redazione il torinese

MATITA: piano elettrico e quattro disegnatori

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Ingresso: Intero 10 euro, ridotto 7 euro

MATITA TEATRO

 

 

I percorsi di Rivolimusica, sempre arricchiti da nuove sinergie e coproduzioni, proseguono all’insegna di una sperimentazione che insegue e sottolinea le molteplici possibilità dell’Arte spingendosi fino alla completa commistione tra le discipline. Le sale del  Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea ospiteranno MATITA, quintetto composto da piano elettrico e quattro disegnatori: un tavolo microfonato, amplificando il suono prodotto da matite, penne e pennarelli, restituirà al pubblico un momento sonoro oltre che visivo, ove protagonista assoluto diventa il gesto ritmico custodito nell’atto stesso del creare colto nella sua immediata realizzazione. Il disegno, come pulsione della mano creatrice che imprime moto fluido all’idea, genera un cosmo di reazioni naturali e sincroniche che risvegliano molteplici sensi transitando dallo spazio visivo a quello uditivo, con la musica elettronica densa e materica dalla quale scaturiscono gli insoliti movimenti dei danzatori Balletto Teatro di Torino coreografati da Renata Sheppard. Lo spettacolo multimediale con musica elettronica, danza e matite da disegno si inserisce nel progetto Concerti al Castello, sette appuntamenti organizzati in collaborazione con il Castello di Rivoli e con il Dipartimento Educazione del Museo, coinvolto nel programma destinato ai giovani Di che musica 6? che prevede incontri interdisciplinari tra arte e musica attraverso workshop e seminari con musicisti/compositori in relazione ai diversi linguaggi musicali. Il Carnet Concerti al Castello offre al pubblico la possibilità abbinare la visita al Museo con gli spettacoli di Rivolimusica in programma presso la prestigiosa location di Piazza Mafalda di Savoia.

***

MATITA è un quintetto composto da piano elettrico e quattro disegnatori ritmici. Attivo come collettivo artistico a partire dal 2009, ha partecipato con i suoi concerti a rassegne e festival (Audiovisiva 2009 a Milano, Soulfood 2012 a Roma, Festival della Letteratura 2014 a Mantova, Ipercorpo 2015 a Forlì). Nel 2015 esce il primo disco per SSTARS (Berlino), registrato da Lorenzo Monti (Musica da cucina, Laboule, Bob Corn, A. Boccardi, Manetti) e masterizzato da Nick Zammuto (The Books); il disco, stampato in edizione limitata con tre copertine diverse per il vinile e venticinque copertine diverse per la versione cd, è caratterizzato dal groove del piano elettrico, le cui melodie si innestano sugli intrecci ritmici di matite, penne e pennarelli. Una sonorità a cavallo tra elettronica minimale, echi jazz-prog anni ’70 e respiri ambient, dove il ritmo è semplicemente disegnato. Da marzo 2016 la residenza di MATITA presso AGON, storico centro di musica elettronica e sperimentale milanese, con un progetto di sviluppo della ricerca gesto-interazione e video-interazione.

***

Renata Sheppard, classe 1982, è un’artista multimediale che ha sviluppato la sua carriera tra Stati Uniti, Europa e Asia. Ha conseguito il Master of Fine Arts in “Dance Performance and Choreography” presso la University of Illinois at Urbana-Champaign, specializzandosi in tecnologia, cinema e interattivitá, ottenendo inoltre il “Laban Movement Analysis Certificate” presso il Laban Bartenieff Institute of Movement Studies a New York. Riconosciuta a livello internazionale per le sue metodologie innovative che uniscono la danza a diverse discipline, crea opere per palcoscenico, schermo e performance site-specific lineari e interattive. I suoi lavori sono il riflesso di un percorso che unisce creatività e innovazione, con particolare attenzione rivolta all’audience development e alla creazione di un futuro sostenibile per l’arte. E’ fondatrice e direttrice artistica di Experimental Film Virginia, evento che ospita artisti da tutto il mondo con l’obiettivo di definire nuovi linguaggi della sperimentazione cinematografica attraverso l’interazione tra danza, spazio e suono. Renata considera i propri lavori performativi come ‘sculture viventi’, una collezione di ingredienti coreografici raccolti grazie a un’indagine che ri-contestualizza e giustappone luce, corpo, materiale, architettura.

