redazione il torinese

ANCHE IN PIEMONTE PRESENTE IL MOVIMENTO ANIMALISTA

RESPONSABILE REGIONALE LORENZO BELLINO, AL SUO FIANCO LA RETE DEI REFERENTI PROVINCIALI

Strenua difesa dell’ambiente, degli animali e dei loro diritti. Lotta ai maltrattamenti, all’abbandono, agli zoo, ai circhi e alla sperimentazione animale, approvazione di leggi più severe per tutelare gli animali e consentire loro l’accesso a tutti i luoghi pubblici e la massima mobilità su tutto il territorio nazionale. Sono questi alcuni dei punti cardine nel programma del Movimento Animalista che è presente anche in Piemonte con un responsabile regionale l’avvocato Lorenzo Bellino e una rete di delegati locali.

Si tratta di persone qualificate e che vantano già anni di impegno in prima linea a difesa di tutti gli esseri viventi .Insieme con la presidente nazionale Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, e del direttivo nazionale, sarà cura del coordinamento del Piemonte interloquire con le autorità locali per migliorare la legislazione a tutela dei nostri amici a quattrozampe, garantire loro il diritto alla vita e all’integrità fisica, combattere l’odioso fenomeno della caccia, chiedere maggiori diritti per gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, e aiutare le persone in difficoltà economica a provvedere alle quotidiane esigenze dei loro amici animali.

“L’idea di fondare il Movimento animalista – spiega l’on. Brambilla – viene dal basso, nasce dalla presa d’atto della generale insensibilità per la tutela dei diritti degli animali da parte di chi, a tutti i livelli, ci governa. Assistiamo ad un paradosso: mentre la società civile è sempre più attenta ai temi animalisti, politici e amministratori quando va bene li ignorano e quando va male prendono la direzione contraria, in ossequio a lobby controinteressate che si presumono portatrici di voti. Ebbene, noi siamo qui per dare al nostro impegno, finora di natura sociale, un chiaro sbocco politico”. Politico non vuol dire partitico. “Il Movimento – specifica l’on. Brambilla – non è legato ad alcun partito ed è assolutamente indipendente, presenterà il proprio simbolo, sosterrà i propri candidati, con l’obiettivo di portare “gente nostra” nelle istituzioni e quindi cambiare realmente le cose”. Il Movimento Animalista è stato presentato nei giorni scorsi a Milano con un’Assemblea Costituente, alla quale ha partecipato anche il presidente Silvio Berlusconi che, a titolo personale, è tra i fondatori del nuovo partito.

“In particolare la nostra prima azione sarà la battaglia contro la riapertura dello zoo a Torino. Il prossimo 27 maggio saremo presenti al corteo di protesta organizzato nel capoluogo piemontese. – spiega Lorenzo Bellino – Al suo fianco la vice responsabile Paola Scarsi, attivista e membro del consiglio direttivo della Lega nazionale per la Difesa del cane, sezione di Torino. Avremo inoltre, come nelle altre regioni, una capillare organizzazione territoriale. Ad Asti Marina Mazzari, rappresentante della Leal e guardia zoofila per quasi venti anni. Sempre ad Asti il vice Roberto Brognano, presidente di International animal protection league Italia. A Cuneo Simona Borgogno, imprenditrice e animalista, nella veste di vice responsabile. A Novara Marco Negrini, consigliere nazionale di Enpa. A Torino Cinzia Alice, membro del consiglio direttivo Enpa di Torino e futura guardia zoofila. Sempre a Torino come vice Loredana Geremia, presidente e fondatrice associazione Animalissimi onlus di Torino.

Come diceva il Mahatma Gandhi “la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. Oggi ci siamo anche noi, dalla parte dei più deboli, per un’Italia migliore”

Nella fotografia, da sinistra a destra:

Roberto Brognano

Lorenzo Bellino

Onorevole Michela Vittoria Brambilla

Gianmarco Prampolini

Cinzia Alice

Un Classico Or-TO

In attesa della sesta edizione della Festa della Musica, Note di giugno animerà le vie di Torino di un sapore classico. E a proposito di sapori, nel ricco programma di eventi sono previsti anche due appuntamenti nell’Or-TO urbano di Nizza Millefonti, nel piazzale di fronte a Eataly Lingotto, che farà da palcoscenico ai promettenti talenti del Conservatorio statale di Musica Giuseppe Verdi.Sabato 3 giugno alle ore 18 un Quartetto d’archi porterà la musica da camera tra le aiuole profumate, mentre domenica 4, alla stessa ora, sarà la volta di un altro giovane Quartetto d’archi e del Quintetto di fiati Cit Brass Quintet.

