redazione il torinese

DDL ENTI LOCALI; ZANONI(PD): GRANDE INNOVAZIONE, TIMORI VIGILIA INFONDATI 

ZANONI_1Il commento della senatrice del Pd Magda Zanoni, segretario della commissione Bilancio 


“Questo ddl porta con sé un carico di novità e innovazioni tale che è stato ampiamente riconosciuto, premiando la volontà del governo e del Parlamento di rendere finalmente l’azione degli enti territoriali uno strumento assai efficace per la ripresa del Paese e al contempo vicina ai bisogni dei cittadini”. Lo dichiara la senatrice del Pd Magda Zanoni, relatrice del ddl di modifica alla legge sui bilanci di enti locali e Regioni.  “Il provvedimento – prosegue Zanoni – porta con sé una grande semplificazione e accantona definitivamente il patto di stabilità che tanto ha penalizzato la politica degli amministratori locali. C’è di più però, il ddl ha raccolto un consenso trasversale che in commissione si era tradotto in una vasta collaborazione. Collaborazione che in aula è parsa sparire, in particolare per quanto riguarda il M5S. Ma probabilmente in questo caso erano giunti ordini dall’alto di attaccare il Governo, cosa che è stato fatta in modo anche un po’ ridicolo (cosa c’entra il tragico incidente in Puglia con il ddl?). In ogni caso, nessuno dei timori che si erano manifestati la scorsa settimana – conclude la senatrice dem – ha preso corpo e la soglia dei voti necessari è stata di gran lunga superata”. 

LINK VIDEO INTERVENTO: https://www.youtube.com/watch?v=G0fNvClmKGA

Torino e le Alpi sono più vicine grazie a 100 eventi speciali

MOLE CARRUSSSono oltre 100 le iniziative -tra spettacoli, incontri, proiezioni cinematografiche, workshop ed escursioni a Torino e in 23 località di montagna. L’obiettivo è fare conoscere le Terre Alte al di fuori di un approccio retorico e contribuire a rafforzare l’unione con la metropoli. Della 3/a edizione del ‘Festival Torino e le Alpi’  è main sponsor la Compagnia di San Paolo, e la rassegna, in programma dal 15 al 17 luglio, è stata presentata alla Fondazione Merz, a Torino. Il Festival verrà inaugurato alle 18 di venerdì 15 luglio, con la mostra ‘Passi Erratici-Fine con fine’: saranno esposte le opere di artisti nate dalle suggestioni vissute negli ambienti di montagna. Si intende contribuire allo sviluppo economico e sociale dei territori montani, rafforzare il legame tra la città e le valli e migliorare la qualità della vita di chi vive in montagna.

(foto: L. Carrus)

Con 29 milioni di euro l’aeroporto di Caselle vola (e diventa più sicuro)

AEREOCon investimenti complessivi per 29,109 milioni di euro da destinare all’aeroporto Sandro Pertini nel quadriennio 2016-2019 diventa realtà il Contratto di Programma sottoscritto dal direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta e Roberto Barbieri, amministratore delegato di Sagat. Dal totale 25,3 milioni sono destinati alla realizzazione di interventi di ottimizzazione delle infrastrutture aeroportuali, come la riqualificazione delle infrastrutture di volo, della piazzola per il de-icing, l’acquisizione di attrezzature, forniture e opere di sicurezza. Soddisfazione da parte della Sagat, la società che gestisce lo scalo di Caselle. Il Contratto di Programma permette  di superare “una situazione di precarietà istituzionale nel ruolo di gestore aeroportuale”.

Alla scoperta delle ortensie nel parco del castello

ortensie3Prosegue il ciclo di visite guidate tematiche al parco storico del Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo, presentate dalla Fondazione Cosso

Domenica 17 luglio alle 17 si terrà un percorso guidato alla scoperta delle Ortensie del parco.

Eva Boasso Ormezzano, Ortensiologa e profonda conoscitrice degli esemplari di Ortensie di cui il parco è ricco, accompagnerà i partecipanti in una piacevolissima passeggiata raccontando di questo meraviglioso arbusto, della bellezza dei suoi fiori, delle specie storiche già care alla Contessa Sofia di Bricherasio, antica proprietaria della dimora. Prenotazione consigliata.

ortensie 1Al termine della visita guidata, nella Caffetteria del Castello, avrà luogo un aperitivo con l’esperta, con prenotazione obbligatoria entro venerdì 15, alle 12.

