Proprio il giorno della Festa dell’Europa, il 9 maggio, alle 11 nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris, si terrà la cerimonia di premiazione delle studentesse e degli studenti vincitori della 35esima edizione del concorso “Diventiamo cittadini europei. Per un’Europa più unita, più democratica e più solidale“, bandito dalla Consulta europea del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano e rivolto agli studenti delle scuole superiori piemontesi. Quest’anno sono stati 59 gli istituti che hanno partecipato con 734 temi. La registrazione dei partecipanti è prevista dalle ore 10.
Pallanuoto Piemonte, i risultati
Nei campionati maschili di A2, B, C e Promozione
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Serie A2, la Reale Mutua Torino 81 Iren supera Padova e vola ai playoff
Dopo la sconfitta di Civitavecchia la Reale Mutua Torino ’81 Iren è tornata alla Piscina Monumentale e al successo, superando 10-4 il Plebiscito Padova (parziali 2-0 3-2 4-0 1-2). Una vittoria pesante perché dà alla compagine torinese la matematica certezza dell’accesso ai playoff, conquistati con il lavoro quotidiano e con una consapevolezza nei propri mezzi che partita dopo partita è cresciuta sempre più. Il comunicato stampa completo della Torino 81 su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505001049&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto
Serie B, vittoria importante per la Dinamica su Rapallo
Lasciata definitivamente alle spalle l’amara sconfitta di sabato scorso a Imperia, la Dinamica è tornata alla vittoria ieri pomeriggio alla piscina Monumentale, superando 10-7 il Rapallo Nuoto al termine di una partita sempre condotta e molto ben giocata (parziali 2-1 2-1 3-3 3-2). Con i tre punti conquistati i torinesi hanno agganciato al quinto posto in classifica proprio la formazione ligure, portandosi a una sola lunghezza dalla quarta posizione che vale l’accesso ai playoff. Contemporaneamente hanno allungato sul più 8 rispetto alla terzultima piazza, un margine che a tre giornate dalla conclusione della regular season appare rassicurante per evitare i playout. L’articolo completo su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505152433&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto
Serie C e Promozione, week end positivo per le squadre piemontesi
È di tre vittorie e una sconfitta il bilancio del sabato di pallanuoto delle formazioni piemontesi di serie C e Promozione. Dopo i passi falsi dello scorso fine settimana hanno rialzato la testa Aquatica Torino e UISP River Borgaro, rispettivamente in casa contro la Pallanuoto Treviglio e in trasferta sul campo del Milano 2. La Sa-Fa 2000 ha invece ceduto nella sfida serale della Monumentale contro Piacenza, compagine seconda in classifica. Bella vittoria, infine, per il Waterpolo Novara, a segno in casa contro il Vimercate. L’articolo completo e i tabellini su https://www.federnuoto.piemonte.it/finpiemonte/home_new/appro_new.asp?id_info=20190505151906&area=2&menu=agonismo&read=pallanuoto
“Sharjah. Memorie di un emiro illuminato”
Lo sceicco Al Quasimi lancia la versione italiana del suo libro. La presentazione ufficiale nella splendida cornice di Palazzo Madama a Torino
Si è tenuta a Palazzo Madama di Torino la cena di gala in onore dell’emiro di Sharjah, Sultan bin Muhammad Al Qasimi. Sharjah – tra i sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti) – ospite d’onore al Salone Internazionale del Libro di Torino 2019. Sua Altezza Reale ha presentato per la prima volta in Italia il suo libro, edito da Mondadori, dal titolo “Sharjah. Memorie di un Emiro illuminato”, dove narra la propria vita intensa, raccontata attraverso alcuni dei principali avvenimenti della storia contemporanea in grado di creare interessanti spunti di riflessione. “Si parla di questo libro come se fosse un’autobiografia, ma in realtà parla della storia di un intero Paese – ha dichiarato Sultan bin Muhammad Al Qasimi -. Le decisioni prese nella storia del mio regno e che sono ricordate nel libro nascono non dal volere di una persona, ma dal volere collettivo perché i libri sono il valore della cultura e dell’umanità. Ringrazio questo paese, culla della cultura per la straordinaria accoglienza e per darmi la possibilità di raccontare, attraverso il mio libro, la storia di Sharjah con la profonda cultura che ci accomuna. La cultura, il sapere, la scienza sono fattori chiave nello sviluppo delle Nazioni, ed è nostro dovere sostenere gli intellettuali e coloro che con il proprio lavoro la diffondono nel mondo”.
