redazione il torinese

Canottaggio paralimpico con De Maria e Bottega

La rassegna “I ‘WE CAN’ di EMOTIONS!” organizza, venerdì 2 aprile, un incontro sul canottaggio Paralimpico presso ADPLog, lo spazio di Alessandro Del Piero in via Gobetti 10, a Torino

paralimpicIl Comitato Piemontese della Federazione Italiana Canottaggio e la Società Canottieri Armida di Torino presenteranno gli atleti pararower della squadra di canottaggio 8+ OPEN MIND, di rientro da Amsterdam, dove, con i colori dell’Armida, hanno rappresentato il Piemonte alla 77/a edizione della Head of the River Amstel, storica regata internazionale di resistenza che si sviluppa lungo il fiume Amstel sulla distanza di otto chilometri, con partenza dalla località Oudekerk ed arrivo nel cuore della capitale olandese.Con le istituzioni e gli atleti si parlerà del canottaggio paralimpico e dello sport come possibilità di esprimere le abilità di ognuno. Ospiti speciali Silvia De Maria, finalista Paralimpica a Londra 2012, e Walter Bottega, due volte olimpionico, che racconteranno le loro esperienze e l’integrazione fra il mondo olimpico e quello paralimpico.

Saranno presenti anche Silvia Bruno, Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) sezione Piemonte, Il Presidente dell’Armida, Gian Luigi Favero, il Presidente della FIC (Federazione Italiana Canottaggio) del Piemonte, Stefano Mossino, gli allenatori Filippo Cardellino e Federico Vitale, Cristina Ansaldi, tecnico della Nazionale Italiana di Canottaggio Paralimpico, Davide Dapretto, giovane atleta e promessa del Canottaggio Paralimpico nazionale, e la squadra +4 Juniores maschile (Esperia), che ha partecipato alla trasferta piemontese di Amsterdam 2016 assieme all’8+ OPEN MIND.

canottaggio paralimpico

I We can di Emotions! rientrano nelle attività proposte da “Emotions! The Paralympic Sports Exhibition 2016”, una mostra fotografica internazionale sugli sport e sugli atleti paralimpici organizzata nel decennale dei Giochi Paralimpici di Torino 2006. Con 50 immagini e con una parte multimediale mette in risalto personaggi e storie di Torino 2006, e soprattutto storie di atleti straordinari e delle loro imprese anche al di fuori del contesto delle Paralimpiadi. La mostra – i cui curatori sono i fotografi Mauro Ujetto e Roberto Serratore e la organizzatrice di mostre e eventi, Sabina Beckert – in collaborazione con il CIP Piemonte, sarà fino a fine aprile presso ADPLog, poi, tutto il mese di maggio, al Mirafiori Motorvillage di piazza Cattaneo, a Torino. Quindi si trasferirà in Brasile alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016 (in settembre) e tornerà in Italia a Roma per la fine dell’anno.

A corollario della mostra, oltre alla giornata dedicata al canottaggio paralimpico, c’è un calendario ricco di eventi, fra cui il 9 aprile un’esibizione di ping pong, e il 16 aprile di basket, durante le quali sarà possibile sfidare atleti paralimpici, il 23 aprile una conferenza sulla “Nuove frontiere della comunicazione”, in cui si parlerà fra l’altro di come grandi aziende multinazionali abbiano scelto atleti paralimpici quali testimonial dei loro prodotti.

La Minerva di Vela non partì mai per Lisbona

Cari lettori e lettrici, eccoci nuovamente giunti a un altro appuntamento con Torino e le sue opere. Approfittando del fatto che sia da poco trascorsa la Giornata Internazionale della donna, quest’oggi parleremo del monumento dedicato alla figura femminile della dea Minerva. (FOTO:www.seetorino.com)

minerva

Situata nel cortile del rettorato dell’Università degli studi, in via Po 17, la figura della dea viene rappresentata in piedi, con il corpo rivolto leggermente verso il lato sinistro e con un piede scoperto, volto a fare l’atto del passo.

