redazione il torinese

Agire per ricostruire i circuiti economici locali

Raggiunto un accordo tra le Associazioni Italiabio e Arcipelago Scec Piemonte per promuovere l’utilizzo degli Scec nella rete dei negozi Italiabio, ovvero nel circuito dei punti vendita collegati ai produttori biologici.

Gli ŠCEC diventano il simbolo e lo strumento per dare concretezza a un nuovo patto, da stringere fra gli agricoltori e i cittadini, utilizzando la rete dei negozi bio, che accetteranno una percentuale del prezzo in Buoni Locali, gli Scec appunto, con l’obiettivo di promuovere e agevolare localmente lo scambio di beni e servizi.

Gli ŠCEC sono la rappresentazione dell’atto di fiducia tra quanti condividono questo progetto e si usano insieme agli Euro; rappresentano una diminuzione del costo della spesa, aumentando il potere di acquisto delle famiglie che partecipano al circuito. Una rinuncia del singolo ad una percentuale del prezzo di vendita che agevola tutta la comunità, lui per primo. Possiamo allora definire gli ŠCEC come una “contabilità” della reciproca fiducia: metro di misura di una solidarietà fattiva, economicamente circolare e quindi per tutti conveniente. Una scelta di collaborazione che le due associazioni, Italiabio e Arcipelago Scec Piemonte, compiono spinte dalla comune consapevolezza che la “Terra” è il datore di lavoro più importante e occorre ripartire dalla terra, e dall’agricoltura, se si vuole ricostruire un’economia che sia finalmente sostenibile. L’agricoltura biologica, dal canto suo, continua nel suo trend di crescita e ha dimostrato concretamente in questi anni come sia possibile, e anche conveniente, produrre rispettando salute dell’ambiente e quella dei consumatori.

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Il primo punto vendita che accetterà gli ŠCEC è il negozio Superpolo Bio, collocato a Collegno (TO), in via Fermi n. 6/1 ed è gestito dalla Cooperativa Bio Paradiso. Qui verrà sperimentata la nascita di una “filiera colta”, con l’obiettivo di creare una vera e propria collaborazione tra produttori agricoli e cittadini: mangiare è un atto agricolo – come ci ricorda Wendell Berry, poeta e contadino statunitense – e il processo produttivo si conclude quando mettiamo il nostro cibo nel piatto. Per questo, in collaborazione con la cooperativa Bio Paradiso, nascerà una vera e propria Comunità del Bio, una comunità di intenti e interessi che, se pur differenti tra di loro, cooperano per conseguire una serie di obiettivi comuni che superano i vantaggi individuali e particolari, per rendere le attività economiche e l’ambiente circostante economicamente solidali, improntati alla sostenibilità e al rispetto dei valori etici. Una Comunità capace di avvalorare la vita di tutti coloro che a vario titolo entrano in relazione con essa.

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La Comunità del Bio, assieme alla cooperativa Bio Paradiso, definirà un vero e proprio patto di acquisto con i produttori, entrando nel merito delle scelte e dei programmi produttivi, puntando alla ricostruzione dei circuiti economici locali, contribuendo all’opera di resistenza di chi ha scelto di produrre con i metodi dell’agricoltura biologica per rendere più sostenibile la produzione del cibo, per tutelare l’ambiente, la biodiversità e la salute di tutti, rendendo possibile il recupero e il reinserimento nei circuiti distributivi delle varietà locali, magari meno produttive ma sicuramente dal sapore e dalla qualità meno massificata. Senza dimenticare la possibilità di ottenere migliori relazioni sociali, maggior senso della convivialità e fiducia reciproca.

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Per info:

ciao@italiabio.net

Magliano: “Apprensione per il Bilancio di Previsione”

 

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Ballano milioni nel Rendiconto dei Cinque Stelle, che ricorrono sistematicamente agli oneri di urbanizzazione e a introiti non certi per finanziare la spesa corrente. E che, in Commissione, si permettono di mettere in dubbio la terzietà del Collegio dei Revisori dei Conti.

Il Bilancio dei Cinque Stelle non sta in piedi. Alla luce di quanto emerso questa mattina nella tesissima seduta della Commissione Controllo di Gestione, sono ancora più gravi le mie preoccupazioni a proposito del Bilancio di Previsione 2017, il primo al cento percento attribuibile all’attuale Amministrazione.