All’evento hanno preso parte le principali della città, la sindaca di Torino Chiara Appendino, Omar Obaid Al Shamsi, Ambasciatore Italia degli Emirati Arabi Uniti, il Console Generale degli Emirati Arabi Uniti Abdalla Al Shamsi, il presidente della Sharjah Book Authority, Ahmed Al Ameri, Antonella Parigi, Assessore allaCultura della Regione Piemonte, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, l’imprenditore Agostino Re Rebaudengo, Paola Gribaudo presidente dell’Accademia Albertina, Giulio Biino, presidente del Salone del Libro di Torino, Maurizio Rebola, Presidente del Circolo dei Lettori e numerose altre personalità del mondo culturale e imprenditoriale.
Uomo di profondissima cultura e grande carisma, Al Qasimi è protagonista in prima persona di quel sistema virtuoso che è valso a Sharjah la nomina a Capitale Mondiale del Libro 2019 da parte dell’UNESCO il 23 aprile scorso a riprova della sua centralità nel panorama editoriale internazionale. Infatti, lo Sceicco, non solo nel corso degli anni ha scritto numerosi libri, ma ha sempre sostenuto gli intellettuali e coloro che diffondono la cultura, comprese le librerie, le case editrici e le relative istituzioni statali, trasformando Sharjah in un centro moderno e brillante, il faro intellettuale degli Emirati Arabi.
A proposito della nomina da parte dell’UNESCO, Sua Altezza Al Qasimi ha recentemente dichiarato: «Questo riconoscimento ci incoraggia a continuare nel sostenere iniziative volte alla diffusione della conoscenza e alla costruzione di civiltà, facendodi Sharjah la culla della rinascita culturale e intellettuale del mondo arabo islamico. C’è ancora molto da fare. La produzione diconoscenza non si ferma mai, così come il corso della vita. Sharjah è pronta a proseguire questo viaggio e, se Dio vorrà, i nostri figli continueranno la nostra marcia per rendere Sharjah un faro per la conoscenza, una meta per coloro che sono assetati di scienza e cultura».
La partecipazione di Sharjah in qualità di Ospite d’Onore al Salone del libro è un’importante testimonianza, dunque, dell’impegno che l’emirato esercita da sempre nella promozione e nella tutela della cultura e in particolar modo della letteratura. Un encomio e un plauso a un Paese che da sempre mette il sapere e la conoscenza al primo posto.
A riconoscimento di questo impegno culturale, nella mattinata di ieri, l’Emiro Al Qasimi ha ricevuto il dottorato honoris causa in Urban Regional Development dal Politecnico e dall’Università di Torino. L’emirato di Sharjah si distingue per la sua forte vocazione culturale e per l’impegno profuso nella conservazione e nella tutela delle proprie radici e della cultura araba, sempre mantenendo un occhio di riguardo e un’attenzione particolare all’istruzione e alla ricerca scientifica.
