redazione il torinese

Minaccia terrorismo, espulso cittadino marocchino

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha siglato il provvedimento con il quale è stata eseguita l’espulsione di un cittadino marocchino, per motivi di sicurezza dello Stato, su un volo diretto in Marocco. Si tratta del  26/mo  rimpatrio del 2017, e  salgono così a 158 i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso, espulsi con accompagnamento alla frontiera a partire dal gennaio 2015. L’uomo è un 44nne, residente a Santhià, sposato con una cittadina italiana convertita all’islam.  Era stato segnalato dopo approfondimenti investigativi nelle indagini condotte dalla Digos di Vercelli per aver seguito un percorso di radicalizzazione: considerava l’Italia un paese di miscredenti, non adatto alla permanenza della sua famiglia. Nel 2012 aveva rifiutato di prestare giuramento per la cittadinanza italiana, dicendo ad alcuni connazionali che l’accettazione dello status avrebbe offeso la sua religione. L’Italia non gli piaceva? E’ stato accontentato.

Assegno di ricollocazione per tremila disoccupati

Sono 3.000 in Piemonte i disoccupati che stanno ricevendo in questi giorni le lettere della Regione Piemonte e dell’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) con le quali vengono invitati ad aderire all’Assegno di ricollocazione, la nuova misura sperimentale che si propone di aiutare chi ha perso un lavoro a trovarne un nuovo. Lo hanno reso noto l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Penteneroe il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte. L’importo dell’Assegno va da 1.000 a 5.000 euro a seconda dell’occupabilità del lavoratore: non sarà dato direttamente al lavoratore ma agli operatori dei servizi per l’impiego (centri per l’impiego e agenzie accreditate) solo se  sarà raggiunto il risultato cioè un contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi. Intanto è partito a fine dicembre il buono servizi al lavoro, misura regionale complementare che si rivolge ai disoccupati con o senza ammortizzatori e ai soggetti svantaggiati: finora sono state prese in carico 2.880 persone i cui 2.345 disoccupati e 535 svantaggiati: 292 sono state inserite in tirocinio, 160 sono stati avviati al lavoro. Pentenero e Del Conte hanno visitato il Centro per l’impiego di Rivoli, Prima Industrie e andranno nel pomeriggio nello stabilimento Fca di Mirafiori.

“Sono due – ha dichiarato Del Conte – le strade che stiamo percorrendo. La prima è quella volta ad agevolare il riassorbimento nel mondo del lavoro delle persone che ne sono state espulse. Proprio in questi giorni è partita la fase sperimentale dell’Assegno di ricollocazione, che coinvolgerà 30.000 persone in tutta Italia. La seconda mira a prevenire la disoccupazione giovanile, attraverso l’alternanza scuola-lavoro. È importante avvicinare gli studenti alle imprese, perché ci sono competenze che non si imparano ex cathedra. Per questo abbiamo sviluppato un piano di formazione e di servizio di tutoraggio per le scuole, dove verranno inviati dei ‘facilitatori’ che affianchino gli istituti nelle pratiche burocratiche e nei rapporti con le imprese, attività per cui spesso non hanno le risorse”.

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Nuove strategie nella lotta allo smog in vista dell’autunno. Tavolo tra Regione e Comuni

L’arrivo della primavera si porta via (temporaneamente) l’incubo dello smog. Ma il problema si ripresenterà , puntuale, in autunno.  Per tale ragione, il tavolo tecnico riunitosi fra Regione, Città metropolitana e comuni nei giorni scorsi, ha fatto il punto  su modifiche e aggiornamenti da apportare al protocollo regionale antismog. L’obiettivo è di giungere a una proposta strutturata e condivisa in tempo utile, come ha annunciato l’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia. All’incontro la Regione si è confrontata con i comuni sullo strumento del ‘semaforo’ antismog, che “si è rivelato molto utile: il meccanismo di misurazione e proiezione approntato dall’Arpa regionale ha funzionato e – ha sottolineato Valmaggia- il  prossimo passaggio sarà adottare una strategia di intervento comune a tutti gli attori coinvolti, in modo da fornire delle riposte univoche ed omogenee sui territori interessati”. Entro fine maggio sarà avviato un tavolo per aggiornare il protocollo, in base ai dati forniti dall’Arpa, tenendo conto delle esigenze emerse nel confronto. “Una procedura che intendiamo seguire anche con le altre province”, ha concluso l’assessore.