La statua viene rappresentata con indosso una tunica e avente sul capo un elmo sotto il quale trova riparo la civetta, uccello-simbolo della dea che rappresenta scienza e saggezza. In una mano tiene una corona dall’alloro mentre nell’altra (quella rivolta leggermente a sinistra), tiene una lancia, un volume e sopra questo, un’altra corona d’alloro.

La statua venne inizialmente commissionata all’artista Vincenzo Vela, dal re del Portogallo Pedro V di Braganza, con lo scopo di farla collocare davanti all’Accademia delle Belle Arti di Lisbona.

Nel 1858 l’opera venne ufficialmente presentata all’annuale esposizione della Società Promotrice di Belle Arti, presso l’Accademia Albertina di Torino. A causa probabilmente della morte prematura e improvvisa del re portoghese nel 1861, a soli 24 anni, Vela non venne mai retribuito per il lavoro svolto e la statua rimase così nelle mani dell’artista che la lasciò, chiusa in una cassa, all’Accademia Albertina, dove vi rimase per quasi 20 anni.

Nel 1979, in occasione della IV Esposizione Nazionale di Belle Arti del 1880, lo stesso Vela propose alla commissione di posizionare la Minerva nel piazzale del Palazzo dell’Esposizione: la commissione accettò entusiasta questa proposta da parte dell’artista e la statua venne collocata su un piedistallo di circa 2 metri.

In seguito all’Esposizione, la statua rimase all’esterno, nel piazzale del palazzo, senza che però nessun documento ne ufficializzasse la proprietà; in questo modo l’artista, nuovamente, non ricevette alcun compenso per la sua opera. Dopo alcuni anni dalla IV Esposizione, il Vela fece però la richiesta, all’amministrazione comunale, di aver rimborsate almeno le spese dell’opera e cioè, una cifra di circa £. 8.000, pari ad un terzo del valore della Minerva.

La questione si protrasse per molti anni ma senza esito positivo per l’artista; Vela infatti morì nel 1891 senza aver percepito alcun compenso per la sua opera.

Nel 1895, però, la trasformazione del palazzo dell’Esposizione a sede di Museo Civico, riaprì ufficialmente il tema della proprietà. Tutte le opere e le collezioni civiche vennero spostate nel palazzo: la Minerva, che di fatto si trovava già nel piazzale esterno, venne ufficialmente acquistata dalla città, per evitare che venisse spostata in un altro luogo. Il figlio-erede di Vela percepì una cifra di circa £. 5.000 per l’opera del padre.

Nel 1896 la statua, che fino a quel momento era sempre rimasta posizionata all’esterno nel piazzale, venne spostata nel grande salone interno del Museo, su suggerimento del comitato e del direttore stesso del Museo Civico. Quella nuova collocazione “le salvò la vita”, poiché la Minerva rimase totalmente e miracolosamente illesa nonostante i bombardamenti che, nella notte del 21 novembre 1942, colpirono pesantemente la città Torino. Subito dopo quella notte la statua venne ricollocata nel deposito della Galleria Civica.

Fu solamente nel 1993 che l’opera, dopo essere stata restaurata, venne nuovamente esposta al pubblico. Qualche anno più tardi, nel 2003, la Fondazione Torino Museo – in onore delle celebrazioni per il sesto centenario dalla fondazione dell’Università- cedette la Minerva all’Università degli Studi di Torino, che la collocònel cortile del Rettorato ove vi erano già altre due opere dello stesso artista: il ritratto del medico Luigi Gallo e un busto di Giambattista Vasco. Anche per oggi la “nostra passeggiata” tra le meraviglie di Torino termina qui. L’appuntamento è per la prossima volta con la bellezza delle stupende opere che la nostra città ci offre ogni giorno.

