redazione il torinese

Torino e i suoi parchi: vanno bene anche per lo sport!

TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’ / di Paolo Michieletto

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E’ meglio praticare attività fisica all’aria aperta o al chiuso in spazi appositamente “confezionati”? Esistono da sempre i fautori di una parte o dell’altra ed entrambi, a parer mio, hanno ragione e non essendo in apparenza possibile, è probabile altrettanto che abbiano torto. In realtà, se le vedessimo come due colonne contrapposte, potremmo facilmente arguire che la verità è sempre nel conciliare gli opposti e, quindi, nella giusta colonna invisibile di mezzo potremo trovare giuste soluzioni.

michi-paoAll’aria aperta gran parte delle attività trovano il beneficio del contatto con la natura, ancorché sia difficile stabilirne il “genere” quando ad esempio si pedala nel traffico cittadino, ma “di necessità virtù”… .

Al chiuso le stagioni non esistono e la stabilità fornita dagli ambienti indoor garantisce una possibilità uniforme di sviluppo delle proprie necessità durante tutto l’arco dell’anno. Ma oggi preferisco parlare dell’outdoor.

In Torino le possibilità fornite dai nostri parchi cittadini sono notevoli e interessanti e forse alquanto sottovalutate. In altre “epoche” erano frequentati in maniera amabile da chiunque, bambino o adulto, trovasse piacere nella passeggiata o nella corsa nel parco.

Quello che oggi appare ultima moda, non era altro che la quotidianità dei bambini di 30-40 anni fa. Correre in salita e in discesa, fare capriole, appendersi ai rami, seguire sentieri disegnati da passanti in decine di anni ed addirittura correre svolgendo le tappe di quanto conosciuto e costruito con il nome altisonante di “percorso ginnico” di cui, come le antiche rovine romane, alcune parti ancora affiorano nel parco cittadino della Pellerina.

I parchi cittadini hanno caratteristiche non comuni rispetto a quelli di altre città e la prima è che sono vivi!

Inoltre, hanno percorsi segnati in vario modo, strade asfaltate, strade sterrate larghe e strette, sentieri tracciati nei boschi e nei prati e, comunque, un’incredibile libertà di movimento per chiunque si voglia muovere a contatto con la natura a piedi o in bicicletta costruendosi propri percorsi “di fantasia”.

Molti trascurano la possibilità di muoversi in un parco cittadino per fare sport non credendo a quanto sia invece possibile sia allenarsi sia restare a contatto con una natura che è per certi versi inaspettata, considerato che la strada trafficata è a pochi metri dal punto in cui magari si può fare stretching o effettuare esercizi.valentino

Molte città non hanno delle aree verdi destinate al libero movimento, però Torino le ha, e anche belle, ognuno con caratteristiche proprie. Esistono anche differenziazioni tra gli stessi: quello più boscoso, quello più paesaggistico, quello più “selvaggio”, quello più caldo, quello più pianeggiante, quello con le collinette, …  A seconda delle proprie esigenze potremmo dire che ci si può recare nel parco a propria misura.

Anche in queste aree, pur se libere, qualcuno ha cominciato a fare da guida ai meno esperti ed esistono gruppi “di lavoro sportivo” organizzati che si occupano di chi vorrebbe fare attività bene e senza correre rischi.

Infatti, e questa è una pecca culturale non da poco, molti accettano tranquillamente l’idea di un maestro o di un allenatore per la pratica di alcune discipline sportive, ma non lo ritengono necessario se si tratta di corsa o di esercizi all’aria aperta. E’ un po’ come se si capisse che per fare le equazioni matematiche si abbia bisogno di un’insegnante, ma si pensi che non sia necessario conoscere i numeri per svolgerle… .

Le esercitazioni “BASE” non dovrebbero essere considerate come inutili ma proprio sfruttando la dicitura “BASE” comprendere che è su questa “BASE” che si costruisce e se questa non è solida e ben congegnata tutto il resto “crescerà” male… .