I due concerti rappresentano un’occasione unica per far incontrare la musica classica e i cittadini in uno spazio unico nel suo genere e in un’atmosfera bucolica grazie all’Or-TO urbano di Nizza Millefonti, inaugurato lo scorso aprile e co-gestito dalle associazioni di quartiere per sperimentare la bellezza della filiera di produzione orticola in città, dalla terra fino al piatto.

 

Protagonisti saranno gli studenti dei corsi superiori della classe di quartetto di Claudia Ravetto e di Musica d’insieme per fiati di Francesca Odling del Conservatorio Giuseppe Verdi.

Il Quartetto d’archi che si esibirà sabato è composto da Yulia Verbitskaya e Rossella Tucci ai violini, Ruggero Mastrolorenzi alla viola e Sara Maraston al violoncello. Eseguiranno brani di Mendelssohn e una scelta di pezzi brevi più leggeri.

Domenica sarà invece il turno del Cit Brass Quintet: Mattia Gallo e Niccolò Ricciardo alle trombe, Gionata Chiaberto al corno, Alessandro Lione al trombone e Edoardo Oddovero al bassotuba. Il quintetto proporrà musiche di Haendel, Mozart, Morricone e altri. Sulle note di Mozart si esibirà anche il Quartetto d’archi costituito da Marco Cara e Irene Alfarone ai violini, Giacomo Indemini alla viola e Giulia Ghirardello al violoncello, che proporranno anche due trascrizioni dai Police create da un allievo di Composizione del Conservatorio.

 

Tutti i concerti in programma sono ad ingresso gratuito.

 

La cartella stampa completa è disponibile su Google Drive all’indirizzo: https://goo.gl/XcwjHw

 

Note di giugno è l’evento che anticipa la Festa della Musica e che vede coinvolte la Direzione Cultura, la Fondazione per la Cultura Torino e gli enti di Sistema Musica.

(foto: il Torinese)

Interplay Torino, arriva Prometeo: il Dono

Il fortunato spettacolo dedicato al mito di Prometeo ospite del prestigioso Festival Internazionale di Danza Contemporanea

 (foto: Luca Del Pia)

Prometeo: il Dono è il secondo episodio di un articolato progetto della Compagnia Simona Bertozzi | Nexus dedicato al mito di Prometeo: cinque diversi quadri coreografici, prodotti tra il 2015 e il 2016, per giungere a un’opera conclusiva debuttata con successo nel novembre scorso presso la Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia.

 

Prometeo: il Dono, dopo una lunga tournée che ha toccato prestigiosi Festival e rassegne in tutta Italia, sarà ospite martedì 30 maggio alle ore 21 del Festival Interplay presso la Lavanderia a Vapore di Collegno (Torino).

 

«In questo secondo quadro coreografico del progetto Prometeo la riflessione sulla natura del dono si attualizza nella capacità di addentrarsi in una traiettoria d’indagine, di esercitare un linguaggio che, nella sostanza del gesto e del movimento, possa farsi luogo della visione e delle mutevoli corrispondenze fra le immagini. È una pratica vertiginosa quella che accomuna le presenze in scena. Ci si appassiona al dettaglio per precipitare in un continuo decentramento delle posture, per impossibilità ad arrestarsi» suggerisce la coreografa e danzatrice «Laddove la pratica e l’ostinazione fan sì che il movimento appaia levigato e riconoscibile, è il compenetrarsi tra la sua grammatica e la mobilità degli immaginari in gioco a lasciare aperto il flusso delle impressioni e delle possibili trasfigurazioni. Quelle occasioni di fragilità che annebbiano lo sforzo e permettono di ri-negoziare la propria modalità di entrare nel gesto e di agire nell’incontro con l’altro».

 

Lo spettacolo, ideato come di consueto insieme a Marcello Briguglio, vede in scena la stessa Simona Bertozzi insieme a Stefania Tansini e Aristide Rontini.