 

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(foto: il Torinese)

PRC-SE di Torino, Ezio Locatelli rieletto segretario

A conclusione del congresso provinciale.  “Noi per il rilancio delle lotte sociali e per l’unità della sinistra antiliberista”

Il X Congresso Provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Torino, dopo due giorni di intenso e partecipato dibattito a cui hanno preso parte molti ospiti esterni, si è concluso con l’elezione degli organismi dirigenti, della delegazione che parteciperà al Congresso Nazionale di Spoleto del 31 marzo e 1 – 2 aprile e la rielezione a segretario provinciale di Ezio Locatelli (vedi biografia politica è su Wikipedia). Il tutto all’unanimità o a larghissima maggioranza. La rielezione del segretario non vuole essere solo nel segno della continuità di un lavoro svolto, ma nel segno di un’ambizione, quella di andare a un ulteriore rilancio e rafforzamento del ruolo di Rifondazione Comunista, raccogliendo i risultati positivi che ci sono stati negli ultimi anni. “Noi lavoriamo al rafforzamento di Rifondazione Comunista non per spirito di bottega – sostiene Ezio Locatelli – ma per dare forza al percorso di costruzione di un’alternativa unitaria di sinistra. Sia detto chiaramente, l’unità che perseguiamo è in alternativa alle forze di centrodestra e centrosinistra nonché al M5S. L’amministrazione del M5S a Torino non ha cambiato nulla di nulla rispetto all’amministrazione precedente. Per questo è ben voluta dai poteri forti della città e inizia ad essere contestata da movimenti, associazioni, comitati vari impegnati in tema di diritti del lavoro, casa, servizi pubblici, spazi sociali. L’unità a cui guardiamo è quella di tutte le forze di sinistra che si oppongono alle politiche di austerità, privatistiche, di distruzione dei diritti sociali e del lavoro”. Come primo atto questa mattina Ezio Locatelli ha partecipato a un volantinaggio in solidarietà dei lavoratori ingiustamente licenziati della Safim di None. Tra i molti intervenuti quello applauditissimo di Gastone Cottino, professore emerito dell’Università di Torino, partigiano, chiamato tra gli altri, a presiedere il Congresso di Rifondazione Comunista. Un intervento rivolto soprattutto ai giovani, alla necessità di non lasciarsi vincere dall’impotenza e dalla rassegnazione, ad essere parte attiva nella costruzione di un futuro e di una società migliore.  

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

Di Pier Franco Quaglieni

“Oggi la stragrande maggioranza dei giovani non sa chi sia stato l’alpino Battisti, neppure l’Ana odierna l’ha ricordato degnamente nel 2016. Ma forse anche gran parte dei miei compagni di liceo di cinquant’anni fa non lo sapevano .La cosa importante oggi sarebbe bloccare il degrado della  targa inaugurata già nel 1918 subito dopo la vittoria.Per Torino e ‘ un dovere…”

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Si è dimesso Iacopino,presidente dell’Ordine  Nazionale dei Giornalisti

Scarsa eco hanno avuto a Torino – per il pronto e fermissimo  intervento  del Presidente dell’Ordine piemontese Alberto Sinigaglia con una lettera a “La Stampa”- le clamorose dimissioni da presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti  Enzo Iacopino. Una scelta che non ha precedenti e che dovrebbe far meditare anche perché a Torino non tutto è come dovrebbe essere. Il caso recentissimo dei giornalisti che si sono licenziati perché da mesi erano senza stipendio, va oltre i limiti dell’immaginabile. Le motivazioni di Iacopino  alla base delle dimissioni sono molto aspre e mortificanti :la categoria dei giornalisti ha  perso la sua credibilità e soprattutto sarebbe in atto  <<un gioco perverso e irresponsabile di opposte militanze>> in cui balzano all’occhio <<settarismo, superficialità, urla e volgarità>> tra i giornalisti  e ci sarebbe anche <<chi si compiace di galleggiare tra gelati e patate >>. Accuse forti che forse solo i lettori,i veri padroni dei giornalisti, come diceva Montanelli,possono e devono valutare nel momento in cui decidono di acquistare o meno  un giornale . Chi scrive ha quasi 50 anni di iscrizione all’Ordine  ,ma non si ritiene idoneo a giudicare,anche perché non ha mai voluto  ricoprire incarichi. L’ Ordine di Torino e’ stato privilegiato perché ha avuto quasi sempre, non sempre, dei presidenti capaci e trasparenti da Berardi a Ronchetti, da Miravalle all’attuale.  Il giornalismo piemontese ,invece, difficilmente ritrova oggi i Casalegno, i Borio ,le Poli, i Calcagno, i Bernardelli , i Torre, i Caputo , i Vecchiato -tanto per citare solo qualche nome del passato-che hanno fatto la storia del giornalismo subalpino. Un giornalista torinese come Gino Apostolo che ha dedicato, oltre che alla professione, tantissimi anni all’Ordine Nazionale  come” tesoriere di ferro”, inorridirebbe di fronte alle accuse del presidente Iacopino.

