redazione il torinese

MANUELA MARTINO E’ IL NUOVO COORDINATORE REGIONALE APIDGE

Il passaggio di consegne con Massimo Iaretti alla presenza del Presidente Sina

apidge martinoManuela Martino, torinese, è il nuovo coordinatore di APIDGE (Associazione Professionale Insegnanti di Scienze Giuridiche ed Economiche A46) per il Piemonte. Docente di diritto e di economia politica nella Città Metropolitana di Torino, subentra a Massimo Iaretti, di Casale Monferrato, che era stato coordinatore piemontese dal 2014, pochi mesi dopo la nascita dell’Associazione. Il passaggio di consegne è avvenuto nei giorni scorsi  a Torino, alla presenza del Presidente nazionale Ezio Sina. Il nuovo coordinatore si è messo subito al lavoro per rinforzare la presenza di APIDGE in Piemonte ponendosi, da un lato come interlocutore critico e propositivo delle Istituzioni per tutti gli aspetti che riguardano la professione docente, dall’altro come punto di riferimento per i docenti di diritto e di economia politica sulle problematiche della loro attività.

Il Regio ha conquistato la Finlandia con Bohème e Norma

FINLANDIA SAVONLINNADopo le recenti tournée a Hong Kong, Parigi ed Essen, accolte trionfalmente da critica e pubblico,  il Teatro Regio è stato invitato al prestigioso Savonlinna Opera Festival, in Finlandia, uno dei più longevi e rinomati Festival internazionali, giunto quest’anno alla sua 104ª edizione.

Dal 2 al 6 Agosto, nella splendida cornice del Castello di Olavinlinna, sono stati messi in scena due nostri allestimenti: La bohème e Norma. L’Orchestra e il Coro del Regio sono stati diretti da Gianandrea Noseda, maestro del coro: Claudio Fenoglio.

La bohème è andata in scena il 2, 4 e 6 Agosto per la regia di Vittorio Borrelli. Un cast d’eccezione ha dato  vita alla toccante storia d’amore tra Mimì e Rodolfo. Il soprano Erika Grimaldi nei  panni della protagonista, Mimì; il tenore Stefano Secco Rodolfo; il soprano Kelebogile Besong il personaggio di Musetta; completano il cast: i baritoni Simone Piazzola (Marcello) e Simone Del Savio (Schaunard); i bassi Aleksandr Vinogradov (Colline) e Matteo Peirone (Benoît e Alcindoro). Questo storico allestimento creato da Giuseppe Patroni Griffi in occasione del centenario della prima assoluta, ambienta il celebre capolavoro di Puccini nella Parigi di fine Ottocento, popolata da personaggi caratterizzati da una gestualità quotidiana, spontanea, capaci di dar rilievo alle indimenticabili melodie create dal compositore.

Il 3 e il 5 Agosto è andata in scena Norma di Vincenzo Bellini, regia di Vittorio Borrelli dall’originale di Alberto Fassini. Una produzione semplice ma potente, giocata su quinte mobili e fondali dipinti, che evocano un mondo barbarico e ancestrale, nel quale emerge in forte contrasto la tragica passione della sacerdotessa Norma per il generale romano Pollione. Il cast annovera importanti artisti di fama internazionale: Norma sarà il soprano Elena Mosuc, Pollione il tenore Gregory Kunde, Oroveso il basso Michele Pertusi, Adalgisa il mezzosoprano Veronica Simeoni e Flavio il tenore Andrea Giovannini.

Le scene di entrambi gli spettacoli sono riadattate da Saverio Santoliquido e Claudia Boasso, le luci sono di Andrea Anfossi. Grande successo tra il pubblico di melomani finlandesi.

Parola d’ordine: internazionalizzare. 12 milioni in arrivo per le imprese piemontesi

Urge incrementare il livello di internazionalizzazione delle imprese piemontesi, ed ecco che la Regione ha disposto l’avvio, con una dotazione di 12 milioni di euro, di un nuovo ciclo triennale dei progetti integrati di filiera.

piemonte regione

“Gli ambiti interessati – spiegano in piazza Castello – sono quelli individuati dalla Strategia di specializzazione intelligente: automotive, aerospazio, chimica verde, tessile-abbigliamento, agroalimentare, meccatronica, salute e benessere. L’azione sarà operata in sinergia con Poli di innovazione, distretti e piattaforme. Ulteriori filiere potranno essere individuate a seguito di analisi sulla consistenza economica e propensione all’internazionalizzazione, nonché nell’ambito di specifiche consultazioni di partenariato. La progettazione preliminare ed esecutiva, il coordinamento delle attività e la realizzazione delle azioni saranno affidate al Centro estero per l’internazionalizzazione”.

