redazione il torinese

Ultimo giorno dell’anno tragico sulle strade piemontesi: muore pensionato in scontro frontale

pronto-soccorso- soccorsiUn morto e un ferito a causa di scontro frontale fra un’auto e un furgone,  in provincia di Alessandria sulla strada Provinciale che collega Viguzzolo e Castellar Guidobono. La vittima è un pensionato di 86 anni, residente a Castellar Guidobono. E’ stato estratto dalle lamiere  dai vigili del fuoco di Tortona. Ferito, ma non in pericolo di vita, l’autista del furgone.

 

(foto: archivio)

Se gli “eroi” dei videogiochi prendono il posto dei patrioti

Torino tende a rimuovere il ricordo della sua storia e il 2016 l’ha dimostratobattisti ancora una volta. Ricorreva il centenario  dell’impiccagione di Cesare Battisti, legato alla storia di Torino,  e della fucilazione di Damiano Chiesa, allievo del nostro Politecnico e laureato honoris causa dopo la sua morte eroica. Battisti è ricordato da un busto al Valentino e da una targa in piazza Carlo Alberto, a dimostrazione di cosa sentissero i torinesi delle generazioni passate. Chiesa è ricordato, si fa per dire, da una lapide resa  illeggibile  dal tempo, in via Baretti. Per quest’ultima lapide ho tentato tutte le vie percorribili perché venisse  restaurata, ma nessuno si è mosso. Sono invece certo che nel 2017 l’anniversario di Caporetto verrà ricordato.

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COMUNISMOSpero almeno con il rigore e il distacco storico necessario. E verrà ricordata anche la Rivoluzione di Ottobre , come ha già cominciato a fare in modo nostalgico l’ARCI. Fassino ebbe il coraggio come Sindaco il 24 maggio 2015 di ricordare l’ingresso in guerra davanti al monumento al Duca d’Aosta, comandante della III Armata nella Grande Guerra. E ricordò quell’evento storico con parole che restano, a suo onore, come segno della sua capacità di andare oltre la sua stessa militanza politica. Nel 2016 ricorreva anche il 130° anniversario dell’uscita del libro “Cuore” di Edmondo de Amicis. Su quel libro ECO UMBERTOche intendeva creare una coscienza nazionale ai giovani nati nel dopo Risorgimento, si sono accaniti con improperi  e giudizi sommari sia Umberto Eco, sia Natalia Ginzburg. Gli studi di Luciano Tamburini, studioso torinese di rango e direttore delle Biblioteche civiche,  hanno dimostrato invece la complessità di un’opera apparentemente semplice e retorica solo agli occhi di chi negava ogni valore alla parola Patria,parola che il presidente Ciampi ci ha insegnato a rispettare insieme al Tricolore, forse senza riuscirci a pieno.

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pinochAd Albenga, in provincia di Savona , il 7 gennaio verrà celebrata la festa del Tricolore, giornata celebrativa nazionale istituita nel 1997,  a Torino del tutto trascurata. Merito di un assessore alla cultura che appare quasi unico. Ricordo che negli anni in cui fu preside del liceo “Segrè”, Primo Merlisenna ,uomo di sinistra, sentì la necessità di far riscoprire ai giovani il patriottismo civile, ponendo la bandiera sul pennone della scuola che nessuno aveva mai utilizzato prima. Anche quiBANDIERA ESERCITO un’eccezione. A Bolzano ho notato recentemente, in un liceo di lingua italiana ricostruito sul vecchio edificio-dove sono stato invitato  a parlare- l’assenza della lapide in ricordo dei caduti che è stata riposta in cantina.  La generazione del Piave che seppe morire per difendere l’Italia dal nemico austriaco , si era formata leggendo il “Cuore” che lo stesso Alberto Asor Rosa sentì ,insieme al “Pinocchio” di Collodi, come espressione dell’”Italia bambina”, la “nuova Italia” di cui scriverà Benedetto Croce. Oggi i bambini, purché non piangano o non disturbino i genitori, vengono lasciati molte ore incollati ai videogiochi.  Della “retorica”  FRECCEottocentesca che profumava di spirito  risorgimentale, si è fatta tabula rasa. Gli eroi dei videogiochi spadroneggiano indisturbati anche quando evocano scene di violenza. Ecco uno dei motivi per cui i patrioti  Cesare Battisti e Damiano Chiesa sono stati dimenticati. Un unico concerto alpino al Circolo Ufficiali di Torino , a cui ha partecipato come unica autorità il Vicepresidente del Consiglio Regionale Boeti, non basta a colmare il deficit di memoria storica che  questa città continua a vivere.  

