redazione il torinese

Il nuovo sito web di Lapo è online

lapoIl progetto grafico è del  web designer italiano e operativo ad Amsterdam,  Marino Capitanio

 

Lapo Elkann, rampollo di Casa Agnelli, sbarca sul web con il nuovo sito www.lapoelkann.com. Rinnovata la veste grafica: con click si accede alla visione di tutte le attività imprenditoriali di Lapo. Nuovi anche i contenuti. Il progetto grafico è del  web designer italiano e operativo ad Amsterdam,  Marino Capitanio.

TORINO-FROSINONE 4-2: Ciro Immobile è tornato!

toro bandiera Marcatori: 8’ pt rig. Immobile (T), 33’ pt Sammarco, 37’ pt Belotti (T), 41’ pt Belotti (T), 28’ st Avelar a.g. (T), 36’ st Benassi.

TORINO (3-5-2): Ichazo; Maksimovic, Glik, Moretti; Bruno Peres (30’ st Zappacosta), Benassi, Vives, Baselli (24′ st Acquah), Molinaro (19’ st Avelar); Immobile, Belotti. A disp. Padelli, Castellazzi, Bovo, Zappacosta, Gazzi, Martinez, Gaston Silva, Prcic, Quagliarella. All. Ventura.

FROSINONE (4-3-3): Leali; Rosi, Ajeti, Bertoncini (21’ st M.Ciofani), Pavlovic; Sammarco, Gucher (21′ st Frara), Kragl (37’ st D.Ciofani); Tonev, Dionisi, Soddimo. A disp. Gomis, Zappino, Blanchard, Crivello, Russo, Longo, Paganini. All. Stellone.

 

Speranza immobile fino a qualche giorno fa per i granata quella di tornare ad ingranare e collezionare punti in classifica, ma basta sostituire una minuscola con una maiuscola ed il gioco è fatto.

 

A cambiare completamente gli umori in quel dell’Olimpico abbastanza contrariato ritorna, infatti, dopo due stagioni un campione come Ciro Immobile, rimasto nel cuore di molti. Pioggia di gol ed emozioni infatti per Ventura e i suoi che tornano a vincere dopo quasi due mesi a secco, rifilando un rocambolesco 4-2 agli avversari del Frosinone che continuano ad allontanarsi dalla zona salvezza. Con il rigore trasformato dal “nuovo” arrivato e la doppietta di Belotti sembra tutto ritornare al proprio posto per la squadra granata, se non fosse per il recupero di Sanmarco sulla mezz’ora e dell’errore di Avelar in autogol. Ventura decide di schierare fin da subito, appunto, Immobile, e predilige in porta Ichazo a Padelli, ultimamente un po’ sottotono. Dall’altra parte Stellone, tra l’altro ex giocatore granata, decide per un 4-3-3 abbastanza rivoluzionario rispetto alla gara contro il Napoli con Ajeti- Bertoncini in difesa e Sanmarco a centrocampo.

 

Tutta un’altra storia sembra essere quella portata in campo dai giocatori di casa, rispetto alle ultime prestazioni deludenti, tanto che già dai primi minuti i granata si fanno vedere in avanti con l’iniziativa di Bruno Perse che crossa per Baselli già da subito pericoloso, salva tutto Leali. Niente paura perché dopo pochi minuti la trattenuta di Bertoncini su Glik porta al rigore trasformato proprio da Ciro Immobile, pronto subito a metter la firma nel tabellino del match. Provano a rendersi pericolosi anche Stellone e i suoi ora, e ci riescono per davvero intorno alla mezz’ora quando il cross di testa di Pavlovic trova i piedi di Sanmarco che battendo Ichazo smorza tutti gli entusiasmi granata di poco prima. Non così in confusione la squadra granata, dato che al 36′ Belotti riporta in vantaggio i suoi, su un’azione nata dall’iniziativa di Bruno Peres, decisamente in partita. Ora il disordine regna sovrano dall’altra parte, soprattutto quando subito dopo Belotti non si accontenta e mette dentro anche il secondo di giornata per lui e il terzo per la squadra. Il Gallo arriva al gol grazio al solito Bruno Peres che serve Benassi e subito dopo Belotti è pronto ad insaccare sotto la traversa.