Secondo l’assessora regionale alle Attività produttive, Giuseppina De Santis  “L’esperienza di Ceip sarà importante per individuare i programmi più adeguati sulla base dei profili delle imprese partecipanti. Le misure verranno costruite sulla base delle conoscenze acquisite, stimolando allo stesso tempo il ruolo strategico di Ceip e valorizzandone le competenze”.

Si punterà sui percorsi collettivi per la crescita culturale e competitiva per le imprese che intendono proporsi sui mercati internazionali, anche adeguando i propri prodotti. Per azioni di investimento si intendono invece le attività di preparazione all’internazionalizzazione da parte delle singole imprese, attraverso l’assistenza continuativa e la partecipazione collettiva a fiere ed eventi.

Negli ultimi anni i progetti integrati di filiera hanno coinvolto circa 1600 imprese che hanno contribuito con investimenti propri per oltre 2 milioni di euro aggiuntivi rispetto al contributo pubblico, regionale e camerale.

Cambia gomma e viene travolto e ucciso da auto davanti a moglie e figlia

autostradaEra sceso dall’auto sulla tangenziale di Torino per cambiare uno pneumatico forato, ed è stato travolto e ucciso da un’auto. Un 39enne residente a Nichelino, è morto sul colpo nei pressi del Sito di Orbassano. Aveva sostato nella corsia di emergenza, in direzione Nord, al chilometro 21. L’incidente è avvenuto davanti alla moglie e alla figlia piccola, rimaste illese all’interno dell’abitacolo del veicolo . L’investitore è un ragazzo di 31 anni che si è fermato e ha chiamato i soccorsi. Sono intervenuti gli agenti della polizia stradale di corso Giambone, il 118 e l’elisoccorso.

Case fantasma affittate al mare

ANZIANI MARELa giovane torinese affittava appartamenti al mare nelle più rinomate  località delle Marche e della Toscana. Una volta ricevuta la caparra di 500 euro, la sedicente  ‘locataria’ spariva però nel nulla. La 30enne ha raggirato diverse persone, ma è stata denunciata dai carabinieri di Rubiera (Reggio Emilia) per truffa continuata in concorso. Raggirato anche un 28enne reggiano che aveva concordato di pagare 1.500 euro per un appartamento a Castiglione delle Pescaie nel periodo dal 6 al 20 agosto. La tecnica della truffatrice consisteva nel pubblicare un annuncio “tarocco” con importi a prezzi molto convenienti, poi l’invio delle coordinate bancarie dove mandare la caparra. Una volta inviato l’anticipo, quando l’affittuario cercava di chiamare la locataria la donna diventava irreperibile.

Giovanni Lodetti, tra il mito di Eupalla e la passione di “Ceramica”

