L’Associazione di Promozione Sociale Ideificio Torinese promuove la conferenza “Torino città in cambiamento” che si terrà martedì 26 aprile alle ore 18.30 presso il Campus Luigi Einaudi di Torino, Lungo Dora Siena 100, aula D1. Interverranno il Rettore dell’Università degli Studi di Torino Prof. Gianmaria Ajani, il Rettore del Politecnico di Torino Prof. Marco Gilli e l’Assessore all’Urbanistica Stefano Lo Russo. Durante la conferenza verranno presentati i futuri cambiamenti dei poli universitari.
La quinta edizione del Torino Jazz Festival durerà dieci giorni e inizierà venerdì 22 aprile. Realizzato con i main partner Intesa Sanpaolo e Iren, gli sponsor Poste Italiane, Toyota Lexus e Seat Pagine Gialle, il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, i media partner Rai Radio 2 e Rai Radio 3, il TJF 2016 ha come filo conduttore il jazz e le altre arti: teatro, danza, arti visive, cinema, fotografia e letteratura. Il jazz è stato la più grande novità musicale del Novecento: ha sollecitato artisti e intellettuali a ripensare alcune categorie estetiche occidentali (e non solo). Il centro della rassegna, palcoscenico dove si esibiranno sia i grandi nomi internazionali sia i giovani talenti, sarà piazza Castello. Gli altri concerti si terranno al CAP 10100, all’Auditorium Rai Arturo Toscanini, al Teatro Vittoria, al Teatro Piccolo Regio Giacomo Puccini, al Teatro Gobetti, al Cinema Massimo e alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Giovedì 21 aprile l’anteprima della rassegna. Ecco gli appuntamenti:
Ore 17.00 SALA COLONNE DI PALAZZO CIVICO, PIAZZA PALAZZO DI CITTÀ 1
LA BELLEZZA SENZA TEMPO
Mario Parodi presenta il suo libro, La bellezza senza tempo. Il jazz giovane a Torino (Neos Edizioni). Il lavoro è dedicato alle nuove leve del jazz torinese. Una ricognizione a tutto campo sui musicisti del futuro che stanno crescendo in città. Intervengono Furio Di Castri e Marco Basso, insieme a numerosi musicisti protagonisti del libro.
Ore 18.30 – BLAH BLAH, VIA PO 21
SUONARE L’ARMONICA CROMATICA
Alberto Varaldo, armonica cromatica. L’armonica è uno strumento tanto affascinante quanto complesso a livello tecnico. Per questo Alberto Varaldo ha scritto Blow! Suonare l’armonica cromatica (KWB, 2014), un metodo con tecniche di base e avanzate. Un incontro unico per conoscere meglio l’armonica da uno dei suoi protagonisti, l’eclettico Alberto Varaldo, affermatosi a livello internazionale come uno dei più interessanti solisti dell’armonica cromatica. Saranno presenti l’editore del libro Kim Williams e ospiti a sorpresa con interventi musicali.
Ore 21.00 – IL CIRCOLO DEI LETTORI, VIA BOGINO 9
“PERSECUTORE O INSEGUITORE? LO SWING DI CORTÁZAR”
«Un producto poético», così definiva il jazz Julio Cortázar, l’autore argentino con il ritmo nella scrittura che infilava le parole una dopo l’altra come fossero note e improvvisate. La serata è dedicata alle sue storie fantastiche, composizioni narrative in bilico fra mistero, realtà e irrazionale.