Sua Altezza Sheikh Dr. Sultan bin Muhammad Al Qasimi, che governa Sharjah dall’anno della sua fondazione nel 1971, è infatti conosciuto e amato per le sue politiche progressiste e per la promozione di iniziative di grande rilevanza come la creazione della prima Accademia per la conservazione della lingua araba, la creazione della prima “Free publishing zone” al mondo e opere filantropiche fra cui il restauro di un importante monastero in Armenia, l’organizzazione di festival teatrali in diversi paesi arabi, la costruzione di un nuovo edificio per ospitare la sede dell’Unione degli Archeologi Arabi in Egitto, un importante contributo per l’International Theatre Institute e per la fondazione della Fondazione Culturale Azzagra in Spagna.
Lo Sceicco Sultan bin Muhammed Al Qasimi ha studiato filosofia e storia presso le Università inglesi di Durham eExeter e ingegneria al Cairo. Membro del Consiglio Supremo degli Emirati Arabi Uniti e capo dell’Emirato di Sharjah fin dal 1972, è anche un apprezzato storico e letterato, autore di numerose opere tra cui The Myth of Arab Piracy in the Gulf (1986), The British Occupation of Aden (1990) e The Fragmentation of the Omani Empire (1989).
Valerio Binasco continua a incrociare sulla sua strada di uomo di teatro Amleto, poco più di vent’anni fa ne fu l’interprete – e si guadagnò un premio Ubu – con la regia di Carlo Cecchi, oggi ne agguanta le redini in veste di regista per riempire dei tormenti e dei sussulti e delle ansie del “dolce principe” l’ampio palcoscenico (troppo ampio?) delle Fonderie Limone. Ma in lui – nelle tre ore di spettacolo più intervallo, e allora ti accorgi che il lavoro di riduzione affidato alla consulenza drammaturgica di Fausto Paravidino avrebbe dovuto possibilmente utilizzare ben altre forbici – pare esserci un tanto di ritrosia, di tentennamenti (immedesimazione teatrale?), di insicurezze, già lasciano perplessi quelle note di regia riportate nel programma di sala, buttate giù sulla carta nell’estate di un anno fa (“scritte imprudentemente”, è l’esplicita confessione), che ancora non potevano lasciar spazio allo “spettacolo” ma che spingono soltanto il (futuro) regista a parlare “di me”, a gridare allo spettatore “una straordinaria paura di mezza età”.
Perché confrontarsi con Amleto pare non sia per nulla facile, districare tutti i rivoli in cui si dipana la trama di un’opera “diseguale”, zoppa nell’essere un capolavoro nei suoi primi tre atti e “alcune buffe rozzezze quando la trama deve dispiegarsi”, fare di quella figura di giovinezza e di regalità il perno efficace attorno al quale stringere i sentimenti e gli sguardi e le azioni di amici e nemici, svelarne appieno i paradossi e soprattutto quello che Binasco definisce “il disprezzo per la propria inconsistenza”. Tutt’al più allargare i confini fisici e considerare con più comodità questa tragedia come “un dramma familiare”, ma di quelli facili facili, con tanto di morto ammazzato, di corna, di vedovella che se la gode e di amante che s’è sistemato a vita, di rampollo che vuole rimettere un po’ di ordine nel trantran di famiglia. Parrebbe troppo facile. E poi Amleto si muove e riempie il palcoscenico, medita e sbraita contro questo o quello, odia la madre e lo zio usurpatore, getta accuse e blandisce, si rintana nella ricerca continua di una sua propria quanto precisa identità, tira di spada e duella, manda in convento la ragazzina e non sai bene se e quanto ne fosse davvero innamorato: ma poi tutto quanto sarà “silenzio”. Ecco, quel silenzio è lì come il vero pericolo della serata, al di là e oltre gli applausi destinati alla compagnia e al lavoro di tutti, tecnici compresi, ben allineati in proscenio (con il sospetto di applausi di cortesia o di amicizia alla prima), un silenzio che vada a coprire il lavoro di mesi e gli sforzi e i risultati che qua e là si vedono ma che non riescono a convincermi appieno. In altre parole, in quei 180’ Binasco riesce ben raramente, in una eccessiva parsimonia scenografica che finisce con l’essere vicinissima al vuoto più disturbante, con quelle alte pareti grigie del teatro a sostituirsi ad una reinvenzione accettabile di Elsinore, a dare forma ad un guizzo, una trovata, un eccesso teatrale che ti sottragga ad un percorso troppo lineare. Ed alla fine sempre troppo eguale a se stesso. Certo la frammentazione della seconda parte non aiuta, anche Shakespeare come Omero di tanto in tanto s’è addormentato. Quando, come nella scena dei becchini, ti dà la staffilata inondando dall’alto di terriccio le tombe, è questione di un attimo, anche quell’atto s’interrompe e si chiude immediatamente su un chiacchiericcio senza convinzione che spegne l’idea. Molto allora si risolve nell’ascolto della traduzione di Cesare Garboli, molto traspare dai giochi di luce dovuti a Nicolas Bovey che attraversano gli spazi bui, di già visto spesso e altrove sanno al contrario i costumi di Michela Pagano, divise, pastrani tipo reduci dalle fredde distese russe, giacche e pantaloni di sapore impiegatizio.