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Cucina torinese e francobolli 

La barbera d’Asti  e l’Asti  Moscato hanno avuto il loro francobollo. E’ uscito da pochi giorni un francobollo dedicato al Bacalà alla Vicentina, un piatto molto amato non solo in Veneto. Il filosofo torinese Oscar Navarro, grande studioso di Kafka, amava andarlo a gustare ai “Tre visi “ di Vicenza, oggi trasferito in altri locali e totalmente ,purtroppo , assai decaduto. C’è poi l a variante tutta veneziana del Bacalà mantecato da gustare all’Harry’s Bar di  Arrigo Cipriani e da” Altanella” alla Giudecca, dove la famiglia Stradella tiene alto il nome di una tradizione che risale agli albori del secolo scorso. Il Bacalà mantecato  si può assaggiare  anche a Torino dal mitico Sante  Prevarin del”Montecarlo”, che non ha mai tradito le sue origini venete, anche quando è diventato un fotografo di fama. La Regione Veneto è riuscita ad ottenere un riconoscimento per uno dei suoi piatti più tipici, da abbinare alla polenta. Perché non si fa qualcosa per valorizzare un piatto tipico torinese o piemontese, magari la Bagna Cauda ? Un francobollo sarebbe un  bellissimo riconoscimento. Ovviamente la bagna con l’aglio e non ,come si usa fare oggi, mitigando la ricetta,eliminando l’aglio. Il grande Edoardo  Ballone inorridiva al solo pensiero di escluderlo.

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Barbisio chiude, che tristezza! 

Con il primo d’aprile la storica fabbrica di cappelli Barbisio a Cervo, nei sobborghi di Biella, chiude i battenti. Un vero pesce d’aprile. Pochi giorni fa sono stato al cappellificio ed ho avuto l’amara sorpresa di apprendere che è in liquidazione da qualche mese. Si parla di delocalizzarlo,forse all’estero,f orse in Cina, lasciando le maestranze locali  senza lavoro. Quando andai l’ultima volta in dicembre,  avevo colto un’ombra di tristezza nelle venditrici che ,di norma ,erano sempre allegre e molto gentili. Nessuna di esse mi fece cenno a quello che stavano presagendo. Rifiutavano  i clamori sindacali che, in effetti ,non ci sono stati e  forse si sarebbero rivelati inutili. Neppure i giornali hanno parlato della chiusura di Barbisio . L’amica biellese che mi accompagnava,  e ‘ rimasta di sasso come lo sono stato io, nel constatare la chiusura. Lo storico marchio nato a Sagliano Micca nel 1862 scompare di scena in punta di piedi . Se rinascerà, forse, non sarà più lo stesso. cappelli Barbisio sono i più leggeri del mondo, come l’acqua San Bernardo che ,quand’ero bambino, veniva pubblicizzata come l’acqua più leggera. Ma la leggerezza per  i cappelli Barbisio non è un espediente pubblicitario, è la realtà.  Sono fatti di feltro di pelo e sono frutto di un lungo e paziente lavoro artigianale, anzi, direi artistico. Che pena dover tornare indietro a mani vuote. Terrò i cappelli Barbisio che posseggo, solo per le grandi occasioni.Ero abituato a portarli sempre, preferendoli anche ai Borsalino. Adesso non mi è più consentito:diventano qualcosa di prezioso e di unico, da conservare gelosamente nella naftalina. Un altro pezzo di Piemonte va in frantumi. 

