redazione il torinese

Bilancio Cidiu servizi

E’ stato approvato il bilancio consuntivo 2016 di CIDIU Servizi spa.CIDIU Servizi spa appartiene al Gruppo CIDIU spa (società partecipata dai comuni dell’area ovest di Torino che si estendono da Venaria alla Val Sangone), alla cui direzione e coordinamento è soggetta.Svolge il servizio di igiene urbana nel territorio dei 17 comuni soci del Gruppo CIDIU, oltre a possedere e gestire l’area impiantistica di Druento, nella quale si produce un compost denominato Zolla Amica, ottenuto da fanghi di depurazione civili, da sfalci e residui di potatura, si selezionano alcuni materiali provenienti dalla raccolta differenziata, e, dal gennaio 2016, è attiva una discarica per rifiuti speciali non pericolosi, la cui gestione ha fornito un significativo contributo ai risultati economici della società.I dipendenti a tempo indeterminato sono 346, a cui si aggiungono mediamente 24 dipendenti a tempo determinato per garantire la continuità e regolarità del servizio in tutti i mesi dell’anno. I mezzi operativi utilizzati per effettuare il servizio sono 184; di questi il 18% sono veicoli elettrici.La società nel 2016 ha realizzato un utile netto di 921.061 euro a fronte di un valore della produzione per 37.929.516 euro.Il bilancio evidenzia altresì una riduzione dell’indebitamento della società ed un aumento dei fondi per rischi e oneri futuri e per le riserve, nonché un aumento della liquidità. Il costo del lavoro, nonostante nel corso dell’anno sia intervenuto un rinnovo contrattuale nazionale con un aumento salariale, si è ridotto rispetto al 2015. L’utile della società è stato destinato per 300.000 euro a dividendo per il socio unico CIDIU spa, mentre 621.000 euro sono stati destinati a riserva legale e straordinaria. Con questa operazione di patrimonializzazione dell’utile sarà possibile, fin dall’anno in corso e per buona parte in autofinanziamento, effettuare notevoli investimenti per il rinnovo del parco mezzi, volti anche alla riduzione dell’impatto ambientale del servizio, e per il potenziamento e il rilancio delle attività dell’area impiantistica di Druento. La società ha ottenuto nel corso del 2016 dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il Rating di legalità con il punteggio di 2 stellette e un “+”; il rating di legalità è uno strumento che promuove l’introduzione di principi etici in ambito aziendale e la corretta gestione del business.

Massimo Iaretti

 

“Di Freisa in Freisa” tra le colline torinesi

Il 17-18 giugno a Chieri 8^ edizione con un programma “pop” 

 

Conto alla rovescia ormai iniziato per il weekend Di Freisa in Freisa: il 17 e 18 giugno nel centro storico di Chieri, fra le colline di Torino, prenderà il via l’8^ edizione di un evento che, quest’anno, si preannuncia ancora più “pop”, per festeggiare i cinque secoli di un vino che non è mai stato così giovane!

È del 1517, infatti, la bolla doganale che cita per la prima volta una delle denominazioni piemontesi più eclettiche (*pro qualibet carrata fresearorum solidum unum, denarios sex), dando il via alla storia di un vitigno versatile e con geni decisamente nobili, che recenti studi del CNR indicano come diretto discendente del celebre Nebbiolo. Insomma: un vitigno, mille volti. E saranno proprio le innumerevoli sfumature del Freisa ad andare in scena, a metà giugno, nella città che ne è la culla, con un intenso weekend di laboratori, degustazioni e contaminazioni che vedranno il vino duettare con la musica, la letteratura e, naturalmente, con i prodotti d’eccellenza dell’enogastronomia locale.

 

Protagoniste assolute le cinque Doc del Piemonte: Freisa di Chieri, Freisa d’Asti, Monferrato Freisa, Langhe Freisa e Colli Tortonesi Freisa. Sarà possibile degustarle andando letteralmente di Freisa in Freisa per le vie del centro storico di Chieri, passeggiando lungo l’Enoteca itinerante che proporrà una selezione delle migliori etichette (il costo del coupon che dà diritto a 4 assaggi è di euro 8 europiù 2 euro di cauzione per il calice). 

