redazione il torinese

La lettura del Financial Times (cartaceo) e i banchieri "provinciali"

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AVVISTAMENTI / di EffeVi

 

I malpensanti potrebbero credere che quel giornale, che circolerà intonso sui tavoli degli uffici della Compagnia, destinato a un “dottore” perennemente troppo impegnato per leggerlo davvero, sia un elemento di ostentazione

 

Una copia in carta del Financial Times, infilata un venerdì pomeriggio (a noi le foto sonofinancial2 pervenute quel giorno, ma fossero pure state scattate in un altro il concetto non cambia) alla bell’e meglio nella cassetta dei recapiti della Compagnia di San Paolo, la massima fondazione bancaria italiana: se è vero che un’immagine vale più di mille parole, questa ne vale mille e una. Denuncia plasticamente le inadeguatezze, i tic mentali, il provincialismo della classe dirigente italiana, e di quella torinese in particolare. Chi, nell’era digitale, può essere interessato a leggere un giornale cartaceo vecchio di tre giorni? Quando l’ultimo dei pendolari ogni mattina si legge in tram le notizie sul suo smartphone, è credibile financial3che un esperto di finanza, interessato a leggere notizie tecniche in Inglese, abbia necessariamente bisogno di carta  vecchia fra le mani?

Il FT non è tra quei giornali che si trovano, spiegazzati e bisunti, sui tavolini del caffè; né una rivista per far colore nell’anticamera del medico della mutua. È un organo di informazione globale economico/finanziaria attivo 24/7, prevalentemente diffuso in digitale, attraverso una varietà di abbonamenti – compreso uno, gratuito, per un limitato numero di articoli, utile a chi sia moderatamente interessato a queste informazioni.

Perciò, è probabile che chi si interessa professionalmente di economia e finanza globale siafinancial4 abituato a cercare le sue informazioni in tempo rapido e su canali istantanei. I malpensanti potrebbero credere che quel giornale, che circolerà intonso sui tavoli degli uffici della Compagnia, destinato a un “dottore” perennemente troppo impegnato per leggerlo davvero, sia un elemento di ostentazione. Un po’ come quando i vecchi tranvieri comunisti, quando si mettevano alla guida, ti sbattevano una copia dell’Unità sotto il naso. Oggi i loro eredi del Pd preferiscono sventolare inutili copie di giornali vecchi. Per posare come esperti di finanza internazionale.

"Vogliono tagliare i fili ai nostri aquiloni"

francia italiaVogliono desertificare le nostre città, vogliono pianificare la nostra esistenza, cancellare i nostri programmi, asfaltare le nostre aspettative, unificare il nostro pensiero, iniettando paura. La miglior reazione è continuare a vivere

 

Oggi, 16 novembre 2015 dopo un fine settimana bombardato di notizie, immagini insanguinate, non si può non pensare e tirare le somme per cercare di capire dove siamo e cosa sta succedendo. Dopo aver condiviso , cambiato immagine di  profilo, letto e riletto frasi di personaggi di un tempo,  la domanda è sempre la stessa: cosa posso fare io?

 

Dopo tante analisi di professori, politici inadeguati e giornalisti spaventati cerco di capire…ma è impossibile capire cosa passa nella mente di certi fanatici. “Vogliono tagliare i fili ai nostri Aquiloni”, sì, nel vero senso della parola, se consideriamo  le nostre speranze, le nostre aspettative, i nostri sforzi a stare a galla, la progettazione del nostro futuro, il nostro impegno per i nostri figli e nipoti, dei semplici aquiloni.

 

Hanno colpito nel cuore dell’Europa…questa Europa ogni giorni più vicina ( se consideriamo le distanze)  quanto  lontana nel considerare le istituzioni. Parigi, una città molto cara a tutti noi, ed hanno colpito luoghi di divertimento, svago, il calcio e la musica, il mangiare in compagnia.

 

Vogliono desertificare le nostre città, vogliono pianificare la nostra esistenza, cancellare i nostri programmi, asfaltare le nostre aspettative, unificare il nostro pensiero, iniettando paura. La miglior reazione è continuare a vivere, ascoltare musica e magari riappendere qualche crocifisso troppo spesso tolto per non urtare, per non farci individuare.Un pensiero alla famiglia, agli amici di Valeria e  di tutti gli altri che sono caduti in quest’imboscata.

