redazione il torinese

“Un missionario in canoa”

Si svolgerà a Torino, lunedì 8 maggio alle ore 18.00 la presentazione del libro “Un missionario in canoa” di Veronica Iannotti, edito da Real Press. L’evento si terrà presso la prestigiosa location del Circolo dei Lettori in Via Bogino  9  e vedrà una illustrazione da parte di Giampiero Leo, vice Presidente del comitato diritti umani della regione Piemonte, e portavoce del coordinamneto interconfessionale “Noi siamo con voi”, quindi persona particolarmente sensibile alle tematiche trattate.

Il libro, cui anche il TG3 Piemonte ha dedicato un servizio e che, nell’ottobre dello scorso anno, è stato donato a Papa Francesco; racconta la vera vita del missionario salesiano don Gervasio Fornara, già Parroco della Basilica del Sacro Cuore di Gesù a Casale Monferrato, il quale partito non ancora sacerdote per la Colombia, ha passato quarantun anni nelle foreste dell’America latina. Fra guerre civili, narcotrafficanti, rapimenti, calamità naturali ed epidemie, il coraggioso missionario è riuscito a fondare due Centri Missionari tutt’oggi esistenti, la prima emittente televisiva locale del Paese e diverse stazioni radiofoniche.

Alla presentazione, oltre all’autrice Iannotti e a Giampiero Leo, sarà presente anche don Gervasio, il quale è stato definito da Padre Vidal Niebles Ordóñez, capo dell’Ispettoria Salsiana di Medellin in Colombia, come uno dei più grandi missionari italiani mai stati in America Latina. Per info 320.9681186 oppure info@realpress.it

Sparatoria in corso Taranto, benzinaio ferito

Questa mattina un benzinaio è stato ferito alle gambe da due malviventi che lo hanno rapinato  prima di sparargli un colpo di pistola alle gambe. Il fatto è avvenuto  in corso Taranto. I  carabinieri sono sulle tracce dei rapinatori e la vittima, che non è in pericolo di vita, è ricoverata all’ospedale San Giovanni Bosco.

 

(foto PT – Il torinese)

Eco-ristoranti a Venaria

Ridurre la produzione di rifiuti e lo spreco di cibo: questi i due obiettivi che si prefigge la rete Ecoristoranti, esercizi ristorativi che hanno deciso di valorizzare la loro attività con un impegno concreto nei confronti dell’ambiente e una maggiore attenzione agli sprechi alimentari. Il network, che comprende circa 80 esercizi commerciali in tutta Italia, approderà anche nel Comune di Venaria Reale, grazie alla collaborazione di Cidiu Servizi.

 

Il network degli Ecoristoranti vede la luce nel 2012, in occasione della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti”, grazie ad un progetto proposto dalla Cooperativa ERICA, in collaborazione con il Covar 14, che ha coinvolto circa 35 esercizi del territorio a sud di Torino. Oggi il network comprende più di 80 ristoranti di oltre 20 comuni diversi ed è in continua espansione. Aderire alla rete Ecoristoranti è molto semplice: il gestore dei rifiuti di un territorio (ATO, Consorzio, Azienda, ecc.), o il Comune che vuole aderire, stipula un accordo volontario con i ristoratori, allo scopo di attivare pratiche di ristorazione sostenibile, in termini di prevenzione dei rifiuti e lotta allo spreco alimentare. Stipulando l’accordo i ristoratori si impegnano a promuovere l’asporto delle pietanze non consumate dal cliente, utilizzare tovaglioli in stoffa, servire l’acqua in brocca, prediligere i prodotti con meno imballaggi, differenziare i propri rifiuti ed effettuare il compostaggio. In cambio, il ristoratore gode del prestigio di far parte di una rete nazionale, testimoniata dalla vetrofania che riceverà all’adesione e che potrà essere esposta all’ingresso del suo locale, la presenza sui canali social (Facebook e Instagram) della rete, risparmi su forniture, tempo e spazio.