Pier Franco Quaglieni

Sostegno all’Isis sui social network, aperta inchiesta

isis2L’Ansa informa che la polizia postale ha individuato nei mesi scorsi a Torino una serie di profili sui  social network che, attraverso  immagini  e video,  praticavano attività di sostegno all’Isis e inneggianti alla jihad. La polizia ha informato la procura della repubblica che ha avviato un’inchiesta.

Dicembre 1895, nasce il cinema con i Lumière

Lumiere2 cinemaLumiere4 cinemaNonostante la pubblicità data all’evento nei giorni precedenti, si presentarono soltanto trentatré persone, mentre la stampa snobbò completamente l’invito. Ai presenti vennero proposti dieci episodi, della durata ognuno di un minuto scarso. Dal comico L’innaffiatore innaffiato alla tenera La colazione del bimbo (protagonisti Augustine e consorte che imboccano il loro figlioletto), il filo conduttore era la quotidianità riportata senza filtri sullo schermo

Un gruppo di operai, per lo più donne, con indosso abiti tipici della Belle Époque, esce dalla fabbrica al termine della giornata di lavoro. È l’episodio iniziale del cortometraggio proiettato dai fratelli Lumière davanti a una sparuta platea che, alla modica cifra di un franco, assistette a quello che oggi è considerato il primo film della storia del cinema. Esattamente centovent’anni fa – sabato 28 dicembre 1895 –  a Parigi, con “L’arrivo di un treno nella stazione di La Ciotat”, August e Louis Lumière presentavano la loro invenzione al mondo. Il luogo fu scelto dal fotografo Clement Maurice, amico dei Lumière, che affittò il Salon Indien du Grand Café, nel seminterrato dello storico locale parigino di Boulevard des Capucines. Nonostante la pubblicità data all’evento nei giorni precedenti, si presentarono soltanto trentatré persone, mentre la stampa snobbò completamente l’invito. Ai presenti vennero proposti dieci episodi, della durata ognuno di un minuto scarso. Dal comicoLumiere1 cinema L’innaffiatore innaffiato alla tenera La colazione del bimbo (protagonisti Augustine e consorte che imboccano il loro figlioletto), il filo conduttore era la quotidianità riportata senza filtri sullo schermo. Scene di vita reale che fornirono insieme un primitivo esempio di documentario. Gli spettatori ne rimasero strabiliati e in pochi minuti all’ingresso del locale (l’edificio oggi è parte dell’Hotel Scribe, che include il ristorante Café Lumière) si formò una calca di duemila persone, desiderose di scoprire la “meraviglia del secolo“.

Un successo che spinse Augustine e Louis a produrre il cinematrographe su larga scala e a mostrarne il funzionamento in giro per il mondo. I due figli dell’imprenditore e fotografo Antoine Lumière erano da  tempo impegnati in esperimenti sul procedimento fotografico e si erano trovati la strada spianata dall’invenzione di George Eastman, che nel 1885 aveva brevettato la pellicola cinematografica. Da qui partirono per la messa a punto di uno strumento che fosse in grado di catturare e riprodurre immagini, fungendo al contempo sia da camera da presa che da proiettore. Azionarlo era la più semplice delle operazioni: girando una manovella si avviava lo scorrimento e il riavvolgimento della pellicola, in modo da allungare il tempo delle riprese continue e registrare fedelmente le azioni compiute. Il destino volle che venisse brevettata con il titolo di “cinematographe”. Esisteva infatti già un brevetto omonimo rilasciato al connazionale Leon Bouly. Quest’ultimo, per Lumiere3 cinemaristrettezze economiche, non fu più in grado di pagare il canone di locazione per i suoi brevetti, lasciando di nuovo disponibile il nome che i due fratelli poterono riutilizzare per la loro macchina (la storiografia moderna è tuttavia concorde nell’attribuire a Bouly la paternità del termine cinematografo).