lodetti2Un fiume di soldi passa dalle casse di una società all’altra nel gran bazar del pallone che vede i giocatori cambiare casacca a suon di milioni in questi afosi giorni d’estate. Il calcio giocato offre solo qualche scampolo d’amichevole o dei tornei dove la posta in gioco mobilita ben poche energie da parte dei protagonisti in maglietta, “braghe”corte e scarpe bullonate. Quelle che un tempo erano le “bandiere” dei vari club, giocatori “attaccati alla maglia” fino ai limiti della propria carriera pedatoria, non esistono più, tolta qualche rarissima eccezione ( come nel caso del romanista Francesco Totti che D’Alema ha definito “una risorsa per il paese”, precisando che “in dieci minuti può cambiare le sorti di una partita perchè la classe è intatta e non si rottama con l’età” ). Oggi Gonzalo Higuaín, bomber e  leader del Napoli diventa juventino per la “modica” cifra di 94 milioni e Paul Pogba, il perno della Juventus del dopo-Pirlo ( che il Milan, a suo tempo, aveva scaricato ), s’avvia oltre Manica, in direzione di Manchester dove vestirà all’Old Trafford  la maglia dei “red devils” dello United. Costo dell’operazione? Si parla di oltre cento milioni. Forse sarebbe il caso di tornare al tempo in cui, più che i soldi, erano le passioni e l’influenza – per dirla alla Brera – della dea Eupalla, protettrice del calcio e del bel gioco, a muovere la sfera di cuoio tra i  ventidue uomini sullodetti3 campo. Una di queste storie è certamente quella di Giovanni Lodetti, grande mediano del Milan ai tempi di Rivera, classe 1942,lodigiano di Caselle Lurani, che sostiene da sempre che “i giocatori di oggi sono troppo viziati” e che “è meglio il calcio delle periferie”. E lui, che correva come un dannato sui campi, con quel mento sporgente che gli valse il soprannome di “Basléta“, sostenuto dalla passionaccia di giocare al calcio, è stato tra quelli coerenti a questo modo di interpretare la vita sportiva. Non che i soldi facessero schifo, anzi. Soprattutto per chi, in famiglia, ne aveva visti pochi. In una intervista, ricordando la sua prima partita da professionista con la maglia rossonera, raccontò: “ Il primo choc è stato dopo l’esordio in A, a Ferrara. 3-0 per noi. E martedì, all’Arena, Maldini mi mette in mano il mio primo premio-partita, 180 mila lire. Diciotto fogli rosa, tant’è che li chiamavano salmoni, grandi come mezzo tovagliolo. Per paura che in tram me li rubassero sono andato a piedi dall’Arena al Corvetto e prima di cena li ho consegnati a mio padre, che guadagnava 45mila al mese. Li ha presi, li ha contati lisciandoli sul tavolo, dopo il sesto già mia mamma piangeva. E alla fine papà m’ha detto “brao Gioannin” e se li è messi in tasca. Un po’ ci sono rimasto male, speravo che almeno un deca ma lo lasciasse, ma mi è passata subito”.  Una “vita da mediano”, quella del figlio di un falegname, con una mamma che gli ripeteva “ el dané dana”, il danaro danna, quasi  fosse un modo per consolarsi di essere poveri. Grazie a quei polmoni  inesauribili che spinsero Liedholm a soprannominarlo “Bikila”, come l’atleta etiope che vinse a piedi nudi la maratona alle Olimpiadi del ’60 a Roma, Lodetti – con il Milan di Gipo Viani, Nils Liedholm e Nereo Rocco – vinse due scudetti (1962, 1968), due coppe dei Campioni (1963, 1969), una coppa Intercontinentale (1969), una coppa delle Coppe (1968) e con la maglia azzurra della Nazionale (17 presenze, 2 gol) fu campione d’Europa nel 1968. Poi, per ragioni di mercato, venne ceduto ai lodetti4blucerchiati della Sampdoria e, quattro anni dopo, al Foggia per terminare, nel 1978, la sua carriera da professionista con il Novara in serie C.  Una carriera di tutto rispetto, che il “Basléta” interpretò con lo spirito di sempre, portandosi da solo la sua valigia anche quando era appesantita dalle amarezze come nei giorni del rientro anticipato dai Mondiali di Messico ’70, rimasti nella memoria per il 4-3 alla Germania e per i sei minuti di Rivera nella finale (persa) con il Brasile di Pelè. La storia è nota. Convocato per il mondiale messicano, Lodetti venne sacrificato dal c.t. Valcareggi quando già si trovava in ritiro con il resto della squadra. La vicenda è curiosa: lo juventino Anastasi si infortunò durante la preparazione e il selezionatore chiamò due possibili sostituti, ovvero Prati (Milan) e Boninsegna (Inter). Non riuscendo a decidere quale dei due tenere, li confermò entrambi, ma a quel punto fu Lodetti a dover tornare a casa e la proposta di passare comunque l’estate in Messico per una vacanza gratis con la sua famiglia venne sdegnosamente rifiutata con un comprensibile moto d’orgoglio. In aggiunta, a far più male, al ritorno in Italia, il Milan lo cedette senza nemmeno avvertirlo. E’ ancora Lodetti a commentare:“ Allora non c’erano procuratori e nemmeno il sindacato dei giocatori. Ti cedevano e basta. Dal Milan alla Samp voleva dire non giocare più per gli scudetti, né per le coppe, ma per salvarsi magari all’ultima domenica. Mi è cascato il mondo addosso anche se poi, alla Samp, mi sono trovato bene”. Ma la parte più bella della storia, quella che servirebbe ancora oggi a tanti, inizia proprio dalla fine della carriera, dal giorno dell’addio ai campi. E’ in quel momento che la passione, nata sul campetto dell’oratorio, dietro la chiesa di Caselle Lurani, nella Bassa lodigiana, si rifiutò di andare in “pensione”. Così, una mattina, mentre guardava dei ragazzi giocare a calcio nel parco di Trenno ( ora parco Aldo Animasi,ndr), nei pressi di San Siro, vide che la squadra che perdeva aveva un giocatore in meno. “Avevo smesso da poco, era ora di dire basta, a 36 anni”, racconta Lodetti. “Non resisto e vado dietro al loro portiere: “Scusa, mi fate entrare?” Quello si volta e mi dice, a bruciapelo:”Ma dai, qui siamo tutti giovani”. Insisto: “Gioco anche in porta”. Alla fine uno mi fa segno di entrare e dopo un po’ mi dice “Sai che sei buono? No, dico sul serio. Come ti chiami?”. Allora gli racconto che ho fatto tornei aziendali. Avevo un giubbotto con scritto “Ceramica”e gli dico “Mi chiamo Ceramica“. Mi hanno guardato un po’ strano ma mi hanno accettato e da quel momento, per più di vent’anni,  ogni sabato mattina “Ceramica” se n’è andato al parco di Trenno a giocare, a divertirsi di nuovo: passa Ceramica, tira Ceramica, bravo lodetti1Ceramica. Solo due anni dopo un tizio mi ha smascherato“. Un uomo in bici, in su con gli anni, l’aveva squadrato per bene e poi aveva detto “ Hei, ragazzi, ma lo sapete chi è quello lì? È uno che giocava nel Milan. E’ il Lodetti. Un giorno l’ho visto cancellare Bobby Charlton”.  Finito l’anonimato è continuata la passione. “ A mia moglie dicevo che andavo a giocare a tennis, sennò stava in pensiero. Le scarpe da calcio numero 42 coi tacchetti di gomma me le portavano a Trenno. Solo quando mi sono incrinato quattro costole ha capito che non giocavo a tennis“. Questa è la storia di Giovanni Lodetti, che giocava a calcio con Gianni Rivera e con i ragazzini. Una di quelle storie che ricordano ancora le immagini nelle foto in bianco e nero, dove i contrasti erano più netti e visibili mentre oggi , nel bagliore dei flash e nell’orgia mediatica, si fa fatica a raccapezzarsi. Ancora oggi Lodetti, a chi gli chiede quale sia la differenza tra il calcio dei suoi tempi e quello di oggi, risponde citando “ il controllo telefonico di Cattozzo”, un tecnico del Milan che telefonava a casa dei giocatori alle 22.45. “ Se non rispondevi, multa. Invece a quell’ora o anche più tardi molti oggi escono di casa per andare in discoteca. Io ci ho messo quasi due anni a farmi una 600, Niang aveva la Ferrari appena arrivato al Milan. Ma non so se sono felici, hanno tutto in apparenza ma non la passione“.