 

All’adesione i ristoratori ricevono un kit composto dalla vetrofania, l’attestato di adesione, un banner-espositore da collocare nei pressi della cassa e una Doggy Bag, un contenitore che può essere utilizzato per il trasporto di cibi non consumati, ma ancora edibili. Nei prossimi giorni personale incaricato da Cidiu Servizi farà visita agli esercizi commerciali in possesso di una cucina e che forniscono pasti caldi in ambito ristorativo (ad esempio ristoranti, trattorie, osterie, tavole calde, pizzerie e agriturismi) per presentare i dettagli dell’iniziativa e invitare l’esercizio commerciale ad aderire alla rete. «Sulla scia del grande impegno di questa Amministrazione in ambito ambientale, siamo lieti di aderire a questa iniziativa che coniuga innovazione e sostenibilità – spiega l’assessore all’Ambiente della Città di Venaria Reale, Marco Allasia -. Prendersi cura del proprio territorio significa anche valorizzare le attività presenti, sensibilizzandole sull’importanza di un lavoro svolto nel rispetto dell’ambiente. Occorre ridurre l’impatto ambientale dell’usa e getta, a partire dallo spreco di cibo e dalla riduzione dei rifiuti e gli Ecoristoranti lavorano proprio in questa direzione. Ci aspettiamo una grande risposta da parte dei ristoratori e siamo convinti che molte delle azioni previste dall’adesione alla rete sono già messe in atto nei ristoranti cittadini».

«L’adesione della Città di Venaria Reale rappresenta un ulteriore estensione della rete da parte di Cidiu Servizi, che crede in questo progetto ormai da anni-sottolinea Riccardo Civera, Amministratore Unico di Cidiu Servizi SpA-. Insieme alla Cooperativa Erica stiamo portando avanti dei progetti collaterali legati alla rete Ecoristoranti per analizzare e migliorare la gestione dei rifiuti in ambito ristorativo e di cui daremo conto nei prossimi mesi».

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Per ulteriori informazioni e per scoprire come aderire alla rete Ecoristoranti: www.ecoristoranti.it | www.cidiu.to.it oppure sulle pagine “Ecoristoranti”

su Facebook e Instagram.

Placido: “Con Articolo Uno i delusi dalla pseudo-sinistra renziana”

Gradevole cornice con il sole e via Garibaldi ai tavolini di un bar. Un po’ di fresco in questo strano aprile. Non è una intervista ma una amabile e cortese chiacchierata. 

 

Roberto Placido finisce e sornionamente dice: “caro Patrizio ne vedremo delle belle”. 

 

Dal canto mio gli chiedo  subito : Roberto ma non  sarà troppo tardi per la rottura che avete prodotto nel PD?

 

-Forse ma non è semplice rompere con ciò che hai contribuito a fondare. Come quando con la moglie non va più ma fai di tutto per metterci un pezza sopra. Ma la pazienza  e la sopportazione erano un vaso troppo colmo. Gli attuali dirigenti del PD hanno esagerato. E così nasce Articolo 1.

 

Roberto Placido è un politico di vecchio corso. 14 anni in consiglio regionale tra i primi eletti e nove anni di vicepresidente dell’Assemblea. Un anno sabbatico e poi il ritorno. Partito dalla gavetta.  Iscritto al Pci, via via fino nel diventare responsabile di zona di Borgo Vittoria, una delle Stalingrado della nostra città. Insomma, convintamente di sinistra.

 

Renzi ha spostato il PD troppo al centro?

 

– Fin troppo, facendolo scivolare fino a destra. Ma io non è con lui che ce l’ l ho. E’ un discorso politico. 

 

Chi contesti?

 

–  Sai di Petrolini contestato dal pubblico del loggione?

 

No. 

 

Ai pochi fischi rispondeva: non ce l’ ho con chi fischia.  Ma con chi gli sta vicino e apprezzandomi non li butta giù. 

 

Renzi è tenuto su per opportunismo di chi vuole solo salvarsi la cadrega?

-Proprio così. Non vedo in questo corso renziano altre politiche che non il carrierismo .

Indubbiamente c è stato un complessivo impoverimento della classe politica.

 

Ma non ti sembra che D’Alema sia datato?