 

Le musiche originali sono di Francesco Giomi, il progetto luci di Antonio Rinaldi.

 

Nella serata del Festival Internazionale di Danza Contemporanea Interplay alla Lavanderia a Vapore, Prometeo: il Dono sarà preceduto da Ode to the attempt del coreografo e danzatore belga Jan Martens.

 

La Lavanderia a Vapore si trova in Corso Pastrengo 51 a Collegno (Torino).

 

Info sul Festival: http://www.mosaicodanza.it/interplay17.htm.

A GIUGNO GLI ALPINI SI PREPARANO A PARTIRE PER NUOVE DESTINAZIONI ALL’ESTERO

Afghanistan, Iraq e Libia sono le tre nuove destinazioni degli alpini della Brigata Taurinense, che da giugno verranno impegnati per sei mesi in diverse operazioni all’estero, nell’ambito degli accordi internazionali ai quali l’Italia ha aderito

Venerdì mattina, di fronte ad autorità civili, militari e religiose, nella caserma Monte Grappa di Torino, sede del Comando della Brigata, si è svolta la cerimonia di saluto degli alpini che partiranno in missione nei prossimi giorni. Alla cerimonia hanno presenziato il Comandante delle Truppe alpine, Generale di Corpo d’Armata Federico Bonato, il sindaco di Torino e quello di Cuneo e di Pinerolo, oltre alle più alte cariche civili, religiose e militari della Regione Piemonte che hanno voluto testimoniare, così, agli uomini e alle donne della Taurinense e al loro Comandante, Generale di Brigata Massimo Biagini, il forte legame tra i cittadini e l’Esercito. Presente anche una delegazione di Infermiere Volontarie dell’Ispettorato provinciale di Torino della Croce Rossa, che da sempre sono pronte a partecipare alle missioni a fianco degli alpini della Brigata, come forza ausiliarie dell’esercito in ambito socio-sanitario.

 

Il Generale Bonato ha salutato gli alpini in partenza ed ha ricordato l’impegno internazionale della Brigata a cui si affianca, ormai da anni, quello costante sul territorio nazionale. Gli Alpini della Taurinense, infatti, sono occupati quotidianamente in azioni di supporto alle popolazioni terremotate dell’Italia centrale ed in quelle a sostegno delle forze dell’ordine in numerose città italiane nell’ambito dell’operazione Strade sicure.

Il Generale Biagini, Comandante della Brigata Taurinense ha richiamato l’alto livello di specializzazione degli alpini e come “la professionalità dei suoi alpini unita ad un addestramento scrupoloso permetteranno di affrontare con determinazione ed entusiasmo le responsabilità che la attendono aiutata da quei valori di umanità e solidarietà che appartengono al soldato italiano”, mentre il Generale Bonato ha esortato i comandanti dei tre reggimenti in partenza di avere “cura dei vostri uomini e tutti insieme fate il vostro lavoro con onore e professionalità perché questo è quello che paga”.

 

Per la Brigata Taurinense si tratta di un nuovo capitolo in un libro fatto di innumerevoli e gloriose missioni all’estero. Questa volta la “nostra” Brigata assumerà il comando del “Train Advise Command” (TAAC-WEST) nella regione ovest dell’Afghanistan nell’ambito della missione a guida NATO “Resolute Support” (RS), incentrata sull’addestramento, consulenza e assistenza in favore delle Forze Armate e delle istituzioni afghane, La Taurinense si schiererà con un contingente costituito da unità tratte dal 2° Reggimento Alpini di Cuneo, dal 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano e dal Reggimento Logistico Taurinense di Rivoli, integrato da altre unità specialistiche dell’Esercito.

Il 3° Reggimento Alpini di Pinerolo assumerà la guida della “Task Force Praesidium” a protezione della diga di Mosul in Iraq e del personale impegnato nelle operazioni di manutenzione dell’infrastruttura. La diga, di rilievo strategico per l’Iraq, è vitale per l’approvvigionamento idrico di centinaia di migliaia di persone che abitano nelle regioni circostanti e per lo sviluppo e l’economia di tutta l’area.