 

A “ballare” sono alcune decine di milioni. A partire dai 5 milioni di residuo passivo dovuti alla Ream per la vicenda Westinghouse (cifra della quale la Sindaca Appendino ha promesso per iscritto la restituzione ma che non è computata a bilancio) ai quali vanno aggiunti 18,5 milioni di debiti scaduti nei confronti di Infra.To e, forse, anche gli 11 milioni di Amteco Maiora. 

 

Attendo di poter vedere l’integrazione al documento, da parte dei revisori, sulla base del materiale acquisito oggi: a quel punto il parere espresso potrebbe diventare ancora più negativo rispetto al primo responso. Si prospettano tempi duri per le finanze della Città, tra indebitamento crescente e il metodico ricorso agli oneri di urbanizzazione e a entrate non certe per finanziare le voci di spesa corrente.

Di tutta la vicenda l’elemento più inquietante è l’accusa rivolta ai revisori, da parte della Maggioranza nella persona del Presidente della Commissione Bilancio, di aver steso lo scorso anno, in prossimità del voto, “una relazione elettorale”. Per la prima volta da quando ricopro la carica di Consigliere Comunale vedo colleghi mettere in discussione la competenza e la terzietà del Collegio dei Revisori, che è – lo ricordo – estratto a sorte. Tipico dei Cinque Stelle accusare altri delle proprie mancanze. Esprimo tutta la mia solidarietà ai revisori, che si sono visti attaccare dal punto di vista politico ma soprattutto dal punto di vista professionale.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

La Regione Piemonte chiede all’Anas di verificare la sicurezza di tutti i viadotti

Ancora lunghe code e rallentamenti su tutta la rete stradale di Fossano, dopo il crollo del viadotto della tangenziale e della chiusura dei 7 chilometri di tracciato. Tre le inchieste sulle cause del crollo ed eventuali responsabilità. La Procura di Cuneo ha aperto un’inchiesta contro ignoti, per crollo colposo, mentre  Anas ha istituito una commissione interna, e il Ministero delle Infrastrutture ha annunciato la nomina di una sua commissione. Dopo il crollo del viadotto della tangenziale di Fossano il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, hanno chiesto ad Anas di verificare la sicurezza di tutte le strutture del Piemonte costruite con caratteristiche simili. La motivazione deriva dal fatto che “non è assolutamente accettabile che costruzioni che hanno poco più di 25 anni possano esporre a questi rischi la popolazione. E’ solo per un puro caso che non ci siano state vittime e feriti, ma solo danni materiali”. All’Anas, precisano Chiamparino e Balocco, viene chiesto di “fornire una ragionevole certezza che tali episodi non possano verificarsi di nuovo, magari con esiti che potrebbero essere tragici”.

Dall’Olanda 30 mila tulipani a Pralormo

Il Parco, che nel fine settimana di Pasqua è stato visitato da oltre 15.000 persone, è pronto ad accogliere il pubblico con la straordinaria fioritura di nuovi, coloratissimi tulipani.

 

Per il “ponte” del 25 aprile dall’Olanda sono già in partenza 30.000 tulipani che arriveranno tra mercoledì e venerdì per arricchire le aiuole di Messer Tulipano! All’alba, i giardinieri del castello si dedicheranno dunque alla loro messa a dimora, per preparare il parco per il prossimo fine settimana: nei giorni del “ponte”, il parco sarà visitabile ogni giorno dalle ore 10 alle ore 19. Inoltre i prati della tenuta agricola circostante offriranno spazi e occasioni per picnic e relax all’aria aperta con tutta la famiglia e con gli amici a quattro zampe cui sono riservate ciotole d’acqua fresca e un dog lounge!

 

Come sempre, molte le proposte per i visitatori:

 

VENERDÌ 21 APRILE nel corso del pomeriggio dimostrazioni di decorazione floreale con avanzi di potatura a cura del noto flower designer londinese Ercole Moroni

 

DOMENICA 23 APRILE ore 11 e ore 16 concerto di musica celtica del gruppo The Green Circle.

Nel corso del pomeriggio spettacoli del gruppo storico Historia Subalpina, nel corso della giornata dimostrazioni di intaglio del legno a cura di Annalisa Garetto, dimostrazioni di tree climbing a cura di Arte Arborea, degustazioni guidate di mieli degli alberi a cura di AMI Ambasciatori dei Mieli per la diffusione della cultura apistica.