A chi assistesse oggi per la prima volta all’Amleto, risulterebbe assai strana e difficile da decifrare quell’aria di leggenda che sta attorno al testo e a certe passate edizioni, rifiuterebbe anche la performance di Laurence Olivier come già faceva il giovane Holden di Salinger. Cinematograficamente, si direbbe che (anche) molti degli attori non bucano lo schermo, fanno il loro dovere, qualcuno con accanimento, ma senza arrivare giù in platea. Gabriele Portoghese che ha il ruolo del titolo, grande responsabilità, ha attorno a sé troppo “disordine” per poter dire una parola nuova sul personaggio, il Claudio di Michele Di Mauro gioca sull’ambiguità e sul tronfio guadagnandosi attenzione, il Rosencrantz e il Guildenstern di Michele Schiano di Cola e Vittorio Camarota sono arrivati chissà perché da Napoli, la regina di Mariangela Granelli butta fuori rabbia e fantasmi perdendosi in rabbiose volute di fumo, la Ofelia di Giulia Mazzarino trova qualche sincerità d’accenti soltanto nel finale con la follia di suicida. Chi si ritaglia appieno uno spazio davvero convincente è il Polonio di Nicola Pannelli, untuoso quanto basta, perfetto impiegato di corte, pieno di timori ma gran simpaticone: guardiamo lui mentre dovremmo per tutta la serata cercare di affezionarci a quel “triste individuo svitato”. Ma non ci riusciamo.
Elio Rabbione
Le foto dello spettacolo sono di Laila Pozzo
Note di classica
Giovedì 2 alle 20.30 all’Auditorium del Lingotto, i Berliner Philharmoniker diretti da Daniel Harding, eseguiranno musiche di Wagner, Berlioz, Debussy. Venerdì 3 alle 20 al teatro Regio, per la stagione d’Opera, debutto di Romeo E Giulietta di Sergej Prokofev
Orchestra e Coro del teatro, saranno diretti da Artem Abasev. Repliche fino a mercoledì 8. Giovedì 2 alle 20.30 e venerdì 3 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Maxime Pascal e con Beatrice Rana al pianoforte, eseguirà musiche di Brahms e Ravel. Domenica 5 alle 16.30, all’Auditorium Fondazione Ferrero ad Alba, per l’Unione Musicale, Laura Bortolotto al violino e Matteo Andri al pianoforte, eseguiranno musiche di Stravinskij, Hahn, Rota, Ravel. Mercoledì 8 alle 20 e venerdì 9 alle 20.30, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Marc Albrecht e con Martin Helmchen al pianoforte, eseguirà musiche di Mendelssohn e Bruckner. Mercoledì 8 alle 21 al Conservatorio, il Trio Debussy, eseguirà musiche di Faurè, Haydn, Schubert. Domenica 12 alle 16.30, all’Auditorium Fondazione Ferrero di Alba, per l’Unione Musicale, Laura Buratto al pianoforte eseguirà musiche di Bach, Debussy, Chopin Beethoven. Martedì 14 alle 20 al Teatro Vittoria, Claudio Berra e allievi ed ex allievi del conservatorio, eseguiranno musiche di Schumann. Mercoledì 15 alle 21 al conservatorio, Massimo Polidori al violoncello eseguirà le suites per violoncello solo di Bach (secondo