Si arrivò così alla prima dimostrazione del suo funzionamento, che avvenne in forma ristretta alla Société d’Encouragement à l’Industrie Nationale di Parigi, nell’aprile del 1895. Otto mesi più tardi ci si organizzò per il suo , già richiamato, “battesimo” pubblico. Anche se gli storici si dividono sul riconoscere ai Lumière il primato di aver inventato il cinema – una parte l’attribuisce al kinetoscopio di Thomas Edison, brevettato nel 1891 – non v’è dubbio alcuno nel considerare la proiezione del 28 dicembre 1895, come il primo film in assoluto nella storia della “settima arte”. Un evento che rappresentò uno spartiacque nell’evoluzione del termine cinematografo (dalle parole greche kinema = “movimento” e grapho = “descrivere”), che già dall’anno dopo iniziò a diffondersi, anche in Italia, nella versione abbreviata “cinema” (pronunciata alla francese con l’accento sull’ultima sillaba).

Marco Travaglini

Primo dell’anno culturale tra storia e meraviglie ai Musei Reali

giardini reali2Le festività sono un’ottima occasione per concedersi del tempo da dedicare ad attività culturali, e i Musei Reali di Torino sono pronti ad accogliere i visitatori con numerose proposte, per un’esperienza di visita che permetterà al pubblico una vera e propria immersione nella storia e nella cultura. Oltre ai consueti itinerari storici, artistici e culturali, sarà possibile visitare le numerose mostre temporanee ospitate dai Musei. Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia, percorso che si snoda su due sedi: la Galleria Sabauda con tredici sale dedicate a dipinti, sculture, castello armeria realeantichità, armi, libri, manoscritti, disegni e oggetti preziosi, e la Biblioteca Reale con libri, trattati e straordinari album dipinti dedicati al mondo delle scienze e della natura. Sempre in Galleria Sabauda, appuntamento con lo spazio Confronti: Boldini guarda Van Dyck. Bambini nel tempo, visitabile fino all’8 gennaio, e prosegue la mostra L’occhio fedele. Incisori olandesi del Seicento, in spazio Scoperte, per ammirare incisioni a stampa di importanti artisti olandesi tra i quali Rembrandt van Rijn, Jacob van Ruisdael, Adriaen van Ostade e Paulus Potter. A Palazzo Chiablese continua la grande retrospettiva Toulouse-Lautrec. La Belle Époque, dedicata all’aristocratico bohémien considerato il più grande creatore di manifesti e stampe tra il XIX e XX secolo.

 

(foto: il Torinese)

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INFORMAZIONI

 

Ingresso e biglietteria

presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1 (dalle 9 fino a un’ora prima della chiusura)

 

Orari

I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.

24 e 31 dicembre chiusura ore 14.

La mostra segue gli stessi orari, fino al 31 dicembre 2016.

I Musei Reali saranno chiusi il 25 dicembre e aperti il 1° gennaio con orario 11.00-19.00.

 

Biglietti

L’ingresso alla mostra Le meraviglie del mondo è incluso nel biglietto dei Musei Reali con l’eccezione di domenica 1° gennaio 2017, quando il costo del biglietto alla mostra sarà di € 10,00.

 

Intero Euro 12

Ridotto Euro 6 (ragazzi dai 18 ai 25 anni).

Gratuito per i minori 18 anni / insegnanti con scolaresche / guide turistiche / personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / membri ICOM / disabili e accompagnatori / possessori dell’Abbonamento Musei e della Torino+Piemonte Card.

L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Visite guidate di approfondimento alla mostra Le meraviglie del mondo:

18 e 28 dicembre

6, 8, 15, 22, 29 gennaio

12, 19, 26 febbraio

12, 29, 26 marzo

Le visite si tengono alle ore 16 e sono comprese nel biglietto d’ingresso; informazioni e prenotazioni: pr-to.info@beniculturali.it

 

Informazioni e prenotazioni per Toulouse-Lautrec. La Belle Époque

www.mostratoulouselautrec.it – T +39 011 02 43 01

Orari:

Lunedì 14.30 – 19.30

Mar, mer, ven, sab e dom 9.30 – 19.30

Giovedì 9.30 – 22.30

(la biglietteria chiude un’ora prima)