Il 9° Reggimento Alpini de L’Aquila assumerà, invece, la guida della Task Force impegnata nella missione “Ippocrate” a Misurata, operazione italiana che vede schierato in Libia un ospedale da campo, necessario a fornire assistenza sanitaria nell’ambito della collaborazione e del supporto umanitario fornito dalle Autorità italiane al popolo libico.

Manuela Savini

Foto: Esercito italiano- Brigata Taurinese

No a fascismo e xenofobia. E il terrorismo islamista?

di Pier Franco Quaglieni

Ieri   27 Maggio, è stata lanciata dall’Anpi nazionale in tutta Italia la 
Giornata antifascista . Nel torinese si sono attivate le sezioni di Chivasso, 
Grugliasco, Villastellone . A Torino non sembrano esserci stati eventi di  rilievo. Non ci sono dubbi che l’antifascismo sia una scelta da condividere sempre ,  perché il valore della libertà va sempre difeso, anche se i nemici della libertà  non sono stati solo i fascisti ed oggi i neofascisti, comunque camuffati. Ma  invocare provvedimenti giudiziari contro chi vuole ricordare nei cimiteri i  propri morti durante la guerra civile, non è accettabile, come non è accettabile  voler impedire di ricordare i morti comunque caduti .

La democrazia conquistata nel 1945 deve consentire il libero dibattito delle  idee ,anche di quelle che ci ripugnano. La tolleranza per le idee diverse e non  per quelle opposte ,non è vera tolleranza. Anzi, la tolleranza deve tradursi  nel rispetto per le idee di tutti. Credo che il generale Perotti o il capitano 
Balbis o il col. Montezemolo o il maggiore Mauri o il giovane Curreno ammazzato  dai tedeschi a 15 anni, o Valdo Fusi o Silvio Geuna o Emanuele Artom  non avrebbero gradito l’iniziativa politica dell’ Anpi  che , imbaldanzita dall’esito referendario, a cui hanno contribuito anche  Berlusconi e Salvini, vuole recuperare la vecchia ,tramontata egemonia sulla  Resistenza. A noi il dovere di ricordare che la Resistenza fu un fatto plurale, come dimostra l’esistenza della FIVL , la federazione fondata dal gen. Cadorna, da Mattei, da Mauri e da Taviani nel 1948 per affermare la presenza di una  resistenza non comunista. Spiace dover ricordare queste cose all’Anpi che sta  prendendo una piega che la ricaccia indietro di decenni. Nella solita sparata sull’accoglienza dei migranti e sulla xenofobia, non una parola viene dedicata al terrorismo islamista, il vero neonazismo del XXI secolo  che minaccia il mondo. Non c’è sta stupirsi che solo una piccola parte di cittadini abbia seguito l’Anpi su questa strada. In molte realtà la giornata antifascista è stata un  flop. Lascino a D’Alema e Bersani ,adesso che hanno  un  loro partito , di fare  la parte politica che ad essi spetta. Lascino alla Cgil di svolgere il ruolo di  sindacato in un’era in cui i sindacati andrebbero totalmente ripensati. Forse non si sono accorti che va totalmente ripensato nel nuovo secolo, il ruolo tra potere e cittadini.  La globalizzazione, Internet hanno cambiato il mondo. La strage dell’11 
settembre e le stragi successive in Europa ci impongono comportamenti coerenti con il fatto che siamo nuovamente in guerra. Una guerra dichiarata dagli estremisti islamici per distruggere l’Occidente . E noi facciamo la giornata contro la xenofobia e il razzismo ? E magari con un pizzico di antisemitismo antiisraeliano che, in queste occasioni, non guasta mai ?  

È nato l’Istituto del Vermouth di Torino

A conclusione di un lungo iter che ha portato alla definizione legale della denominazione “Vermouth di Torino” attraverso il decreto attuativo, ora inviato a Bruxelles dal Ministero dell’Agricoltura, le aziende che ne hanno condiviso il percorso hanno fondato l’Istituto del Vermouth di Torino.

 

L’organismo è stato costituito venerdì 7 aprile 2017 a Torino, davanti al notaio Paolo Bonomo, dalle aziende e dai marchi che rappresentano la stragrande maggioranza della produzione di questa denominazione: Berto, Bordiga, Del Professore, Carlo Alberto, Carpano,  Chazalettes, Cinzano, Giulio Cocchi, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Mulassano, Sperone, Torino Distillati, Tosti.

