redazione il torinese

Incubo alluvione, come gestirlo? “Il lavoro fatto negli anni è valido, ora la manutenzione”

preteroti-murazzi-poCerto, le immagini dei battelli Valentino e Valentina spinti dalla piena del Po contro i piloni del ponte della Gran Madre a Torino fanno effetto. Ma il bilancio del maltempo che in questi giorni ha colpito il Piemonte sarebbe potuto essere  ben più grave, con enormi danni alle persone, alle case  e alle opere pubbliche. Come ha sottolineato il presidente della Regione Sergio Chiamparino, se nel corso degli ultimi anni non fossero stati realizzati importanti interventi sui corsi d’acqua dopo le alluvioni del 1994 e del 2000, il risveglio al termine di questa nuova notte di pioggia sarebbe stato ben più amaro. “il Torinese” ha incontrato l’ex assessore regionale Ugo Cavallera, responsabile della Sanità nella giunta Cota, ma titolare della difesa del suolo e della protezione civile nei governi regionali di Enzo Ghigo del 1995 e del 2000. Già nel 1994, immediatamente dopo l’alluvione, l’allora presidente Gian Paolo Brizio lo incaricò di seguire la ricostruzione, cosa che portò a termine dal ’95 in poi. “Molti interventi venero

Tavola rotonda su "Quale futuro della candidatura Unesco per Langhe Monferrato Roero?" a Canelli presso Canelli Club Gancia, sabato 21 luglio 2012. Nella foto: Ugo Cavallera, Vice Presidente della Regione Piemonte.

realizzati in quegli anni, grazie anche ai governi via via succedutisi,  e il Piemonte oggi è all’avanguardia nella protezione civile e nella difesa del suolo. Naturalmente bisogna stare sempre all’erta ed è fondamentale una continua opera di manutenzione dei ponti e dei corsi d’acqua, affinché si cerchi di prevenire al meglio”, osserva l’ex assessore. In quegli anni venne effettuata anche una importante riforma: l’allora magistrato per il Po fu trasformato in Aipo, un’agenzia che oggi coordina meglio e in modo più razionale le attività che riguardano tutte lepreteroti-murazzi-po-2 regioni attraversate dal fiume. “Altro aspetto importante – aggiunge Cavallera – è quello urbanistico: non deve essere consentito costruire laddove ci sia il benché minimo dubbio che possano verificarsi problemi”. Il Piemonte ha fatto tesoro delle drammatiche esperienze alluvionali e oggi ogni piano regolatore anche del più piccolo Comune passa al vaglio di un attento esame dal punto di vista degli aspetti legati alla difesa del suolo. Cavallera  ci parla dal ponte Meier, sul Tanaro in piena della sua Alessandria: “ricordo le critiche di chi diceva che il ponte era stato fatto troppo alto…”. Vista la mole d’acqua che sta passando sotto i piloni c’è da chiedersi cosa sarebbe accaduto se fosse stato più basso.

 Le foto dei battelli Valentino e Valentina sono di

Antonello Preteroti Photography – Landscapes & Turin Events

“Leggermente” spiega le parole del papa con Barbero

le-parole-del-papa-copertinaLeggere insieme, per capire. 2 Dicembre 2016, ore 18.00

Leggere è un piacere, un viaggio, un incontro con mondi infiniti. Leggere insieme significa volare con gli altri, anziché da soli. È un modo per conoscere e conoscersi, per vivere attivamente il territorio, per costruire nuovi dialoghi, per comprendere i cambiamenti del mondo che ci circonda. Dopo il successo dell’inaugurazione, lo scorso 9 novembre con Maurizio De Giovanni che ha aperto LEGGERMENTE circondato dalla suggestione del Mausoleo della Bela Rosin, la prossima tappa è affidata a un saggio che parla a sua volta di parole. Parla di parole autorevoli. Sul percorso di Leggermente, che si snoda da ottobre ad aprilebarbero attraverso le scelte dei 10 gruppi di Lettura e dei dialoghi con gli autori, il secondo incontro si svolgerà il prossimo 2 dicembre alle ore 18.00 con Alessandro Barbero e il suo ultimo lavoro: “Le Parole del Papa” (Laterza ed.) Lo scrittore, storico e docente universitario nel suo ultimo libro esplora come l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della società e della storia sia cambiato e si sia evoluto, utilizzando come cartina di tornasole il linguaggio dei Papi che si sono succeduti sul Soglio di Pietro negli ultimi mille anni.