 

L’inaugurazione ufficiale è in programma sabato 17 giugno alle ore 12, con un’anteprima già venerdì pomeriggio, quando alle 18, in occasione dell’incontro a Chieri delle Città del Piemonte di Terra Madre, Carlo Petrini riceverà nel Cortile del Municipio la cittadinanza onoraria della città capitale del Freisa. Sempre venerdì pomeriggio, Piazza Cavour si trasformerà nella Piazza del Gusto che, per l’intero weekend, ospiterà i prodotti d’eccellenza dei Maestri del Gusto di Torino e piatti tipici regionali da tutta Italia, oltre a laboratori di panificazione sui tradizionali grissini Rubatà e sulla Focaccia dolce di Chieri, aperti sia ai bambini che agli adulti.

In Piazza Umberto I sarà invece allestita la “Freisa Lounge”, che accoglierà i numerosi workshop aperti al pubblico. A partire dalle 14, sabato si parlerà di riscatto degli autoctoni e piccole Doc, ma anche di terroir ed effervescenza, legami tra fotografia e vino, abbinamenti e mix, come quello che vedrà la storia del Freisa e del Vermouth “miscelate” in un’edizione speciale della Martini Bar AcademyDomenica spazio al racconto delle più belle storie sul Freisadegustazioni alla cieca e momenti di approfondimento che affronteranno temi di attualità, come le intolleranze alimentari nel mondo del vino. Per partecipare ai workshop è consigliata la prenotazione (online attraverso il link https://freisalounge.eventbrite.com, oppure sul posto presso le casse di vendita dei carnet degustazione). 

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Non mancheranno, poi, le contaminazioni artistiche.

Domenica, alle ore 11, la Freisa Lounge ospiterà “Foodscape” di Patrizia Piga, artista internazionale vincitrice recentemente a Londra del Fine Art Photography Awards e del One Eyeland Photography Awards in India, che presenterà un’opera inedita realizzata in occasione del 500° anniversario del Freisa.

Alle ore 18 verrà premiato il contest fotografico e svelata l’opera di Bodypainting dedicata al Freisa, realizzata dagli artisti della GV Professional Make Up Academy.

Per l’intero weekend, lungo via Vittorio Emanuele II sarà possibile ammirare la Mostra “I Colori della nostra Terra”, curata dall’Unione Artisti Chierese e dal Circolo degli Artisti di Torino.

 

Contaminazioni artistiche e musicali, come quelle che durante le giornate della manifestazione porteranno la “Musica on the wine’s road” del centro storico di Chieri, grazie agli allievi del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Sabato sera, alle ore 21, in scena il “Freisa sound” con il concerto del Quintetto di Ottoni Pentabrass del Teatro Regio di Torino accompagnato da “spiriti” di Freisa e a seguire, alle ore 22, “Freisa on the rocks: I giardini del Vermouth”, in un mix tra erbe, piante aromatiche, vermouth, Freisa, ghiaccio e grande sound. Domenica, invece, sempre la Freisa Lounge ospiterà, alle ore 20, l’incontro “Sconfinando tra vino, racconti e musica”reading musicale dedicato a Carmelo Bertagna con Giorgio Conte e Paolo Massobrio, che si concluderà con il brindisi finale dell’8^ edizione di Freisa in Freisa.

L’intero weekend sarà una grande festa, con negozi aperti e l’occasione per andare alla scoperta della città delle Cento Torri e delle sue colline. Dai monumenti cittadini al Museo del Tessile, fino al Museo di Storia dell’Enologia di Casa Martini e, qualche chilometro più in là, il Museo del Gesso di Moncucco Torinese. 
Sabato alle ore 17 appuntamento con “L’ora dell’Aperitivo”, una passeggiata guidata nel centro storico di Chieri immersa nelle atmosfere di Freisa in Freisa, con degustazioni pensate anche per coloro che sono intolleranti al glutine (per informazioni e prenotazioni: chieri@coopitur.com – 011.9428440).
 
