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Tradizione e folclore a Palazzo Arsenale

Questa mattina le tradizionali maschere torinesi di Gianduja e Giacometta sono state accolte a Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, dai vertici dell’Istituto. I personaggi del folclore torinese e piemontese hanno salutato una rappresentanza composta da personale militare e civile in servizio presso la Scuola in concomitanza con l’apertura dei festeggiamenti del Carnevale cittadino. Emblema di Torino, depositario dei valori e dei sentimenti risorgimentali, Gianduja è a suo modo uno dei protagonisti delle vicende culminate con l’unità nazionale.

Scaltro e audace, noto e temuto per la sua schiettezza, Gianduja può rivolgersi direttamente al sovrano e ai potenti per esprimere i suoi sentimenti democratici. La sua compagna Giacometta, garbata e cortese, rappresenta l’equilibrio e la prudenza delle donne piemontesi, generose verso i deboli e risolute nei confronti dei tiranni. A promuovere l’iniziativa come di consueto è stata la Famija Turineisa, associazione fondata nel 1925 e da allora impegnata nella conservazione e divulgazione del patrimonio culturale locale. La visita a Palazzo Arsenale conferma la saldezza dei legami esistenti fra istituzioni militari e comunità cittadina, da sempre molto legata alle vicende del nostro Esercito.

 

 

Torino torna capitale della ginnastica artistica

trampolino3La ginnastica artistica e il capoluogo piemontese sono ormai un binomio collaudato che si consoliderà ulteriormente venerdì 24 e sabato 25 febbraio in occasione della prima tappa del Campionato di Serie A1, A2 e B Nazionale di ginnastica artistica e trampolino elastico, in programma al PalaRuffini di Torino. Dopo aver ospitato in estate i Campionati Italiani Assoluti – l’ultimo evento prima di Rio 2016 – sarà proprio la città della Mole a dare il via all’attività del nuovo quadriennio olimpico della Federazione Ginnastica d’Italia con il primo atto del campionato a squadre. Una scelta, quella della FGI, che premia una città e un pubblico che con il passare degli anni hanno dimostrato un amore incondizionato nei confronti della disciplina.

PROGRAMMA E PROSSIME TAPPE – Lo spettacolo partirà venerdì con la Serie B Nazionale alle ore 17.00. Sabato dalle ore 10.00 sarà invece la volta della Serie A2, mentre a partire dalle 15.00 si sfideranno le società di Serie A1. La due giorni del PalaRuffini sarà nuovamente griffata dalla S.G.Victoria, che dopo aver ricoperto il medesimo ruolo negli ultimi Campionati Italiani Assoluti e nell’ultima tappa del Campionato Italiano di Serie A 2016, si ripresenta alla guida di una manifestazione di tale portata. Il capoluogo piemontese ospiterà il primo atto di un Campionato che poi proseguirà a Roma (7-8 aprile) e ad Ancona (5-6 maggio), prima dell’ultimo atto che assegnerà i titoli tricolori, in programma il 15 e il 16 settembre al PalaSele di Eboli.

trampolino2NUOVO QUADRIENNIO OLIMPICO – Un nuovo cammino, quello federale, che come proprio apice avrà la prossima edizione dei Giochi Olimpici, in programma a Tokyo nel 2020. Le ambizioni non mancano ma il percorso è solamente all’inizio e il lavoro da fare sarà certamente tanto. Prima, infatti – per quanto riguarda il 2017 – si dovrà passare per i prossimiCampionati Europei di Cluj Napoca, in Romania, in programma dal 19 al 23 aprile, e per i 47°Campionati del Mondo che si terranno a Montreal, in Canada, dal 2 all’8 ottobre. Mentre il trampolino elastico è atteso a Sofia (BUL), dal 9 al 12 di novembre, per la 32ª edizione iridata della disciplina. Ma torniamo alla Serie A. Il primo atto di questo nuovo percorso si svolgerà al PalaRuffini, dove sarà possibile ammirare il presente e il futuro della polvere di magnesio. Oltre alle stelle che hanno preso parte alla rassegna a cinque cerchi in Brasile, in pedana saliranno anche le giovani promesse della Nazionale italiana, pronte ad emulare le gesta dei propri idoli. La curiosità di vedere all’opera le “Fate” sarà certamente soddisfatta e i tanti appassionati potranno applaudirle proprio nell’impianto di Viale Bistolfi.