 Marco Travaglini

 

Prima volta dell’unione civile sotto la Mole tra Franco e Gianni, insieme da mezzo secolo

unionr civile 2Negli uffici dell’anagrafe di via Giulio, oggi la prima unione civile a Torino celebrata personalmente dalla sindaca  Chiara Appendino. A unirsi civilmente Franco e Gianni, rispettivamente di 82 e 79 anni. Convivono ormai da cinquant’anni . “Non ci credevo più, vedevo gli altri Paesi che approvavano le leggi, prima piccoli passi, e noi invece sempre indietro”, ha detto Franco all’assessore alle Pari opportunità, Marco Alessandro Giusta.che ha raccontato la visita sul suo profilo Facebook. “Poi ho visto che la legge era passata e mi sono detto ‘dai, speriamo di farcela, devo solo resistere qualche mese”.  Franco e Gianni avevano raccontato la loro storia a Repubblica: “Eravamo nel 1964,  14 luglio, il giorno della presa della Bastiglia, un lunedì. Una festa a casa di amici in collina. Avevamo 26 e 31 anni. Non c’erano ancora i locali. Nell’ambito gay ci si trovava nelle case. C’erano giri di amici, ci si conosceva e ci si incontrava”. Di due anni dopo la decisione di andare a vivere insieme: “Per cercare casa è stata una vera impresa. Quando l’agenzia o i proprietari vedevano arrivare due uomini ci mandavano a stendere. Non lo dicevano mai chiaramente, ma accampavano mille scuse. Alla fine ci siamo riusciti. Così è iniziata la nostra convivenza”.