 

Tutto sembra essere a favore della squadra di casa anche al ritorno in campo con un Toro tornato scattante e propositivo. Dal canto loro, i ciociari cercano di fare ciò che possono, riuscendoci con l’aiuto di Avelar verso la mezz’ora che su un calcio d’angolo del Frosinone colpisce malauguratamente palla ed è autogol. Si accorciano le distanze, quindi, tra le squadre, distanze che ci pensa bene Benassi a rimettere al proprio posto sul finire del match.

 

Valeria Tuberosi

 

Ammirando insieme la vita

GATTO ORIENTEEnpa sezione di Torino ed Oipa sostengono l’educazione dei più piccoli secondo il  rispetto della natura e delle biodiversità: un piccolo passo per sperare di migliorare il mondo

 

Raccogliere momenti di vita e di quotidianità. È questo l’obiettivo della mostra fotografica organizzata dal Consiglio regionale in collaborazione con Enpa (Ente nazionale protezione animali) ed Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali),  inaugurata lunedì 21 dicembre, nei locali dell’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) del Consiglio regionale, in via Arsenale 14/g a Torino.

 

L’allestimento, “Ammirando insieme la vita”, è pensato per creare un connubio tra animali e bambini, che rappresentano la semplicità di vivere, l’innocenza, la purezza e la fragilità.

 

Enpa sezione di Torino ed Oipa sostengono l’educazione dei più piccoli secondo il  rispetto della natura e delle biodiversità: un piccolo passo per sperare di migliorare il mondo.

 

All’incontro interverranno Marco Bravi, presidente del Consiglio nazionale Enpa e Alessandro Piacenza, vice coordinatore nazionale Gez Oipa.La mostra, con ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico fino a martedì 26 gennaio 2016, dal lunedì al venerdì 9-13 e 14-16.

 

www.cr.piemonte.it

Il Toro nell'anima. Emozioni e ricordi della provincia Granata

TORO ANIMAUna passione coinvolgente e popolare che, nel territorio più a nord del Piemonte, nell’Ossola e in Valle Vigezzo, ha scaldato il cuore ad intere generazioni

 

Il Toro nell’anima. Emozioni e ricordi della provincia Granata” è il titolo del libro che Benito Mazzi ha voluto dedicare ad una passione coinvolgente e popolare che, nel territorio più a nord del Piemonte, nell’Ossola e in Valle Vigezzo, ha scaldato il cuore ad intere generazioni. Il libro ( edito da Il Rosso e il Blu – www.ilrossoeilblu.com – pag 134. anno 2015. € 16.00) racconta “unToro speciale, il Toro della provincia ossolana, un Toro vissuto in un groviglio sanguigno di passioni, di piccole avventure, di straordinaria quotidianità”.

 

E’ quello di Valentino Mazzola, Ferrini e Meroni; il Toro di Pianelli, Radice, Pulici e Graziani; il Toro di Sergio Rossi, Borsano e Mondonico; il Toro di Cairo, Ventura e Petrachi. Ma è  anche , e leggendo i racconti, soprattutto il Toro del Lauro, di Febo e di Nico; il Toro del Pace, di Lureenz e Rudi, il Toro di Giona e Paolino, del “grande Bonacini” del “terribile Ferro“. Personaggi come il Nico ( al secolo Franco Nicolai), classe 1934, “l’unico di noi ad aver visto il Toro giocare al Filadelfia” perché – a diciannove anni – lavorava a Torino come imbianchino, oppure il “granatissimo di vecchia data” Lurèenz – Lorenzo Zamboni – che scoprì il Toro a undici anni, durante il campionato 1946-47, ascoltando la radio dell’Osteria Alpina a Toceno. Oppure le “nuove leve” del tifo granata nella “valle dei pittori” come Paolo Mozzanino, laureato e dipendente della Ferrovia Vigezzina, che già da piccolissimo, a chi gli domandava a quale squadra tenesse, rispondeva “Al Toino. Viva il Too”. Le abitudini di Febo che – a metà degli anni ’70 –  andava al Blitz, località a 1300 metri a monti di Craveggia per sentire la partita alla radio perché il posto – lo sperduto spiazzo vedere del Palazzo – “portava bene”; che dire, poi, di quel baffone con il numero sette dalle calze abbassate ( “cul barbisùn..us ciàma Meròni”) che faceva impazzire gli avversari e mandava in visibilio la curva Maratona, in un turbinio di bandiere “dal colore sanguigno”.