40 ristoranti ed enoteche locali proporranno menu a tema, mentre sette cantine a cavallo tra le colline chieresi e astigiane apriranno le porte ai visitatori (Rubatto, Balbiano, Il Girapoggio, La Borgarella, Terra dei Santi, Cascina Gilli e Rossotto). Sarà inoltre possibile visitare il vigneto sperimentale dell’Università di Torino, presso il centro Bonafous di Strada Pecetto (domenica alle ore 10 – necessaria prenotazione via mail: cantina.sperimentale@unito.it
Durante le giornate della manifestazione si potrà richiedere anche lo speciale annullo filatelico di Poste Italiane dedicato al cinquecentenario del Freisa.
Per arricchire il calendario Di Freisa in Freisa quest’anno il programma prevede anche quattro appuntamenti off. Dopo il primo incontro dedicato alla mixology lo scorso 30 maggio da Affini, domani 6 giugno il Freisa incontrerà l’alta cucina di Villa Somis. Il 12 giugno Casa Martini ospiterà un evento riservato a giornalisti e blogger, mentre il 27 giugno il Freisa incontrerà la cucina sperimentale del giovane chef del Geranio di Chieri, Christian Mandura.
Oggi il Freisa è coltivato quasi esclusivamente in Piemonte, dove interessa una superficie di 854 ettari, quasi il 2% dell’area vitata regionale. I vigneti si estendono dalle colline a sud di Torino, che vanno da Chieri ad Asti, al Casalese alessandrino e in piccole aree della Langa Cuneese, nel Tortonese, nel Pinerolese, Canavese e nei Colli Novaresi. Un vitigno autoctono e poliedrico, le cui uve rosse si prestano a stili di vinificazione profondamente diversi, dando vita a vini frizzanti, secchi, dolci, giovani, ma anche adatti a invecchiare.
Di Freisa in Freisa è organizzato dal Comune di Chieri (To) in collaborazione con il Consorzio del Freisa di Chieri e il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, con il supporto di Totem per la parte tecnico-logistica e la segreteria organizzativa. L’evento ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino e MAB – Riserva Collina Po, oltre al supporto del Fondo Europeo Agricolo per lo sviluppo rurale, di Camera di commercio di TorinoPiemonte Land of PerfectionCna e Traces Global R&D. Tra i partner istituzionali anche l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di TorinoTurismo Torino e Provincia, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’AlbaStrada Reale dei Vini Torinesi, Strade di Colori e Sapori e Slow Wine.

Teatro Garabato, il faro dell’arte che illumina Barriera di Milano

garab2Una creazione collettiva che ha avuto origine da Roque Fucci, artista e artigiano di origine argentina, e Andrès Aguirre, attore e regista messicano. Il Teatro Garabato o Piccolo Piccolo nasce dalla collaborazione tra un numero imprecisato di artisti e persone del quartiere che hanno voluto regalare una perla a Barriera di Milano. Una stanza con un piccolo palco, diverse sedie, tutte regalate dalla gente che vive in questa zona della città, un piccolo soppalco dove si siede il regista a dirigere l’opera. Dietro al palco c’è una zona dedicata al laboratorio di ceramica di Roque, una Wunderkammer piena di piatti, vasi e altri oggetti che sembrano vitali nella perfetta imperfezione del fatto a mano. Su una parete sono esposte una serie di fotografie che stanno a rappresentare una specie di rito. Ogni volta che viene messo in scena uno spettacolo, una fotografia, firmata e datata dall’artista di turno, immortala l’evento.

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“L’idea è quella di esporle nel bar qui a fianco, come se fosse il nostro foyer”, dice Nella Caffaratti, una delle artiste che fa parte del collettivo e si occupa di arte visuale.Come spesso accade con le belle garab1idee, il Garabato nasce per caso. Racconta Roque: “Andrès doveva preparare uno spettacolo e aveva bisogno di un posto in cui fare le prove. Io gli ho proposto di venire da me, nella stanza adiacente al mio laboratorio. Lui ha messo due stracci neri, uno per lato. E quando sono entrato in quella stanza e l’ho visto provare non avevo dubbi: quello era proprio un teatro”. Tutte le cose che si trovano qui sono recuperate e ognuno ha una storia. Chi vuole sostenere il teatro può donare un oggetto e ricevere in cambio la mappa di questo luogo che ne racconta la storia, un modo per partecipare a un’opera di creazione artistica collettiva.