A questi primi soci fondatori, con caratteristiche diverse di storia e dimensione aziendale, potranno unirsi altri che vogliano condividerne gli obiettivi e le attività di promozione. I fondatori hanno voluto nominare Piero Miravalle, memoria storica del Vermouth, Pierstefano Berta, studioso, e Fulvio Piccinino, barman ed esperto, soci onorari  dell’Istituto per riconoscere il fattivo contributo dato dalle loro esperienze e professionalità in questo campo. L’Istituto del Vermouth di Torino ha sede nel capoluogo piemontese, la struttura operativa e i programmi di attività sono in corso di perfezionamento dovendo operare in diversi mercati e con molti obiettivi da raggiungere. L’Istituto è un’associazione che ha lo scopo valorizzare, promuovere ed elevare la qualità del Vermouth di Torino, la diffusione sui mercati attraverso il lavoro sinergico di tutti i produttori. Fondamentale sarà la collaborazione con Associazioni di categoria, l’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, gli enti che sin dall’inizio hanno fortemente sostenuto, con i produttori, questa nuova vita del Vermouth in Piemonte. Il clima positivo e di collaborazione che si è creato durante il lungo iter sui diversi tavoli di lavoro fa ben sperare nella crescita di una denominazione che rappresenta un bene collettivo della Regione Piemonte e dell’Italia. La visibilità su tutti i mercati internazionali avrà certamente riflessi positivi anche sul mondo agricolo da cui provengono i principali ingredienti del vermouth: vino, zucchero, estratti di erbe e spezie.

 

È sempre l’ora del Vermouth di Torino.

 

Istituto del Vermouth di Torino

Via Fanti, 17

10100 Torino

press@vermouthditorino.org

 

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La storia:

Il Vermouth di Torino è conosciuto nel mondo per la tradizione e la storicità della produzione. La sua fama è indissolubilmente legata al Piemonte ed a Torino, dove nel secolo XVIII, si sviluppò una vera e propria aristocrazia di vermuttieri grazie ai quali, in misura e modi diversi, la diffusione del Vermouth di Torino divenne internazionale, raggiungendo in tutta Europa una grande risonanza.

Nel corso degli anni si è assistito all’evoluzione delle tecniche di lavorazione: le nuove hanno affiancato via via le più antiche e la loro coesistenza continua ancora oggi a preservare e a valorizzare la tradizionale produzione di questo prodotto.

 

L’iter amministrativo:

Il Vermouth (o Vermut) di Torino è inserito tra le denominazioni geografiche comunitarie sin dal 1991, senza che ne siano state indicate le caratteristiche o i processi produttivi per distinguerlo dalla più ampia categoria Vermouth a cui appartiene.

Da oltre 20 anni ed in numerose occasioni, i produttori di Vermouth, consapevoli della necessità di una regolamentazione, si sono incontrati per definire un disciplinare di produzione in grado di elevare maggiormente questo grande aperitivo della tradizione piemontese.

Siamo giunti finalmente al traguardo con il decreto 1826 del 22 marzo 2017 con cui il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha accolto la richiesta di protezione presentata nei mesi scorsi dalla Regione Piemonte ed ha riconosciuto l’indicazione geografica Vermouth di Torino / Vermut di Torino. “Il Vermouth di Torino – si legge nel decreto – è il vino aromatizzato ottenuto in Piemonte a partire da uno o più prodotti vitivinicoli italiani, aggiunto di alcol, aromatizzato prioritariamente da Artemisia unitamente ad altre erbe, spezie”.

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La zona di produzione:

Comprende l’intero territorio del Piemonte.

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Le caratteristiche sensoriali:

Il Vermouth di Torino deve avere colore da bianco a giallo paglierino fino a giallo ambrato e rosso: le singole caratteristiche sono legate agli apporti cromatici determinati dai vini, dalle sostanze aromatizzanti e dall’eventuale impiego di caramello. Odore intenso e complesso, aromatico, balsamico, armonico talvolta floreale o speziato. Sapore morbido, equilibrato tra le componenti amare – indotta dalla caratteristica aromatica dell’Artemisia – e dolci che variano a seconda delle diverse tipologie zuccherine. Titolo alcolometrico tra 16% vol e 22% vol.