Anche in questo Torino è all’avanguardia, perché alcuni si danno già da tempo da fare per istruire, chi più chi meno bene, e noi andremo alla ricerca dei “più bene”. E, insieme a loro, proveremo a dare i migliori consigli e suggerimenti per una pratica sportiva sana e, ove sia possibile, ovviamente anche divertente.

Lo sport è salute solo quando la mente ne trae altrettanto beneficio del corpo.

 (foto: il Torinese)

Paolo Michieletto

 

 

 

MSP: “Sarebbe questa la Buona Scuola di Renzi?”

SCUOLAXX“Il crollo del soffitto nella scuola elementare Rodari di Nichelino – dice Carlo Emanuele Morando, coordinatore piemontese del Movimento Studentesco Padano – rappresenta l’immagine più calzante di ciò che Renzi e il governo del PD intendono quando parlano di Buona Scuola. Avevo già sottolineato il fatto che in Piemonte una scuola su tre andrebbe ristrutturata pesantemente per scongiurare i rischi di crolli, il risultato è questo. Il ferimento di una bambina deve pesare su tutti gli esponenti del governo impedendo loro di dormire sonni tranquilli. La scuola in questione era stata dichiarata sotto controllo nell’estate 2016 e questo è il risultato. Forse – attacca Morando – sarebbe ora che il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo si rendesse conto che la campagna elettorale è finita e che cominciasse a lavorare veramente per i cittadini nichelinesi”.

“È inaccettabile – dice invece Edoardo Rovetta, coordinatore provinciale del Movimento Studentesco Padano di Torino – che succedano delle cose del genere in un comune di una delle province più importanti d’Italia. Il comune di Nichelino sta dando prova della sua noncuranza nei confronti delle infrastrutture pubbliche e – continua Rovetta – non si cura nemmeno della salute dei giovani studenti. Come può una madre mandare il proprio figlio in una scuola senza avere la minima certezza che sia al sicuro, almeno per quanto riguarda la sua salute fisica?”.

Carlo Emanuele Morando

Coordinatore Nazionale Movimento Studentesco Padano Piemont

Ecco i tecnici del Coverfop

taes-2Nello scorso anno formativo Coverfop – Consorzio Vercellese Formazione Professionale, in collaborazione e partenariato con Radwaste Management School di Sogin e l’Istituto superiore Faccio di Vercelli ha coprogettato e svolto un percorso per preparare tecnici in grado di intervenire e gestire il ciclo combinato ambiente – sicurezza all’interno di siti produttivi. Il percorso di specializzazione prende il nome di Tecnio Ambiente Energia e Sicurezza, ha una durata di 1000 ore, con 400 di stage presso importanti aziende che operano con sistemi di qualità e vincoli di sicurezza e tutela dell’ambiente ed è rivolto a giovani ed adulti in possesso del titolo minimo di maturità coerente. Giovedì 20 ottobre, alle ore 10, nell’aula magna della Scuola Borgogna, in piazza Battisti 9 a Vercelli, saranno consegnati agli allievi del corso gli attestati di specializzazione conseguiti con l’esame finale.

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Insieme ai rappresentanti degli enti che hanno dato vita al corso saranno presenti quelli di Sogin, Atena, Enea, Paglieri, Mossi Ghisolfi Group, Provincia di Vercelli, Ovest sesia, Riseria Sp Spa, Acme Srls, aziende ed enti che hanno ospitato gli allievi del periodo di stage.

Massimo Iaretti

 

Battesimo del ghiaccio

ducky-dog-2Battesimo del fuoco – anzi, del ghiaccio, suo elemento naturale – per Duky Dog, il simpatico e vivace Siberian Husky (è l’ultimo a destra nella foto) che ha partecipato alla dimostrazione promossa a Pragelato dal Club Italiano Sleddog. La bella immagine ci è stata inviata da Enrico e Silvia, i padroni di Duky Dog.