 

– Articolo 1 non è datato! Forse come supponevi tu un po’ in ritardo. Su chi critica Massimo…stendiamo un velo pietoso. Ripeto: come ho contribuito a fondare il PD ora sono tra i fondatori del nuovo movimento. Non è  questione personale ma politica.  Anche se…come tutti sanno mi hanno fatto molto torti personali. 

 

Perché?

 

– Ho disturbato. Ero scomodo e non ero  né sono un signor sì. 

 

E Adesso? Qual è il potenziale elettorale?

 

– I delusi da questa pseudo sinistra. Sono tanti tra chi non vota o ha votato 5 stelle. 

 

Ma Renzi ha fatto cappotto.

 

– Una Vittoria di Pirro. Ma il tutto non mi riguarda io sono di un altro raggruppamento politico.

Questo vorrei dire alle compagne e compagni che non sono più iscritti al PD: pensiamo a ciò che noi vogliamo fare. Tutto dipenderà dai risultati che otterremo. 

 

Insomma Roberto Placido non molla. Appunto, ne vedremo delle belle. 

Patrizio Tosetto

Lo chef, il corsaro e l’oca di Savigliano – 3^ parte

COSA BOLLE IN PENTOLA Le precedenti puntate sono state pubblicate su Il Torinese in data lunedì 17 aprile la prima parte e in data 24 aprile la seconda.

 

Edoardo Bresciano è il Corsaro, ovviamente è un Corsaro del Gusto, come ama presentarsi, che alla Cascina Peschiera di Savigliano, conduce l’azienda agricola e alleva le sue oche in piena libertà. “Un contadino cattivo, incazzato e stanco!” così dichiara nel suo blog, dove parla della sua esperienza e delle sue scelte. “Il mio lavoro è Cascina Peschiera, l’azienda agricola in provincia di Cuneo proprietà della mia famiglia dal 1863. Sono un contadino del terzo millennio e credo fermamente nella azienda agricola vecchio stampo e multifunzione.

Ho conosciuto e praticato l’allevamento e le coltivazioni intensive per 20 anni, poi è arrivato il tempo della consapevolezza e ho voluto seguire la via del cuore, bandire dalla mia vita l’agroindustria e tutti i culi pallidi delle cosiddette filiere agroalimentari”. Un contadino volutamente provocatorio, ma concreto, tentato dall’agricoltura biodinamica anche se ne contesta alcune impostazioni, però il biologico sì, segue molte pratiche dell’agricoltura biologica, anche se non è certificato. Le oche sono allevate libere al pascolo, il “foie gras” no per carità, visto che la legislazione francese lo definisce come “fegato di anatra o di oca fatta ingrassare tramite alimentazione forzata detta gavage” e gli animali ingozzati vivono in anguste gabbiette, patendo ogni ora della loro breve vita e ingurgitando forzatamente abbondanti pastoni indigesti. Condivido il punto di vista di Edoardo, considerato che gli allevamenti zootecnici intensivi destinati alla produzione di carne sono sempre più legati alla filiera industriale, che obbliga a spingere sempre di più sulla produttività per stare nei costi, con prezzi di acquisto delle materie prime e dei mezzi tecnici in crescita e quelli di vendita in costante contrazione. Per questo si applicano i contratti di soccida, con l’allevatore che diventa sostanzialmente un dipendente dell’industria che fornisce gli animali da ingrassare, i mezzi tecnici e i mangimi e poi ritira il prodotto finito, pronto per il macello, decidendo anche il prezzo di cessione, che deve sempre essere basso, per rispettare i canoni dettati dal mercato. Il prezzo basso è la regola da rispettare, il sottocosto è la nuova pretesa della GDO e allora si alimenta un sistema che distrugge la nostra zootecnia e porta a delocalizzare anche la produzione agricola pur di soddisfare le nuove pretese, con tutto ciò che ne consegue in termini di sicurezza alimentare, qualità delle produzioni, economia locale distrutta e annullamento di posti di lavoro. Insomma, un sistema che non sta più in piedi, problematico da molti punti di vista, che è urgente cambiare nell’interesse di tutti, soprattutto di quello degli allevatori e dei consumatori, senza dimenticarci degli animali. Per questo il “Corsaro” Edoardo ha scelto di coltivare lui i cereali necessari per integrare l’alimentazione degli animali, che vivono liberi per 365 giorni l’anno, scorrazzando sulla neve o in mezzo ai fiori, nutrendosi perlopiù di quello che la natura offre.