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Cesare Battisti  e Torino 

La targa in  bronzo   di Cesare Battisti in piazza Carignano ,all’ingresso della Galleria subalpina, sta andando alla malora come tante lapidi e monumenti torinesi. Cesare Battisti venne impiccato al Castello del Buon Consiglio di Trento perché catturato dagli austriaci e considerato disertore, essendo suddito austriaco. Battisti è stato un grande uomo: deputato, giornalista, scienziato, patriota, oratore di grande efficacia. Era l’esponente socialista (di un socialismo riformista che in Italia non è mai attecchito molto ) che Salvemini considerava il possibile futuro leader del movimento in Italia,se non fosse morto. A Torino, che Battisti frequentò assiduamente e dove tenne infiammati discorsi per l’intervento in guerra nel 1914 /15,lo scorso anno non è stato praticamente ricordato,se si eccettua un incontro al Circolo Ufficiali in cui ebbi l’onore di commemorarlo.Lo feci volentieri perché mio nonno era suo amico e nel 1966,come premio, mi portò a Trento a visitare il Castello dove si era immolato per la causa italiana. Alcuni miei zii partirono per il fronte e vi lasciarono la vita. Mio nonno ritornò dalla guerra e volle portare il nipote a ripercorrere le strade della storia. Oggi la stragrande maggioranza dei giovani non sa chi sia stato l’alpino Battisti, neppure l’Ana odierna l’ha ricordato degnamente nel 2016. Ma forse anche gran parte dei miei compagni di liceo di cinquant’anni fa non lo sapevano .La cosa importante oggi sarebbe bloccare il degrado della  targa inaugurata già nel 1918 subito dopo la vittoria. Per Torino e ‘ un dovere.

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LETTERE  (scrivere a quaglieni@gmail.com)

Come mai non ha scritto nulla delle belle iniziative legate al Cuore di De Amicis promosse nei mesi scorsi al Borgo Medievale ? Lei,così attento alla storia ?

                                                                                     Ugo Cipriani

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Ho scritto un articolo in dicembre in cui lamentavo l’oblio riservato al Cuore, uscito nel 1886 da Treves. Sono stato troppo pessimista perché al Borgo medievale si sono tenuti ,tra gennaio e febbraio,  eventi molto importanti centrati sul Cuore.Forse sono stati poco considerati dai giornali e quindi  mi sono colpevolmente sfuggiti.Altrimenti ne avrei scritto molto volentieri. Anticipo al lettore ,per farmi perdonare l’errore commesso, l’uscita per il Salone del libro di Torino a maggio di una nuova ricerca di Bruna Bertolo dedicata alle maestre  elementari,dal titoloMaestre d’Italia, un libro che mancava.Un posto di riguardo avrà la maestrina  deamicisiana dalla Penna Rossa,ma Bruna Bertolo,da vera storica qual è,ha scritto  anche della maestra Rosa Maltoni,la  cattolicissima madre di Mussolini  che sposò il fabbro Alessandro, anarco-socialista di Predappio.

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Il robot che insegna matematica agli studenti

In classe fino a maggio un’iniziativa didattica innovativa di Fondazione CRT con Dschola e Comau per circa 3.000 studenti piemontesi dai 6 ai 19 anni

 


Un robot per aiutare gli studenti a imparare materie scolastiche curricolari, come matematica e arte, stimolandone la capacità di apprendimento attraverso l’uso interattivo delle nuove tecnologie. È l’obiettivo del progetto Robo-Scuola, realizzato dall’associazione Dschola in partnership con la Fondazione CRT e Comau per circa 3.000 studenti piemontesi dai 6 ai 19 anni e un centinaio di docenti. Fino a maggio saranno coinvolte complessivamente 38 scuole, di cui 14 primarie, 11 secondarie di primo grado e 13 secondarie di secondo grado, che già partecipano al progetto Diderot della Fondazione CRT.