OBIETTIVO VICTORIA – “La scelta di affidarci l’organizzazione di questa prima tappa del Campionato Italiano ci inorgoglisce; a maggior ragione perché questo evento sarà il primo del nuovo quadriennio olimpico – le parole del Presidente del Comitato Organizzatore e della S.G. Victoria, Ezio Torta; – Il tema conduttore di questo evento sarà proprio l’inizio, inteso come avvio di un nuovo percorso. Come la Federazione fa riferimento al quadriennio olimpico e quindi ad una programmazione a lunga scadenza, parimenti la nostra società ha nei suoi piani un progetto importante di crescita tecnico-sportiva delle due squadre (maschile e femminile) che ovviamente si attuerà anch’esso nei quattro anni. Si ricomincerà da capo, ricostruendo tutto con i materiali umani e sportivi a propria disposizione guardando lontano, con la consapevolezza che per raggiungere traguardi di un certo peso è necessario lavorare tanto con una programmazione seria e precisa. E’ la nostra stessa Federazione che ci ha insegnato ad avere obiettivi sempre ambiziosi e proiettati al futuro”. In pedana saranno presenti entrambe le squadre della società torinese. Quella femminile, fresca di promozione in Serie A2, lotterà per difendere ciò che è stato conquistato nella passata

trampolino

stagione. “Le ragazze si stanno allenando bene e sono pronte per iniziare il campionato di fronte al pubblico di casa – dichiara Patrizia Signor, Direttore Tecnico della squadra femminile del comitato organizzatore. –Le ginnaste che scenderanno in campo gara a Torino sono le stesse che hanno conquistato la serie A2 lo scorso anno, e sono dunque tutte molto decise a mantenere e consolidare la nostra posizione”. Punta invece al salto di categoria la squadra maschile, che partirà come una delle favorite nel Campionato di Serie B e che potrà contare sulla presenza di Lorenzo Pisano. Il Campione Italiano Assoluto al volteggio per due anni consecutivi, dopo aver disputato gli ultimi due Campionati Nazionali gareggiando in prestito in altre società, sarà il perno della S.G.Victoria, che mai come quest’anno punta in alto. “Lorenzo ha scelto insieme ai suoi compagni di rimanere a Torino in modo da poter essere un punto di riferimento per tutta la squadra – la spiegazione di Ezio Torta; – Un gruppo che ha fame di risultati importanti e che cercherà di ripetere ciò che hanno compiuto le ragazze lo scorso anno”

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BIGLIETTERIA – I biglietti possono essere acquistati presso la biglietteria online su www.victoriaseriea.it o presso il PalaGinnastica di Via Pacchiotti 71 a Torino. Per le gare di venerdì 24 febbraio il prezzo del biglietto sarà uguale per tutti i settori dell’impianto: €12; mentre per quelle di sabato 25 febbraio, il prezzo varia in base al settore selezionato.

Di seguito i prezzi della seconda giornata:

SETTORE TRIBUNA BLU €12.50 + €2 di prevendita

SETTORE TRIBUNA GIALLA €20.00 + €2 di prevendita

Telemarketing, croce e delizia per molti ma non per tutti

E’ uno strumento che le aziende utilizzano per “comunicare direttamente” con un segmento di clienti che, potenzialmente, usano o “potrebbero” usare il loro prodotto/servizio

 

di Antonio De Carolis*

 

 

Probabilmente ognuno di noi ha ricevuto telefonate da parte di aziende che proponevano prodotti o servizi dal cui acquisto sarebbero derivati enormi vantaggi in termini di risparmio economico o di altri fattori, che variavano da azienda ad azienda.