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garab3Al Garabato tutto è sperimentazione di livello e contaminazione di diverse discipline. Un luogo così intimo in cui è concesso inventare e reinventarsi, senza la pressione del rendere, di fare il tutto esaurito. Un luogo come contenitore di attività che di solito non entrano in teatro. Qui si possono trovare performance di artisti torinesi importanti che vogliono mettersi in gioco, reinventandosi ogni volta con regole diverse. Mettere in scena un disegno e operazioni di poesia collettiva sono solo alcune delle attività che sono state proposte in questo spazio. Maria Abbrescia, poetessa torinese, ricorda che le mura non sono un limite: “Usciamo dal teatro per riprendere contatto con il territorio. Abbiamo preso possesso di Piazza Bottesini organizzando un presidio artistico fatto di giochi, disegno, poesia”. Perché il Garabato è più un laboratorio di idee che un teatro e può diventare il faro dell’arte che illumina Barriera. Quanto al nome, sì, è una citazione al famoso Piccolo di Milano, come se fosse un augurio per il futuro.

 

Elisa Speroni

Equitazione: primo posto per il “nostro” Pellegrino

Il torinese vince la gara più importante all’internazionale di Sanremo
Dopo aver ascoltato tanti inni stranieri, ecco finalmente risuonare quello di Mameli, a Sanremo, grazie al torinese Marco Pellegrino (nella foto) che ha vinto la gara più importante della seconda giornata del Concorso internazionale di equitazione. Nella 140, in sella a Vick du Croisy, cavallo italiano di soli 8 anni, ha preceduto la francese Mario Trosset, il tedesco Marcel Wolf, lo spagnolo Manuel Pinto. Trentotto i partecipanti. Pellegrino è alla dodicesima consecutiva partecipazione alla kermesse matuziana. <Venivo – racconta – con Ignaçe Philips, mio istruttore. Poi mi sono messo… in proprio. A Sanremo torno perché qui si sta davvero bene. Campo magnifico, concorso molto bene organizzato, concorrenti tranquilli e contenti>. Marco monta al Castello di Ternavasso (frazione di Poirino in provincia di Torino). Il suo successo, precedendo tanti quotati stranieri professionisti, vale molto di più dell’apparenza perché Pellegrino nella vita di tutti giorni lavora nella sanità integrativa. <Ma prima di andare a lavorare – dice – monto due ore e mezza tutti  giorni. Certo, è un sacrificio. Mi devo alzare alle 6 e partire da corso Vittorio,a Torino, dove vivo, per raggiungere Ternavasso. Ma è la mia passione e per il momento riesco a conciliare cavalli e lavoro>. Juventino, è anche appassionato di sci e viaggi. Quest’anno ha ottenuto un secondo posto ad Arezzo, è risultato il migliore italiano al concorso di Busto Arsizio e ha pure vinto nel Toscana Tour. In passato, per restare a sanremo, aveva ottenuto un secondo posto nel Derby dei Fiori e pure vinto, ma nelle categorie Giovani Cavalli. Cavalli che ora, pur avendo solo 8 anni, gli stanno già dando grandi soddisfazioni. <Ne ho tre di quell’età – dice – e spero proprio di poter continuare a lungo con loro>. E, ovviamente, vincere. Il futuro immediato è però a Sanremo dove domani tenterà un difficilissimo bis nel Gran Premio (24 mila euro in palio). Molto agguerrita a concorrenza. Al concorso sanremese sono in lizza cavalieri provenienti da 19 diversi stati.

Cuneo al centro sinistra, ballottaggi ad Asti ed Alessandria. Sconfitta pentastellata

Tra 15 giorni il secondo turno 
Come nel resto d’Italia, anche in Piemonte il dato politico forse più significativo in questo voto di giugno e’ l’arretramento del M5S, che non riesce ad andare ai ballottaggi. A Cuneo il centrosinistra con il candidato Federico Borgna vince al primo turno con  il 60,5 per cento. L’ex sindaco Beppe Menardi e’ secondo con il 13,7. Rita Rossa, sindaca uscente di Alessandria  va al ballottaggio tra 15 giorni con Gianfranco Cuttica di Revigliasco  del  centrodestra.  Ad Asti, terzo capoluogo di provincia in cui si e’ votato, Maurizio Rasero del centrodestra  e’ stato a un passo dall’elezione al primo turno con il 47,1 per cento, contro la sfidante, la consigliera regionale Pd Angela Motta che ha ottenuto  il 15,9 per cento dei consensi. I candidati grillini sono andati male un po’ ovunque, mentre scende l’affluenza al voto: e’ stata del del 61,8% in Piemonte, alla precedente tornata era del 70,4.