Fino al 30 ottobre al Castello di Miradolo è visitabile la mostra “Pietro Porcinai. Giardino e paesaggio”, dedicata al più grande paesaggista italiano del ‘900, nell’anno in cui ricorre il trentennale dalla scomparsa.

Un percorso tra arte, architettura e natura, alla scoperta dei meravigliosi progetti di parchi e giardini realizzati in Italia dal paesaggista.

Massimo Iaretti

Cesana – Sestriere, Osella PA 9/90 si aggiudica la gara per la quarta volta

Il pilota abruzzese stabilisce il nuovo miglior tempo (4’30.06) che resisteva dal 1992

Anche quest’anno è Stefano Di Fulvio a vincere, per il quarto anno consecutivo, la 35esima Cesana Sestriere – Trofeo Avvocato Giovanni Agnelli, organizzata dall’Automobile Club Torino e valida per i campionati Europeo e Italiano di Velocità in Salita per Autostoriche

osella cesana

Il forte pilota abruzzese scrive il suo nome per la quinta volta nell’albo d’oro dell’importante manifestazione con la sua Osella PA 9/90 grazie allo strepitoso tempo di 4’30.06alla media di 138,6 km/h e una velocità massima di 210 km/h che ha permesso di battere il precedente record di Andres Vilarino che resisteva dal 1992, quel 4’32.68 ottenuto senza le chicane di rallentamento previste dal nuovo regolamento presso l’abitato di Champlas du Col, a metà dei 10,4 km e 42 tra curve e tornati del tracciato che divide Cesana Torinese dai 2035 metri s.l.m. di Sestriere.

Dietro di lui, completano il podio della generale le altre due Osella PA 9/90 guidate rispettivamente dal fratello Simone Di Fulvio con un tempo di 4’45.54 e Piero Lottini che ha tagliato il traguardo in 5’03.21. I tre piloti hanno dominato anche il quarto raggruppamento. Solo sesto l’altro grande favorito della vigilia Uberto Bonucci (vincitore delle edizioni 2007, 2011 e 2012) che ha chiuso a 5’20.98. 4°classificato Andrea Pezzani su Lucchini Sn; 5° Andrea Fiume su Osella PA 8/9 (5’17.08); 6° Uberto Bonucci (5’20.98); 7° Mario Massaglia su Porsche 935 (5’25.93); 8° Antonio Angioani su March 783 (5’26.02); 9° Emanuele Aralla su F. Renault Europa (5’28.92); 10° Alessandro Trentini su Dallara 386 (5’29.39).

Velocissimi anche i vincitori dei rimanenti 4 raggruppamenti. Nel primo conquista il successo Vittorio Mandelli su Jaguar E-Type (6’03.88), davanti a Alessandro Rinolfi su Morris Cooper S (6’12.62) e G. Chianucci su Fulvia Barchetta (6’15.38). Nel secondo, la vittoria è andata a Guido Vivalda su Porsche Carrera Rs (5’37.97), che ha preceduto Fosco Zambelli su Alfa Romeo GTAM (5’51.16) e  Mello Luca Prina su Bmw 2002 Tii (5’51.17). Nel terzo la vittoria di Andrea Fiume su Osella PA 8/9 (5’17.08) seguito da Mario Massaglia (5’25.93) e Jean Marie Almeras (5’31.47) entrambi su Porsche 935. Il quinto raggruppamento, quello dedicato alle monoposto, è stato vinto da Antonio Angiolani su March 783 (5’26.02), davanti ad Emanuele Aralla su F. Renault Europa (5’28.92) e Alessandro Trentini su Dallara 386 (5’29.39).

A conquistare la Coppa Abarth Classiche Selenia, campionato monomarca organizzato dalla Casa dello Scorpione riservato alle vetture storiche del marchio, sono stati nei quattro raggruppamenti Gina Colotto (Formula Abarth), Mario Tacchini (Ritmo Abarth), Bruno Graglia (Abarth 124 Rally) e Robert Trossello (Abarth 850 Nürburgring).