Un libro per decifrare, conoscere e capire in profondità le parole della Chiesa e la loro evoluzione. Un viaggio affascinante che parte da Gregorio VII, Papa dal 1073 al 1085, fino ad arrivare al lessico rivoluzionario di Papa Francesco. Nato nel quartiere di Mirafiori, storico emblema della periferia industriale e operaia di Torino, e arrivato alla sua settima edizione, LEGGERMENTE negli anni ha fatto incontrare migliaia di persone con centinaia di autori che hanno parlato delle loro opere insieme a platee consapevoli e appassionate. 10 gruppi di lettura, più di 1200 ragazzi delle scuole medie e superiori del territorio coinvolti, nonni e genitori che impareranno a leggere le favole ai bambini, biblioteche di condominio: con LEGGERMENTE la lettura, da momento personale e raccolto, si trasforma in occasione di condivisione, dialogo e confronto. Come in passato, anche a questa edizione di LEGGERMENTE partecipano grandi nomi della letteratura: Valeria Parrella, Paolo Giordano, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Francesco Carofiglio, Carlo Cottarelli, e molti altri. Una finestra spalancata sul panorama letterario italiano con i suoi diversi generi e stili, a testimoniare quanto questo progetto coinvolga con entusiasmo gli autori e non soltanto i lettori.

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LE PAROLE DEL PAPA – Alessandro Barbero (Ed. Laterza, 2016)

Le parole usate dai papi – da Gregorio VII a Francesco – sono una traccia preziosa per capire quanto profondi siano stati i cambiamenti della Chiesa nel corso dei secoli. «Le parole usate dai papi sono importanti; tanto più in quanto il loro modo di parlare non è sempre lo stesso. Il linguaggio con cui il pastore della Chiesa di Roma si rivolge all’umanità nei momenti difficili è sempre stato espressione non solo della sua personalità individuale, ma del posto che la parola della Chiesa occupava nel mondo in quella data epoca; ed è un indizio estremamente rivelatore delle diverse modalità, e della diversa autorevolezza con cui di volta in volta i papi si sono proposti come leader mondiali. In queste pagine faremo un viaggio attraverso le parole usate dai papi nei secoli. Ovviamente la Chiesa esiste da duemila anni e nel corso di questi due millenni ha prodotto innumerevoli parole; non si tratta di renderne conto in modo esaustivo o anche solo sistematico, ma piuttosto di proporre uno dei tanti viaggi possibili, cominciando dal Medioevo per arrivare fino alla soglia della nostra epoca.»

“La sposa bambina” per la Giornata contro la violenza sulle donne

bambinaVenerdì 25 novembre alle 10.30, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne la Consulta regionale delle elette propone, in collaborazione con Agiscuola, la proiezione della pellicola La sposa bambina di Khadija Al-Salami per gli studenti delle scuole di II grado piemontesi.

Le sale coinvolte sono in totale undici: sei nella provincia di Torino e una rispettivamente nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Novara e del Vco (quest’ultima, per motivi organizzativi, ha anticipato la proiezione a martedì 22).

La pellicola – realizzata nel 2014 e uscita sugli schermi italiani nel maggio scorso – racconta la biografia di Najoom, che in yemenita significa “le stelle”, che sembra avere un destino segnato fin dalla nascita. Suo padre, infatti, cambia il suo nome in Nojoud, che significa “nascosta”, e – pur amandola – la consegna alle regole non scritte della convivenza nello Yemen, che comportano la totale sudditanza delle femmine rispetto ai maschi.