“Io, invece, voglio coltivare il mio mais e il mio grano per i mangimi che voglio miscelare in azienda, voglio decidere io come allevare e a che prezzo vendere il mio prodotto” mi dice Edoardo.

Ma Edoardo non si è solo preoccupato di governare la fase della produzione e dell’allevamento perché, partendo da Cascina Peschiera, ha dato vita a una filiera che, grazie alla collaborazione di alcuni piccoli laboratori artigianali, si occupa anche della trasformazione e, quindi, della commercializzazione dei prodotti. Edoardo racconta che, nella pianura intorno a Savigliano, le oche sono sempre state allevate in libertà nelle aie di ogni cascina, assieme ad altri animali da cortile, costituendo una preziosa risorsa per gli agricoltori, sia come integrazione alimentare, sia per la possibilità di vendere le eccedenze nei mercati settimanali. Secondo la testimonianza di alcuni anziani del territorio, le carni di oca venivano anche trasformate per la conservazione, arrivando a produrre in inverno un salame con carne di oca, considerando che “quella dei maiali dovevamo darla al padrone”. A Cascina Peschiera è nato nel 2008 l’ambizioso progetto di recupero della razza di oche allevata un tempo nelle campagne saviglianesi: un’oca di grossa taglia, pezzata e grande pascolatrice, di cui rimangono solo poche tracce, soprattutto fotografiche, che documentano le caratteristiche dell’animale. Il lavoro sarà ancora lungo, ma si sta continuando nella selezione dei soggetti capaci di trasmettere i caratteri fenotipici corrispondenti a quelli compatibili con l’oca di Savigliano. Già oggi Edoardo alleva oche che nascono e crescono nel territorio e che vengono proposte esclusivamente in locali che hanno aderito e sostengono il progetto. Marco Roberto, chef del Ristorante Casa Pellico di Saluzzo, che dista solo pochi km da Cascina Peschiera, sostiene convintamente l’iniziativa di Edoardo e nel suo locale propone piatti che utilizzano la carne delle oche di Savigliano e ci ha fornito la ricetta di un piatto che ho avuto l’occasione di apprezzare e che vi propongo di seguito.

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Agnolotti con ripieno di anatra, spinaci e borragine, saltati nel burro presalé con profumo di timo serviti su crema di broccoli.

Dosi per 4 persone

Ingredienti

Per la sfoglia:

150 gr di farina

6 rossi di uovo

Per il ripieno

100 gr di un battuto ottenuto con sedano carote e scalogno

300 gr di petto d’anatra

50 gr di spinaci

50 gr di borragine

vino rosso

brodo

1 uovo

parmigiano reggiano

Olio evo

sale

Per il condimento:

diverse possono essere le soluzioni, ma questa che vi riporto è di sicuro effetto

Burro presalé

Timo

Broccoli

 

Procedimento:

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Preparazione della sfoglia

Preparare una fontana con la farina e mettere al centro i rossi d’uovo, impastare a lungo fino a ottenere una pasta di un bel giallo naturale, di buona elasticità e morbidezza. Dopo aver impastato a lungo, si può metterlo sotto vuoto per lasciarlo riposare adeguatamente qualche ora.

 

Preparazione del ripieno

preparare un trito con carota, sedano e scalogno e far soffriggere con qualche cucchiaio di olio evo. Tagliare a grossi pezzi il petto d’anatra e aggiungerlo al soffritto. Far scottare e insaporire, rigirandolo su entrambi i lati e salare. A questo punto bagnare con il vino rosso e continuare la cottura. Aggiungere le foglie di borraggine e gli spinaci. Proseguire nella cottura, facendo stufare per circa 45’ (eventualmente 60’), per ottenere una carne molto morbida. Qualora il preparato tenda a asciugare, potete bagnare con del brodo. Giunti al termine della cottura, tritare la carne con le verdure, aggiungere un uovo e parmigiano reggiano grattugiato, amalgamare fino a ottenere un impasto adatto per farcire i ravioli. Inserire l’impasto nella sacca a poche per poterlo distribuire sulla pasta all’uovo e confezionare gli agnolotti.