 

CAPODANNO:  LAV RICORDA CHE A TORINO E’ IN VIGORE IL DIVIETO DI  FUOCHI PIROTECNICI, BOTTI E PETARDI

fuochiRICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Il Regolamento n. 320 (art. 23) e il Regolamento di polizia urbana (art. 48 ter) della Città di Torino sanciscono, da oltre tre anni, il divieto assoluto di utilizzare botti e petardi. Il primo recita che l’esplosione di petardi, botti, fuochi d’artificio e simili può configurarsi come maltrattamento e comportamento lesivo nei confronti degli animali, condotte che possono essere considerate, quindi, come lesive del Codice di procedura penale. «Negli ultimi giorni abbiamo assistito, con sorpresa, ad una campagna informativa fuorviante da parte della Città di Torino, nella quale, anziché ricordare ai cittadini il divieto di fare esplodere articoli pirotecnici, si invita a tenere cani e gatti al riparo dalle esplosioni, ignorando evidentemente che queste terrorizzano anche cani9gli animali selvatici, oltre ad infastidire le persone in condizioni di particolare difficoltà, come anziani, neonati e ammalati» dichiara Gualtiero Crovesio, Responsabile LAV Torino, che aggiunge: «Chiediamo all’amministrazione e al servizio pubblico di tener fede al proprio dovere di operare una corretta informazione su quanto previsto dalle normative spookyvigenti, evitando quindi di disorientare i cittadini con comunicazioni contraddittorie». Considerato che ciascuno ha il dovere di rispettare le norme in vigore, la LAV chiede alle forze dell’ordine di intervenire a sanzionare i trasgressori del divieto, a differenza di quanto avvenuto in questi tre anni con innumerevoli segnalazioni rimaste inevase, e invita i cittadini a continuare a segnalare ai suoi indirizzi gli episodi di trasgressione. L’associazione si rivolge infine alla sindaca Chiara Appendino, chiedendole un segno di discontinuità con la giunta precedente, che per anni si era dimostrata del tutto sorda alle innumerevoli sollecitazioni ad informare e sensibilizzare i cittadini – a partire dalle scuole – contro l’uso di articoli pirotecnici.

 

La sindaca: “Tra i cittadini c’è speranza per il futuro. Il cambiamento si fa in modo sabaudo”

appendino CITTAGORALa sindaca Chiara Appendino, nella conferenza stampa di fine anno, afferma di essere ottimista per il futuro: “La nostra era una città divisa in due e lo è ancora, ma  tra i cittadini riscontro una forte speranza per il futuro. Le idee sono molte e, anche se le risorse sono poche, c’è molta voglia di lavorare: confido che nel 2017 la città possa ripartire”.     A proposito dei conti municipali: “Abbiamo chiuso un bilancio che presentava forti criticità , incominciando a mettere ordine nei conti e, con una manovra da 58 milioni, abbiamo messo in sicurezza i servizi per i cittadini”.  Le sfide citate dalla prima cittadina sono più di una: “a gennaio con la Regione Piemonte cercheremo di chiudere il Patto per Torino, poi ci occuperemo del bilancio previsionale”, ha aggiunto comune municipiola Appendino. La sindaca respinge al mittente le critiche di chi dice che le decisioni della Giunta siano state prese in continuità con la precedente amministrazione: “non c’è un interruttore ‘on-off’, il cambiamento  va fatto con senso sabaudo”. In particolare Stefano Lorusso, capogruppo Pd aveva sottolineato nei giorni scorsi come l’amministrazione pentastellata abbia goduto nei suoi primi mesi di attività del lavoro fatto negli ultimi cinque anni da Fassino. Osvaldo Napoli (nella foto in baso) , cnapoli osvaldoapogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico afferma che l’attività dei grillini nel 2016 “non è pervenuta. Sono stati fatti passi avanti e indietro come gamberi su temi importanti quali  l’area ex Westinghouse, la grande distribuzione, il tunnel di corso Grosseto e proclami contro le grandi opere. Ma il risultato è un nulla di fatto. Torino sta affrontando il problema della crisi, della disoccupazione  e dei nuovi poveri. La sindaca dimostri di essere all’altezza nel dare risposte ai torinesi”.