Simona Pili Stella

Le fotografie dalla Gipsoteca Troubetzkoy

 In mostra al “Brunitoio” di Ghiffa 

ghiffa

Sarà inaugurata alle 17.30  di sabato 2 aprile a Ghiffa (Vb) la mostra fotografica di Gianbattista Bertolazzi (1937-2015), organizzata dall’associazione “Il Brunitoio” , l’officina di Incisione e Stampa che promuove l’arte e la cultura, presso la Sala Esposizioni Panizza in corso Belvedere 114.  La mostra verrà presentata da Vera Agosti, che ne ha curato l’allestimento insieme al Brunitoio. Verranno esposte circa 25 fotografie dei gessi dello scultore Paolo Troubetzkoy (del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita) conservati al Museo del Paesaggio di Verbania. Gianbattista Bertolazzi , di Ceredo di Ghiffa, è stato un appassionato fotografo e socio del Brunitoio, che già espose nel 2009 nella sede dell’associazione le sue foto dedicate al maestro liutaio Giacomo Bisiach. Bertolazzi è ricordato soprattutto per la pubblicazione di due importanti libri fotografici sulle camelie antiche del Lago Maggiore, realizzati con Piero Hillebrand per l’editore Alberti. La mostra sarà aperta fino al 24 aprile, dal giovedì alla domenica, dalle 16.00 alle 19.00.

Addio a Gianmaria Testa, il cantautore degli "ultimi"

gianmaria_testaSu Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio

A 57 anni è morto il cantautore piemontese Gianmaria Testa. Aveva 57 anni. Già lo scorso anno aveva annunciato che era affetto da un tumore non curabile .  Su Facebook sono moltissimi i fan  che scrivono il loro cordoglio. L’artista è morto questa mattina nel Centro di Riabilitazione Ferrero di Alba, dove era ricoverato da giorni. Con lui la moglie Paola e il cognato Oscar Farinetti. Il cantautore nacque a Cavallermaggiore dove svolse anche l’attività di ferroviere. Nel 1993 al Festival di Recanati vinse il primo premio. Realizzò otto dischi:  Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo, Men at work (2013). Sono stati tremila e oltre  concerti in Francia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti. Numerose  le collaborazioni con altri musicisti come Enzo Pietropaoli e Paolo Fresu e con attori e scrittori come Erri De Luca a Marco Paolini. sarà ricordato come il cantautore dei poveri e degli ultimi.

Treno con 200 passeggeri fermo per un guasto

FRECCIA ROSSA MURATORIAlla fine i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno continuato il viaggio su bus sostitutivi per Torino e Milano

A causa di un guasto sulla ferrovia internazionale Torino-Modane, in Valle di Susa un convoglio del Tgv Parigi-Milano è rimasto bloccato con 200 passeggeri a bordo. Il treno si è fermato tra Meana e Bussoleno, poi è stato rimorchiato in stazione, ma  le operazioni hanno richiesto due ore. Alla fine i passeggeri sono stati fatti scendere e hanno continuato il viaggio su bus sostitutivi per Torino e Milano, messi a disposizione da Trenitalia. si sono verificati problemi di circolazione anche per gli altri treni sulla Torino-Modane, costretti a viaggiare su un unico binario tra le due stazioni.

(Foto: archivio il Torinese)

Il parco più grande, pedonale e ciclabile sarà al Gerbido

bikesharinginceneritoreLe opere verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore

Nuovi interventi per una Torino sempre più ecologica e a due ruote. In arrivo una pista ciclabile, una passerella ciclopedonale e la riqualificazione di un’area che diventerà uno dei più grandi parchi urbani della città. Sono queste le opere che verranno realizzate grazie all’accordo di programma per la compensazione ambientale legati al termovalorizzatore del Gerbido. Il “patto” è stato firmato da Trm e dai Comuni interessati. Verrà completata la ciclopista di via Anselmetti (1,7 mln) e costruita una passerella ciclopedonale fra Torino e Beinasco (1,8 mln) entro un anno. Altri 2,3 mln sono invece dedicati al rifacimento del Parco del Sangone, ora in fase di progettazione.