 

Preparazione degli agnolotti

Stendere la sfoglia in strisce di spessore molto sottile e procedere a disporre su di queste il ripieno con la sacca a poche, distanziando adeguatamente per poter formare gli agnolotti, che otterremo rivoltando un lembo della pasta fino a ricoprire bene il ripieno. Sigillare bene con le dita la sfoglia e, quindi, con la rotella tagliapasta sagomare gli agnolotti. E così fino al termine degli ingredienti.

 

Preparazione del condimento e del piatto

Dopo aver fatto cuocere i broccoli in acqua, li ridurremo in crema, utilizzando eventualmente un po’ della loro acqua di cottura. Facciamo sciogliere in una padella il burro presalé, aggiungiamo foglioline di timo fresco e lasciamo insaporire per qualche minuto.Andiamo a cuocere gli agnolotti gettandoli in acqua bollente salata. Mentre cuociono, aggiungiamo un mestolino dell’acqua di cottura nella padella, scoliamo gli agnolotti e poniamoli nella padella con il condimento. Facciamoli saltare per qualche istante con il burro e il timo, mentre nappiamo il piatto di portata con la crema di broccoli tenuta in caldo, Con l’aiuto di un cucchiaio depositiamo gli agnolotti sul piatto di portata e

Buon appetito!

 

Ignazio Garau

Presidente Italiabio

ciao@italiabio.net

 

 

“Il cacciatore di Fulmini” a teatro

Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, è stato anche tra i più eclettici inventori: dal parafulmine alle pinne, dall’armonica a bicchieri al contachilometri, dagli occhiali bifocali al caminetto.

Martedì 9 maggio al Bioindustry Park “Silvano Fumero” di Colleretto Giacosa, ore 21, gli verrà dedicato il terzo e ultimo appuntamento della rassegna K.I.T.E. by NIGHT, con ingresso libero e gratuito: “I protagonisti della scienza”, inserito per l’occasione nel più ampio programma delle Settimane della Scienza 2017. Lo spettacolo teatrale “Il cacciatore di Fulmini. Storia di un genio poliedrico”, scritto e diretto da Alice Fumero, direttore artistico dell’Associazione K.I.T.E., porterà in scena, con Giulia Brenna e Omar Ramero, un affresco a tutto tondo di Franklin.

Raffigurato sulle banconote americane da 100 dollari, oggi quello di Benjamin Franklin è un volto riconosciuto da tutti, ma pochi sanno quanto straordinaria sia stata la sua vita e la produzione scientifica e letteraria.

Oltre al celebre esperimento del 1752, quando facendo volare un aquilone di seta a considerevole altezza riuscì ad attirare le saette, dimostrando la natura elettrica dei fulmini, Franklin ha dato vita a numerose invenzioni (quasi al limite del pazzesco) che hanno cambiato il mondo.

Massimo Iaretti

Ambiente, “Se mi lasci non vale”

Il concorso “Se mi lasci non vale”, promosso da Cidiu Servizi per sensibilizzare i ragazzi sul problema del littering, è giunto alla fase del voto degli elaborati. Fino al 21 maggio è infatti possibile entrare nella sezione “Guarda e vota” della piattaforma www.semilascinonvale.net per dare le proprie preferenze ai lavori realizzati dai ragazzi delle classi quinte della scuola primaria e a quelli delle classi della scuola secondaria di primo grado che hanno partecipato all’iniziativa. È possibile dare il voto a più elaborati, ma si può esprimere la propria preferenza una volta sola per ognuno. I lavori da votare sono 27; si tratta di disegni, foto, video e fumetti realizzati da classi delle scuole primarie Alessandro Manzoni di Pianezza, Maria Ausiliatrice di Giaveno, Luisa de Marillac di Grugliasco, P. Gobetti di Rivoli e delle scuole secondarie di primo grado Rita Levi-Montalcini di Rosta, A. Tallone di Alpignano, Don Milani di Druento, Jacquerio di Buttigliera Alta. La classifica dei vincitori verrà pubblicata sulla piattaforma www.semilascinonvale.net a partire dal 23 maggio 2017. La premiazione si terrà nella prima settimana di giugno, nell’ambito della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Massimo Iaretti