Oltre 250 le vetture coinvolte in questo week-end, considerando anche la Cesana-Sestriere Experience, 6° Memorial Gino Macaluso, che ha visto prendervi parte oltre 100 automobili. La “Best Car in Show” del concorso dinamico di eleganza è stata conquistata da una splendida Lancia Flaminia Sport Zagato. Successo anche per la Sezione Regolarità, grande novità del 2016.

“Ho pianto al traguardo senza ancora conoscere il tempo, ma sapevo di aver guidato alla grande”, ha dichiarato Stefano Di Fulvio al termine della gara. “Complimenti anche a mio fratello, è stato fatto un lavoro di team davvero fantastico che consolida gli sforzi e l’impegno di questi anni in cui abbiamo messo a frutto tutta l’esperienza maturata. L’arma vincente per conseguire questo risultato sono stati anche gli pneumatici e un assetto gara perfetto. Quest’anno l’obiettivo è sicuramente quello di vincere il campionato europeo”.

“Siamo estremamente soddisfatti del grande successo riscosso dall’edizione di quest’anno, che testimonia il grande lavoro organizzativo dell’Automobile Club Torino per offrire a pubblico e piloti una gara unica in Piemonte e in Italia. Eventi come questo fanno capire come dietro ogni auto ci sia un mondo fatto di passione, in cui l’automobile è un volano turistico incredibile”, ha affermato Piergiorgio Re, Presidente dell’Automobile Club Torino.

Rilanciare le fiere a Torino è (anche) compito delle istituzioni

salone 483STORIE DI CITTA’

di Patrizo Tosetto

Non credo che si emetta  un mandato d’arresto con “il cuore leggero”. Non significa che sia un anticipo della possibile condanna. Ma a nostra memoria è la prima volta, sicuramente nella nostra città e forse nel nostro Paese che si inquisiscono e arrestano persone nel settore fieristico. Avvisaglie tosettoche qualcosa non tornasse c’erano già state sulla vicenda del Salone del Libro. Non sappiamo e non vogliamo esprimere giudizi di merito. Siamo preoccupati per quella che ci pare la totale assenza di politiche pubbliche. In altre parole il pericolo che la nostra città perda terreno. Negli uffici di Lingotto Fiere lavorano una trentina di impiegati e funzionari che non possono lavorare. Tutto “inchiodato” dalla Guardia di Finanza per le indagini. Di fatto il loro lavoro produce  un indotto, altro lavoro sempre prezioso, ora ancora di più, preziosissimo, per la nostra città. Evidentemente non vuol dire negare l’importanza delle indagini ma richiederne la velocità, ci sembra una atto dovuto. Poi…i nodi vengono al pettine.  Che cosa è successo? Che le varie iniziative fieristiche, dal Salone del Gusto  al Salone del libro, che funzionavano, non rinnovandosi nell’offerta fieristica hannosalone 12 economicamente cominciato a “zoppicare”. La multinazionale francese che ha rilevato Da Cazzola Gl Events ha evocato a sé le politiche nel settore…ovviamente sbagliando, con la “complicità” e il non intervento della politica. Così si è determinata una situazione di stallo che rischia, ad esempio, il trasferimento del Salone del Libro a Milano. Proprio ciò che non deve avvenire. Chiara Appendino e Sergio Chiamparino devono partire da questo obiettivo. Sono tante le realtà fieristiche. Torino Esposizioni, lo stesso Lingotto Fiere e l’eredità lasciata in opere nel 2006 olimpionico. Sicuramente ora si tratta di “tamponare”, ma successivamente bisogna programmare. E uno dei compiti delle istituzioni è proprio quello di programmare, come garanti  di sviluppo per la nostra città che ne ha tanto ma tanto  bisogno.