Sino a qualche anno fa queste telefonate le ricevevamo prevalentemente sui telefoni fissi di casa mentre oggi, sempre più spesso, siamo contattati anche sul telefonino che, per “accordo non scritto”, avevamo qualificato all’origine come “personale”, quasi riservato.

 

A parte un fastidio per i casi di maggiore insistenza o per i contatti reiterati per lo stesso motivo,   non nessun esiste problema che possa giustificare ansia e nervosismo. Abbiamo solo scoperto che, su qualche modulo che non ricordiamo, abbiamo firmato il consenso al trattamento dei dati personali ai fini commerciali. (per tutti i dettagli vedere sito www.garanteprivacy.it).

 

Il telemarketing è uno strumento che le aziende utilizzano per “comunicare direttamente” con un segmento di clienti che, potenzialmente, usano o “potrebbero” usare il loro prodotto/servizio.

 

Un modo come un altro che le aziende utilizzano per “farsi conoscere e scegliere” dal numero più alto possibile di potenziali clienti.

Ma se è tutto così “normale” come stiamo dicendo, perché, quando siamo di fronte ad una di queste chiamate, l’ansia ci assale e assumiamo un “atteggiamento difensivo”, quasi fossimo potenziali “prede” di un nemico invisibile del quale udiamo solo la voce?

 

E’ un problema di scarsa confidenza con il ”mezzo telefonico” o il timore che qualcuno “entri inaspettatamente nel nostro privato”, magari in un momento inopportuno, per parlarci di risparmi su bollette, prodotti per la casa o quant’altro …?

 

Proviamo ad analizzare le due possibilità, partendo dalla “scarsa familiarità con il telefono”.

L’ultimo Rapporto Italia presentato da Eurispes presenta i seguenti dati:

Il 93,1 % della popolazione italiana over 18 ha un cellulare.

Il 75,6 % ha uno smartphone.

Il 99,3 % lo usa per fare e ricevere chiamate.

 

L’85,1 % lo usa per inviare e ricevere sms.

 

Se mai avessimo avuto qualche dubbio, questi numeri confermano ampiamente che il livello di confidenza che abbiamo con il ”telefono”, sia fisso sia mobile, non è un problema per noi italiani. Quindi non ci resta che archiviare il caso catalogandolo come “possibile problema di invadenza nella sfera del privato in momenti poco opportuni”.

 

Personalmente crediamo che ciò sia possibile ma siamo portati a credere sia ancor di più un problema di abitudini e comportamenti.

 

Abitudini perché molti di noi sono soliti fare acquisti avendo di fronte un interlocutore fisico che ascolta, informa e aiuta a scegliere. Una presenza amica che psicologicamente rappresenta un presidio a garanzia della bontà dell’acquisto e un supporto in caso di necessità.

 

Questo è, per tutti i venditori, l’apoteosi del rapporto di vendita, il massimo riconoscimento che un cliente possa offrire al proprio consulente commerciale.

 

Il cliente è sempre più esigente e, come ammoniva la pubblicità di un noto brand caseario che molti ricorderanno, “La fiducia è una cosa seria e si dà alle cose serie”. Per questo forse, non tutti riescono a fare questo lavoro con successo.

 

Qualcuno potrebbe definire ovvio il fatto che una persona “in carne e ossa” generi “più fiducia” di una voce al telefono o di una videata del computer e così dicono anche la statistica sull’e – commerce,   presentata da Eurostat, che vede l’Italia al 27mo posto in Europa.

 

Quota d’individui che hanno effettuato acquisti online negli ultimi 12 mesi

Ciò che non deve sfuggire però è che il trend è in costante sviluppo, il numero di persone che scelgono questo canale di vendita, infatti, cresce sia in numero sia in valore delle transazioni, nel 2016 le ricerche parlano del + 19% rispetto allo scorso anno. (fonte studio Casaleggio)

Fonte: elaborazione 2016 – studio Casaleggio

 

Una riflessione va fatta anche su chi è l’operatore di telemarketing e su come svolge la propria attività.