VICINIO MARCHIONI, in attesa dello spettacolo reading (sabato 23, ore 18, Auditorium RAI), legge brani da ‘Il persecutore, biografia di Charlie Parker, ribattezzato Johnny Carter’. Per l’occasione saranno presenti il sassofonista Francesco Cafiso, Ilide Carmignani, la traduttrice della nuova edizione SUR (ora intitolata L’inseguitore) e il grande fumettista argentino José Muñoz, che l’ha illustrata con tavole inedite. Questa edizione del festival prova a scandagliare le mescolanze di linguaggi, come sempre con nuove produzioni ed esclusive: il teatro-jazz del Persecutore, dal famoso racconto di Julio Cortázar, con Vinicio Marchioni e il quartetto Francesco Cafiso
Ore 21.30 – FOLKCLUB, VIA PERRONE 3 BIS
FABIO GIACHINO – “BALANCING DREAMS”
Fabio Giachino, pianoforte Balancing Dreams è l’ultimo album del talentuoso pianista torinese. Dopo tanti lavori di ottima fattura con il suo trio, con il quale ha calcato i principali palchi italiani e d’Europa, arriva l’esperienza in piano solo, ricca di spunti musicali: composizioni inedite, standard rielaborati…fino ad una atipica miscela tra jazz e hip hop condotta con il rapper ENSI, nata durante il felice incontro artistico del TJF 2014. Per il grande Dado Moroni, Giachino propone: “un linguaggio creativo, lirico e attuale che affonda le radici nella storia del jazz per poi guardare avanti”. Ingresso euro 10 – riservato ai soci – In collaborazione con il Folkclub
Ore 21.45 THE BEACH, VIA MURAZZI DEL PO 22
MATERIANERA
Davide “Enphy” Cuccu, tastiera – Alain Diamond, DJ – Yendry, voce. L’incontro di Davide “Enphy” Cuccu (già tastierista dei Soulful Orchestra e Bluebeaters) il dj Alain Diamond e Yendry Fiorentino, volto rivelazione di un noto talent show italiano. L’elettronica del trio viaggia dalla new wave alla dub accompagnata dal soul di Yendry: un qualcosa di indefinito che acquista una propria personalità dalla profonda anima black, una colonna sonora ideale per un viaggio a spasso per i pianeti. Warm up FILOQ presenta Jazz Crush. Powered by Gancia
Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati al 2020 complessivamente pari a 671mila tonnellate, il piano prevede la loro valorizzazione energetica o direttamente nel termovalorizzatore di Torino (346mila tonnellate) o produzione di combustibile solido
Il Consiglio regionale ha approvato dopo nove mesi di dibattito ha approvato ( con 29 voti a favore, 8 contrari) il Piano di gestione dei rifiuti urbani e dei fanghi di depurazione 2012-2020. Tra gli obiettivi raggiungere il 65% di raccolta differenziata in ogni ambito territoriale e il 50% del tasso di riciclaggio complessivo oltre a una sensibile riduzione della produzione di rifiuti entro il 2020. Le novità della norma puntano ad adeguarsi alla disciplina nazionale e comunitaria, che negli ultimi anni ha trasformato la gestione dei rifiuti in uno strumento di natura economica ed ambientale. Per i rifiuti residuali non riciclabili, stimati al 2020 complessivamente pari a 671mila tonnellate, il piano prevede la loro valorizzazione energetica o direttamente nel termovalorizzatore di Torino (346mila tonnellate) o produzione di combustibile solido secondario (96mila tonnellate) da inviare in parte al cementificio di Robilante e in parte in impianti fuori regione.
IL DIBATTITO IN AULA
Soddisfazione tra i banchi della maggioranza, con i consiglieri Antonio Ferrentino e Silvana Accossato (Pd) che parlano di “un piano innovativo, arrivato dopo una lunga discussione nel merito anche grazie a contributo della maggioranza. Il lavoro in Commissione è stato lungo e intenso, ma siamo contenti del risultato raggiunto. Nelle settimane scorse abbiamo sentito alcuni colleghi parlare di un piano senza fondi, ci auguriamo che si possa fare uno sforzo anche sul fronte risorse. Oggi abbiamo delle norme con obiettivi ambiziosi che, con uno sforzo condiviso dai territori e dai sindaci, possono essere portati a casa nei prossimi anni”. Critiche e qualche luce arrivano dal M5S che, per voce dei consiglieri Giorgio Bertola, Giampaolo Andrissi, Davide Bono, Mauro Campo e Federico Valetti, racconta di “un piano nato già vecchio. Si era aperto un confronto in Commissione durante il quale la maggioranza aveva espresso molti dubbi. Non ci sono politiche alternative ma solo un potenziamento dell’uso degli inceneritori per ovviare al problema delle discariche. Su questo abbiamo provato un piccolo compromesso approvando un odg, ma un enorme forno non può essere una grande innovazione. In futuro dovremo puntare su raccolta differenziata e prevenzione”. Scettico anche il gruppo Forza Italia con Gilberto Pichetto e Diego Sozzani: “un piano poco coraggioso, senza elementi di qualità tranne quelli introdotti grazie al nostro lavoro in Commissione, come ad esempio l’aumento della percentuale della raccolta differenziata e il concetto di massimo riciclo secondo blue economy. Il piano nasce già vecchio, i dati su cui si basa sono del 2013 ed è impensabile visto che entra in vigore nel 2017 e deve valere fino al 2020”. “La Regione – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, in conclusione – punta alla riduzione della sua ‘impronta ecologica’, attraverso l’eliminazione degli sprechi e favorendo la reimmissione dei materiali trattati nei cicli produttivi. In questo modo si vuole fornire un contributo per far rientrare il ciclo produzione-consumo nei limiti delle risorse del pianeta”.