concerto). Giovedì 16 alle 20.30 e venerdì 17 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da James Conlon, eseguirà musiche di Respighi, Martinù, Musorgskij. Domenica 19 alle 16.30, all’Auditorium della Fondazione Ferrero di Alba per l’Unione Musicale, il Trio Kanon eseguirà musiche di Dvorak, Boulanger, Ravel. Mercoledì 22 alle 21 al conservatorio, il Quartetto Notos eseguirà musiche di Mozart, Francaix, Brahms. Giovedì 23 alle 20.30 e venerdì 24 alle 20, all’Auditorium Toscanini l’ Orchestra Rai diretta da Alpesh Chauhan e con Mario Brunello al violoncello, eseguirà musiche di Dvorak, Sostakovic. Sempre mercoledì 22 alle 20 al teatro Regio, per la stagione d’Opera, debutto de “ L’Italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini. Dramma giocoso in 2 atti. L’Orchestra e il Coro del teatro saranno diretti da Alessandro De Marchi. Repliche fino al 28 maggio. Sabato 25 alle 21 All’Auditorium Toscanini, per l’Unione Musicale I Virtuosi Italiani con Mischa Maisky al violoncello, eseguiranno musiche di Mozart, Haydn, Schumann, Sostakovic.
Pier Luigi Fuggetta
Schiaffeggia anziano sulla panchina
Se l’è presa gratuitamente con un anziano, colpevole di averlo disturbato mentre riposava su una panchina. Più cittadini italiani si sono rivolti al 112 quando lo hanno visto schiaffeggiare senza alcun motivo l’anziano, allontanandolo dal posto
Si tratta di un cittadino rumeno di 47 anni: in stato di ubriachezza, qualche giorno fa, ha colpito con un violento schiaffo un ottantaseienne che, stanco di camminare, aveva tentato di sedersi su una panchina di Corso Giulio Cesare. Non contento, lo ha successivamente spinto, facendolo cadere a terra. Immediatamente arrivati sul posto, i poliziotti della Squadra Volante hanno individuato l’autore del gesto, che si è però opposto alla propria identificazione, scagliandosi veementemente contro gli operatori. Riportata la situazione alla normalità, l’uomo è stato tratto in arresto per violenza privata e resistenza a pubblico ufficiale. L’anziano signore è stato riaccompagnato a casa dagli agenti, fortunatamente non ha avuto bisogno di ricorrere a cure mediche.
A Piossasco, nella notte, in un incidente stradale ha perso la vita un ragazzo di 27 anni di Torino, finito in un canale con la sua Ford Fiesta, mentre viaggiava verso Cumiana. La vettura ha improvvisamente invaso la corsia opposta e si è ribaltata precipitando nel canale a bordo strada. Sono intervenuti 118 e carabinieri ma purtroppo sono stati inutili i tentativi di rianimazione.
Gli appuntamenti musicali della settimana
Lunedì. Al Jazz Club si esibiscono i Speel of Ducks. Al Circolo della Musica di Rivoli suonano i Master Musicians of Jajouka.
Martedì. Al Blah Blah è di scena la cantautrice Rachael Yamagata. Al Jazz Club si esibisce Stefania Tasca. Al Teatro Colosseo la Pfm omaggia Fabrizio De Andrè.