Museo Cinema, il gran rifiuto di Barbera

museocinema2Il Museo Nazionale del Cinema rimane  senza direttore. Successivamente all’annullamento del bando di ricerca per i “dissapori” tra Regione  e Comune di Torino, Alberto Barbera, già direttore della Mostra del Cinema di Venezia, al quale era stato proposto di continuare per un altro anno nell’incarico, ha declinato l’offerta di proseguire qualità di Direttore. Il Comitato di Gestione del Museo,  valuterà ora con Barbera  una possibile consulenza di coordinamento artistico. Il Museo della Mole Antonelliana chiude il 2016 con 690.000 visitatori, l’8% in più rispetto al 2015. Il Comitato ha deciso di affidare temporaneamente a Donata Pesenti Campagnoni, Conservatore Capo del Museo, le deleghe per proseguire le attività.

Gli industriali torinesi: “Striminzito +o,8 di Pil, ma il nuovo anno offre opportunità”

gallina-darioSecondo  il presidente dell’Unione Industriale di Torino, Dario Gallina, che ha inviato una lettera di auguri per il nuovo anno  a tutti gli associati, il  2017 “si presenta  come un anno complicato, ma interessante e dunque con molte opportunità. Non ci nascondiamo nessuno dei rischi che dovremo affrontare, ma sappiamo che proprio in questi frangenti emergono le doti e le qualità migliori dei nostri imprenditori”. Prosegue il presidente Gallina:”Di sicuro  non possiamo accontentarci di quello striminzito 0,8% di crescita del Pil, registrato dal Centro Studi di Confindustria per il 2017″, una cifra troppo vicina alla stagnazione per rispondere alle aspettative della società italiana. E infine una frecciata alla politica italiana:  “Il mondo economico non sta ad aspettare le nazioni che segnano il passo perché non dispongono di sistemi politici ed istituzioni preparati”. Ma il presidente di Confindustria Torino  guarda comunque con fiducia al piano Industria 4.0 predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
   

L’albero dei desideri continua a far sognare Torino

Nessuna pallina, nessun nastro colorato; niente accessori sfarzosi o luccicanti. Ad addobbare il grande abete, ci pensano i desideri dei torinesi e dei tanti viaggiatori.

ALBERO 7 NATALEAd ogni Natale che arriva la città di Torino mette in mostra nuove luci, addobbi sempre più belli e colorati e un diverso e gigantesco albero nel centro di Piazza Castello. La città si riempe di strade luminosi, vie scintillanti e case addobbate a festa per l’atteso evento. ALBERO 8 NATALEE se ogni anno gran parte della città assume un aspetto sempre un po’ diverso rispetto all’anno precedente, c’è una cosa che da qualche tempo non cambia mai: nell’atrio della stazione di Porta Nuova, di fronte all’entrata (finalmente restaurata) di Piazza Carlo Felice, cresce ogni Natale un albero alternativo. Nessuna pallina, nessun nastro colorato; niente accessori sfarzosi o luccicanti. Ad addobbare il grande abete, ci pensano i desideri dei torinesi e dei tanti viaggiatori. Foglietti di carta, cartoncini colorati e numerosi fogli di quaderni, adornano i rami del grosso pino, permettendo così ai tanti passanti di farsi avvolgere dall’atmosfera natalizia. Un albero per sognare, un albero per sperare. Un albero divenuto un luogo di ritrovo dove condividere pensieri, sentimenti, emozioni e aspettative di tutti coloro che a prescindere dall’età, dal colore di pelle e perché no, anche dal credo religioso, hanno ancora voglia di immergersi e di farsi catturare dalla “magia” del Natale. ALBERO 3 NATALEUna tradizione,quella del grosso pino di Porta Nuova, che può apparire sciocca e superflua ma che ogni Natale continua a stupirci per i molteplici messaggi lasciati tra i suoi rami. Insomma, in un’epoca in cui tutto sembra essere affidato nelle mani di una sempre più evoluta tecnologia, l’albero dei desideri -come è stato ormai denominato- rappresenta forse quella parte più pura e autentica del Natale, distante dal triste consumismo sfrenato e speriamo sempre più lontana dal clima di paura e terrore che purtroppo si è respirato in questi ultimi giorni.

                                                                                              Simona Pili Stella