Robo-Scuola è un’iniziativa didattica innovativa, sia per le modalità di lavoro proposte sia per le sue finalità: per la prima volta, infatti, l’apprendimento scolastico in classe viene facilitato da una collaborazione interattiva “studente-robot”. Per gli alunni non si tratterà di cimentarsi con lo studio della Robotica – come già accade in diverse realtà scolastiche – ma di utilizzare il robot come un vero e proprio strumento didattico, capace rendere più intuitiva e affascinante la comprensione di normali materie di studio, quali la matematica e l’arte.

Il progetto Robo-Scuola è l’esempio concreto di come le tecnologie avanzate possano essere utilizzate per sviluppare una nuova modalità di apprendimento, capace di integrare e supportare al meglio gli strumenti e le metodologie didattiche tradizionali insieme e accanto agli insegnanti. A lavorare tra i banchi di scuola con i giovani alunni sarà progettato e realizzato da Comau in modalità “aperta”, proprio per essere utilizzato a fini didattici ed educativi.

“Attraverso uno strumento come il robot, vicino al ‘linguaggio’ dei ragazzi, portiamo nelle scuole del territorio metodologie didattiche ad alta innovazione, capaci di diventare vere e proprie best practice per il Paese – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Robo-Scuola viene sperimentato per la prima volta nelle classi del progetto Diderot della Fondazione CRT, che offre ogni anno a migliaia di studenti l’opportunità di avvicinarsi in modo creativo e stimolante a discipline in ambiti molto vari, affiancando e integrando il lavoro quotidiano svolto dagli insegnanti”.

“Comau è orgogliosa di partecipare ad un progetto innovativo come Robo-Scuola, insieme a dei partner di grande valore come la Fondazione CRT e l’associazione Dschola e a numerose scuole del territorio piemontese – afferma Donatella Pinto, Responsabile delle Risorse Umane di Comau –. Questo programma di studio dimostra concretamente l’importanza che i robot possono assumere anche in un contesto educativo e con finalità didattiche. Il robot assume infatti i caratteri di uno strumento di lavoro per allievi e insegnati, utile per sviluppare nuove competenze all’interno di un panorama formativo in continua evoluzione e aperto al cambiamento”.

Ogni scuola coinvolta partecipa al progetto con tre diverse classi: gli studenti sono chiamati a frequentare un modulo specifico, che prevede una lezione di arte o di matematica, della durata di 100 minuti, facilitati dalla presenza di un divulgatore scientifico. Gli alunni dovranno imparare in primo luogo a conoscere come funziona un robot e i quali sono i suoi componenti, assemblandone alcune parti. Il robot che verrà “creato” in aula sarà poi utilizzato dagli studenti per svolgere le diverse attività didattiche. I risultati di apprendimento raggiunti grazie a Robo-Scuola saranno valutati dai docenti in base a parametri e obiettivi stabiliti nelle fasi preliminari del progetto.

Per facilitare l’apprendimento della matematica, ad esempio, gli studenti delle scuole primarie avranno il compito di movimentare sagome di figure geometriche mediante un robot su cui è montata una pinza, per poi collocarle in un’area definita di cui dovranno calcolare il perimetro. Nelle scuole secondarie, invece, grazie a un robot dotato di uno strumento grafico, gli allievi dovranno individuare dei punti nello spazio e tracciare delle curve su un piano cartesiano.

Per gli studenti delle scuole primarie e secondarie che frequenteranno il modulo di arte, invece, il progetto Robo-Scuola sarà dedicato alle invenzioni di Leonardo da Vinci, che verranno studiate e confrontate con l’uso delle moderne tecnologie robotizzate. Grazie all’impiego del robot saranno eseguite le operazioni tipiche di alcune macchine inventate da Leonardo: ad esempio, la capacità di movimentazione di oggetti condotta da un robot attraverso una pinza, sarà messa in analogia con quella della gru ideata dal famoso scienziato.

Oltre al percorso didattico in aula, il progetto Robo-Scuola dà agli istituti coinvolti anche la possibilità di partecipare a un bando di concorso sul tema della “cooperazione tra robot ed esseri umani”. Entro l’8 aprile 2017 gli studenti dovranno inviare un elaborato (foto, video, disegno, ecc…) al comitato organizzatore.