La maggior parte di essi opera all’interno di call center composti di un numero più o meno elevato di operatori preparati per fissare, in pochi minuti, un appuntamento o vendere il proprio prodotto. Nel primo caso parliamo di Telemarketing, nel secondo di Teleselling.

 

L’attività può essere di tipo inbound e outbound.

 

Gli operatori inbound hanno il compito di rispondere alle telefonate ricevute, ad esempio, per un servizio informativo, un servizio di assistenza o per un acquisto a mezzo telefono.

 

Gli operatori outbound, invece, hanno il compito di contattare telefonicamente i nominativi presenti su una lista autorizzata e in regola con quanto previsto dalla legge sulla privacy .

 

Due professionalità con abilità e preparazioni simili ma diverse, che utilizzano il telefono come strumento di contatto allo scopo di soddisfare i bisogni palesi o latenti dell’interlocutore.              

 

 Un obiettivo molto chiaro e positivo, se vogliamo in alcuni casi anche socialmente utile, che consente alle aziende di comunicare con il proprio mercato acquisendo, ove l’offerta risponda alle reali esigenze, clienti a costi più contenuti rispetto a quelli di una visita del venditore o di altre forme di pubblicità.

 

Ma allora verrebbe da chiedersi: se chi ci chiama è preparato, se gli scopi sono positivi, perché si è dovuti arrivare a istituire l’Autorità del Garante della protezione dei dati personali, il registro delle opposizioni e focalizzare sempre più la nostra attenzione sul rispetto della privacy di ogni cittadino?

 

Qualcuno direbbe: ”Perché i comportamenti umani e la cultura del rispetto degli altri variano da persona a persona, quindi è necessario fissare normative precise a riguardo di un modello operativo a cui tutti devono attenersi nello svolgimento del proprio lavoro. Una sorta di rielaborazione del vecchio concetto, valido ancora oggi, “ La libertà personale finisce dove comincia quella degli altri”.

Il telemarketing è uno “strumento”, è chi lo usa che lo rende “ positivo o negativo”.

Le vendite push (per intenderci quelle fatte con eccessiva insistenza…) o peggio ancora le vendite “forzate”, producono solo una visione negativa e un sentimento d’intolleranza nei confronti delle persone che svolgono un’attività commerciale e del marchio che rappresentano, creando danni molto gravi all’immagine del ruolo e dell’azienda.

 

Meglio una vendita in meno che un cliente scontento perché parlerà male di noi con amici e conoscenti generando, di fatto, una referenza negativa, assai più virale di quella positiva.

 

Le aziende sanno benissimo tutto ciò e destinano importanti risorse economiche alla formazione del personale, alla sempre migliore selezione dei nominativi, delle modalità e dei tempi più idonei al contatto del segmento di potenziali clienti identificato.

 

Siamo fermamente convinti che un’offerta veramente adeguata ai bisogni, un prezzo allineato al valore offerto, e una relazione professionale cordiale e trasparente siano le chiavi di successo di ogni trattativa, sia essa svolta di persona sia essa fatta al telefono.

 

Buoni acquisti a tutti.

 

Antonio DE CAROLIS

Presidente CDVM – Club Dirigenti Vendite e Marketing

presso Unione Industriale di Torino

www.cdvm.it

 

Terminato il cunicolo esplorativo di Chiomonte. E’ la prima tappa della Torino-Lione

E’ terminato lo scavo del cunicolo esplorativo della “Maddalena” a  Chiomonte: la fresa è arrivata a 7020 metri. Si tratta del primo capitolo del cantiere sul versante italiano della Tav Torino-Lione. Telt, la società incaricata di costruire e gestire la linea ferroviaria. Le risorse degli ultimi 500 metri verranno impiegate per alcune opere di finitura che “renderanno più agevole l’avvio dell’opera principale”, spiega Telt.  Il costo dell’opera è  di 173 milioni di euro:  il cantiere venne aperto nel 2012. Coinvolte 460 imprese, delle quali il 42 per cento  della Valle di Susa, il  14 del Piemonte, mentre il 4% dal resto dall’Italia e dall’estero, con un picco di 170  lavoratori impegnati . Al monitoraggio ambientale  è stato destinato il 5 per cento  del budget complessivo, con controlli su 137 parametri. E da a oltre 40 mila misurazioni non è emersa alcuna criticità di rilievo.