Progetto START, la sentinella per il tumore della prostata

La Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta ed il CPO Piemonte (Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica) della Città della Salute di Torino hanno avviato il primo progetto di ricerca e intervento in Italia di diffusione della sorveglianza attiva a livello di popolazione attraverso lo studio START (Sorveglianza attiva o trattamento radicale alla diagnosi per tumori della prostata a basso rischio), realizzato grazie al contributo della Regione Piemonte e della Compagnia di San Paolo.

sanita-molinette1

 

Lo studio, al quale partecipano tutte le Strutture di Urologia e di Radioterapia della Rete Oncologica, ha l’obiettivo di analizzare l’efficacia, la sicurezza e la qualità di vita nei gruppi di pazienti che hanno scelto diverse modalità di trattamento del tumore della prostata a basso rischio. Ad oggi sono stati arruolati circa 250 pazienti ed il 75% di questi, dopo adeguata informazione e discussione sui vantaggi ed i rischi delle diverse scelte, ha deciso di essere inserito nel gruppo sottoposto a sorveglianza attiva. Il tumore della prostata è diventata la neoplasia più frequente negli uomini, soprattutto per la diffusione del test con PSA, ed ogni anno in Piemonte si contano circa 3500 nuovi casi. Tuttavia, una quota significativa di questi tumori vengono diagnosticati in uno stadio localizzato ed a basso rischio e possono rimanere asintomatici per lungo tempo (anche tutta la vita). Per questi tumori sono possibili diverse modalità terapeutiche che comprendono, oltre ai trattamenti radicali alla diagnosi (chirurgia o radioterapia), anche la cosiddetta sorveglianza attiva.

 

molinette2Con la sorveglianza attiva è possibile, tramite uno stretto monitoraggio, rilevare tempestivamente eventuali situazioni di aggravamento della malattia in modo da intervenire con trattamenti più radicali soltanto in questi casi, o in seguito ad un eventuale ripensamento da parte del paziente. La sorveglianza attiva offre la possibilità di ritardare, o evitare del tutto, un intervento invasivo, riducendo il rischio degli effetti collaterali (come l’incontinenza urinaria o l’impotenza sessuale). La sorveglianza attiva, già piuttosto diffusa all’estero (ad es. negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, nei Paesi scandinavi ecc.), si sta diffondendo anche in Italia, grazie soprattutto alla partecipazione di diversi centri al Progetto internazionale PRIAS (Prostate cancer research international: active surveillance).

 

La partecipazione allo studio START riveste un grande valore per la collettività e per tutti i pazienti molinettecon tumore della prostata a basso rischio, perché da una parte fornisce informazioni molto utili al miglioramento della qualità delle cure e dell’assistenza, dall’altra aiuta le persone ad assumere decisioni più consapevoli tra le diverse possibilità di trattamento. Il 2 febbraio 2017 dalle ore 14 si svolgerà a Torino (presso l’Aula Magna dell’ospedale Molinette – corso Bramante 88) un incontro pubblico di presentazione ufficiale dello studio, del suo stato di avanzamento, dei primi risultati nonché di aggiornamento sulle evidenze circa la cura dei tumori della prostata a basso rischio.