29 Marzo, il Consiglio regionale in seduta per i 60 anni di Europa

Mercoledì 29 Marzo, alle ore 10.00,  si terrà nell’Aula di Palazzo Lascaris la seduta aperta del Consiglio regionale del Piemonte in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma che, nei fatti, rappresentarono l’atto costitutivo dell’Unione Europea. Sessant’anni fa, il 25 marzo 1957 , nella sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, furono firmati i Trattati istitutivi della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom) a Roma. I paesi firmatari erano soltanto sei: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Questi stessi paesi, nel 1951, avevano dato vita alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Queste furono le tappe fondamentali dell’avvio del lungo processo di unificazione europea. Obiettivo della CEE era la creazione di un mercato comune europeo attraverso l’abolizione progressiva dei dazi e contingenti doganali tra gli Stati membri, nonché l’adozione di politiche agricole, commerciali e dei trasporti comuni. L’Euratom, invece, si proponeva come obiettivo principale la formazione ed una rapida crescita delle industrie energetiche. Per l’Italia firmò l’allora Presidente del Consiglio, Antonio Segni, mentre per la Germania il Cancelliere Adenauer. A Roma, quel giorno , pioveva a dirotto, e si narra che ci fu chi azzardò profezie di buon auspicio, parafrasando un noto proverbio dedicato alle spose. I Trattati di Roma entrarono in vigore a partire dal 1 gennaio del 1958 e vanno considerati ,a tutti gli effetti, come l’atto costitutivo dell’Unione Europea.

Marco Travaglini

Santander: ‘La Mezza di Torino-Corri per la ricerca e la solidarietà’

Nella prima edizione ha donato all’Ircc – Istituto per la ricerca sul cancro di Candiolo 28.000 euro, il secondo 35.000 e oggi si prepara a replicare la gara di solidarietà. L’iniziativa ha una nuova  formula. Oltre all’Istituto oncologico, permetterà di aiutare dieci  organizzazioni no profit. Si tratta dell’evento Santander ‘La Mezza di Torino-Corri per la ricerca e la solidarietà’, la gara podistica che da quest’anno sarà internazionale, con la terza edizione il 26 marzo e un anticipo il 25 marzo con la Kids Run, per i giovani fra gli 0 e i 14 anni. “Il nostro istituto – commenta all’agenzia Ansa la presidente della Fondazione piemontese per la ricerca su cancro, Allegra Agnelli – è il fiore all’occhiello del Piemonte, un sogno diventato realtà grazie ai piemontesi. Ciò che conta nella ricerca, che è fondamentale, è essere uniti per raggiungere l’obiettivo”.

Furia Granata

É uscito “Furia Granata” il nuovo singolo di Beppe Giampà dedicato alla squadra del grande Torino e alla figura di Oreste Bolmida trombettiere del Filadelfia.

La canzone parla del famoso quarto d’ora granata, momento particolare della partita, dedicato al pubblico del filadelfia, dove il Torino giocava le partite casalinghe. Ai tre squilli di tromba dalla tribuna di legno, ad opera del ferroviere Oreste Bolmida, partiva il temibile quarto d’ora granata nel quale Valentino Mazzola si rimboccava le maniche e la squadra aumentava il ritmo della partita. Il singolo, che uscirà sui canali digitali e sul canale Youtube di Beppe Giampà, apre il progetto Granata nel quale il cantautore assieme allo scrittore Sergio Gnudi sta lavorando ad un reading per raccontare le storie del Toro, quelle più nascoste e curiose, dalla prima guerra mondiale agli anni 80. Dai giocatori granata morti nel periodo della Resistenza, all’attore Raf Vallone che ha militato nel Toro.

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https://youtu.be/10GwmxcjCVo

 

Cane salta (o viene lanciato?) dal balcone

Secondo nostre fonti, un cane pitbull di 11 mesi sarebbe stato  ricoverato nella clinica veterinaria di  corso Traiano, per le ferite riportate da una caduta da diversi metri. Il cane era tenuto sul balcone di un edificio di via Tripoli, in cattive condizioni igieniche.  E’ stato trovato sulla strada: è caduto dal balcone del 4° piano, finendo – sembra – nell’altra corsia: è saltato o è stato lanciato da qualcuno ?  La coppia di persone alla quale appartiene pare fosse stata già richiamata dalla polizia municipale, informata del fatto che l’animale  veniva spesso abbandonato sul terrazzo per lunghi periodi tra i suoi escrementi.