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I principi aromatici:

Possono essere estratti mediante le tecnologie disponibili utilizzando come supporto vino, alcol, acqua, soluzioni idroalcoliche. Tra le materie prime principali del Vermouth di Torino ritroviamo le piante del genere ARTEMISIA, essendo obbligatoria la presenza delle specie absinthium e/o pontica coltivate o raccolte in Piemonte. Per la dolcificazione si può usare zucchero, mosto d’uve, zucchero caramellato e miele. Per la colorazione si può usare soltanto il caramello.

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La denominazione può essere integrata con le diciture:

EXTRA SECCO o EXTRA DRY per prodotti il cui tenore di zuccheri è inferiore ai 30 grammi per litro

SECCO o DRY per vermouth con meno di 50 grammi per litro

DOLCE per prodotti il cui tenore è pari o supera i 130 grammi per litro.

Nella lista degli ingredienti è possibile indicare il riferimento ai VINI BASE impiegati con le specifiche denominazioni d’origine o indicazioni geografiche qualora rappresentino almeno il 20% in volume del prodotto finito.Il disciplinare prevede la tipologia VERMOUTH SUPERIORE per il prodotto con un titolo alcolometrico non inferiore a 17% vol, composto di vini prodotti in Piemonte pari ad almeno 50% ed aromatizzato anche se non esclusivamente, con erbe – diverse dall’assenzio – coltivate o raccolte in Piemonte.

A Torino, la Merenda Reale e non solo

La merenda è un pasto leggero e veloce, uno spuntino che molto spesso si fa al volo in pochi minuti magari in piedi tra una attività e l’altra, o se siamo più fortunati seduti in posizione di relax.

 

Questa parentesi, questo tempo rubato ai nostri impegni è un momento importante, essenziale, che ci riporta fantasticamente alla nostra infanzia, che ci dedichiamo con gioia, una pausa di pura meditazione.

A Torino la merenda è puro godimento, tradizione, imbarazzo della scelta.

 

Nella storia e soprattutto nella vita di Corte la merenda era un passatempo salottiero, una liturgia raffinata e golosa dove la tazza di cioccolata calda accompagnata da biscotti meravigliosi di ogni tipo, savoiardi, amaretti, baci di dama, era una cerimonia preziosa e insostituibile. Torino, la “capitale del gusto” ci regala momenti indimenticabili con il Bicerin, a base di caffè, le Bignole, i Krumiri, il Cri Cri, i Gianduiotti, delicati e famosissimi.

 

Esiste un vero e proprio tour della Merenda Reale del 1700 e 1800 organizzato in posti rinomati come il Caffè Madama, il Caffè Reale, il Castello di Rivoli o Pepino ( www.turismotorino.org) , ma a Torino esistono molti altri bar e pasticcerie dove si può gustare una squisita merenda, posti meravigliosi con generosissime esposizioni di dolci, profumi che rapiscono, atmosfera calda e rilassante. La maggior parte di questi posti propongono prodotti fatti in casa e si trovano per tutta la città, la Ricreazione a Via XX Settembre, il Bardotto a Via Mazzini, Platti a Corso Vittorio Emanuele, Gerla al quartiere Crocetta.

 

L’ideale è portarsi un libro o fare quattro chiacchiere con gli amici, fermarsi, indugiare per far durare il più a lungo possibile questo intermezzo, magari con un sottofondo di musica jazz o classica, godendosi gli scorci di questa splendida città e sublimando un momento di piacere unico.

 

Non è vero, come diceva Nanni Moretti in Palombella Rossa, che “le merendine di quando ero piccolo non torneranno mai più”, ce ne aspettano molte e deliziose.

 

Maria La Barbera

Il piacere di leggere (all’aeroporto)