fmalagnino – www.cr.piemonte.it
(foto: il Torinese)
Il "calcio camminato" arriva a Torino
Lo slow football è adatto veramente a tutti, uomini e donne perché non c’è contatto e rispecchia le regole del calcetto, 6 contro 6 con il portiere, regola fondamentale è non correre, “don’t run, walk”!
Tirare un calcio al pallone e camminare sono i gesti più naturali in assoluto. Se poi vengono uniti, danno vita alla nuova attività del calcio camminato. Anche Torino, dopo l’esordio toscano ha lanciato questa disciplina, che arriva dal Regno Unito. Lo slow football è adatto veramente a tutti, uomini e donne perchè non c’è contatto e rispecchia le regole del calcetto, 6 contro 6 con il portiere, regola fondamentale è non correre, “don’t run, walk”! La presentazione ufficiale si è tenuta alla scuola Holden, culla della narrazione, che ha visto la partecipazione di un parterre qualificato: l’ex tecnico della nazionale di volley, Mauro Berruto, il responsabile della Medicina dello sport dell’ASL TO1, Giuseppe Parodi, la giornalista sportiva de la Stampa, Silvia Garbarino, lo scrittore e allenatore della Polisportiva Dora Torino, Carlo Grande. E il calcio camminato rispecchia in pieno i valori della Uisp, che mettono al primo posto lo sport per tutti. Lo ha sottolineato Massimo Aghilar, ricordando gli episodi sistematici che si verificano alle frontiere, come il caso di Ventimiglia nel luglio scorso, quando la gendarmeria si distraeva dal presidio, i migranti dagli scogli raggiungevano la strada per giocare a calcio: il gioco è un bisogno di tutti, una necessita anche nei casi più estremi. Luca Dalvit ha spiegato che nel calcio camminato entrano in gioco le qualità tecniche ed è bandita la velocità. Per Carlo Grande il calcio è un linguaggio universale, ma in questa versione bisogna saper aspettare. Mauro Berruto l’ha definito un perfetto esempio di un punto nodale. Secondo il tecnico è un’interazione tra la cultura del movimento e la salute, intesa come prevenzione ed è soprattutto uno strumento democratico a costo zero, che si può praticare nei parchi, luoghi privilegiati dove fare sport. Infine, Giuseppe Parodi l’ha definita una grande notizia unire il calcio al cammino, un ottimo binomio tra il fine terapeutico all’ambiente e diverte. Dopo la conferenza si è svolta una partita dimostrativa, giocata in un campo montato nella piazza di fronte la scuola Holden. Dal mese di maggio partirà una forte promozione del walking football. La Uisp sarà presente tutti i giovedì al parco Ruffini e tutti i martedì negli altri parchi per partite dimostrative e sabato 30 aprile e 14 e 28 maggio all’impianto Regaldi di via Monteverdi 4. Dopo il tour nei parchi sabato 11 giugno ci sarà il primo torneo ufficiale di Calcio Camminato.