 

Per maggiori informazioni sullo studio, compresi i criteri di inclusione per partecipare al progetto, si può consultare il sito https://www.start.epiclin.it/

 

(Foto: il Torinese)

Leggi le altre notizie, clicca qui:  www.iltorinese.it

 

 

Megolo ‘ 44: un segno che non si usura col tempo

megolo 21Domenica 12 febbraio si celebra il 73° anniversario della battaglia di Megolo. Ad Omegna, per  ricordare i dodici partigiani che caddero il 13 febbraio del 1944 sull’altura del Cortavolo, interverrà Elvira Pajetta. Megolo è stata il simbolo dell’unità ritrovata degli italiani contro il fascismo e il nazismo. Il primo episodio di paietta elvirascontro in campo aperto, per necessità e per scelta, tra i partigiani ed i tedeschi affiancati dalle brigate nere. Tra le balze e i boschi di castagno sopra l’abitato di Megolo, caddero in quel freddo febbraio del ‘44 uomini con idee politiche diverse e di diversa estrazione sociale, animati da un desiderio che li accomunava: dar vita ad  un progetto di riscatto della dignità nazionale. Un progetto che passava attraverso la Resistenza al fascismo ed il  bisogno di riconquistare il bene più prezioso e per troppo tempo negato: la libertà. Libertà di costruire una democrazia nuova, di sviluppare un progetto di società più giusta, di coltivare un’idea di paese che non fosse più “ammanettato” dalla tirannide. Il segno indelebile della tragica vicenda del “capitano” Filippo Maria Beltrami e dei suoi undici compagni,  è racchiuso lì. Ed è un segno che non si usura col tempo.

Marco Travaglini

Quaglia nuovo presidente della Fondazione Crt

crtE’ Giovanni Quaglia è il nuovo presidente della Fondazione Crt, nominato oggi dal  Consiglio di Indirizzo che lo ha votato all’unanimità. Succede ad Antonio Maria Marocco. Cuneese, classe 1947, è laureato in Lettere e docente di Economia e Direzione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Torino, con esperienza al vertice di società, enti, istituzioni, associazioni culturali e organizzazioni non profit. È stato consigliere di amministrazione di Unicredit fino al 2015. La Fondazione  ha attuato oltre 37.000 interventi per il welfare, la salvaguardia del territorio, l’arte, la cultura, la ricerca, l’istruzione e l’innovazione.
   

Professione volontario: da Infine Onlus formazione e servizi

A Torino Infine Onlus forma 30 volontari da inserire nel progetto Prendi l’Alzheimer per mano

Infine Onlus opera a Torino dal 2014 con progetti di assistenza alle famiglie che devono prendersi cura di malati di demenza con un approccio che considera il sostegno ai caregiver della stessa importanza delle terapie per i malati. Con la stessa visione globale Infine Onlus affronta la relazione con i volontari che sono i protagonisti delle attività di assistenza. Il volontario Infine Onlus viene accolto in una comunità creata per fornirgli tutti gli strumenti utili per affrontare la missione di cura che gli viene affidata.

infine merenda

Fa parte della filosofia di Infine Onlus creare per tutte le iniziative che propone gruppi di lavoro in cui la consapevolezza della missione deve essere accompagnata da attività di approfondimento, ricerca e condivisione spiega Marina Sozzi Presidente di Infine Onlus – Ed è con questo spirito che con i nostri volontari lavoriamo anche per dare occasioni di perfezionamento e sviluppo al loro impegno sociale che non è improvvisato: non sono angeli, sono professionisti”.

***

I trenta volontari che Infine ricerca per ampliare i suoi servizi devono essere maggiorenni, con una disponibilità di tempo costante e puntuale di due ore la settimana, da dedicare al sostegno delle famiglie indicate dalle ASL come bisognose di assistenza con attività di aiuto a casa che permettano ai caregiver di prendersi una pausa personale allontanandosi dal malato.Il team di Infine Onlus formato da coordinatori, psicologi, formatori, dopo un colloquio attitudinale avvia un corso di 36 ore per preparare i candidati con nozioni mediche sulla la demenza e l’Alzheimer, sulla comprensione e la gestione della malattia da un punto di vista psicologico, sulle tecniche di stimolazione cognitiva, ma anche con attività volte a preparare il volontario a gestire gli stress a cui è sottoposto, dalla gestione delle emozioni alle nozioni di primo soccorso.Prima di conseguire l’attestato di partecipazione i volontari possono ancora praticare le tecniche acquisite nell’Alzheimer Caffè di Via Luserna 8 a Torino e nei gruppi attivi nella sede di Infine Onlus.Terminato il tirocinio è la coordinatrice delle famiglie che accompagna il volontario dalla famiglia per costruire insieme le modalità di intervento. Per Infine Onlus è importante che i volontari e le famiglie si trovino a loro agio insieme e quindi l’impegno è volto a cercare il “giusto volontario con la giusta famiglia”. Il volontario, dopo l’inserimento, instaura un rapporto diretto con la famiglia che gli permette di concordare orari, giorni, occasioni per vedersi ed essere di aiuto, ma può per qualsiasi evenienza confrontarsi con la coordinatrice, lo psicologo o la responsabile dei volontari in sede.