Torino “in rosso” si appresta allo sbarco su Marte

marte-mole-preterotiTorino  si appresta allo sbarco su Marte,  il 19 ottobre quando  il veicolo interplanetario Exomars, dopo  sette mesi, toccherà il suolo del pianeta rosso con il Lander Schiapparelli, realizzato sotto la Mole  da Thales Alenia Space. Per dare visibilità alla missione storica e alle imprese aerospaziali torinesi,  fino al 21 ottobre, la città si veste di rosso con immagini e video che saranno proiettati sui principali simboli di Torino, la Mole Antonelliana, Palazzo Reale e Palazzo Campana. L’iniziativa è della Camera di Commercio e del Comune di Torino, con Thales Alenia Space, Altec e Iren.

(foto: Antonello Preteroti)

 

Oktoberfest Torino, oltre 50.000 visitatori

birra-oktober22Si è concluso il primo weekend della seconda edizione dell’Oktoberfest Torino, la bierfest più grande d’Italia in programma all’Oval- Lingotto Fiere fino a domenica 23 ottobre.

Nei primi 4 giorni l’evento ha registrato oltre 50.000 visitatori; un dato che conferma i numeri di presenze della prima edizione, nonostante il forte maltempo dei primi giorni. L’attesa ora è per le due serate dedicate a universitari ed erasmus, realizzate in collaborazione con Erasmus Torino, in programma lunedì 17 e mercoledì 19, con la musica live bavarese degli Schweinhaxen (nome che in tedesco significa “stinco di maiale) e il dj set di Dj Tigre Mostricci.

Fino al 23 ottobre l’Oktoberfest Torino farà ancora vivere agli amanti del luppolo l’atmosfera e la tradizione della festa che ogni anno, tra settembre e ottobre, richiama aMonaco di Baviera oltre 5 milioni di visitatori. Una manifestazione in perfetto stile bavarese, dal cibo alla birra, dagli allestimenti alla musica, e adatta a un pubblico di tutte le età. Non mancano infatti attività per famiglie e bambini, grazie al luna park esterno e a giochi e animazioni con i clown di Circo Wow.

Gli ospiti potranno quindi ancora gustare i tipici piatti della tradizione bavarese – dal pollo allo stinco, dai crauti ai wurstel, fino agli immancabili e leggendari bretzel – e bere laHofbräu Oktoberfest, la birra ufficiale spillata rigorosamente soltanto in “Mass” da 1 litroInoltre, novità di quest’anno, sarà possibile gustare anche un buon caffè, nella postazione allestita dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, charity partner dell’evento. Il pubblico potrà sorseggiare un caffè Lavazza offerto dai volontari della Fondazione, in cambio di una donazione libera. Un progetto che raggiunge un concreto obiettivo: il sostegno alla ricerca sul cancro.

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OKTOBERFEST TORINO – II EDIZIONE

Orari:

lunedì-giovedì 18.00 – 2.00

venerdì 18.00 – 4.00

sabato 12.00 – 4.00

domenica 12.00 – 2.00

 

Ingresso gratuito

“SOGNO CONFINE EQUILIBRIO”

presotto-2016La doppia personale “SOGNO CONFINE EQUILIBRIO” è allestita presso la Manica Lunga del Castello del Monferrato in Casale Monferrato; in mostra acquerelli di Nadia Presotto e stampe fine art di Renato Luparia. La mostra rientra nella rassegna “Arte Pratica in Monferrato,- ci comunicata l’ Assessore Daria Carmi progetto nato con la collaborazione della Consulta Cultura del Comune di Casale Monferrato, che anima ormai da sei mesi la manica lunga del Castello del Monferrato con l’ obiettivo di fare ricerca sulla produzione artistica del territorio e si arricchisce ora di un appuntamento molto atteso: il bellissimo e appassionato duo Nadia Presotto e Renato Luparia. Il loro è un percorso di vita, un dialogo che continua e “genera” da anni, che studia il paesaggio, interiore ed esteriore, e lo restituisce trasformato agli occhi del fruitore. La qualità di questi due artisti, diversi per sensibilità ed espressione formale, genera in questa mostra un terzo punto di vista, unico e imperdibile, che coniuga mani e occhi e ritrae, con una delicatezza che sa di infinito, la nostra storia, la nostra terra. Questo il testo appositamente redatto dal curatore Piergiorgio Panelli: “L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla e indica il contenuto del futuro” – Vasilij Kandinskij –