PER I PIÙ PICCOLI ore 15 e ore 17 “Condominio Albero” laboratori alla scoperta dei tanti animali cui gli alberi offrono riparo, tane, e nutrimento, a cura di ArteNa Arte e Natura; la pista dei trattorini a pedali e giochi per piccoli agricoltori a cura di New Holland, attività e letture a cura della libreria La Farfalla di Snipe; nel corso della giornata dimostrazioni intaglio del legno a cura di Dino Negro e lezioni acquerello botanico a cura di Dario Cornero (per grandi e piccoli)

 

MARTEDÌ 25 APRILE tra le 14,30 e le 18 concerto dell’orchestra giovanile Orchestr’abile: brani jazz e colonne sonore, nel corso della giornata dimostrazioni di intaglio del legno a cura di Annalisa Garetto, dimostrazioni di tree climbing e di corretta potatura a cura di Arte Arborea, degustazioni guidate di mieli degli alberi a cura di AMI Ambasciatori dei Mieli per la diffusione della cultura apistica.

PER I PIÙ PICCOLI la pista dei trattorini a pedali e giochi per piccoli agricoltori a cura di New Holland, attività e letture a cura della libreria La Farfalla di Snipe;nel corso della giornata dimostrazioni intaglio del legno a cura di Dino Negro e lezioni acquerello botanico a cura di Dario Cornero (per grandi e piccoli)

 

 

La “Staffetta della memoria”. Quando gli oggetti raccontano la storia…

Fra gli oggetti che saranno presentati durante la mattinata si segnala la maglietta da calcio di Bruno Neri

Fra gli eventi in programma, il Museo della Resistenza di Torino, in collaborazione con la Rete italiana di cultura popolare e l’Istoreto,organizza un’iniziativa di “memoria collettiva” che animerà la mattinata del 25 aprile: la staffetta della memoria. Coloro che posseggono un oggetto legato alla Seconda Guerra Mondiale e hanno risposto all’appello del Museo, avranno la possibilità di raccontarne la storia, partecipando a una narrazione collettiva condotta da due attori. L’evento è previsto dalle ore 10,30 del giorno della Liberazione al Polo del ‘900, nella sala conferenze  di Palazzo San Celso in corso Valdocco 4/A). Lettere, fotografie, taccuini, pubblicazioni, capi d’abbigliamento, strumenti d’uso quotidiano: oggetti del passato che racchiudono storie personali, ma che messi insieme ci restituiscono la storia del Paese di oltre settant’anni fa. Fra gli oggetti che saranno presentati durante la mattinata si segnala la maglietta da calcio di Bruno Neri, calciatore prima del Faenza e poi del Torino dal 1938 al 1940, conservata presso il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata (www.museodeltoro.it/). Convinto antifascista, nel settembre del ‘43 Bruno Neri si arruolò tra i partigiani nel Battaglione Ravenna, di cui diventò ben presto vicecomandante. Con il nome di battaglia “Berni” nel luglio del ’44 salì sull’Appennino Tosco-emiliano per liberare ai partigiani la strada verso Marradi e la Toscana e morì in uno scontro a fuoco contro 15 soldati tedeschi. Molti anche gli oggetti di uso comune, come un ferro per i “passatelli” – piatto della cucina romagnola – realizzato con il metallo di un proiettile di cannone; una macchina da scrivere utilizzata da un partigiano sedicenne per raccontare la memoria della sua formazione nei mesi precedenti la Liberazione; una bicicletta da donna degli anni anni ’40. E poi oggetti particolari come un radiomicrofono usato per realizzare le trasmissioni di Radio Busto Libera, che nei giorni della Liberazione diffuse le notizie dell’insurrezione prima e della cattura ed esecuzione di Mussolini poi; un disegno realizzato da Giovanni Boffa all’età di 10 anni e datato 7 aprile 1945; e ancora molti altri cimeli e storie da rivivere e scoprire.

 

M.Tr.