Una stretta su multe e controlli. Ma i cittadini sono d’accordo? Ecco alcuni dei loro commenti apparsi nella pagina Facebook del “Torinese”
L’indecorosa ma tanto diffusa pratica della sosta in doppia fila avrà le ore contate? Forse no ma il comandante della polizia municipale promette di dislocare una pattuglia in ogni quartiere proprio per multare le vetture in doppia e persino tripla fila. Queste troppo spesso intralciano il passaggio di tram e bus, oltre a creare problemi a pedoni e ciclisti. Il capo dei Civich, Alberto Gregnanini ha così annunciato in Commissione a palazzo Civico che destinerà un gruppo di vigili urbani, due per circoscrizione, a piedi, ogni pomeriggio, dal martedì al sabato, dalle 14 alle 19, per multare gli automobilisti indisciplinati. Questa operazione è già partita nei giorni scorsi, quando il comando della polizia municipale ha deciso – per concentrare le forze – di scegliere per ogni quartiere la via più caotica e intasata. Ecco la mappa delle vie:
- via Tripoli nella circoscrizione 2
- via Frejus nella 3
- via Cibrario nella 4
- via Chiesa della Salute nella 5
- corso Giulio Cesare nella 6
- via Vanchiglia nella 7
- via Madama Cristina nella 8
- via Genova nella 9
- via Onorato Vigliani e piazzale Caio Mario nella 10.
Ma i torinesi sono d’accordo? Ecco alcuni dei loro commenti apparsi nella pagina Facebook del “Torinese”
(Foto: il Torinese)

















Spero che vigile faccia la muta sul serio




















Tutto iniziò nella notte dei tempi quando gli uomini iniziarono a decorare i loro corpi, per apparire più belli o semplicemente per distinguersi dagli altri; da allora, appartenenza sociale, politica, economica e religiosa passano anche attraverso ciò che indossiamo e ci adorna, ed il concetto di stile assume connotati che travalicano l’effimero
La moda che sfila a Parigi e Milano ha qualcosa in comune con colori e atmosfere di villaggi africani, tradizioni di India, Sri Lanka e Indonesia, bimbi coreani o Dervisci danzanti? La risposta è nella mostra fotografica “Fashion. Moda e stile negli scatti di National Geographic”, allestita a Torino, nella Corte Medievale di Palazzo Madama, dal 4 febbraio al 2 maggio, curata da Marco Cattaneo e dalla redazione italiana della rivista.
Delicati colori pastello fluttuano in modo quasi evanescente su una modella che danza, drappeggiata di seta, alla sfilata di Hanbok, in South Corea nel 2009: ecco l’immagine-guida (di Jodi Cobb) che introduce 62 magnifiche fotografie (di grande formato), realizzate da 36 mostri sacri dell’obiettivo. Raccontano un secolo di moda e stile a tutte le latitudini del globo. Un viaggio da Oriente ad Occidente, che inizia dai primi anni del 900 ed offre una prospettiva globale sul significato storico e culturale di abbigliamento e ornamento, con tutti i risvolti antropologi e sociologici annessi e connessi.
La mostra è un’altra tappa (dopo “Women of Vision” nel 2014) della partnership strategica tra Fondazione Torino Musei e National Geographic: il marchio internazionale che da 128 anni testimonia la storia, le sue svolte, e dal cui archivio storico provengono le immagini. Un viaggio nel fashion a 360°. Tutto iniziò nella notte dei tempi quando gli uomini iniziarono a decorare i loro corpi, per apparire più belli o semplicemente per distinguersi dagli altri; da allora, appartenenza sociale, politica, economica e religiosa passano anche attraverso ciò che indossiamo e ci adorna, ed il concetto di stile assume connotati che travalicano l’effimero.
Le immagini in mostra sono una più bella dell’altra e i 36 fotografi tra i più celebrati al mondo. Tra loro, Jodi Cobb, una delle prime donne a farsi strada in un campo professionale tutto al maschile. Nata in America, ma di fatto fin da subito cittadina del mondo. L’infanzia al seguito del padre sempre all’estero, e a soli 12 anni il giro del globo compiuto già due volte. Non si è mai più fermata: ha percorso oltre 60 paesi con il suo obiettivo che ha sempre messo a fuoco soprattutto il lato umano, narrando storie famose diventate libri cult. E’ stata tra i primi fotoreporter a visitare la Cina dopo la riapertura all’Occidente: un viaggio di 11mila kilometri in 2 mesi e lo storico reportage “Journey into China”. Poi in Giappone a documentare la vita segreta delle geishe; prima fotografa ammessa ad entrare nella vita nascosta delle donne in Arabia Saudita, e prima donna nominata “Casa Bianca Photographer of the year”. Molte le sue immagini in mostra, da Taiwan allo Sri Lanka, dalla Russia all’Italia.
