazie agli speacker direzionali per i filmati d’epoca, troviamo una cinquantina di grandi fotografie provenienti in gran parte dalla Sezione fotografica dell’Archivio Storico di Intesa San Paolo, insieme a memorabilia di nostalgica memoria e ad opere video arrivate dagli archivi delle Teche Rai e dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea. L’iter espositivo è organizzato in senso cronologico e tematico in 12 aree. Dal Modugno re di Sanremo, si passa ai Buscaglione e ai Carosone (che stoppano definitivamente gli echi musicali del lungo dopoguerra), per poi toccare i temi della grande immigrazione verso il Nord, il mutare del profilo delle città e delle campagne accompagnati dalla voce di Giorgio Gaber, gli anni del “Boom” e l’avvento del consumismo (“Carosello”) con pezzi di Mina, Gino Paoli e Peppino di Capri. Nella sezione “Abbronzatissimi”, c’è tutto l’entusiasmo per la conquista del tempo libero e delle vacanze di massa, mentre in “Pensiero stupendo” e ne “L’esercito del Surf” troviamo le voci dell’emancipazione femminile e giovanile. Al finire degli anni ’60, arrivano le rivendicazioni sociali e i movimenti studenteschi, messi in chiaro risalto dalla sezione “C’era un ragazzo che come me”, subito seguita dalla contrapposizione laici e cattolici con “Dio è morto” e dal tema delle lotte operaie di “Contessa”. Gli anni ’70 ci proiettano d’un balzo nella tragica atmosfera del terrorismo (La locomotiva”), camminando su un tappeto che riproduce l’interno della Banca di piazza Fontana, dopo la strage. Proseguendo si arriva alla “Musica ribelle”, alla travolgente “Febbre del sabato sera” e al rapimento di Aldo Moro con l’uccisione della sua scorta, tre giorni dopo la prima italiana del film di Travolta. Il lungo viaggio termina agli inizi degli edonistici anni ’80, con le note di “Splendido Splendente” e la voce di Donatella Rettore. Nell’82, la vittoria mondiale degli azzurri del calcio a Madrid. Era l’11 luglio. A Torino il concerto dei Rolling Stones fu anticipato quel giorno alle 15, per permettere agli italiani di assistere alla finale Tv delle 20. Al termine del concerto, Mick Jagger apparve sul palco con la maglietta azzurra n. 20 di Paolo Rossi, annunciando profetico: “Questa sera vincerete 3 a 1”. E così fu. E l’Italia, in trionfo e in festa grande, tornò a riempire le strade, a strombazzare e a vociare, dimenticando problemi e grigiori, agitando bandiere ed entusiasmo alle stelle. Cambiando, ancora una volta, faccia. E speranze e attese.

Gianni Milani

“Noi…non erano solo canzonette”
Promotrice delle Belle Arti, v.le Balsamo Crivelli 11, Torino; tel. 011/5790095 o www.mostranoi.it
Fino al 7 luglio
Orari: tutti i giorni, 10/19
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Nelle foto

– Logo-immagine mostra, Matteo Vilardo Studio
– Domenico Modugno a Sanremo, 1958
– Frigorifero con modella, 1965, Archivio Publifoto Intesa
-Fabrizio De André al Palalido di Milano, 1979, Photo Renzo Chiesa
– Miny Molly al Cantagiro, 1968, Archivio Publifoto Intesa
-Esplosione di lacrimogeni durante gli scontri fra dimostranti e forze dell’ordine, Archivio Publifoto Intesa

 

A Mirafiori la città dell'industria 4.0

L’iter del Manufacturing Technology Center, che sorgerà  in corso Settembrini 178, nelle superfici Tne di Mirafiori, ha formalmente preso il via oggi e si prospetta come il quartiere generale dell’industria 4.0. E’ stato infatti firmato l’accordo di programma tra Politecnico, Università, Regione, Comune di Torino e Camera di Commercio per sbloccare le risorse destinate a due centri, uno per la manifattura e l’altro per l’aerospazio in corso Marche. Saranno investiti  38 milioni di euro. Dalla Regione 30 milioni per l’edificazione e la ristrutturazione degli immobili, dal Politecnico 7,5 per i diritti edificatori, la progettazione e la riqualificazione delle aree, mentre 500 mila euro sono stati aggiunti dalla Camera di Commercio. Il Politecnico realizzerà i due centri e si insedierà sulle relative aree.
   