Quando Nojoud compie 10 anni il padre, in una negoziazione condotta solo fra uomini, la dà in sposa a un uomo che ha almeno trent’anni più di lei. Lo sposo promette al suocero di prendersi cura della bambina e di aspettarne la pubertà prima di consumare il matrimonio, ma appena sottratta alla casa del padre la violenta e la costringe a servire la suocera, picchiandola quando la bimba disobbedisce. Per fortuna Nojoom/Nojoud è uno spirito indomito e trova la via di fuga dal villaggio arcaico in cui l’ha segregata il marito per recarsi al tribunale di Sana’a, dove chiederà per sé il divorzio.

cvt – www.cr.piemonte.it

Ex Moi, Grimaldi (SEL): “fermiamo i benzinai d’odio”

moi scontri1Nella notte due bombe carta sono state fatte esplodere davanti all’ex villaggio olimpico (ex MOI), da più di 3 anni occupato da circa 1.300 migranti ancora in cerca di una soluzione abitativa idonea. Centinaia di loro hanno protestato con forza davanti alle palazzine, condannando il movente razzista del gesto. “Basta conoscere alcune delle storie che abbiamo ascoltato in questi mesi, da Settimo all’ex Moi, per capire quanto, più che essere pericolose, queste persone fuggano dal pericolo e cerchino un po’ di dignità e futuro, come ognuno di noi” – dichiara il Capogruppo di SEL in Regione Marco Grimaldi. – “Le istituzioni e tutte le forze democratiche dovrebbero fermare i benzinai d’odio che alimentano il conflitto tra gli ultimi. Il capogruppo della Lega Nord a Torino prova a fare il Salvini ‘in folio’, urlando che basta mandarli via a ‘calci in culo’. Ecco, oggi è tempo di fermare l’escalation di violenza e sminare il campo dalle istigazioni gratuite. Sosterremo ogni soluzione volta a dare una risposta nella legalità a queste persone, che coinvolga loro e i nostri concittadini”.

Il Po allaga i Murazzi a Torino. Chiuso lo stabilimento Ferrero di Alba: il Tanaro fa paura

po111po965po444Il Po è uscito dagli argini lungo i Murazzi di Torino . Ma la protezione civile informa che il fiume è “osservato speciale” anche  in altri punti per il rischio di esondazioni. La prima cittadina Chiara Appendino ha  già firmato un’ordinanza che vieta il transito di mezzi e pedoni e la sosta. Accesso vietato anche al Borgo Medievale, che si trova proprio sulle sponde del Po. I corsi d’acqua fanno temere allagamenti un po’ in tutto il Piemonte. Lo stabilimento  della Ferrero ad Alba resterà chiuso a scopo precauzionale dalle 18 di questa sera e per tutta la giornata di domani e sono state annullate le attività previste nel  fine settimane in occasione dei 70 anni del Gruppo dolciario. A Ceva è stato allagato dal Tanaro  il centro di formazione  del Corpo Forestale. Per disposizione del Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna, stasera alle 19.30, per rischio esondazione del fiume Sangone, è stato annullato lo spettacolo SMITH & WESSON di Alessandro Baricco.

 

(Foto: il Torinese)

Blue Air amplia il network da Torino: 5 nuove rotte

Blue Air amplia il network da Torino: 5 nuove rotte internazionali dal 2017 nuovi voli per Portogallo, Danimarca, Spagna e Romania base con 5 aerei e 19 destinazioni