 

Sono convinta che la  fine di ognuno di noi sia già determinata, ma questa barbarie è inaccettabile. Così come è inaccettabile la posizione di alcuni politici che propongono comprensione.  Mi fermo qui, torno a fare ciò che devo, almeno finchè me lo permetteranno!

 

Gabriella Daghero

Terrore parigino, "disordini" torinesi: indizi diversi di ingovernabilità

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di Patrizio Tosetto

 

 

 

In Francia il terrore. Qui occupazioni, manifestazioni, povertà. Corso Siccardi angolo via Cernaia. Altra polizia, altra manifestazione. Studenti antagonisti (in verità quattro gatti) che ci spiegano che tutti i mali del mondo dipendono da Pd (poverino) e ne bruciano la bandiera. Brillanti nell’argomentare le loro ragioni. Il filo che lega due realtà diverse: noi e Parigi.

 

Difficile scrivere della nostra città, ora che il peso esistenziale provocato dai fatti di Parigi grava sulle nostre conoscenze. Quello che sarà e quello che è stato. Purtroppo un intimo filo lega il tutto. Condiziona e condizionerà le nostre  anime. Questa è una piccola premessa. I fatti. Venerdì mattina presto in via Asti. La caserma sgomberata dall’occupazione. Tra pattuglie di polizia, auto dei vigili urbani e polizia privata scopro qualcosa che non sapevo. Prima dei Rom, l’arrivo dei profughi, probabilmente pachistani è stato richiesto, concordato, con il sindaco. Nella richiesta soddisfatta c’è una legittimità nell’agire dei ragazzi  di Terre di Mezzo.

 

Capisco la rabbiosa reazione degli anarchici dopo lo sgombero. Capisco ma non legittimo, visto che nei campi predisposti per i Rom, per intenderci quelli non abusivi, c’è ancora posto. Ed anche la soluzione della Cavalerizza  posticcia . Ad oggi le politiche di integrazione sono fallite. Percorro a piedi via Po. Incontro l’mmancabile senzatetto. Ho il dubbio se fotografare. Debbo però testimoniate ciò che vedo. Vedo polizia schierata. Rumoreggiare in via Verdi dove, appuro successivamente, insegnanti comunali di scuola materna manifestano contro l’assessore competente. Vorrebbero aumentare l’orario ed il relativo carico di lavoro.

 

Mancano i soldi e debbono fare di necessità virtù. Oggi scopro che per loro il pericolo è scampato. Il contratto di lavoro nazionale lo impedisce. E poi tra un po’ si vota a Torino. Il Lungo è intervenuto per motivi elettorali. Verso Porta Palazzo: sotto i portici del Palazzaccio, davanti al Duomo, altri profughi bivaccano. Normale amministrazione. Non vorrei essere giudicato un perbenista, ma sollecito soluzioni alternative. Oltre al fatto che l’inverno a Torino è duretto.

 

Corso Siccardi angolo via Cernaia. Altra polizia, altra manifestazione. Studenti antagonisti (in verità quattro gatti) che ci spiegano che tutti i mali del mondo dipendono da Pd (poverino) e ne bruciano la bandiera. Brillanti nell’argomentare le loro ragioni. Film già visto. Vorremmo essere ottimisti. Purtroppo i fatti sono più forti di noi. Il filo che lega ora Parigi e la nostra città, pur con le dovute differenze di un fatto tragico come quello degli attentati, rispetto alla situazione torinese,  è l’ingovernabilità.

 

Non vogliamo e possiamo arrenderci a questa ingovernabilità. Ma l’unica cosa che possiamo fare è organizzarci.

 

(Foto: il Torinese)

 

Mangia la carta di identità per non farsi identificare

carabinieri autoE’ un uomo italiano di 44 anni, evaso dai domiciliari

 

Ha cercato di mangiare la carta d’identità per non farsi identificare. E’ un uomo italiano di 44 anni, evaso dai domiciliari: ma i carabinieri del Comando provinciale di Torino, lo hanno fermato a bordo di un’auto, intestata alla sua  compagna, durante un normale controllo in zona Dora. Ora deve rispondere anche di resistenza. Sul sedile del passeggero, teneva anche un crik.
   