Ruffino, Patto per Torino: “le vane promesse di Renzi danneggiano il territorio”

“Con la mancata promessa di Renzi, Torino e il Piemonte perdono una grande occasione per rilanciare le imprese e sostenere le famiglie”: così Daniela Ruffino (Fi), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, commenta il no del Governo alle risorse promesse dall’allora premier per finanziare il cosiddetto ‘Patto per Torino’. “Mentre la disoccupazione decolla e le imprese chiudono – afferma Ruffino – il sindaco di Torino e il presidente della Regione osservano con la massima naturalezza che il Patto per

Torino, promesso a suo tempo da Renzi, è impraticabile”. “Promettere interventi decisivi sulla vita della città, l’economia e il sociale e poi fare retromarcia – aggiunge – non è indice di responsabilità. Non lo è stato da parte di Renzi, che venne a Torino per farsi la campagna referendaria, e non lo è da parte della sindaca e del presidente della Regione”. “Gli annunci – dice ancora – generano speranze che, se non soddisfatte, non solo creano delusione ma favoriscono il declino. Da Regione e Comune ci attendiamo risposte concrete e un dialogo da una posizione di autorevolezza con il Governo”.

Nello scontro violento tra auto e camion muore un uomo

L’incidente mortale è avvenuto  questa mattina nel Cuneese. Si è trattato di uno scontro tra un’ auto e un camion, in cui  ha perso la vita un uomo di 72 anni, di Narzole. L’incidente è accaduto alle 11 a Bra. Intervenuti vigili del fuoco, polizia municipale ed emergenza sanitaria, ma la vittima, alla guida della sua Fiat Punto, è morta sul colpo.

 

(foto: archivio)

Trovata nel sottopasso anziana in fin di vita con profonda ferita alla testa

Ha 83 anni la donna  ricoverata in fin di vita nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Novara: ieri sera è stata trovata in un lago di sangue, in un sottopassaggio. L’anziana ha una profonda ferita alla testa, che potrebbe essere stata provocata da diversi fattori. La Squadra Mobile della Questura non esclude ipotesi. La ferita potrebbe derivare da un corpo contundente o anche da una caduta accidentale sui gradini del sottopasso, ipotesi più probabile. Si spera che le condizioni della donna possano migliorare in modo da poterla ascoltare.

Taxi, il servizio torna regolare

È tornato regolare il servizio di taxi questa mattina a Torino. E’ stato infatti raggiunto un accordo al ministero dei Trasporti a Roma e le cooperative dei tassisti  hanno quindi deciso di sospendere lo stato di agitazione.La protesta, iniziata lunedì con un presidio in piazza palazzo di Città e in piazza Castello,  aveva bloccato la circolazione delle auto bianche, garantendo  solo il trasporto di anziani e ammalati.

 

(Foto: il Torinese)

Torino promuove il laser verde che guarisce la prostata

Lo dimostra uno studio italiano pubblicato sulla prestigiosa rivista International Urology and Nephrology. La “luce verde” guarisce la prostata ingrossata, salva il sesso e tutela il cuore. Greenlight grazie all’evoluzione della tecnica è ora in grado di operare maxi prostate di grosso volume, finora trattabili solo con la chirurgia open invasiva e con inevitabili complicanze.