 ***

Una volta al mese i volontari si ritrovano con il coordinatore e lo psicologo che supervisiona il progetto per confrontarsi e condividere le varie esperienze ed esigenze.

Ai volontari viene offerta la tessera associativa di Infine Onlus con i seguenti benefit:

 

ingresso gratuito a tutte le iniziative di Infine Onlus e accesso alla biblioteca

sconto del 10% presso la libreria “Fontana” di Via S. Francesco d’assisi, 18

 

Ogni venerdì pomeriggio presso la sede di infine Onlus c’è la “merenda del volontario”: uno spazio di incontro dove è possibile conoscere lo staff di Infine Onlus, la sede e porre tutte le domande sulle modalità di volontariato. Chi vuole diventare volontario Infine Onlus può compilare il form sul sito www.infine.it

Telecomunicazioni: a Torino si gioca sulla pelle dei lavoratori?

timUn gruppo di dipendenti della TIM di Torino verrà a breve coinvolto in un programma di richiesta di trasferimento a Roma. In data 17 gennaio 2017 Telecom Italia S.p.a ha, infatti, convocato i sindacati del Nord Ovest per informarli della decisione di trasferire nella sede romana, a partire dal 1 marzo prossimo, 56 dipendenti appartenenti alle Funzioni Finanza & Assicurazioni e Investor Relations, attualmente dislocate tra Torino e Milano. Questa decisione è stata giustificata dall’azienda alla luce dell’esigenza di creare una maggiore efficienza in termini di costi logistici e di processo, e costituirebbe la prima fase di un più ampio progetto di trasferimento a Roma di tutte le aree di staff, comprendenti mille persone tra Torino e Milano, divise numericamente al 50% tra le due città.

Questo gruppo di dipendenti Tim di Torino interessati al trasferimento in altra sede ha scritto una lettera al sindaco di Torino Chiara Appendino e agli assessori alle Politiche attive del Lavoro Alberto Sacco e alle Politiche delle Pari Opportunità Marco Giusta, per condividere con i massimi esponenti politici cittadini una vicenda molto delicata, che potrebbe avere impatti piuttosto pesanti sulle loro vite professionali e private, ma anche sul futuro lavorativo della città di Torino. La maggior parte dei dipendenti interessati dal trasferimento sono, infatti, di età compresa tra i 45 e 50 anni, con figli, e tim 2questo fa ipotizzare che pochi saranno nelle condizioni di riuscire a accettare il trasferimento. Non si conoscono ancora quali possano essere gli effetti di una sua mancata accettazione. I livelli delle persone che lavorano nei settori di staff sono medio alti (6, 7 e 7Q) e questo rende assai difficoltosa una ricollocazione allo stesso livello nella realtà torinese di questi lavoratori, con una conseguente grave dispersione di preziose professionalità.

Mentre l’azienda sta imponendo ai propri dipendenti scelte radicali e sacrifici economici di rilievo, quali la solidarietà, la riduzione di flessibilità di orario, l’eliminazione di tutte le forme di incentivi, esigendo costanza d’impegno, senso di responsabilità e serietà, il top management, sottolineano i lavoratori “si sta spartendo i 15 milioni di bonus riservati ai dirigenti accanto ai 40 milioni riservati web 65all’attuale ad di Telecom Italia, Flavio Cattaneo”.