 
(foto: il Torinese)

Viagra in volo, 200 pastiglie di contrabbando a Caselle

VIAGRA L’ italiano di 40 anni che possedeva il carico, arrivava da Cuba via Parigi

Aveva con sé una partita di 200 pillole di Viagra di contrabbando, che è stata scoperta es sequestrata dalla guardia di finanza all’aeroporto di Caselle. L’ italiano di 40 anni che possedeva il carico, arrivava da Cuba via Parigi, ed era sprovvisto della documentazione necessaria: è stato denunciato. L’uomo, per evitare di farsi scoprire,  non aveva ritirato il bagaglio appena sceso dall’aereo, ma era andato all’ufficio oggetti smarriti. Insospettiti, gli uomini delle fiamme gialle lo avevano seguito. Aperta la valigia non ha potuto fare altro che mostrare le pastiglie nascoste..

“ L’anciové sota sal”, il sogno dell'acciugaio della Val Maira

Va in scena sabato sera a Dronero lo spettacolo teatrale proposto dalla “Compagnia Marco Gobetti”
gobetti3

Sabato sera,  2 aprile, alle  21.00, sul palcoscenico del Cinema Teatro Iris di Dronero andrà in scena “ L’anciové sota sal” , spettacolo proposto dall’Associazione culturale “ Compagnia Marco Gobetti” nell’ambitodella stagione “Il teatro fa il suo giro”, a cura di Santibriganti Teatro. “L’acciugaio sotto sale” è la storia di un uomo sogna una notte di essere un venditore di acciugheche finisce sotto sale fra le sue stesse acciughe, dentro al barile che le contiene. Un  sogno che lascerà il suo segno nella vita dell’uomo e in quella delle persone che incontrerà: “A val nen tant ël seugn: / col seugn a l’é la spluva ch’a ‘nvisca ‘l feau. / A val còsa ch’a l’é capitàie dòpgobetti1(Non vale tanto il sogno: / quel sogno è la scintilla che accende il fuoco. / Vale ciò che è capitato dopo). Marco Gobetti, porta con se sulla scena “l’anciové”, l’acciugaio: un burattino dagli occhi grandi e acquosi e dal naso triste, opera di Andrea Rugolo,   scenografo, illustratore e costruttore di pupazzi animati. L’attore torinese sperimenta un uso poetico e contemporaneo del dialetto piemontese, in un allestimento intrigante. Nell’”Anciové sota sal“si evoca un mestiere ormai scomparso, raccontandolo nel contesto di un’immaginaria vicenda attuale, dove la lingua piemontese e la trama della storia intrecciano il filo attorno all’incredibile vicenda degli acciugai della Val Maira. Loro, gli acciugai (anchoiers in occitano, anciuè in piemontese, anciuat in lombardo), sul  finire dell’estate, terminati i lavori nei campi o la monticazione sui pascoli alti , scendevano a valle per vendere acciughe e pesce conservato. La merce la compravano in Liguria, prima tappa del loro girovagare per il Piemonte, la Lombardia e talvolta persino in Veneto ed Emilia. Così, durante i lunghi mesi invernali, in attesa digobetti 4 tornare al lavoro dei campi, “battevano” strada per strada, cascina per cascina, di paese in paese, nelle campagne o nelle aspre vallate alpine, tirando o spingendo il loro “caruss” carico di pesce salato, alla ricerca di qualche acquirente. Sul carretto tipico, venivano caricati i barilotti e le latte con i prodotti da vendere. Robusto, capiente e adatto all’esposizione della merce, era abitualmente in legno di frassino e costruito a Tetti di Dronero.  Coprivano distanze importanti, gli acciugai, viaggiando anche trenta e più chilometri al giorno; e, giunta la sera, dormivano dove capitava, magari offrendo in cambio del ricovero qualche acciuga . Anche per i pasti si aggiustavano alla bell’e meglio, al risparmio, magari accompagnando con il pane qualche acciuga, dopo averla  sbattuta ben bene  contro le aste del carretto per far cadere il sale. Un pasto che portava sete e che richiedeva un goccio di vino ad accompagnare il tutto e, considerato che tra i suoi migliori clienti figuravano gli osti e i gestori delle trattorie, il vino non mancava. Così la storia narrata da Marco Gobetti cammina sul filo dei ricordi e “L’acciugaio sotto sale”, al suo  risveglio, sente il sale pizzicare sulla pelle e questa sensazione si traduce in bisogno e desiderio di comunicare. Da lì inizia  il suo nuovo viaggio, alla riscoperta degli altri e di se stesso. Una metafora gobetti2della vita, in fin dei conti, con l’acciugaio pronto a partire con il suo carretto carico di acciughe in barile e di parole nuove . Gira così le piazze , urlando il suo messaggio: “Un euro e cinquanta per due grissini e un’acciuga! Chi vuol comprare il buonumore!?”. Non conta più nemmeno il nome che si ha ricevuto in dono alla nascita: “il mio nome è libertà“, dice. E per essere liberi bastano il barile pieno di sale e acciughe, buone gambe e un cappello per le monete. Una libertà che si respira come aria buona, mentre scorrono i primi articoli della nostra Costituzione, dal primo al dodicesimo, a ricordarci pari dignità, diritti e doveri. La pièce teatrale comunica con sguardi e  gesti, oltre che con le parole. Così l’acciugaio di Marco Gobetti lascerà ad un suo simile il  carretto e la sua eredità, per compiere l’ultima tappa del viaggio alla ricerca di se stesso. Un viaggio a  piedi nudi per sentire la sua terra, per raggiungere gli “altri”, per spogliarsi di tutto e stringersi le mani in un saluto. Forse un addio, ma senza tristezza. Perché all’anciovè basta poco. Basta e avanza il profumo delle acciughe, anche se sono poche, anche se fosse  una sola.