 

Torino in prima linea con Greenlight, il laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta guarisce in anestesia spinale e con dimissione in 24 ore l’ipertrofia prostatica benigna (IPB), l’ingrossamento della prostata che colpisce l’80% degli italiani ultra 50enni, proteggendone nello stesso tempo il cuore e la sessualità. Alle Molinette in 3 anni sono stati operati con successo oltre 500 pazienti.

 

“La tecnica laser”, dice il dottor Paolo Destefanis, endourologo presso l’Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino “si effettua in endoscopia (senza alcuna incisione cutanea) e vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, ristabilendo una normale minzione. L’istantanea coagulazione dei vasi che evita il sanguinamento, fa del laser verde lo strumento d’elezione per l’oltre un milione di pazienti con gravi malattie cardiovascolari in cura con anticoagulanti e/o antiaggreganti, che ora possono essere operati in tutta sicurezza senza mai sospendere la terapia salvavita (come invece avviene con la chirurgia tradizionale), un evento che li esporrebbe a seri rischi cardiocircolatori. La metodica (che è a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale in 50 centri con un totale di tremila interventi) è stata promossa a pieni voti dagli stessi pazienti operati e guariti, come dimostrano i risultati di un recente studio effettuato dai massimi esperti italiani e pubblicato a gennaio sulla prestigiosa rivista internazionale International Urology and Nephrology.

Lo studio multicentrico è stato svolto su 367 pazienti provenienti da sei Centri ospedalieri italiani Torino, Cuneo, Modena, Pordenone, Vasto, Chieti.

 

BISTURI ADDIO

“Per l’ipertrofia prostatica benigna con Greenlight siamo a un punto di svolta fondamentale”, sottolinea il dottor Paolo Destefanis delle Molinette, uno degli esperti che ha partecipato allo studio. “Siamo prossimi alla totale abolizione dell’intervento a cielo aperto, quello con il bisturi. Ben 99 pazienti operati su 100 si sono dischiarati soddisfatti sia dell’intervento in sé sia della scomparsa dei sintomi causati dalla patologia (difficoltà ad urinare, insopprimibile urgenza e frequenza minzionale anche notturna, sensazione di incompleto svuotamento della vescica, ritenzione urinaria, bruciore alla minzione )”.

 

ANCHE MAXI-PROSTATE

“Lo studio”, precisa Destefanis, “evidenzia anche l’evoluzione della tecnica Greenlight, che ha ora reso possibile l’intervento laser su prostate di notevoli dimensioni, fino a 250 grammi (la prostata sana pesa 15-20 grammi) finora operabili solo con la chirurgia open invasiva e con complicazioni (fino al 20% di rischio emorragico). L’intervento mininvasivo si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser, introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza con estrema precisione solo l’adenoma senza toccare la capsula. L’azione selettiva dell’energia laser consente di irradiare solo tessuto adenomatoso, che viene prima “isolato” (scollato) dalla capsula prostatica e poi vaporizzato con precisione millimetrica. Questo impiego del laser verde, indicato con il nome di vaporizzazione anatomica, elimina in modo completo e radicale tutto il tessuto dell’adenoma evitando così il rischio di recidive e di sintomi irritativi (bruciore ed urgenza post operatori ) risolvendo definitivamente l’IPB”.

“Greenlight”, continua l’urologo torinese, “non causa danni ai nervi dell’erezione e della continenza urinaria in quanto agisce all’interno della ghiandola prostatica non toccando la superficie (è come svuotare un’arancia lasciando inalterata la buccia), là dove scorrono i nervi deputati alla funzione erettile ed a regolare la continenza. Il laser verde offre un’immediata risoluzione dei sintomi e della minzione, mentre il ricorso al catetere è inferiore alle 24 ore. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di pochi giorni”.