Terrorista di Parigi, allarme rientrato a Torino: la Seat Ibiza è stata ritrovata in Francia

POLIZIA CROCETTA

Il fuggiasco poteva essere entrato ieri in Italia attraverso la frontiera di Ventimiglia

 

La polizia stradale aveva reso noto di aver lanciato le ricerche a tutte le pattuglie in servizio sulle autostrade piemontesi  e sulla tangenziale di Torino nei confronti di una Seat Ibiza di colore nero. Sulla vettura si sarebbe trovato un francese di 32 anni, Baptiste Burgy. La polizia d’oltralpe sospettava che  uno dei terroristi che hanno colpito Parigi l’altra notte potesse essere entrato ieri in Italia attraverso la frontiera di Ventimiglia, anche se al posto di confine non risultavano prove che fosse passato da lì. Le forze dell’ordine francesi   hanno poi confermato che non è transitato dal Piemonte e l’auto e’ stata trovata a Parigi.

Grattacielo del Lingotto: il sogno di Fuksas lo pagano i funzionari, non i politici

lingotto grattacielograttacielo r4grattacielo r1La procura contabile aveva calcolato un danno erariale di 6,7 milioni

 

Sono tre i funzionari della Regione Piemonte condannati a un risarcimento di 393mila euro dalla Corte dei Conti per la variante al progetto del grattacielo Unica, di Fuksas, in costruzione al Lingotto.  La procura contabile aveva calcolato un danno erariale di 6,7 milioni. Per quanto riguarda l’ex presidente della Regione Mercedes Bresso e i suoi nove assessori di allora solo Andrea Bairati è stato condannato al risarcimento di 137 euro.

 

(Foto: il Torinese)

Code fino al 27 per i lavori in corso Dante

dante traffico cantieridante traffico cantiereTra corso Re Umberto e corso Massimo d’Azeglio

 

Lunghe code tra corso Re Umberto e corso Massimo d’Azeglio a causa dei lavori in corso Dante. Dal 16 al 27 novembre, si lavora alla manutenzione dei marciapiedi, e  il cavalcaferrovia di corso Dante, tra via Nizza e corso Turati, sarà percorribile al traffico veicolare con senso unico alternato.

 

(foto: IL TORINESE)

L'Assemblea piemontese a palazzo Chigi e al Digital Day

Al centro dell’evento organizzato da Agid, Agenzia per l’Italia Digitale, insieme a Italia Sicura e con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile, la figura del social media manager, una figura professionale che ricopre un ruolo diventato ormai fondamentale all’interno della pubblica amministrazione, quello di creare con i cittadini una forma di relazione primaria

 

digitaldayIl Consiglio regionale sarà protagonista di due eventi nazionali legati al digitale, all’innovazione e alla comunicazione. Martedì 17 novembre a Palazzo Chigi, esperti della comunicazione, del digitale, amministratori e dirigenti pubblici si incontreranno per gli “Stati generali della nuova comunicazione pubblica”.

Al centro dell’evento organizzato da Agid, Agenzia per l’Italia Digitale, insieme a Italia Sicura e con la collaborazione del Dipartimento della Protezione Civile, la figura del social media manager, una figura professionale che ricopre un ruolo diventato ormai fondamentale all’interno della pubblica amministrazione, quello di creare con i cittadini una forma di relazione primaria, fornendo servizi e informazioni in maniera innovativa. Il ricco programma prevede l’intervento di relatori d’eccezione che racconteranno le esperienze e gli importanti progetti portati avanti grazie ai nuovi mezzi di comunicazione social.

A moderare l’intera giornata sarà il direttore responsabile di cittadiniditwitter.it, Francesco Di Costanzo. La Reggia di Venaria sarà la splendida cornice, sabato 21 novembre, dell’Italian Digital Day dove, alla presenza del premier Matteo Renzi e del Digital Champion italiano Riccardo Luna, verrà lanciato “un nuovo patto con il Paese”. Un Piano di Azione Digitale di un centinaio di punti, con obiettivi, tempi e responsabili, scritto in maniera partecipativa in queste settimane e con lo sguardo da qui a due anni. Il Consiglio regionale del Piemonte, anche grazie alla sua consolidata vocazione “digitale”, è uno degli enti coinvolti nell’evento.

 

Tra gli speaker confermati al momento, l’economista statunitense Jeremy Rifkin e il direttore generale DG Connect della Commissione Europea Roberto Viola.