Mercoledì. Al Blah Blah suona il quintetto A Giant Dog. Al Folk Club chiusura di stagione con il funambolico chitarrista Marc Ribot. All’OffTopic si esibisce Leandro. Al Jazz Club è di scena il chitarrista Dmitry Kupsstov con la cantante Polina Kasyanova.
Giovedì. Allo Spazio 211si esibiscono gli Zu. All’Hiroshima Mon Amour è di scena il cantante Giovanni Truppi. All’OffTopic suonano i La Quadrilla. All’Opificio Cucina e Bottega è di scena il trio Pant-Y-Wacco per “Novara Jazz”.
Venerdì. Al Blah Blah si esibisce il duo Skinny Milk. All’OffTopic è di scena La Yegros mentre al cinema Vekkio di Corneliano d’Alba, canta il vocalist giamaicano Jah Mason.
Sabato. All’Auditorium del Lingotto arriva Fiorella Mannoia. Al Concordia di Venaria suonano i Lou Dalfin assieme alla Paranza del Geco. Al Blah Blah si esibiscono gli X-Mary. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena il pianista iraniano Peyman Yazdanian. Alla Lavanderia a Vapore di Collegno si esibiscono i Funk Shui Project con Davide Shorty. All’Astoria è di scena Crln.
Domenica. Al Blah Blah suonano i britannici Anti-Pasti.
Pier Luigi Fuggetta
Screening gratuiti in tutta Italia per sensibilizzare i cittadini sulle patologie che colpiscono la mano e l’arto superiore
Torna la 7^ edizione della Giornata Nazionale per la Salute della Mano, un’iniziativa promossa dalla SICM – Società Italiana di Chirurgia della Mano, che si svolgerà sabato 11 maggio 2019 nelle principali città italiane. L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini sul corretto approccio diagnostico-terapeutico verso le principali patologie della mano e renderli consapevoli del ruolo degli specialisti in questo senso. Sabato 11 maggio dalle ore 8,30 alle ore 12, presso gli ambulatori di Ortopedia (piano terra atrio centrale – accesso A) dell’ospedale CTO della Città della Salute di Torino (via Zuretti 29), gli specialisti di chirurgia della mano saranno a disposizione dei cittadini per consulti gratuiti, durante i quali potranno visitare le mani, suggerire approfondimenti diagnostici o terapie fisiche e conservative o orientare verso trattamenti chirurgici. Il Centro ha in corso da tempo anche attività di prevenzione ad esempio attraverso informazione nelle scuole per evitare i traumi nei bambini nei quali le mani sono elemento di scoperta del mondo circostante e nei quali una lesione può comportare un’ invalidità che condizionerà tutta la loro vita. Una Giornata dedicata all’informazione ed alla prevenzione delle patologie della mano. Le patologie che interessano la mano assumono sempre più rilevanza nella nostra società ad alte richieste funzionali e richiedono molto spesso diagnosi e terapie da parte di medici specializzati in tale settore. Solo per la comprensione del problema basti pensare che i traumi della mano in ambito lavorativo sono la prima causa di assenza dal lavoro ed ogni anno in Europa si verifica un totale di 8,8 milioni di incidenti. In aumento purtroppo i traumi legati ad attività ricreazionali (es. giardinaggio o attività domestiche) che comportano a volte anche l’amputazione di segmenti che è possibile ricostruire solo in Centri ad alta specializzazione come il C.T.O. di Torino. Di altrettanta rilevanza sono le patologie non acute (artrosi, sindrome del tunnel carpale, etc.), che comportano difficoltà funzionali importanti nello svolgimento delle attività di tutti i giorni. E’ per tale motivo che la SICM (Società Italiana di Chirurgia della Mano) ha deciso di istituire annualmente una Giornata a livello nazionale di informazione del cittadino, mettendo a disposizione i migliori specialisti in chirurgia della mano dei Centri accreditati nei diversi ospedali italiani. Per informazioni rivolgersi all’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) dell’ospedale CTO dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 12,30 allo 011 6933522.