A Genova vi è già stato uno sciopero del settore delle telecomunicazioni il 1 febbraio, proclamato dai sindacati Slc Cigl, Fistel Cisl e Uilcom Uil nazionali. A Torino il 2 febbraio si riunirà un presidio davanti alla sede dell’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, in via Magenta 12. In piazza in questi giorni anche i lavoratori di Vodafone, Comdata e altre aziende delle telecomunicazioni.

 

Mara Martellotta

Violenza di genere: approvato il Fondo per il patrocinio delle donne vittime

donne violenza 2È stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte il regolamento regionale per l’Istituzione di un fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti previsto dalla legge regionale 4 del 2016. Potranno accedere al Fondo per il patrocinio tutte le donne vittime di violenza e maltrattamenti, senza limite di età, che: abbiano scelto un avvocato o una avvocata patrocinante iscritta agli elenchi che fanno riferimento alla legge regionale contro la violenza sulle donne; che siano domiciliate in Piemonte; che abbiano subito un reato con connotazioni di violenza o maltrattamenti contro le donne avvenuto sul territorio piemontese; che abbiano un reddito personale non superiore a otto volte quanto previsto dalla normativa nazionale in materia di Patrocinio a spese dello Stato. Si potrà accedere al Fondo anche per cause civili (separazioni, affidamento dei figli, etc) in presenza di violenza del coniuge. Il Fondo coprirà le spese processuali, anche precedenti al processo, relative a cause di violenza o maltrattamento. Può anche coprire le spese affrontate da donne che rientrano nel gratuito patrocinio a spese dello Stato e che dallo stesso CERUTTIPatrocinio siano escluse. La dotazione del Fondo prevede, oltre al finanziamento iniziale di 750.000 euro e al finanziamento di 250.000 euro effettuato nel 2015, anche 150.000 euro di finanziamento l’anno ai sensi della nuova legge regionale contro la violenza numero 4 del 2016. «Dal 2010 fino al 2016 le domande ricevute sono state in totale 445. Dal 2014 fino a oggi è stato possibile registrare un aumento delle richieste: siamo passati da 58 a 117 del 2016. Segno che il lavoro di informazione e sensibilizzazione che abbiamo voluto avviare è la strada giusta da percorrere. Dobbiamo però continuare a incventivare l’utilizzo di questo strumento e aiutare le vittime di violenza a conoscerlo per accedervi. È mia intenzione lanciare una specifica campagna di comunicazione su questo tema che verrà inserita all’interno di un progetto più complesso dedicato alla legge regionale contro la violenza» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.

J Village, anche una scuola internazionale

juve stadiumIl J Village, l’avveniristica cittadella della Juventus  che sta sorgendo accanto allo Stadium, sarà dotato anche di una scuola internazionale. In estate, infatti, verrà inaugurata la Wins, World International School, che ospiterà l’intero ciclo educativo dal kindergarten fino  all’high school. Farà parte del campus per 700 studenti di  8.500 metri quadrati, che comprende  50 alloggi, oltre a piscina, palestra e auditorium. “La scuola – ha juve bandierespiegato all’Ansa  l’ad della Juventus Aldo Mazzia – s’integra perfettamente nel progetto nato nel 2012 per  riqualificare l’area della Continassa”. La scuola costerà 19,5 milioni, sostenuti dal fondo immobiliare  che ha finanziato anche  la costruzione del J Village. Lingua ufficiale sarà l’inglese. La consegna della  avverrà in estate, mentre l’open day si terrà  l’11 febbraio.