 

fmalagnino – www.cr.piemonte.it

"Torino incontra Berlino" alla Deutsche Bank con "Under construction"

Tre artisti italiani e tre attivi a Berlino dialogano in un confronto serrato sulla perenne evoluzione delle città e degli spazi che circondano l’uomo

 

Dark clouds hovering over Deutsche Bank towersLa finanza apre le porte all’arte. Da tre anni, infatti, la Deutsche Bank di Torino, Finanza e Futuro,  ospita nella sua sede di corso Matteotti 39, alla fine del mese di ottobre una rassegna artistica di interesse,  aprendo le porte di un mondo apparentemente freddo come quello finanziario economico a espressioni artistiche e dell’anima. È stata inaugurata ieri, nell’ambito della rassegna “Torino incontra Berlino”, l’esposizione intitolata “Under construction”, a cura della galleria Opere Scelte di via Matteo Pescatore a Torino. La mostra si focalizza sulla continua evoluzione cui è soggetta la città; le opere esposte rispecchiano la percezione da parte degli artisti di questi continui mutamenti e evoluzioni,  spesso bruschi e incontrollati.  Attraverso le opere vengono indagate le trasformazioni in ambito architettonico e strutturale della città e analizzate anche dimensioni concettuali legate alle sovrapposizioni del tempo, della realtà circostante e del tessuto sociale. Gli artisti coinvolti sono Sven Druhl, Jan Muche,  Susanna Schiricht, e le italiane Silvia Margaria, Giulia Gallo e Donatella Tassone.

 

La ricerca artistica di Silvia Margaria, nata a Savigliano nel 1985, ma attiva a Torino, si concentra sulla memoria racchiusa in oggetti e immagini testimoni di vite altrui che, per qualche ragione, sono divenuti detriti del passato. La sovrapposizione, scelta come metodologia di indagine, le permette di scandagliare, selezionare, sommare, per costruire un rapporto costante con il presente, in dialogo continuo con il passato. Giulia Gallo, nata nel 1988 a Torino dove vive e lavora, è stata tra le giovani artiste selezionate per l’edizione di “Motori di ricerca, percorsi d’artista tra coreografia e arti visive”, del Centro di Eccellenza per la danza della Lavanderia a Vapore di Collegno. La sua ricerca si basa su esperienze personali e sui territori vissuti, tradotti con disegni, collage, installazione,  video e azioni performative, con cui propone un processo di trasformazione e sovrapposizione tendente alla purezza. Utilizza molto il riciclo e la conversione dei materiali.

 

Donatella Tassone,  nata a Milano nel 1971, dove vive e lavora, crea città fantasma, costituite da oggetti in disuso. Il primo step della sua creazione artistica è quello di dare origine a una scenografia primaria, in cui il microcosmo estetico è costituito da una tavola di compensato di dimensioni ridotte 50 × 50, su cui vengono applicati acrilici, terre, plastilina e svariati oggetti di scarto. Nasce così un paesaggio metafisico. Gli ambienti vengono, quindi, fotografati, lo spazio acquista dinamicità, paesaggio e personaggi stimolano interpretazioni diverse. Dal lontano 2005 i suoi paesaggi si sono poi animati di piccoli personaggi,  anche loro parte del circuito dello scarto. 

 

Sven Druhl, nato nel 1968 a Nassau, vive e lavora a Berlino. La sua pittura concettuale indaga artisticamente dipinti storici e contemporanei. Alcuni suoi dittici e trittici rappresentano una continuazione del tema del remix, creati da frammenti di uranio separati e sono citazioni di opere. Jan Muche, nato nel ’75 a Hetford, vive e lavora a Berlino. I soggetti delle sue opere prendono spunto dalla vita quotidiana, ma, una volta entrati nelle tele,  vengono mescolati per comporre scene irreali e paradossali. Susanne Schiricht, nata nel ’72 a Meschede,  ma attiva a Berlino, crea installazioni e fotografie, incentrate sulla percezione del vedere. In molte delle sue installazioni emergono la società e l’interazione umane. Nell’ambito di “Torino incontra Berlino” la galleria Opere Scelte propone “Under construction (B)erlin” con gli artisti Sven Druhl, Jan Muche e Susanne Schuricht.  La mostra inaugura il 30 ottobre in via Matteo Pescatore 11/d e sarà visitabile fino al 9 gennaio 2016.

 

Mara Martellotta