La lettura invade l’Aeroporto di Torino e supera un altro confine: quello delle distanze, portando i libri in giro per il mondo. Grazie alla nuova postazione di BookCrossing presso l’Area Partenze, a partire dal 23 maggio, tutti i passeggeri possono godere del piacere della lettura in attesa del proprio volo scegliendo tra gli oltre 100 titoli messi a disposizione dalla Libreria Luxemburg: testi di scrittori contemporanei, grandi classici della letteratura italiana e straniera anche in lingua originale e libri dedicati a lettori di ogni età. I passeggeri potranno lasciare il loro libro preferito o la loro ultima lettura e prendere in cambio un volume da portare con sé durante il volo, facendo così viaggiare la letteratura di destinazione in destinazione. La nuova piazza commerciale situata in Sala Imbarchi, dove è collocato lo scaffale di design appositamente progettato per il BookCrossing, si arricchisce così di un’offerta culturale che completa l’esperienza aeroportuale dei passeggeri. Questo nuovo progetto si aggiunge all’impegno che per il secondo anno vede Torino Airport presente al Salone del Libro per incontrare lettori e passeggeri presso lo spazio Babel – l’area internazionale del Padiglione 3 dedicata agli autori stranieri – per far conoscere il ricco network di destinazioni e tutte le nuove rotte di recente o imminente inaugurazione, come Copenaghen, Siviglia, Malaga, Lisbona, Pantelleria e Trapani. Partecipando anche quest’anno al Salone del Libro, Torino Airport conferma ancora una volta la propria presenza a fianco delle maggiori istituzioni e realtà culturali del territorio e vuole dare un ulteriore contributo con il BookCrossing: la manifestazione idealmente non si chiude, ma prosegue in Aeroporto con i libri sempre in viaggio.

 

TORINO AIRPORT

L’Aeroporto di Torino offre ai propri passeggeri oltre 350 collegamenti di linea settimanali e un network di voli diretti in continua espansione che connette Torino ed il Piemonte con le principali destinazioni in Italia e in Europa. I collegamenti giornalieri con gli HUB – Amsterdam, Barcellona, Bruxelles, Casablanca, Francoforte, Istanbul, Londra, Madrid, Monaco, Parigi, Roma – permettono di volare da e per Torino in tutto il mondo con rapidi tempi di connessione. L’Aeroporto di Torino ha chiuso il 2016 con 3.950.908 passeggeri in aumento +7,8% rispetto al 201, record storico per lo scalo. In particolare, il numero dei passeggeri dei voli di linea internazionali è cresciuto del 11,1%. Il trend positivo prosegue anche nei primi mesi del 2017, registrando nel periodo gennaio-aprile 2017 1.390.403 passeggeri, con un aumento dell’8,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In particolare il mese di aprile si è chiuso con 350.589 passeggeri ed una crescita del 12,2%, facendo registrare così all’Aeroporto 40 mesi consecutivi di sviluppo di traffico. L’Aeroporto di Torino è uno scalo all’avanguardia in grado di garantire ai propri utenti puntualità, sicurezza e comfort. E’ inoltre sempre più un luogo da vivere che va incontro alle esigenze dei passeggeri offendo spazi dedicati per trascorrere al meglio il tempo prima della partenza: sale di attesa, un ampio spazio con negozi recentemente rinnovato, bar e ristoranti oltre a zone espositive destinate alla cultura e alla scoperta del territorio.

 

A Leo il premio romano “Vis iuridica”

Gian Piero Leo, già assessore regionale alla Cultura e attuale vicepresidente del Comitato Diritti umani del Piemonte è stato insignito a Roma del premio  “VIS IURIDICA”  conferito, da statuto, a chi si distingue per il particolare impegno profuso nella tutela dei valori di “LEGALITA’, GIUSTIZIA e SOLIDARIETA’ SOCIALE,  da parte di una associazione nazionale di magistrati e avvocati di alto livello.

“Con soddisfazione ho appreso che la motivazione – dice Leo – ha riguardato il mio impegno a favore del dialogo interreligioso e  di una cultura della cittadinanza, della legalità, dei diritti umani e della pace”

Alla serata, introdotta dalla presidente dell’associazione avv. Antonella Sotira erano presenti molte personalità tra le quali, esponenti di primo piano della magistratura e dell’avvocatura. Fra questi il dott. Antonello Racanelli segretario nazionale Magistratura indipendente, il dr. Giacomo Ebner vice procuratore Roma, la dott.ssa Fiammetta Palmieri, membro del C.S.M., il dr. Salvatore Cosentino vice procuratore di Locri, il dr. Corrado Cantoni vice presidente del A.N.M. l’avv. Mauro Vaglio presidente ordine avvocati di Roma, insieme a diversi altri presidenti dell’ordine degli avvocati di varie province italiane, il sostituto procuratore Luigia Spinelli membro della commssione per la lotta alla criminalità istituita da Nicola Gratteri, diversi professori costituzionalisti fra i quali il prof. Giovanni D’Alessandro, l’avv. Adele Zannoni Messina, prima avvocata donna della Sacra Rota insieme a molti altri avvocati illustri, Mons. Luigi Casolini di Sersale presidente associazione Cavalieri di S. Silvestro, insieme ad altre autorità ecclesiastiche ecc.