 

Con un’appassionata presentazione di Eraldo Pecci e una dichiarazione d’affetto e di pura fede granata da parte di Enrico Borghi, il libro di Benito Mazzi, di racconto in racconto, offre l’immagine vera, partecipata e popolare di una passione calcistica  che è anche molto di più, rappresentando quella squadra dalle emozioni forti ( “Russ cume el sang,fort cum el Barbera,vöj ricordete adess, me grand Türin”, scriveva Giovanni Arpino). Mazzi, scrittore di gran qualità, iniziò anche lui a tifare per il Toro nel 1949, dopo la tragedia di Superga, a undici anni. Una sciagura che troncò la vita e il sogno della squadra più forte di sempre, consegnandola per sempre al ricordo e al mito. La formazione recitata a memoria, quasi fosse un rosario da sgranare laicamente:

 

Bacigalupo,Ballarin,Maroso,Grezar,Rigamonti,Castigliano,Menti,Loik,Gabetto,Mazzola,Ossola. Un bel libro, in trentanove capitoli più una “piccola, doverosa appendice” ( dedicata al Torino club di Premosello, “faro per l’Ossola granata”), corredato da belle foto, “Il Toro nell’anima” merita di essere letto. E non solo da chi tifa granata perché, con la storia che porta con sé, il Torino è davvero “un pezzo di ciascuno di noi”.

 

Marco Travaglini

Ecco l'Atlante del vino italiano

Un grande racconto geografico di ben 240 pagine a colori

 

VINO PREGIATOArriva l’Atlante del Vino Italiano edito per i tipi di Libreria Geografica. L’importante realizzazione è stata presentata in Galleria San Federico a Torino nello spazio Lux del Fiorfood Coop  da Monica Mantelli e dagli autori, Vittorio Manganelli ed Alessandro Avataneo. Il primo, già direttore dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, si occupa di didattica del vino, critica enologica ed è il massimo esperto dei vini di Langhe e Borgogna. Avataneo, regista cinematografico e teatrale è autore del romanzo “Una storia delle colline”. Il volume presenta la grande ricchezza e varietà del vino italiano, attraverso un grande racconto geografico di ben 240 pagine a colori.

 

Massimo Iaretti

Chiamparino: "Mi gioco la faccia e la credibilità se non parte la nuova Città della Salute"

molinettechiampa scrivania“E’ fondamentale fare più in fretta possibile – ha aggiunto Chiamparino – perché bisogna evitare uno scarto temporale troppo grande fra la progettazione e la realizzazione”

 

Il Chiampa lancia la scommessa: “I lavori per la futura Città della Salute e della Scienza di Torino dovranno partire entro i tre anni e mezzo che mancano alla scadenza del mio mandato”.  E’ l’agenzia Ansa a riportare le parole di Chiamparino, pronunciate all’inaugurazione della nuova Tac alle Molinette. Dice il governatore del Piemonte: “Il mio obiettivo è compiere l’atto simbolico dell’avvio del cantiere, su questo mi gioco la faccia e la credibilità politica, che per un amministratore pubblico è il bene più prezioso”.  “E’ fondamentale fare più in fretta possibile – ha aggiunto Chiamparino – perché bisogna evitare uno scarto temporale troppo grande fra la progettazione e la realizzazione”. Tale aspetto, secondo il presidente della Regione, renderebbe la nuova struttura non più all’avanguardia, ma superata,  una volta costruita. Insomma, per fare un ospedale i tradizionali venti anni necessari nel passato non sono più ipotizzabili: la progettazione va realizzata in modo che la costruzione sia edificabile in 4 o 5 anni al massimo.

Cultura, la stagione delle grandi mostre non si ferma: a Torino è tempo di Matisse

Matisse-a-Palazzo-Chiablese-TorinoI quadri del precursore dell’espressionismo astratto americano dialogano con le opere di Picasso, Modigliani, Renoir e Bonnard

 

Dopo l’importante mostra che gli ha dedicato Roma, ora è Torino a intitolare un’esposizione interamente a Henri Matisse e al suo tempo, nel cuore del capoluogo subalpino a Palazzo Chiablese. Proprio “Matisse e il suo tempo”, aperta  fino al 15 maggio 2016, vuole essere un omaggio alla carriera di questo importante artista vissuto tra fine Ottocento e inizio Novecento. Il suo stile pittorico ha sicuramente lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte contemporanea, tanto da far parlare la critica, nel bene e nel male, dei suoi lavori, rendendoli immortali e popolari.