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La compagnia area Blue Air continua a sviluppare le proprie operazioni sullo scalo di Torino e annuncia  l’aggiunta di un quinto aereo nel 2017 alla propria base torinese e l’apertura di cinque nuove rotte internazionali che vanno ad ampliare la ricca offerta di voli diretti che il vettore opera dal capoluogo piemontese. A distanza di due anni dall’arrivo del primo aereo e dell’apertura della base – la prima del vettore in Italia – lo scalo di Torino rappresenta oggi per Blue Air il secondo scalo per numero di movimenti aerei e passeggeri trasportati dopo la base storica di Bucarest. Blue Air ha trasportato ad oggi da e per Torino circa 900mila passeggeri. Blue Air annuncia oggi un ulteriore potenziamento dell’offerta di destinazioni da Torino, aggiungendo cinque nuove mete europee fortemente desiderate dal pubblico piemontese: sarà infatti possibile volare con collegamenti diretti per Copenaghen, Lisbona, Malaga e Siviglia. Verrà inoltre aggiunto il nuovo collegamento con Oradea in Romania. Paesi come la Spagna, il Portogallo e la Danimarca costituiscono un bacino di potenziali turisti che avranno così modo, grazie ai collegamenti diretti, di scoprire Torino ed il Piemonte. Con la stagione estiva 2017 Blue Air offrirà da Torino collegamenti diretti verso 19 destinazioni, di cui 12 internazionali: le cinque nuove rotte si aggiungono infatti ai consolidati collegamenti per le capitali europee Londra (Luton), Madrid e Berlino (Tegel); ai voli per Bucarest e Bacau in Romania, a servizio della comunità romena e delle aziende piemontesi per il traffico business; alle mete preferite per le vacanze dai turisti di tutte le età Ibiza e Palma di Maiorca.

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Si annunciano ulteriori novità anche sul fronte dei collegamenti nazionali: nella prossima stagione estiva, rispetto a quella appena trascorsa, Blue Air incrementerà infatti le frequenze dei voli per Catania (che verrà operato con 18 frequenze settimanali), Napoli (che verrà operato con 13 frequenze settimanali), Lamezia Terme (che verrà operato con 10 frequenze settimanali), Bari (che verrà operato con 6 frequenze settimanali), Alghero (che verrà operato con 5 voli settimanali) oltre ad operare i voli per Roma Fiumicino (con 2 frequenze giornaliere) ed il collegamento trisettimanale con Pescara inaugurato ad ottobre. Blue Air offre inoltre 130 combinazioni per volare, attraverso lo scalo di Torino, da e per gli aeroporti del network. Blue Air vanta dunque da Torino un solido network di destinazioni in grado di incontrare le esigenze di mobilità di tutti coloro che risiedono in Piemonte o che vogliono raggiungerlo e collegamenti con le più importanti città europee in 7 Paesi: Portogallo, Spagna, Inghilterra, Germania, Danimarca, Romania e Italia. Il numero di voli settimanali che Blue Air opererà da Torino raggiungerà fino a 105 frequenze settimanali, a fronte dei 68 collegamenti settimanali operati nella scorsa stagione estiva e nella stagione invernale in corso. Il rafforzamento della base Blue Air sta avendo un impatto positivo anche sull’occupazione locale, con la creazione di 114 posti di lavoro (assistenti di volo, piloti ed altre posizioni a supporto dell’organico della base di Torino). Di questi, 84 figure sono già entrate in forze alla compagnia. I biglietti per tutte le destinazioni sono già disponibili attraverso tutti i canali di vendita Blue Air: sul sito internet blueairweb.com, tramite il call center al numero 06 48771355 e in tutte le agenzie di viaggio partner di Blue Air. Le tariffe includono sempre lo snack a bordo ed il bagaglio a mano di 10kg. Il check-in on-line o in aeroporto è gratuito

Le contraddizioni cinesi, i fantasmi tedeschi e un ricordo – bellissimo – di Gipo

Il mondo dei poveri in contrapposizione al mondo dei ricchi. Nella Pechino di oggi, piena di contraddizioni, un timido e solitario meccanico si barcamena tirando avanti come può con moglie e figlio. Il lavoro è scarso e le spese battono ogni giorno alla porta. Quando arriva un ricco cugino per chiedere all’uomo l’offerta di un rene per la sorella da tempo in dialisi, il poveretto con un buon mucchio di soldi in pagamento accetta, all’insaputa della famiglia.