 

328 MILIONI PER I FARMACI

“L’ipertrofia prostatica benigna (IPB), che consiste nell’ingrossamento della prostata”, spiega il professor Paolo Gontero, Direttore di Urologia universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, “è la malattia urologica maschile più diffusa interessando l’80% degli ultra 50enni italiani. Si contano 400mila interventi all’anno, è quindi secondo solo all’intervento di cataratta (500mila), che però colpisce entrambi i sessi, mentre l’IPB interessa solo i maschi, con 14.854 ricoveri, una spesa per la terapia farmacologica di quasi 328 milioni di euro e 74.834 giornate di assenza dal lavoro. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita con difficoltà ad urinare, insopprimibile urgenza ed aumentata frequenza minzionale anche notturna, e nei casi più gravi ritenzione urinaria che richiede il ricorso al catetere per svuotare la vescica”. Quando la prostata si ingrossa ed ostruisce il passaggio dell’urina ed i farmaci non sono più efficaci, bisogna asportare il tessuto in eccesso (adenoma ) con un intervento chirurgico, che oggi conosce la sua espressione più aggiornata nella tecnica mininvasiva del laser “a raggio verde” Greenlight, al triborato di litio.

 

 

 

 

 

La Baìo di Sampeyre, si replica giovedi’ grasso

Baìo, Baìo…. il grido di libertà e di pace dell’antica festa alpina risuona forte e alto in tutte le borgate di Sampeyre per il carnevale 2017, anche se è un carnevale molto atipico, senza coriandoli, maschere, botti e fuochi. Anticamente la Baìo era una cerimonia primaverile propiziatoria dei nuovi raccolti ma con il passar del tempo si è trasformata nella rievocazione, tra storia e leggenda, delle incursioni dei saraceni in Val Varaita avvenute nel X secolo e la loro cacciata da queste montagne. Baìo è un termine occitano che tra le sue origini da “Badia”, come si chiamavano nel medioevo i gruppi giovanili mascherati che organizzavano simili manifestazioni, ma oggi con la parola Baìo si intende una festa di libertà e di unione nel mese di carnevale con i suoi tanti partecipanti e ammiratori. E da dieci secoli, ogni 5 anni, le borgate di Sampeyre, Villar, Rore e Calchesio formano una milizia popolare e tutti gli uormini armati di fucili, sciabole, asce, mannaie e fiaschetti di vino, respingono i Mori arrivati dalle coste della Provenza. Il Saraceno è un mito ricorrente nei carnevali europei e un po’ ovunque si incontrano mori, turchi, arabi, cioè il nemico da mettere in ridicolo nelle feste in costume. Come qui, ai mille metri di Sampeyre, dove domenica scorsa si è svolta la seconda giornata della Baìo sotto un cielo terso e in un clima quasi primaverile. Oltre 400 i figuranti con in testa gli Abà, i capi milizia, incaricati di dare la caccia ai terribili maomettani che, pur indeboliti dalla sorprendente reazione dei valligiani, ancora infestano le valli terrorizzando donne e bambini. Il grido..baìo baìo…lanciato spesso dai partecipanti alla sfilata diventa sempre più forte e coinvolge anche gli spettatori (erano presenti centinaia di persone e molti turisti francesi ) e vuol essere un inno alla libertà e all’unione della popolazione locale dopo lo scampato pericolo. Gli uomini in armi di tutte le borgate inseguono i saraceni che tentano di bloccare i montanari ostruendo i sentieri con tronchi d’albero. Ogni figurante ha un suo ruolo e, nei costumi indossati, ciò che risalta sono i nastri di seta che abbelliscono abiti e copricapi. Ci sono i Cavalìe, la cavalleria dei valligiani, il Tambourn con un lungo bastone alla testa del corteo, c’è Arlequin, una specie di servizio d’ordine con fare burlesco, ci sono le Sarazine e le Segnourine, appena liberate dalla violenza saracena, i Tambourin che ritmano la marcia e l’assalto ai Mori, i Sapeur con le accette per spezzare gli alberi a terra, i Morou, i Turc e il Cantinìe che non fa mancare il buon vino.. .giovedi’ grasso l’ultima sfilata con i processi al Tesoriere della Baìo accusato di voler scappare con il tesoro della comunità. La Baìo di Sampeyre tornerà fra 5 anni. 

Filippo Re