Monetine addio? E i commercianti possono arrotondare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
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Niente più monetine da 1 e 2 centesimi di euro, dal 1° gennaio la Zecca dello Stato non ne conierà più di nuove. In Italia ne circolano ancora parecchie, per un valore stimato in 7 miliardi di euro (ed un florido mercato di collezionisti a caccia soprattutto delle monete più rare, spesso preziose). L’addio ai ‘bronzini’ comporterà un modestissimo risparmio per le casse pubbliche (1,87 mln l’anno, il costo di produzione) e non produrrà effetti sull’inflazione. Mentre avrà ripercussioni sugli arrotondamenti nei negozi. Viene infatti sancito anche il diritto per commercianti ed esercenti al dettaglio di arrotondare al momento di ricevere un pagamento in contanti. L’importo, cioè, si può correggere al multiplo di cinque più vicino: per cui, 6 euro e 77 centesimi si arrotonda a 6 euro e 75, 6 euro e 78 centesimi si arrotonda a 6 euro e 80. Nel caso in cui invece un prezzo dovesse essere pagato tramite carta di credito, bancomat e simili, questa regola non si applicherà perché il pagamento elettronico rispecchierà quanto previsto, senza arrotondamenti. Non si tratta di una grande rivoluzione, anche la grande distribuzione ci arriva preparata, che ha sempre considerato con franchezza il centesimo alla stregua di una moneta scomoda, che occupa spazio e dà soltanto noia, con arrotondamenti di fatto che venivano già spontaneamente attuati.
 

“Sant’Apollonia Medical Event”, specialisti a confronto

Venerdì 29 marzo 2019, a partire dalle ore 20, a Torino, a Palazzo Pralormo (Circolo Ufficiali di Presidio in Corso Vinzaglio 6), si terrà la 2^ edizione del “Sant’Apollonia Medical Event”
L’evento è promosso dall’Associazione Nazionale Pemfigo/Pemfigoide Italy, presieduta dal giornalista Giuseppe Formato, e organizzato dalle dottoresse Paola Carcieri e Carmen Fiorella RossoLa serata ha lo scopo di riunire numerosi professionisti di diverse specialità mediche. Parteciperanno non solo i rappresentanti di associazioni mediche, ma anche le non mediche che riguardano pazienti con patologie rare, oncologiche, autoimmuni o di origine infiammatoria. L’evento è dedicato a Sant’Apollonia, martire cristiana venerata dalla Chiesa cattolica e ortodossa, Patrona di tutti coloro che lavorano nell’ambito odontoiatrico e dei pazienti che soffrono per le malattie del cavo orale. Fu martirizzata nel 249 d.C. per “strappamento” dei denti con una tenaglia e rottura della mandibola; secondo altri scritti dopo le torture fu anche legata ad un palo e arsa viva. È la prima volta che in una serata conviviale con tema malattie rare si incontreranno tutti coloro che, in ambito sanitario o non sanitario, saranno chiamati a collaborare con il fine di stimolare una maggior collaborazione tra tutti per il benessere del paziente. Saranno presenti medici di base, odontoiatri, patologi orali, farmacisti, odontotecnici, dermatologi, oncologi, ematologi, chirurghi, infermieri, igienisti dentali, assistenti di studio odontoiatrico, ricercatori, anatomo patologi, nutrizionisti, biologi, reumatologi, immunologi e molti altri. Una serata all’insegna di una cena esclusiva, alla quale parteciperanno duecento persone, ma che basterà per far comprendere che la parola d’ordine dovrà essere la multidisciplinarietà. Al momento conviviale farà seguito una relazione del dottor Guido Bellocchio, che, oltre ad essere un odontoiatra, è anche docente all’Università di Milano e presidente dell’associazione ‘Naturalmente Dentisti’, egli si occupa di medicina omeopatica, omotossicologia e medicine non convenzionali; il titolo sarà: “Una nuova strategia per la modulazione del processo infiammatorio – Un viaggio tra tradizione e innovazione”. Nel corso della serata ci sarà anche una lotteria con primo premio a sorpresa, oltre ad altri trenta secondi premi importanti e di grande valore. Parte del ricavato della lotteria sarà devoluto a due associazioni. La prima è UNADV, un’associazione costituita da volontari che in quanto membri attivi impegnati nelle attività di protezione civile necessitano di un aiuto per sostenere l’acquisto di un mezzo idoneo da destinare al trasporto di anziani e disabili indigenti. La seconda è Stella Polare onlus, una comunità di diversamente abili che è completamente autogestita e non ha nessun sussidio da istituzioni ma solo dalle famiglie stesse e che ha ricevuto una sede per attività di recupero dei ragazzi nei pressi dell’aeroporto di Caselle a Torino, che necessita di lavori di adeguamento e allestimento dei locali. L’evento prevede anche una sfilata di uniformi militari e sanitarie della Prima e Seconda Guerra Mondiale, descritte e contestualizzate dal collezionista dell’ UNAVD che le custodisce in una realtà museale di Torino, nata da poco e con diverse necessità strutturali. A presentare le divise, il Capitano Commissario della CRI (Croce rossa Italiana), Franco Lucia, guida storica autorizzata della città di Torino, Guardia d’Onore al Pantheon di Roma, e membro del Direttivo dell’associazione UNADV (Unione Nazionale Associazioni di Volontariato e Protezione Civile).
 