Comune e Regione, asse per dare la Gestione del Salone del libro agli editori

salone 2016 libroFederico Motta presidente Aie resta fermo sulle posizioni degli editori: faremo il Salone dove ci saranno le migliori condizioni per farlo. Così all’uscita dall’incontro con il presidente Chiamparino e la sindaca Appendino. Comune e Regione rilanciano proponendo la gestione agli editori. Ecco il comunicato congiunto dei vertici dei due enti:  “Durante l’incontro di questa mattina in Comune abbiamo avviato un dialogo positivo e costruttivo con l’AIE. Nei prossimi giorni il Comune di Torino e la Regione Piemonte presenteranno una proposta congiunta per affidare ad AIE la gestione delle prossime edizioni del Salone del Libro, non escludendo che si possano individuare anche ulteriori nuovi spazi espositivi. Abbiamo dato agli uffici legali del Comune e della Regione il mandato di verificare, anche a fronte dei recenti eventi e della vendita del padiglione 5 del Lingotto, la possibilità di disdire il contratto pluriennale di locazione. Domani, durante l’assemblea dei soci della Fondazione, le istituzioni proporranno il nome di un presidente che possa avviare questa nuova fase ipotizzata con l’AIE, finalizzata a conservare e rafforzare il Salone del Libro quale patrimonio della Città di Torino e della Regione”.

17 luglio del ’36. Ottant’anni dopo, la guerra di Spagna

Ottant’anni fa, il 17 luglio del 1936 ( un torrido venerdì ) la città  spagnola di Melilla, situata sulla costa orientale del Marocco,nell’Africa del Nord,  venne occupata da reparti della legione spagnola al comando del colonnello Juan Yagüe spagna hemingwayEra il primo atto dell’ “Alzamiento”, la ribellione di alcuni generali nazionalisti (Francisco Franco, Emilio Mola, Gonzalo Queipo De Llano e José Enrique Varela) nei confronti del legittimo governo repubblicano. “Rivolta in Spagna e nel protettorato del Marocco”, titolò in prima pagina il “Corriere della sera” del 19 luglio 1936. Il generale Franco, preso il controllo delle Canarie, volò in Marocco e assunse il comando dell’Esercito d’Africa, composto da 47 mila uomini. Da lì fece partire, con un messaggio in codice – “su tutta la Spagna il cielo è senza nubi” – l’ordine d’insurrezione per tutte le guarnigioni della penisola iberica. L’obiettivo era di occupare subito Madrid, la capitale e rovesciare il governo. Nel febbraio di quell’anno, alle elezioni politiche, le forze di sinistra avevano conquistato la maggioranza grazie al primo esperimento di Frontespagna 69 popolare (repubblicani moderati, socialisti, comunisti e cattolici baschi autonomisti). I rivoltosi confidavano di ottenere in pochi giorni un successo pieno, ma le forze governative, appoggiate da operai e contadini, stroncarono la ribellione a Madrid, Barcellona e in molti centri industriali del Nord e dell’Est. Ciononostante i ribelli riuscirono ad imporsi in Navarra, Galizia e Nuova Castiglia e ad occupare le principali città dell’Andalusia come Cadice, Cordoba e Siviglia. Migliaia di uomini e donne accorsero volontariamente ad ingrossare i reparti della milizia popolare in difesa della Repubblica e in quasi tutte le fabbriche  si crearono battaglioni di operai. Il peso dei primi combattimenti fu sostenuto da questi reparti non addestrati e male armati ma furono proprio quest’ultimi ad impedire il compimento del colpo di stato, attaccando, spesso disarmati, le caserme, recuperando armi, convincendo i soldati di leva a passare dalla parte del popolo. Iniziò così la sanguinosa guerra civile che durò tre anni, fino al 1939.Francisco Franco chiese aiuto a Italia e Germania, che non si fecero pregare, inviando immediatamente una flotta aereo-navale in grado di fare da ponte tra il Marocco e il sud della Spagna. I falangisti del Generalísimo, furono così in grado di sostenere una guerra di lunga durata, grazie all’aiuto delle truppe italo-tedesche e degli ingenti mezzi militari e denaro. Il contingente inviato da Benito Mussolini arrivò a sessanta mila soldati nel gennaio 1937. Un numero ben superiore ai seimila tedeschi della divisione Condor ( gli esecutori del bombardamento della città basca di Guernica, episodio che venne immortalato nel spagna 47celebre ed omonimo quadro di Pablo Picasso). A fianco del legittimo governo, presieduto dal socialista Francisco Largo Caballero, si schierarono solo l’Unione Sovietica e il Messico che, seppur non entrando ufficialmente in guerra, cercarono di sostenere i repubblicani di Spagna con ogni mezzo.  Le grandi democrazie europee (Gran Bretagna e Francia in testa) mantennero invece una posizione ambigua e di sostanziale neutralità che finì per favorire tragicamente i franchisti.Lo sdegno per quanto avveniva in terra iberica  scosse le coscienze di gran parte dell’opinione pubblica democratica e migliaia di volontari accorsero da tutto il mondo per dare vita alle Brigate Internazionali, combattendo in difesa della Repubblica. Carlo Rosselli, socialista e antifascista (che nel 1937 venne ucciso in Francia insieme al fratello Nello da sicari legati al regime fascista ) pronunciò una frase rimasta nella storia: “Oggi a Madrid domani a Roma, siamo antifascisti poiché non misuriamo la patria a cannoni e a frontiere, la nostra patria corrisponde con quella di tutti gli uomini liberi”. I volontari “internazionali” furono sessantamila ( dei quali quattromila italiani) , provenendo da più di cinquanta nazioni dei cinque continenti. Uomini che, attraversando i confini, solcando i mari e rischiando la propria vita si impegnarono su diversi fronti in oltre due anni di battaglie come quelle di Madrid e Guadalajara, nelle grandi offensive repubblicane su Belchite, Teruel e sull’Ebro. Tra questi, intellettuali del calibro di  George Orwell, Ernest Hemingway, John spagna 45Dos Passos, che combatterono, scrissero romanzi e reportages, osservarono e raccontarono. Nel tardo autunno del 1938, pressato dalle democrazie occidentali impegnate nella politica del “non intervento“, il governo repubblicano decise il ritiro dal fronte delle Brigate internazionali, che tennero una memorabile parata di addio – la “despedida” – il 29 ottobre del 1938 a Barcellona,salutati da Dolores Ibárruri, lapasionariacon un memorabile discorso di commiato. Pochi mesi dopo, il 28 marzo 1939, i nazionalisti  – dopo la caduta di Barcellona e della Catalogna – occuparono Madrid e Valencia. La guerra civile, dopo tre anni di violenti combattimenti e più di un milione di morti, finiva con la caduta della Repubblica e l’inizio della lunga dittatura del “Caudillo” Francisco Franco. Si era ormai  alla vigilia della seconda guerra mondiale e la guerra civile spagnola ne aveva rappresentato, nei fatti, la prova generale. In quei giorni Adolf Hitler intimava la “restituzione” di Danzica e di lì a poco  avrebbe ordinato alla Wehrmacht di varcare i confini della Polonia, invadendola. Al secondo conflitto mondiale la Spagna, dilaniata dal conflitto interno, non prese parte, permettendo al regime franchista di sopravvivere fino al 1975, a differenza di quelli fascista e nazista, continuando a reprimere gli oppositori con la “feroz matanza“.