(foto: il Torinese)

Rio de Janeiro, arrivano i piemontesi. Ecco i nostri “magnifici 18”

Sono 18 i piemontesi su 277 atleti italiani che gareggeranno in Brasile ai Giochi della XXXI Olimpiade, a Rio de Janeiro dal 5 al 21 agosto

rio olimpiadi

Giunge loro un messaggio daMauro Laus, presidente del Consiglio regionale e presidente degli Stati generali dello Sport: “Le Olimpiadi sono un momento di partecipazione corale e di grandi performance sportive: sono una splendida avventura che, certamente, saprà dare a ognuno di voi il sapore unico della sfida e del misurarsi con se stessi”. Questi i “magnifici 18” di Rio:  Valeria Straneo (maratoneta), Matteo Piano ed Eleonora Lo Bianco (pallavolisti), Alice Sotero (pentatleta) Diego Rosa ed Elisa Longo Borghini(ciclisti), Elisa Rigaudo (marciatrice), Marco Lingua (lancio del martello), Luisa Trombetti (nuotatrice), Alessia Maurelli (ginnasta), Fabio Basile e Valentina Moscatt (judoka), Davide Manenti (atletica leggera), Andrea Tiberi (mountain bike), Arianna Schivo (sport equestri), Alberto Ricchetti e Carlo Tacchini (canoisti), Giovanni Pellielo (tiratore a volo).

Usseaux e i Valdesi

UsseauxIl Comune di Usseaux, la Società di studi valdesi, il Centro studi e ricerche della Diocesi di Pinerolo, l’associazione culturale “La Valaddo” e Centro ricerche cultura alpina organizzano sabato 6 agosto ad Usseaux nella Borgata del Laux un convegno su “I valdesi del Pragelatese all’epoca della crociata”: Si tratta di un luogo simbolo perché, nei secoli passati che ha segnato momenti importanti nella storia dei rapporti tra il cattolicesimo e la valdesia. I lavori, suddivisi in 2 sessioni, incominceranno alle 9 moderati da Bruno Bellion. Sono previsti i contributi di Piercarlo Pazè (I percorsi della crociata contro i valdesi della Val Pragelato), Giorgio Grietti (Presenza della Chiesa), Marino Laurenti (Le famiglie valdesi). Dopo l’intervallo per il pranzo si riprende al pomeriggio con la presentazione di libri di storia e cultura locale alle 14, seguiti – moderatore Claudio Bermond – dai relatori Daniele Tron e Piercarlo Pazè (I barba), Lothar Vogel (Le confessioni presso i valdesi), Andrea Giraudo (I culti valdesi), Alle 16,45 sono previsti la discussione e le successive conclusioni.

Massimo Iaretti

 

Cavagnolo in festa per Sant’Eusebio

cavagnoloCavagnolo si prepara ad ospitare l’edizione 2016 della festa patronale di Sant’Eusebio. Le iniziative incominceranno a partire dal sabato 6 agosto e proseguiranno sino a mercoledì 10. Per tre sere, dalle ore 19, ci sarà l’apertura degli stand gastronomici e grazie all’opera dei cuochi della pro loco Cavagnolo sarà possibile mangiare agnolotti, gnocchi (solo al lunedì), costine, spiedini, patatine, il tutto innaffiato da vino o da birra. Saranno aperti anche il luna park ed il banco di beneficenza. Inoltre sarà possibile partecipare a cinque serate danzanti, tutte con complessi di primo piano. Si inizia sabato 6 con Mimmo Mirabelli, poi domenica 7 sarà la volta di Sonia De Castelli. Al mattino della domenica, inoltre, alle ore 11, verrà celebrata la Santa Messa in onore del patrono. Lunedì 8 è invece prevista una serata caraibica con Belen Lopez, mentre martedì, dalle 17 alle 19 le giostre saranno gratuite per i minori di quattordici anni, e alla sera si balla con Giuliano e i Baroni. Infine mercoledì 10 si chiude con la musica di Mike e i Simpatici.

Massimo Iaretti