 

La mostra torinese, curata da Cecile Debray, vuole essere un viaggio alla scoperta del grande precursore delle avanguardie storiche e di quegli artisti che hanno animato la vita della Ville Lumiere nella prima metà del Novecento. Si articola in dieci sezioni espositive, che si susseguono secondo un ordine cronologico, comprendenti cinquanta opere di Matisse e 47 firmate da diversi altri artisti di fama, quali Miro’, Derain, Renoir, Bonnard, Modigliani e Picasso. Le opere in mostra provengono tutte dal Centre Pompidou e svelano le amicizie, gli scambi culturali e la vitalità artistica della capitale francese nel periodo in cui operò il maestro del fauvismo.

 

Alcune opere di Matisse dai colori puri, quali ” Grande interno rosso” del ’48 o “Ragazza vestita di bianco”, dialogano con i protagonisti di alcuni dipinti di Picasso, come ” Nudo con berretto turco” del ‘ 55, o “Il tempo libero” di Fernand Leger. Il percorso espositivo pone l’accento su alcuni approfondimenti tematici dell’opera matissiana,  tra cui il suo interesse per le figure delle note danzatrici orientali. Questo soggetto, molto amato da Matisse, verrà ripreso poi in ottica cubista da Braque e Picasso dopo la seconda guerra mondiale. matisse

 

L’esposizione segue il percorso compositivo dell’artista a partire dal suo esordio a fianco del simbolista Gustave Moreau, negli ultimi anni dell’Ottocento, fino alla esposizione pubblica del gruppo dei fauves nel 1905, al Salon d’Automn.  D’altronde Matisse, discepolo di Renoir, Signac e Bonnard, grande rivale di Picasso, fu il fondatore del fauvismo e con la sua opera anticipo’ l’espressionismo astratto americano. Henri Matisse, ex studente di legge, proveniente dall’ambiente della borghesia provinciale, avrebbe trovato la propria strada nell’arte molto tardi, ma fu uno dei primi, insieme ai suoi amici fauves, a meritare il riconoscimento di aver investigato il concetto di espressione in sé. Per un certo periodo i fauves, infatti, dipinsero con un abbandono, una violenza nell’impiego dei mezzi pittorici tale da giustificare la pretesa di essere i primi artisti espressionisti del Novecento. Lo scandalo al Salon d’ Automn del 1905, in cui furono esposte le opere di Matisse, Georges Roualt e André Derain, fu tale che il critico Vauxcelles li definì “fauves”, ovvero belve. Nella loro pittura è il temperamento a avere la meglio sulle regole cromatiche e compositive codificate. Matisse insegna che i colori scelti per la descrizione dei soggetti possono essere i più vari, poca importa se inverosimili  o squillanti,  ciò che importa è che corrispondano alle esigenze emotive dell’artista; l’innovazione, quindi risiede nella sua assoluta libertà espressiva.

 

 Mara Martellotta

 

Palazzo Chiablese, dal 12 dicembre 2015 al 15 maggio 2016

Info e prenotazioni: 0110240113.

SUK IN LUNGO DORA NAPOLI, FDI-AN: "BORGO AURORA IN BALIA DEL DEGRADO"

suk dora 2suk dora1RICHIESTE COMUNICAZIONI DEL SINDACO IN CONSIGLIO

 