Marco Travaglini

Morbelli, dopo la visita di Sgarbi il concorso

morbelli monferratoAngelo Morbelli, pittore divisionista, amico e corrispondente di Pellizza da Volpedo visse ed operò nella frazione Colma di Rosignano Monferrato, comune collinare distante a circa una decina di chilometri da Casale Monferrato. L’associazione Amis d’la Curma per ricordarne il nome propone da dodici anni un concorso di pittura estemporanea che gli è intitolato. L’evento si terrà sabato 16 luglio a Villa Maria, residenza dei Morbelli dove si trova anche lo studio di Angelo Morbelli che è stato recuperato a cura dell’Associazione e visitato recentemente da Vittorio Sgarbi che ha avuto parole di elogio per il pittore monferrino – accompagnato dall’allora assessore alla cultura del Comune di Casale e critico d’arte Giuliana Romano Bussola – e dai ricercatori dell’Università Normale di Pisa che hanno compiuto studi sui materiali e sull’archivio dell’artista. Lo studio Morbelli, in concomitanza con il concorso, sarà visitabile dalle ore 15 alle 17. L’evento, che ha il patrocinio della Regione Piemonte, dei comuni di Casale e Rosignano ed il contributo del Csva, incomincia alle ore 9 con la timbratura delle tele che dovranno essere consegnate entro le 16.30. Poi ,la giuria esaminerà le opere in concorso ed il “verdetto” sarà reso noto, con la relativa premiazione, alle 18. La manifestazione si chiuderà alle 19 con un rinfresco nella cornice delle colline monferrine.