TAV, ENTRO LUGLIO UN CONSIGLIO COMUNALE APERTO

La Conferenza dei capigruppo di palazzo Civico ha raggiunto un accordo tra la Maggioranza e alcuni gruppi di Opposizione, che ha dato il via libera allo svolgimento di un Consiglio comunale aperto sul tema dell’Alta Velocità nel tratto ferroviario Torino – Lione.  La seduta del Consiglio comunale aperto si svolgerà entro la fine di luglio.

La sindaca: “Il rimpasto a Palazzo Civico non c’entra con i fatti di piazza San Carlo”

“Ora la squadra e’ pronta ad assumersi nuove responsabilità”
La sindaca giura che “il rimpasto di giunta non c’entra proprio nulla con piazza San Carlo, da nessun punto di vista”. Sarà, ma l’annuncio di  Chiara Appendino, che attraverso un post su Facebook ha comunicato  gli aggiustamenti della squadra di Giunta a sette giorni dalla drammatica serata di Chanpions ha fatto pensare a molti che l’assessora Giannuzzi, “defenestrata”, sia stata presa come capro espiatorio  poiché, in qualità di (ex) assessore all’ambiente non avrebbe fatto ripulire piazza San Carlo dalle bottiglie di birra rivelatesi successivamente pericolose armi contro la folla. Alberto Unia, consigliere comunale M5S, sarà dunque il nuovo assessore all’Ambiente e ai Rapporti con il consiglio; le deleghe a Decentramento, Manifestazioni Culturali e Sicurezza, che erano sino ad oggi appannaggio della prima cittadina andranno  a Marco Giusta, Francesca Leon e Roberto Finardi. Si legge ancora nel post della sindaca:    “In questi mesi di amministrazione tutti noi siamo cresciuti e abbiamo imparato tanto. Assessori, consiglieri e io stessa. Ora la squadra è pronta ad assumersi nuove responsabilità. Io ho potuto lasciare qualche delega, come previsto sin dall’inizio e predisposto con la riorganizzazione”. Un tempismo davvero eccezionale.

Settimo, neonato morto. Rosina : “Interrogarsi sui segnali di sofferenza ignorati, fraintesi e negati”

La vicenda di cronaca è nota a tutti: pochi giorni fa, a Settimo Torinese, un neonato è stato gettato ed abbandonato per strada morendo poco dopo il ritrovamento, nonostante ogni tentativo di rianimazione.

 

Questo episodio ha destato sgomento ed incredulità in chi non si era accorto di nulla ma ha anche innescato – in un tentativo forse comprensibile di allontanare l’evento da se stessi – un processo denigratorio da parte di quanti ritengono come unica responsabile la donna, indubbiamente carnefice, ma altrettanto indubbiamente vittima di solitudine e di disperazione.

 

“Non è la compassione – spiega Barbara Rosina, Presidente degli Assistenti Sociali del Piemonte – a guidarci nella consapevolezza che la donna, almeno nei nove mesi di gestazione, avrebbe potuto – anzi, dovuto – essere aiutata con quel supporto che probabilmente avrebbe evitato che il gesto si compiesse, facendoci tutti diventare spettatori inermi di fronte alla tragedia umana. Serve interrogarci su quali e quanti segnali di sofferenza possiamo aver ignorato, frainteso e negato”.

IL NEGOZIO CHE RIPARA FRIGO E LAVORO

Nel cuore di Porta Palazzo un’iniziativa per dare lavoro alle persone in difficoltà e nuova vita a elettrodomestici destinati allo smaltimento. Un esempio di economia responsabile e sostenibile, grazie alla collaborazione fra il Sermig e la società Astelav. Un progetto che si inserisce tra i nuovi concetti dell’ECONOMIA CIRCOLARE

E’ l’inizio di un percorso dai valori forti: la solidarietà, il lavoro, la salvaguardia dell’ambiente. E’ stato inaugurato a Torino il primo negozio italiano del progetto Rigeneration, che nasce dalla collaborazione fra il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, e l’imprenditore torinese Giorgio Bertolino, fondatore di Astelav, azienda che da oltre 50 anni è uno dei principali distributori europei di ricambi per elettrodomestici.