I consiglieri di FdI- An tornano all’attacco contro gli abusivi del “suk” in Borgo Aurora. << Siamo andati a verificare le segnalazioni della pagina fb “Tutto quello che  il Comune non vede” e ci siamo trovati di fronte ad una scena incredibile”, dicono.I rappresentanti del movimento politico parlano di “centinaia di venditori abusivi hanno colonizzato Lungo Dora Napoli dal Ponte  Mosca a Ponte Carpanini, con i loro tappeti per rivendere merce clamorosamente rubata o contraffatta.  Il suk è rinato a Borgo Aurora, nonostante le mille promesse di  riqualificazione mai mantenute dal centrosinistra! e le segnalazioni che da anni arrivano dai cittadini >> Patrizia Alessi, Capogruppo FDI-AN in Circoscrizione 7, Maurizio Marrone, Capogruppo in Comune  Augusta Montaruli, Dirigente Nazionale FDI-AN annunciano che chiederanno ” le comunicazioni urgenti del Sindaco Fassino nel Consiglio  Comunale di lunedì per sapere come mai non abbiamo visto traccia della Polizia  Municipale per tutta la mattina nonostante la nostra segnalazione immediata al  Comandante Gregnanini>>. << Sono anni che presento Interpellanze sulla situazione di illegalità di  quest’area nel Consiglio della Circoscrizione 7…..ma sembrano tutti ciechi e sordi!>> conclude Alessi.

Dopo una mattina al freddo Iren ripara il guasto

teleriscal L’inconveniente si è verificato in una stazione di ripompaggio della rete di teleriscaldamento

 

L’Iren ha riparato dopo ore di lavoro il guasto al teleriscaldamento che, nella mattina, ha lasciato al freddo migliaia di famiglie torinesi. Le case riavranno il riscaldamento entro sera, quando la rete sarà tornata a temperatura normale. L’inconveniente si è verificato in una stazione di ripompaggio della rete di teleriscaldamento e ha colpito  i quartieri Mirafiori , corso Unità d’Italia e anche i comuni di Nichelino e Moncalieri. I tecnici hanno operato in modo tale da non  creare disagio anche alle utenze non coinvolte dal guasto.

Il turismo è (più) bello se sostenibile: in Piemonte sono 24 i borghi "ecologici" da visitare

Italian alpine village for sale on eBayUn  borgo che può vantare il titolo di “sostenibile” deve avere determinate caratteristiche. I comuni  del network si trovano su tutto il territorio piemontese e si distinguono come “comunità ospitante”. Ovvero “una nuova forma di accoglienza che prevede l’attribuzione al turista di una sorta di “cittadinanza temporanea”

 

 

Il turismo responsabile in Piemonte ha tra i suoi punti di eccellenza il progetto “Borghi sostenibili”  della Regione Piemonte, che guida il turista responsabile nella scelta di luoghi caratterizzati da sostenibilità ambientale. Un dettagliato articolo apparso di recente sul sito www.lifegate.it riporta d’attualità un tema spesso trascurato, quello appunto del   turismo sostenibile “Una attività turistica è sostenibile – si legge nell’articolo – quando si sviluppa in modo tale da mantenersi vitale in un’area turistica per un tempo illimitato, non alterando l’ambiente (naturale, sociale e artistico) e non ostacolando o inibendo lo sviluppo di altre attività sociali ed economiche. Questa la definizione, formulata nel celebre Rapporto Brundtland della World Commission Environment and Development istituita dall’Onu nel 1987”

 

 

Un  borgo che può vantare il titolo di “sostenibile” deve avere determinate caratteristiche. I comuni  del network si trovano su tutto il territorio piemontese e si distinguono come “comunità ospitante”. Ovvero “una nuova forma di accoglienza che prevede l’attribuzione al turista di una sorta di “cittadinanza temporanea”, un canale privilegiato per accedere alla vita più intima della comunità che comporta un impegno a conoscerne e a rispettarne l’identità storica e ambientale. Essere quindi un concittadino, vivere la comunità, esserne parte”.

 

 

il Piemonte può contare oggi su 24 borghi sostenibili,  visitabili in tutte le stagioni regalando emozioni sempre nuove. Consigliamo di consultare il sito borghisostenibili.it dove per ogni borgo sono indicati itinerari, manifestazioni e caratteristiche eco sostenibili.  Nel Torinese, scrive ancora Lifegate: “Avigliana è un buon punto da cui patire per visitare la Sacra di San Michele in Val di Susa e pedalare verso altri piccoli ma suggestivi centri come Almese e Caselette. Sempre per i ciclisti, questa volta davvero esperti, da Pourrier frazione di Usseaux  parte il leggendario Tour dell’Assietta lungo la strada militare che da colle delle finestre si inerpica fino a Sestriere, uno degli itineari ciclo-escursionistici più avvincenti della Val Chisone e Val di Susa”.