Poi (tra gli altri) Alexander Graham Bell, che fu il 2° Presidente della National Geographic Society, con le sue foto-esperimenti di inizio 900: sua è l’immagine strepitosa di una ragazza Tamil dello Sri Lanka, datata 1912. Eliza R. Scidmore, scrittrice, fotografa e geografa nata nello Iowa (1856) che, seguendo il fratello diplomatico, tra 1884 – 1922 viaggiò in lungo e in largo in Estremo Oriente, e ogni volta un libro; non per niente fu il primo membro femminile del consiglio della National Geographic Society. Tra le foto in mostra, una bellissima, color seppia, che sa di esotico ed antico e ritrae una donna giavanese che allatta il suo bambino; o ancora una del 1907 dallo Sri Lanka con in primo piano sofisticate cavigliere e anelli a decorare il piede di una danzatrice Tamil.
Il duo Lehnert & Landrock, fotografi attivi in nord Africa nei primi anni del XXsecolo e i primi ad immortalare i diversi valori-costumi culturali e sessuali in Tunisia, Algeria, Marocco, Egitto. Sono gli artefici dell’immagine (del 1922) di una ragazza algerina, della tribù Ouled Nail che indossa le monete della sua dote. Luis Marden, non solo fotografo, ma anche esploratore, regista, scrittore, linguista e subacqueo. Fu un pioniere della fotografia a colori, sia tradizionale che subacquea. Attraversò l’America Centrale, quella del Sud e i Caraibi. Sua è la foto del 1939 in cui ritrae una ragazza praticamente avvolta da un gigantesco cappello di paglia intrecciato, tipico del Texas.
J. Baylor Roberts è l’autore dell’immagine di due nuotatrici che si mettono il rossetto sott’acqua a Wakulla Springs. Testimonianza perfetta della sua sensibilità di fotografo che tra gli anni 20-40 del 900 girò l’America catturando tanti momenti di vita delle persone comuni. Senza tralasciare la magnifica foto in bianco e nero del 1915, di autore sconosciuto, che immortala un interno familiare in cui 3 sorelle lavorano a maglia insieme alla madre, mentre il padre le osserva.
Ma questi sono solo alcuni spunti…a voi l’emozione di scoprire una mostra di grande, immensa, bellezza.
Laura Goria
How to: “Fashion. Moda e stile negli scatti di National Geographic”.
Palazzo Madama – Corte Medievale
Piazza Castello Torino
Info mostra: tel. 011 4433501
La crescita maggiore delle presenze a Padova (+118%), seguita da Venezia (+110%) Roma (+106%) Napoli (+100%), Torino (+77%); Verona (+65%), Bologna (+53%), Pisa (+49%), Firenze (+43%) e Siena (+27%)
Gli ultimi 20 anni di turismo nelle città d’arte d’Italia hanno registrato un ritmo di crescita del +3,5% l’anno, producendo un fatturato stimato, per il solo 2015, in più di 16 miliardi di euro, di cui il 70% generato dalla presenza straniera. I dati sul turismo nelle città d’arte in Italia sono stati elaborati dal Centro Studi Turistici di Firenze e presentati in occasione della XX Borsa del Turismo delle 100 Città d’Arte. Positivo l’andamento nelle 10 fra le principali città d’arte, con la crescita maggiore delle presenze a Padova (+118%), seguita da Venezia (+110%) Roma (+106%) Napoli (+100%), Torino (+77%); Verona (+65%), Bologna (+53%), Pisa (+49%), Firenze (+43%) e Siena (+27%). Dal 1995 al 2015 il turismo nelle città d’arte è cresciuto del 114% negli arrivi (circa 21 milioni) e del 100% nelle presenze (circa 53 mln). In aumento soprattutto la quota degli stranieri, passati dal 55,8% al 62,3% del totale. Nel 2015 gli arrivi nelle città d’arte sono stati 40,2 mln, ovvero il 36,8% del totale degli arrivi nel Belpaese: nel 1995 era il 28%, e le presenze si sono consolidate su 105,7 milioni, il 27,5% del totale in Italia (nel 1995 era il 18,4%).