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

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  1. 1.Visione, creatività e coraggio trasformano l’uomo in una persona capace.
  2. Dai nostri sensi di colpa e da quelli degli altri non dobbiamo lasciarci ingannare e condizionare il cuore.
  3. Mai rinunciare al dialogo per nessun motivo, a volte risulta tutto ciò che abbiamo.
  4. La storia ci mette di fronte a scelte difficili ma che dobbiamo saper prendere con audacia.
  5. A forza di raccontare bugie, dirle diventa fisiologico: la verità resta qualcos’altro.
  6. Le persone creative fanno grande la vita, a volte, stando solo in silenzio.
  7. Dobbiamo imparare ad accorgerci quando le parole giocano al massacro e ci fanno male; paghiamo tutti delle conseguenze. Costruire un dialogo resta un dono ed un segreto.

“La voce delle pietre urlanti”

Un doppio evento per fare memoria e non dimenticare. In occasione del 102° anniversario del genocidio armeno – iniziato il 25 aprile 1915 – il Comitato regionale per i Diritti umani, presieduto dal presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, in collaborazione con Associazione solidale (Asso), propone giovedì 20 aprile il convegno e lo spettacolo teatrale “La voce delle pietre urlanti”. “Un titolo – spiega il presidente Laus – ispirato alla definizione dell’Armenia coniata dal poeta simbolista russo Osip Mandel’štam per rendere l’idea del destino di un popolo pesantemente segnato dal dolore, dalla separazione e dalla negazione. Una definizione ancora oggi tremendamente attuale se si considera che quegli stessi orrori e quelle stesse ‘marce della morte’ continuano a ripetersi, un secolo dopo, nel deserto siriano”.

Alle 10.30 la Sala Viglione di Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese, ospita un convegno cui intervengono, con il presidente e il vicepresidente del Comitato Laus e Giampiero Leo e la presidente di Associazione solidale Silvana Zocchi, i giornalisti del quotidiano Avvenire Nello Scavo e del Tg Rai Piemonte Matteo Spicuglia.

Alle 17 al Teatro Vittoria di via Gramsci 4 viene proiettato il documentario “Le pietre sacre d’Armenia” di Paolo Chiodarelli e messo in scena lo spettacolo realizzato da Progetto Nor Arax, laboratorio artistico permanente sulla cultura armena con testi tratti da opere di Ryszard Kapuśhiński, Daniel Varujan, Elise Ciarenz, Osip Mandel’štam e Zahrat e musiche di padre Komitas, Georges Gurdjieff e Aram Kačaturjan.

 

www.cr.piemonte.it

“Metti un sabato al parco giochi”

“Metti un sabato al parco giochi” è l’iniziativa dell’amministrazione comunale di Monteu da Po rivolta alla cittadinanza, dalla fine di aprile sino all’inizio dell’autunno, offrendo al tempo stesso momenti di spazio per la primavera e l’estate e lasciando libero spazio alla creatività. Chiunque potrà “prenotare” il suo sabato pomeriggio per organizzare spettacoli, rassegne, laboratori, attività socio – animative, giochi, letture. Le attività incominciano sabato 22 aprile con un concerto di violoncello e uno spettacolo di jambè. Sabato 29 aprile ci sarà un altro intelligente momento di aggregazione, la festa di costituzione del Gruppo di Controllo del vicinato.

Massimo Iaretti

ANCHE IO VOGLIO GIOCARE A CALCIO

 

Si svolgerà nel Centro Sportivo comunale “Giorgio Demichelis” di Borgo Salsasio di Carmagnola (TO) in tre date, il 7, 14 e il 21 maggio, l’evento sportivo a sfondo sociale dal titolo “Anche io voglio giocare a calcio”

La manifestazione è organizzata dall’Associazione sportiva U. S. D. Salsasio, società che gestisce il centro sportivo, dall’Associazione sportiva Santi Pietro e Paolo, dal Centro Sportivo Italiano – Torino, dalla Croce Rossa Italiana e dalla Polisportiva Carignano, con il Patrocinio del Comune di Carmagnola e con la collaborazione di alcuni sponsor. Nelle tre date in cui si svolgerà l’evento sportivo, dalle 10,30 alle 12,30, presso il campo sportivo di via Mussetti 36, i protagonisti saranno i bambini e i giovani con disabilità. Lo scopo della manifestazione è quello di insegnare gratuitamente ai giovani disabili le varie attività sportive, facendoli quindi divertire regalandogli un sorriso, il tutto davanti alla presenza dei partecipanti e dei rappresentanti del Comune e delle associazioni promotrici dell’evento. Le attività verranno proposte ai disabili, da educatori e allenatori del settore. In occasione della manifestazione è stato anche lanciato un hastag che riporta il titolo dell’evento sociale – sportivo, #ancheiovogliogiocareacalcio.