 

(foto: il Torinese)

L’eredità scientifica di Filippo De Filippi

Giovedì 9 febbraio 2017 – ore 14,30 DBios – Università degli Studi di Torino – Via Accademia Albertina, 13 – Torino

L’ultimo appuntamento del ciclo “Viaggi intorno alla Magenta” è dedicato alla  poliedrica figura di Filippo De Filippi, medico, naturalista e viaggiatore, nel 150° anniversario della sua morte, che avvenne il 9 febbraio 1867 a Hong Kong  durante il viaggio intorno al mondo della pirocorvetta Magenta.

darwin scienze

L’evento è organizzato dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi, nell’ambito delle iniziative nazionali connesse al Darwin Day. Chiamato a Torino dal Re Carlo Alberto quale successore di Giuseppe Gené nella direzione del Museo di Zoologia, De Filippi fu fondatore del Museo di Anatomia Comparata e fu uno dei primi e più convinti fautori del darwinismo in Italia. Originariamente fissista, lo scienziato mutò la propria opinione nel corso della sua vita e divenne un tenace propugnatore dell’evoluzionismo. Emblematica e decisiva fu la conferenza “L’Uomo e le scimie” che tenne l’11 gennaio 1864 presso il Teatro di Chimica di San Francesco da Paola a Torino, in via Po. Nel corso dell’incontro divulgatori e ricercatori porteranno all’attenzione del pubblico la storia, le imprese e il valore dell’eredità scientifica e culturale di uno studioso appassionato che diede un contributo fondamentale alle scienze naturali.

Alla scoperta dei migliori del Fitness: poesia in movimento danzato!

fitness mi 5Le palestre sono note per essere un covo di gente accalorata che sudando e fremendo spinge in maniera ossessiva e ostinata dei pesi che poi ripone sempre dove li aveva presi… con finalità differenti, chi per aumentare e chi per diminuire il proprio aspetto. Altri ancora corrono per ore su un tappeto che rulla o pedalano per chilometri senza andare da nessuna parte… . Altri ancora cercano di “socializzare”… .

Ma esiste ancora una piccola parte che cerca, anche in anguste mura intrise di fatica, un attimo di poesia, di fantasia, di sorriso, di coordinazione con il proprio io interiore e un movimento aggraziato. Sono poche, queste straordinarie persone, … , e forse hanno solo una piccola possibilità per poter realizzare i propri sogni. Ma andiamo con ordine.

***

 

Tutto parte da Ciriè, alcuni decenni fa (sigh…) alla Ecole Michelle, dove “lui” inizia a ballare come tutti quelli che pattinavano a rotelle per riuscire a carpire movenze aggraziate anche su diversi palcoscenici. In contemporanea, piano piano, anche se molti non lo sanno, Andrea, diventa un ottimo giocatore di pallavolo che disputa tornei internazionali e partecipa a selezioni “azzurre”, e le sue dimensioni muscolari raggiungono dimensioni tali da far impallidire tanti contemporanei, così come la sua forza nelle gambe che gli permette ancora ora di essere superiore a tanti altri che non possono capire gli anni di allenamento alle spalle. Ma il fitness è in agguato. Segue lezioni da allievo di alcuni dei migliori insegnanti dell’epoca (e Torino all’epoca aveva fior fiore di insegnanti, tanto che probabilmente il peggiore di quell’epoca oggi probabilmente trionferebbe… ndr) e dopo una prova fitness mi 3del fuoco con orizzonti lontani… dice a sé stesso “…da grande voglio fare quel mestiere lì”.

***

E’ un’escalation senza limiti di velocità. I migliori palchi sono conquistati in breve tempo, le grandi aziende lo cercano e comincia a lavorare ovunque. Le sue lezioni sono innovative, divertenti e eseguite con uno stile unico e inimitabile. Impara da tutti, ma proprio tutti, insegnanti top, principianti, allievi, truccatrici: chiunque può essere di spunto per crescere e migliorare. I grandi sono tali non in quanto tali, ma perché sovente non sanno di esserlo proprio perché nel loro intimo sono umili. La maschera che esce talvolta è solo per difendersi da un mondo arido. Un rimpianto per la danza però c’è ed è dopo una audizione “speciale” presso una scuola di Milano dove i migliori manager vanno a vedere chi e come balla per selezionarli per musical e accademie. Viene selezionato e gli viene proposta una stagione garantita in uno spettacolo per gli USA. Ma non parte per gli Stati Uniti, e un piccolo pensiero col cuore vola verso quello che poteva essere e non è stato, ma forse, anzi , di sicuro, per chi lo ha conosciuto in questi anni, è stata una buona scelta.