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Ma ci sono complicazioni, il trapianto non riesce. Per un secondo intervento, ed è una pretesa ora del ricco, compatibile sarebbe il figlio dell’uomo, diciottenne e libero di decidere, che con quell’offerta allettante è pronto a lasciare il paese e contro la volontà del padre accetta. Sarà questi tuttavia infine a decidere del destino di entrambi. The donor (ovvero “il donatore”) del regista Qiwu Zang, qui alla sua opera prima, è un film che, dimenticando con fatica da parte nostra i tempi delle scene e del racconto intero, ci spinge a immergerci in due opposte psicologie, nei comportamenti che arrivano da strade lontanissime. Ma è soprattutto, ampliando lo sguardo, il ritratto degli scompensi di una società che reclamerebbe eguaglianza a sconcertare, il toccare con mano i contrasti di una intera società; e il regista registra freddamente ma allo stesso tempo con grande umanità la faccia di una patria cui lui e gli attori appartengono. Di tutt’altro tono Wir sind die Flut (ovvero “Noi siamo la marea”) del tedesco Sebastian Hilger, alla sua opera seconda. Le coste di Windholm, tra la nebbia e il freddo della costa della Germania del nord, una marea che 15 anni prima si è ritirata portando con sé tutti i bambini del villaggio e non è più ritornata. Da quel giorno la vita non è più stata la stessa, il vecchio maestro intravede facce e ombre, le madri attendono con speranza un cambiamento che non verrà mai, gli uomini sono chiusi in un dolore che difendono contro ogni domanda, contro ogni intruso.

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Ma le domande ci sono e sono necessarie, due giovani dottorandi vengono inviati dall’università, Micha che già da qualche anno si occupa di quanto è accaduto, e Jana, reduce da una Lisbona dove s’è rifugiata nella speranza di dimenticare l’amore per il ragazzo. Calcoli, teorie, studi, oggetti che tornano alla luce, corpi e orme degli scomparsi che sembrano materializzarsi, come Matti, bimbo di nove anni, chiuso nella sua intelligenza e in una malattia che lo avrebbe condotto alla morte, che già aveva intravisto quella tesi che Micha avrebbe fatto sua. La ricerca di un altro mondo, nell’immobilità del tempo, un futuro pienamente compiuto, più reale del reale, che cancella l’instabilità dei rapporti, la tristezza degli adulti, la solitudine di quell’unica ragazzina sfuggita alla marea di un tempo. Non sempre i conti tornano nel film che s’avvolge dentro la realtà e il sogno, il passato e un possibile futuro: tuttavia proprio questa atmosfera imprecisa, impalpabile, azzardata a ogni immagine convincono e coinvolgono lo spettatore non troppo abituato ai toni neri del Nord.

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Invece, tornando pienamente a casa, applaudiamo senza riserve, nella sezione “Festa Mobile”, Gipo, lo zingaro di barriera scritto e diretto da Alessandro Castelletto, con la produzione di Valentina Farassino, omaggio ad un personaggio e a una voce non certamente dimenticati. Un ritratto costruito con rispetto da Luca Morino che, immaginando di ritrovare un giorno davanti al proprio negozio di strumenti musicali uno scatolone pieno di ricordi e oggetti dello chansonnier, articoli, foto, dischi, un tirapugni, inizia a battere la Barriera, a incrociare i vecchi amici di un tempo, quelli che hanno cantato e riso con lui, il cortile di via Cuneo, le sue canzoni, le sue emozioni, la sua umanità, le contraddizioni, la politica e l’impegno, gli ultimi spettacoli, Massimo Scaglione e Gian Mesturino che ce lo rendono nei suoi dolori, i racconti di Giovanni Tesio e Carlo Ellena, la tragedia paterna in una Torino che usciva dalla guerra e ancora con ferocia non sapeva ricucire le ferite. Non è soltanto un ritratto, è una gran fetta di Storia, accresciuta dal materiale anche in bianco e nero che le teche Rai hanno messo a disposizione, è il percorso di un uomo che ha incantato noi tutti, che ha creduto nelle tradizioni, negli affetti, nella cultura, quella autentica, del territorio.