Marco Travaglini

Dal 22 aprile Torino Jazz Festival spazia dalla musica alla letteratura

jazz musicaPiazza Castello sarà la sede principale ma i concerti si terranno anche in altri luoghi e teatri

Dal 22 aprile al primo maggio, una kermesse di dieci giorni per celebrare il jazz in quella che sarà la più lunga edizione,  la quinta, del Torino Jazz Festival che quest’anno comprende anche il Fringe Festival e il Festival manouche. Il 30 aprile si tiene la Giornata Internazionale Unesco del Jazz. La manifestazione è patrocinata dalla Città di Torino,  Intesa Sanpaolo, Iren main partner, e Poste Italiane, Toyota Lexus e Seat Pagine Gialle  come main sponsor. Il jazz è il filo conduttore ma la rassegna tocca teatro, danza, cinema, fotografia e letteratura.  Piazza Castello sarà la sede principale ma i concerti si terranno anche in altri luoghi e teatri. Protagonisti il batterista inglese Tom Bancroft per l’inaugurazione in  gemellaggio con il Festival Jazz di Edimburgo, e il pianista americano Robert Glasper, vincitore di due Grammy, Roy Paci con l’Orchestra, Fabrizio Bosso Quartet, Gonzalo Bergara Quartet.

Il pm Spataro: "Si proceda contro Salvini per vilipendio ai magistrati"

salvini giavenoGli accertamenti sono già conclusi ma il codice, per procedere, prevede l’autorizzazione  da parte del ministero.

Si deve procedere contro il leader leghista Matteo Salvini per vilipendio dell’ordine giudiziario. La decisione è della procura di Torino che ha fatto la richiesta al ministro della giustizia su iniziativa del procuratore capo Armando Spataro. Salvini e’ indagato per aver detto che la  “magistratura è un schifezza” il 14 febbraio scorso durante un suo intervento  a Collegno, in occasione del congresso della lega  piemontese. Gli accertamenti sono già conclusi ma il codice, per procedere, prevede l’autorizzazione  da parte del ministero.

(Foto: il Torinese)