(foto in alto: MuseoTorino)

 

Il verde che purifica

Non solo belle e decorative, ma anche utili e protettive. Le piante sono una risorsa magnifica per la salvaguardia della nostra salute, sono in grado di catturare infatti alcune sostanze dannose per il nostro organismo, eliminare cattivi odori, come quello delle sigarette, mantenendo l’aria di casa salubre. La loro funzione ornamentale, come le notevoli proprietà balsamiche   che aromatizzano i nostri ambienti, fanno di questi organismi vegetali dei fedeli compagni che ricambiano cure e attenzioni con apprezzabili cortesie che favoriscono la salute. Anche la Nasa si è interessata a questo tema confermando la capacità di alcune piante di eliminare fino al 73% delle sostanze tossiche presenti nell’aria. Ogni pianta svolge un compito specifico nella sua azione depurativa per esempio l’Azalea, pianta dai meravigliosi colori originaria del Giappone e della Cina, filtra la formaldeide. L’Edera, il vivace rampicante verde, assorbe l’odore lasciato da pitture e inchiostri, ma anche il benzene contenuto nei detersivi. Inoltre è una pianta che arreda moltissimo soprattutto se si ha spazio per farla crescere ed espandere sulle pareti. L’Anthurium, dalle foglie a forma di cuore e fiori colorati e bianchi, può rimuovere una importante dose di ammoniaca ma anche di toluene (impiegato per il trattamento di vernici e colle) e xilene (solvente per gomme e cuoio). Il Ficus Benjamin, molto utilizzato negli appartamenti ma anche negli uffici oltre che per la sua piacevolezza anche per la sua facilità nella cura, è tra i migliori agenti nella rimozione degli allergeni provocati dalla presenza di mobili e tappeti. L’Aloe Vera, pianta africana facilissima da coltivare: poca acqua e tanta luce, è in grado di eliminare ben il 60% del benzene contenuto in vari prodotti in uso quotidianamente come i detergenti chimici. Non dimentichiamo inoltre le sue proprietà medicinali, è infatti un antinfiammatorio, un cicatrizzante, un idratante ma anche un antibatterico e gastro protettivo. Il Falangio, molto resistente e indicato per chi non ha propriamente il pollice verde, filtra anche l’ossido di carbonio oltre al benzene e alla formaldeide. La Palma di Bamboo, piccola e graziosa pianta che produce piccoli fiori e frutti, è molto utile per combattere le esalazioni di trielina, un pericoloso agente cancerogeno spesso usato nei prodotti sintetici per il lavaggio a secco e nei solventi. Infine la Dracaena, conosciuta come il Tronchetto della Felicità, oltre a filtrare l’aria dalle sostanze nocive già citate, è abile a ridurre l’ansia, la tristezza e lo stress. E’ molto utile anche contro il mal di testa e il bruciore agli occhi e grazie alla sua capacità di assorbire anidride carbonica mentre emette ossigeno ha effetti positivi sulla concentrazione e sulla produttività.
 

Maria La Barbera