(Foto: il Torinese)
Calice d'autore alla libreria Paravia
Non si tratta di canoniche presentazioni, quanto piuttosto di chiacchierate con gli autori in un’atmosfera informale, sorseggiando un bicchiere di buon vino
Da giugno 2015 la Libreria Paravia, che occupava la sede storica di via Garibaldi da quasi due secoli, si è trasferita nella nuova sede di Piazza Arbarello 6, angolo via Bligny. Da quella data le titolari Sonia e Nadia Calarco continuano a svolgere l’amata professione, ereditata dal loro padre Giuseppe Calarco, stimato e apprezzato libraio per oltre 40 anni, a seguito del mancato rinnovo del contratto di locazione. Così, per tutti i torinesi, amanti delle tradizioni culturali della propria città, “Il vuoto in faccia a un muro lasciato da una libreria venduta, tra le peggiori cose che che possano segnare una città” ( Erri De Luca), è stato riscattato. Nei mesi di aprile e maggio la libreria Paravia organizza una serie di incontri dal titolo “Calice d’Autore”. Non si tratta di canoniche presentazioni, quanto piuttosto di chiacchierate con gli autori in un’atmosfera informale, sorseggiando un bicchiere di buon vino. Il 22 aprile alle ore 18,30 Giuseppe Culicchia ci introdurrà nel suo nuovo libro edito da Einaudi “Mi sono perso in un luogo comune. Dizionario della nostra stupidità”, nel quale riprende e attualizza ironicamente l’opera di Gustav Flaubert, “Dizionario dei luoghi comuni”. Il 6 maggio sarà la volta di un’autrice comica, Desy Icardi, che leggerà dei passi del suo nuovo “Dove scappi? Romanzo eroticomico in 50 nodi” pubblicato da Golem edizioni. Dopo la pausa in concomitanza con il Salone del Libro, il 20 maggio la Libreria Paravia ospiterà il medico esperto in fitoterapia Fabio Firenzuoli, che proporrà un incontro dedicato al benessere con il volume “Dimagrire con le erbe”, edizioni Lswr. Da maggio, in concomitanza con gli incontri “Calice d’Autore”, ogni venerdì pomeriggio sarà dedicato anche ai laboratori di lettura per bambini di età compresa tra i 2 e i 6 anni ( partecipazione gratuita, iscrizione obbligatoria), finalizzati a sensibilizzare i bambini al piacere della lettura. Dopo aver ascoltato il racconto, i bambini si cimenteranno in attività manuali inerenti al libro trattato.
Helen Alterio
Libreria Paravia. Piazza Arbarello 6 ang. via Bligny. Tel.011.540608 – info@libreria-paravia.it
Sono due gemelli di 21 anni e un loro amico di 31
Miracoli di Facebook. Sul social ha riconosciuto i tre uomini che lo avevano rapinato ed è riuscito a farli arrestare.Un ragazzo italiano di 21 anni era stato costretto a consegnare portafoglio e cellulare sotto la minaccia di un coltello, nel quartiere torinese di Borgo Vittoria. I rapinatori riconosciuti sul web sono due gemelli di 21 anni e un loro amico di 31 che sono stati arrestati per il reato di rapina pluriaggravata. Uno dei ragazzi ha confessato e ha fornito le indicazioni necessarie per recuperare i soldi rubati, mentre il telefono era già stato scambiato con tre dosi di cocaina.
Furioso incendio devasta azienda
I vigili del fuoco sono intervenuti con ben con nove squadre
Un grande incendio divampato durante a notte ha distrutto i capannoni della Alge, una ditta che si occupa di lavorazione della gomma, nel comune di Sant’Ambrogio di Torino. I vigili del fuoco sono intervenuti con ben con nove squadre. da una prima stima le fiamme sarebbero state causate da un corto circuito.
(foto: archivio)