 

Ivan Quattrocchio

Turchia: cosa cambia dopo il referendum

FOCUS / di Filippo Re

Sarà un sultano dimezzato e azzoppato in una Turchia spaccata a metà ma resta pur sempre il vero padrone del Paese della Mezzaluna. Forse si aspettava un autentico plebiscito ma la risicata vittoria al referendum del 16 aprile con il 51% gli consentirà di accentrare tutti i poteri nelle sue mani. “In Occidente non avete mai visto un’elezione così democratica, un testa a testa fino all’ultimo respiro” dichiara felice Erdogan che tace naturalmente sulle accuse di brogli e irregolarità che gravano sul risultato della consultazione mentre gli osservatori internazionali dell’Osce, trattati come persone fastidiose, sono decisi a ricorrere alla Corte europea dei diritti umani.  Dalle urne referendarie esce un Paese diviso in due con metà Turchia che respinge il progetto di Recep Tayyip Erdogan di seppellire il kemalismo e far sparire la figura storica di Ataturk. L’uomo forte di Ankara prende un milione e trecentomila voti in più che gli assicurano la vittoria ma i 2,5 milioni di schede sospette e contestate dall’opposizione che chiede l’annullamento del referendum rovescerebbero l’esito finale. Ciò significa che quasi la metà della Turchia non si fida del sultano e va alle urne senza paura per votare contro la deriva islamica e autoritaria in atto nel Paese già da tempo. Le grandi città resistono ai suoi proclami, alla sua retorica e alle minacce di adottare severi provvedimenti contro i comuni che avrebbero votato contro la riforma costituzionale fortemente voluta da Erdogan. Mentre le campagne e le aree agricole dell’Anatolia profonda, più religiosa e mistica, lo sostengono con nostalgie imperiali di stampo neo-ottomano, il “no” trionfa nelle maggiori città. Ankara, Istanbul e soprattutto Smirne si ribellano e bocciano i suoi piani.

Esultano i giovani di Taksim Gezi Park, simbolo della protesta contro il presidente nella metropoli sul Bosforo, pronti a contrastare il suo strapotere ma ben consapevoli che non sarà facile opporsi a un leader che controlla tutto, dai media all’esercito, dal Parlamento alla magistratura, e che potrà nominare e licenziare i ministri, designare i vertici dei servizi segreti e i rettori delle Università. Fa però meno paura il sultano dopo il 16 aprile perchè sa bene che molti turchi non lo seguono affatto nei suoi progetti di cambiare volto istituzionale alla Turchia moderna e laica. Le nuove regole, che entreranno in vigore nel 2019, gli consentiranno di governare almeno fino al 2029 ma il cammino politico non sarà tanto agevole. Da oggi esistono due Turchie, divise tra loro, dove l’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, al potere dal 2002, ha perso la maggioranza nella capitale e a Istanbul per la prima volta dopo 15 anni. Erdogan dovrà prenderne atto e trattare con i suoi rivali interni senza troppa arroganza e durezza. Con l’Europa vanno riattivati i canali di buon senso e di corretta diplomazia. La collaborazione con Ankara resta fondamentale per l’Europa e per l’Alleanza Atlantica considerato il ruolo cruciale che la Turchia svolge nella guerra siro-irachena e negli equilibri mediorientali. L’Europa non deve chiudere la porta in faccia ai turchi ma alzare la voce ogni volta che vengono calpestate le libertà fondamentali e i diritti umani. In gioco ci sono importanti accordi economici e commerciali e in particolare l’intesa che blocca l’arrivo di milioni di rifugiati sul nostro Continente. Incassati i complimenti di Trump, Erdogan continua sulla sua strada e annuncia subito nuove misure tra cui il prolungamento di altri 3 mesi dello stato di emergenza in vigore dal luglio scorso e la preparazione di un altro referendum sul ripristino della pena di morte che potrebbe affossare definitivamente l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea.

Filippo Re
dal settimanale “La Voce e il Tempo”