 

Al via il Palio dei quartieri

Una kermesse calcistica legata al territorio di Torino e provincia che quest’anno conta la partecipazione di 50 società per 92 squadre in campo. È stata presentata nella sala Viglione di Palazzo Lascaris la settima edizione del Palio dei quartieri, evento patrocinato anche dal Consiglio regionale, che avrà la sua serata inaugurale il 26 maggio allo stadio “Primo Nebiolo” di Torino, dove si disputerà il quadrangolare Trofeo “Dino Raviola”.

“Oggi lo sport deve diventare sempre più una forma di educazione e di cultura e uno strumento per fare prevenzione a tutela della salute, ma anche per promuovere lo sviluppo del territorio e per favorire l’inclusione sociale”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale e presidente degli Stati generali dello Sport e del Benessere. “Per essere raggiunto questo obiettivo richiede la condivisione da parte di tutti i cittadini e le cittadine e ritengo quindi che manifestazioni come il Palio dei quartieri siano una risorsa preziosa perché coinvolgono centinaia di persone in un percorso di sensibilizzazione, a partire dai genitori e dalle famiglie dei giovani sportivi”.

Il presidente del Palio dei quartieri, Lucio Stella, ha poi illustrato le novità dell’evento che conterà la partecipazione, oltre alla categoria regina degli Esordienti 2004 a 11 giocatori, quella degli Esordienti 2005 a 9 e i Pulcini 2006 e 2007 che giocheranno a 7. Per la prima volta si conterà la presenza del calcio femminile con due quadrangolari rivolti alle categorie Primavera e Giovanissime. Il palio si concluderà domenica 11 giugno e il 17 e 18 giugno la squadra vincitrice fra gli Esordienti 2004 disputerà il Palio Cup, misurandosi con le realtà professionistiche del Piemonte come Torino, Pro Vercelli, Alessandria, insieme a sodalizi blasonati quali Cuneo, Casale e a due rappresentative del Palio, quella provinciale e quella torinese. Infine, il 19 giugno, al Circolo dei lettori si terrà il primo Gran Galà del Palio, con l’attribuzione di alcuni premi e riconoscimenti a coloro che hanno sostenuto la manifestazione fin dalla prima edizione fra cui partner tecnici e commerciali.

All’incontro sono intervenuti anche il presidente del Coni Piemonte Gianfranco Porqueddu, gli assessori allo Sport di Regione Piemonte e Città di Torino e il presidente del Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta della Lega nazionale dilettanti, Christian Mossino.

 

Boschi incontra la donna che denunciò ex marito stalker

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi lo aveva annunciato e oggi è stata di parola:  “Ho incontrato Elena Farina nel suo bar di Torino: è una donna ferita e preoccupata. Ma anche estremamente forte e coraggiosa”. Così, su Facebook, Boschi che oggi pomeriggio  ha fatto visita alla donna che nei giorni scorsi aveva denunciato l’ex marito chiedendo ai giudici di tenerlo in carcere. “Non possiamo permettere che le minacce di morte da parte del suo ex marito rendano l’esistenza sua e quella dei suoi figli un carcere. In carcere deve starci chi violenta, uccide, minaccia ” aggiunge la Boschi. L’ex compagno Luigi Garofalo nega però  le minacce e le aggressioni e attualmente  è detenuto alle Vallette dove nei giorni scorsi ha tentato il suicidio..

En Marche Turin in piazza per le Presidenziali

Domani sera, domenica 7 maggio, in occasione del secondo turno delle elezioni presidenziali francesi – che vedono al ballottaggio il candidato europeista e liberale di En Marche! Emmanuel Macron, e la candidata nazionalista e populista del Front National Marine Le Pen -, indipendentemente dai risulati dello scrutinio, con En Marche Turin (il primo Comitato En Marche ! nato in Italia) e gli amici federalisti europei organizziamo un Rassemblement pour une Europe En Marche!, a partire dalle 21.30, in piazza Castello a Torino.