 

***

Ha esperienze sul palchi migliori del mondo e a volte l’invidia lo ferma. Talvolta i mediocri fanno muro per impedire alla classe di Andrea Fornelli di uscire, ma la luce la puoi velare ma non spegnere!

Segue i più bravi come Orizzonte e supera alla grande la prova del fuoco con Guillermo Gonzales Vega che lo accetta come “grande del Fitness” e dopo quel “voglio fare quel mestiere…” la sua classe e abilità tecnica gli permette in breve tempo di raggiungerli e superarli ma nonostante la folgorazione.. palchi e convention non lo attirano troppo, predilige il rapporto diretto e continuo, l’evolversi verso qualcosa… Non tutti i mondi delle convention (che oggi sono solo un raro ricordo per chi ha vissuto gli anni ’90 e per chi non le ha vissute, non può veramente capirne lo spirito) sono rose e fiori…ma non è il caso di narrare…così come delle piccole beghe di bottega che a volte impediscono a degli allievi di avere un buon insegnante perché non sempre è gradito ai “colleghi” di basso rango qualitativo.

***

Andrea Fornelli è un grande del Fitness perché apprende da tutto un percorso consueto dell’epoca in cui chi voleva diventare “insegnante” prima di reputarsi bravo andava ad imparare prima che insegnare… mentre oggi sembrano insegnare tutti quelli che per grazia divina non hanno avuto fitness mi 2bisogno d’imparare…  L’obiettivo non unico ma importante è creare una lezione per il piacere di avere gente che si muove bene con se stessa, ed insegnare è una passione che lo attrae per poter dare qualcosa che il mondo non ti dà.  La soddisfazione sul suo volto appare quando il suo successo è decretato da persone che non lo conoscono…insieme a coloro che continuano a seguirlo da anni.
Nel tempo lavora e collabora con le “Grandi” organizzazioni che usualmente non permettono qualità, ma appiattiscono tutti in modo da uniformare il prodotto, e tutto questo lo allontana da essere se stesso e non sono in sintonia con lui.

 

***

Nella sua storia incontriamo anche Tour con cantanti come ballerino ma si scontra con la pochezza della preparazione dello spettacolo e la cura dei particolari che per Andrea è fondamentale.
Quando crea le sue lezioni osserva tutto…anche se sembra non farsene accorgere… movimenti che ipnotizzano e che ti portano nel suo mondo.. attenzione non al movimento fisico ma al portamento in accordo con la propria anima… non importa cosa si vede fuori, l’importante è che la tua anima sia in armonia e allora sarà bello. Dietro la maschera del maestro c’è un’anima gentile attenta a tutto e che considera i dettagli ma che sa valutare e stimolare al massimo senza mai esagerare chi è di fronte afitness milui….

***

Andrea Fornelli è e sarà unico, non soggetto a forze di convenienza che altri preferiscono cavalcare pur di stare a galla. Andrea non vuole stare a galla, vuole vivere in armonia con sé stesso ed è unico in questa epoca di finti anticonformisti. In questo momento è ancora il più creativo. Si dedica per ore alla ricerca di musica adatta alle lezioni e ai movimenti da realizzare solo per dare quel lampo di luce e gioia nel movimento ballato che con lui diventa danza  del corpo che sorride e che si rende elegante…

A volte sembra che quando si chiuda una porta se ne apra più di una, ma per chi ha la fortuna di poter ancora danzare nel fitness l’unica speranza è che Andrea sia eterno… Il fitness danzato è una disciplina che ha pochi creatori all’interno del nostro pianeta… uno di questi è Andrea Fornelli… il poeta del Fitness.

Paolo Michieletto

michi-pao