Sogno   Confine Equilibrio              

Il tema che caratterizza il confine è il suo essere tale, perché ogni di-visione è, come dice l’etimo della parola stessa, una doppia visione, un contemplare la diversità insita in ogni alterità che sorge ogni qualvolta che un limite o un confine viene tracciato. Tracciare un confine è segnare, donare esistenza alla differenza, cioè creare una distanza pura e viva, pulsante nel suo creare e di-videre. Ogni segno è quindi un rimando in quanto simbolo o allegoria di qualcosa che richiama continuamente e più volte all’altro. Il segno ci mette di fronte all’Altro-da-noi, a ciò che ci viene in-contro. L’ uomo che abita la soglia si fa soglia lui stesso in quanto limite – segreto, però, allo stesso tempo, frontiera verso l’altro, aperta all’incontro e alla differenza; si fa tollerante perché la soglia – frontiera è il luogo della tolleranza e rispetto del segreto. L’uomo, facendosi soglia, può fondare una società in cui la passione e il conflitto cessino di essere distruttivi e si trasformino in un’energia positiva.

Questo sogno di positività lo possiamo rivedere in questa coppia creativa Nadia Presotto e Renato Luparia con due linguaggi e scritture diverse ma unite dall’equilibrio dell’armonia di questo viaggio verso la forma e il confine.

La ricerca di una calibrata e armoniosa fusione tra viaggio fisico reale e viaggio mentale sovradimensionale rappresenta uno degli aspetti centrali della recente produzione pittorica della pittrice Nadia Presotto, impostata sul delicatissimo equilibrio gesto-materia-colore-luce. Sono paesaggi della memoria, metafore ancestrali di un atavico dialogo tra l’uomo e l’infinito e l’oltre, quasi una ricerca di tracciare una possibilità nell’essenza della poetica visiva per oltrepassare la bellezza del confine, concentrando ogni energia creativa nel trasportarci dentro il confine. Un viaggio questo che la Presotto preferisce condurre con la gestualità del silenzio, regalando sul foglio acquerellato preziose trasparenze riverberanti l’eco del racconto naturale di spazi interrotti da ombre di alberi – anima per confermare con sicurezza la concretezza di un percorso tra infinito e reale, tra sotto e sopra, tra cielo e terra . Sulla carta preparata con cura il colore vola e sfiora con delicate soluzioni la ricerca della propria forma, del proprio essere, come se lì ci fosse sempre stato, anche in situazioni insospettabili, suggerito dalla natura; il colore diventa ricerca del nostro confine, dove solo alla fine del viaggio riusciremo a svelarne i misteri. Nell’attesa di questo incontro viviamo le dolcissime atmosfere di questo reale arcobaleno essenziale, sempre più vicini ai confini e pronti a superarli con la nostra dimensione interiore.

La fotografia di Renato Luparia nel contesto contemporaneo può essere letta come un linguaggio di narrazione: l’artista monferrino ha da sempre nei decenni narrato la sua terra con una vivacità poetica attenta, scavandone le unicità, cercando cromatismi e forme sensibilissime per ritrovare quel magico profumo del silenzio da sempre respirato. Il silenzio, questo misterioso colore che si scopre in questa serie di nuovi lavori pensati e lavorati nel bianco e nero, ci conduce all’ Assenza che regala equilibrio, complice della linea immaginaria del confine nel nulla, a volte trovata per caso con umiltà, altre con un raffinato lavoro di contaminazione tra anima e natura, tra il bosco infinito delle nostre memorie e quello che appare a poco a poco tra grigi, neri, bianchi, come segni ombre messaggi di una denaturalità dimenticata. Nelle colline bianche vuote, ma riempite da luci improvvise isolate, appare come unica parola, ma determinante per l’equilibrio della forma, il segno di alberi che sono testimonianza del respiro di un paesaggio a volte mistificato dall’uomo, visto dall’artista nella sua vera essenza, nella sua vera energia. Graffi sulla terra colti come ferite e segni anche d’ amore dell’uomo per il rispetto e la bellezza di una collina mai adorata abbastanza, che diventa teatro e tavolozza per chi sa sognare e per chi sa vedere la vera linfa di luce che essa possiede oltre il confine, oltre la materia, oltre la corteccia; l’arte di Renato Luparia sa disegnare tutto ciò.