Nell’occasione dell’incontro il dr. Antonio Balsamo, Consigliere di Cassazione – Sostituto procuratore generale di Roma e responsabile per la magistratura dei progetti “invito a corte e settimana della legalità”(insieme al magistrato dr. Ebner),  ha rivolto l’invito ufficiale a Leo a partecipare – nella qualità di relatore – alle conferenze che si terranno il prossimo anno nel corso di queste iniziative.

Renata Guga Zunino: il figurativo si rinnova

Renata Guga Zunino accoglie, tramanda e rinnova un prototipo femminino liberato da preoccupazioni classiche, da deformazioni e astrattismi conservando l’oggettivazione dell’Idea a dimostrazione che il figurativo non smette mai di essere infinitamente nuovo se svolto da un vero artista.

Un’arte personalissima la sua che presenta una funzione liberatrice da strettoie accademiche e da omologazioni di certe imperanti accademie dell’avanguardie che banalizzano quelle che sono state le geniali provocazioni dei pionieri dell’avanguardia novecentesca.

Guga Zunino attua una rivalutazione della forma e dei contenuti mediante un caleidoscopio di visi e corpi femminili che paiono rimandare a un’eco di misteriosi ritratti del Fayum, di ieratiche icone bizantine, di sensuale sfrontatezza delle dame di Fontainebleau, con impronte surrealistiche di Magritte e Delvaux, che deve essere visto solo come suggestione formale.

Lo spirito che anima i dipinti è esclusivamente espressione di sublimazione di se stessa che invita ad una stagione di raffinati e preziosi piaceri innalzandola ad un mondo superiore, in una dimensione sacrale di sacerdotessa della seduzione.

Come in un rituale si pone al centro di un sipario teatrale per farsi ammirare e dare l’illusione di concedersi; in realtà è inafferrabile, quando si crede di averne possesso fisico e mentale, diventa qualcos’altro, si trasforma in cento, nessuna, centomila attraverso un processo vitalistico che la trasmuta ora in zarina ora in fumatrice di ricordi e ospite di un immaginario lussuoso Hotel Lisbona, equilibrista e clandestina ma anche madonna o santa Teresa d’Avila.

Avvolta nella malia di un giardino delle delizie, si offre come femmina del proprio tempo con nostalgie di ori bizantini e secessionisti, di fluenti chiome preraffaellite, di arabeschi e gioielli liberty entrando nell’immaginario collettivo del simbolismo e del decadentismo stravolgendone i significati grazie a una sorta di divertissement.

Il serpente che spesso l’avvolge non è mortale avvertimento della crudele femme fatale di Von Stuch che porta l’uomo alla perdizione ma si trasforma in soffice sciarpa o pelle dei pantaloni della “Equilibrista”.

Coniugando serietà e humor, realtà e sogno, attraverso il comune denominatore della seduzione, l’astuta protagonista non si lascia sfuggire l’uomo in adorazione, lo incanta e lusinga con promesse, che chissà se poi manterrà, e lo inonda di gocce di sangue, simbolo del torbido eros, che prendono l’aspetto di una cascata di petali di rosa.

 

Giuliana Romano Bussola

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A.L.E.R.A.M.O Onlus e la direzione del Museo civico di Moncalvo organizzano con la collaborazione di Giuliana Romano Bussola ,critico d’arte, la mostra di  Renata Guga-Zunino “  Autoritratto ovvero caleidoscopio” dall’8 aprile al 4 giugno 2017 presso il salone della Biblioteca civica di Moncalvo, piazza Buronzo 2.

Orari di apertura: sabato e domenica dalle ore 10 alle 18

Durante la settimana su appuntamento per gruppi di almeno 10 persone:

cell 327 7841338 Info@aleramonlus.it ; museocivicomoncalvo@gmail.com

e in orario d’uffico (martedì-venerdì) al mattino da 0141917427