Elio Rabbione

 

La Regione raddoppia i fondi contro la violenza alle donne

donne violenza 2Nel 2017 la Regione aumenterà di un milione di euro, attraverso lo Stato,  i fondi per la lotta contro la violenza sulle donne, potrà contare sull’aumento di un milione di euro (da 1 a 2 milioni ),e potrà contare anche su altri 750.000 euro regionali e su una rete di operatori sempre più attiva. Parola dell’assessore regionale per le Pari Opportunità, Monica Cerutti, che ha presentato le iniziative della Regione per la Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tra gli appuntamenti anche la firma di un accordo con la Fondazione Don Mario Operti Onlus per l’inserimento in ambito socio-lavorativo delle vittime di violenza.

Sciopero dei trasporti revocato per il maltempo che colpisce Torino e il Piemonte

tram ztlLo sciopero regionale di 4 ore del settore trasporti previsto per domani è stato revocato, vista la perdurante situazione di maltempo che sta colpendo la Regione Piemonte. Lo sciopero è stato spostato al 16 dicembre. E’ stato revocato anche lo sciopero di 24 ore dell’azienda Ca.Nova che gestisce alcune linee per conto di Gtt. Pertanto domani, venerdì 25 novembre, il servizio dei trasporti pubblici a Torino e provincia sarà regolare.

Sorrentino, 100 bottiglie di vino come premio

 Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Torino Film Festival, in collaborazione con la Regione Piemonte, hanno istituito il PREMIO LANGHE-ROERO E MONFERRATO che verrà attribuito annualmente a un personaggio del mondo del cinema di rilevanza internazionale. Il premio nasce all’insegna del profondo legame tra valorizzazione del patrimonio artistico, vocazione culturale e cultura del vino che fortemente caratterizzano la nostra regione, una forte identità che ha portato al riconoscimento del territorio quale patrimonio UNESCO. Proprio per questa ragione, il premio consiste in 100 bottiglie di vino provenienti dai migliori produttori vitivinicoli della zona.

Paolo Sorrentino poses in the press room with the award for best foreign language film for "The Great Beauty" at the 71st annual Golden Globe Awards at the Beverly Hilton Hotel on Sunday, Jan. 12, 2014, in Beverly Hills, Calif. (Photo by Jordan Strauss/Invision/AP)
(Photo by Jordan Strauss/Invision/AP)

A riceverlo sarà PAOLO SORRENTINO, nel corso di un cena di beneficenza, firmata da Matteo Baronetto, chef del ristorante Del Cambio di Torino, a favore della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, che avrà luogo venerdì 25 novembre a partire dalle ore 20.00 al Palazzo della Luce a Torino. Nel corso della serata verrà battuta un’asta benefica del corpus Divi e Divine del Cinema Italiano, che conta 20 riproduzioni fotografiche del celebre fotografo delle dive Angelo Frontoni, il cui fondo appartiene al Museo Nazionale del Cinema di Torino e alla Cineteca Nazionale di Roma. L’intero ricavato sarà devoluto a Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia. Per l’occasione, lo chef Matteo Baronetto proporrà nel menù la sua interpretazione della pasta all’Amatriciana. Questa la motivazione: Paolo Sorrentino ha scalato la vetta del cinema italiano in soli quindici anni, collocando se stesso e i propri film sui gradini più alti del cinema d’autore internazionale. L’Oscar alla Grande Bellezza nel 2013 e il successo di The Young Pope – prima serie italiana d’autore a conquistare uno straordinario risultato di pubblico e di gradimento da parte dei critici di tutto il mondo – sono la conferma che ci troviamo di fronte al regista più audace, innovativo e originale dei nostri giorni. I suoi personaggi hanno lo spessore di creazioni letterarie complesse e inconsuete, mentre l’invenzione formale che presiede alle sue messe in scena evoca gli esiti più sofisticati dei grandi stilisti che hanno contribuito all’evoluzione del linguaggio cinematografico. Tutti i suoi film, da L’uomo in più a Youth, passando per Le conseguenze dell’amore, Il Divo e This Must Be the Place, ci hanno sorpreso e conquistato per l’originalità delle storie raccontate, il rigore della forma e la visionarietà dello sguardo, nel quale si proietta uno dei talenti più autentici del cinema italiano di oggi.