Informazioni utili: “Sogno Confine Equilibrio” con Nadia Presotto e Luparia Renato – Manica Lunga del Castello del Monferrato – Casale Monferrato – dal 8 al 23 ottobre 2016. Visitabile il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero.

 

ARRIVA L’AUTUNNO, ARRIVANO FUNGHI. MA ATTENTI AI SOSIA

FUNGHI VELENOSIL’Istituto Zooprofilattico di Torino diventa laboratorio ufficiale per l’identificazione della specie dei funghi epigei, locali o importati. Insieme alla nuova importante attività di tutela del consumatore, l’Istituto lancia una campagna educativa anche per sfatare falsi miti sui funghi

I dati ufficiali della Regione Piemonte indicano che ogni anno circa il 36% dei focolai di malattie trasmesse dagli alimenti è rappresentato dagli avvelenamenti da funghi. In Piemonte negli ultimi 10 anni si è passati da circa 5000 quintali di funghi coltivati ai quasi 39.000 quintali del 2010: in attesa dei dati dell’ultimo quinquennio, sono però aumentate in maniera preoccupante (+300% secondo Coldiretti) le importazioni di funghi epigei, in particolare dalla Cina.

Su indicazione del Ministero della Salute, l’Istituto Zooprofilattico di Torino sarà il laboratorio ufficialeFUNGHI che effettuerà le analisi per l’identificazione delle specie di funghi epigei sul territorio della Regione Piemonte. Raccolte nei nostri boschi o importate dai Paesi dell’Europa Centrale o dalla Cina, le partite di funghi saranno identificate dall’Istituto e solo quelle appartenenti a specie commestibili avranno il via libera per la commercializzazione e per il libero consumo. “Il 20 e 21 settembre scorsi – dice la Dott.ssa Lucia Decastelli, Responsabile del Laboratorio Controllo Alimenti – gli ispettori dell’Ente Nazionale che certifica la validità di un test e autorizza i laboratori di analisi, hanno visitato il nostro Istituto per dare il nulla osta all’analisi per la identificazione di specie dei funghi, verificando le capacità di struttura e personale”.

Incendio in via Po, nube di fumo copre la Mole

preteroti-incendiopreteroti-incendio-vigili-soccorsiIeri verso le 23 il Torinese ha pubblicato per primo le foto (di Antonello Preteroti) relative alle squadre di soccorso dei vigili del fuoco, che hanno bloccato il traffico in via Po. Una densa nube di fumo oscurava la Mole Antonelliana. Si è trattato di un incendio nell’appartamento di una donna al numero 43 della centralissima arteria cittadina. Forse causato da una candela caduta inavvertitamente. Fortunatamente non ci sono feriti o intossicati.

Juve, Allegri: “Dobbiamo vincere una partita alla volta”

juve udineseL’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri  dopo la vittoria per 2-1 sull’Udinese: “Complimenti alla squadra: quella che abbiamo portato a casa è una partita importante: dopo la sosta era difficile e l’Udinese si è dimostrata tosta. Abbiamo anche sofferto, soprattutto alla fine, perché qualcuno era un po’ stanco, ma per vincere i campionati dobbiamo passare attraverso queste partite: solo se le vinci puoi arrivare in fondo. Dobbiamo affrontare ogni partita una alla volta: se vinciamo una partita alla volta ce ne sarà sempre una in meno a separarci dal traguardo. Non siamo in fuga: la Roma è seconda, il Napoli non è fuori e l’Inter nemmeno”. Paulo Dybala, che ha segnato due reti su una punizione e un rigore, commenta:”Sono riuscito a fare anche il secondo gol: sono contento per me e per la squadra, ma dobbiamo comunque migliorare. L’Udinese è una buona squadra, bisogna essere più bravi a tenere la palla”