 

Nei locali di via Mameli 14, cinque vetrine nel cuore di Porta Palazzo, si vendono lavatrici e lavastoviglie usate, che sono state rigenerate. Il Sermig ha messo a disposizione l’ampio negozio, Astelav la professionalità dei suoi tecnici dello stabilimento di Vinovo, la qualità dei suoi ricambi e la sua efficiente rete Nazionale di Centri Assistenza Tecnica. Ecco perchè gli elettrodomestici riportati a nuova vita sono un prodotto funzionante, conveniente e garantito, così come spiega Riccardo Bertolino Responsabile Logistica e Acquisti.

“Fra noi – dice Ernesto Olivero – c’è stata subito identità di vedute e di valori, che si basano sul modo di concepire uno sviluppo socio-economico responsabile e sostenibile. Con Rigeneration vogliamo offrire un’opportunità alle persone in difficoltà e contrastare lo spreco”. Gli elettrodomestici recuperati sarebbero diventati RAEE, ingombranti rifiuti elettrici ed elettronici, con un costoso smaltimento. Basti pensare che in una lavatrice ci sono circa 40 kg di ferro, 4 kg di plastica, oltre ad alluminio, rame, vetro e ben 5 kg di cemento.

 

Al progetto lavorano già cinque addetti, fra cui un giovane extracomunitario proveniente dal Sermig. Rigenerazione dunque anche delle persone: un modo per dare una speranza e un futuro a chi un’ occupazione non la trova o l’ ha persa. Nello show room tutto richiama la filosofia del progetto: i materiali degli arredi sono frutto di riciclo, i colori dominanti sono l’azzurro e il verde, simbolo di un mondo ecologico e pulito, nel marchio e sulle pareti frasi per riassumere i principi dell’ economia circolare. Una recita: “Ri-parare fa risparmiare soldi e risorse naturali e fa bene alla terra”. Il brand è un cerchio che indica che nessuno è al vertice, ma si è tutti e tutto una conseguenza dell’altro.

Rigeneration è un’impresa sociale che offre un duplice servizio: rispetto delle persone e dell’ambiente. A chi si rivolge? “Il nostro target – afferma Ernesto Bertolino Responsabile Vendite è ampio, tutti coloro che vogliono fare una scelta consapevole: famiglie e single orientati a prodotti a ridotto impatto ambientale e dal costo contenuto, ma garantiti. Ecco, il concetto di garantito è uno dei nostri valori e lo applichiamo anche alle persone, che lavorano per noi con regolari contratti”. E non poteva mancare il sostegno a un progetto solidale: quello di padre Hani, che in Giordania accoglie e “rigenera” famiglie di profughi.

 

Astelav raccoglie lavatrici e lavastoviglie attraverso due canali: i centri logistici che prendono i RAEE dalla Grande Distribuzione e le donazioni dei privati. Mette a disposizione un numero telefonico (345 0267664), l’e-mail info@ri-generation.com e il sito www.ri-generation.com.

Le novità del 32° Lovers Film Festival, dal 15 al 20 giugno

Mancano pochi giorni all’inaugurazione del 32° Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, che si terrà a partire dal 15 giugno presso la Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema

Sono cinque le anticipazioni che svelano una parte del ricco programma, tra proiezioni e incontri, che andrà a comporre il programma della prossima edizione. Il cinema All the Lovers. Concorso lungometraggi internazionale includerà anche due pellicole fuori concorso, si tratta di due “centerpiece”, opere alle quali il comitato di selezione desidera dare un dovuto rilievo all’interno della sezione. Belle dormant (Francia/Spagna, 2016), diretto da Ado Arrietta (al secolo Adolfo Arrieta, che trasforma il suo nome in ogni film che dirige), è una versione kitsch e sopra le righe, volutamente scombinata, della celebre favola della Bella addormentata nel bosco rivisitata in chiave queer. Con Ingrid Caven nel ruolo della strega cattiva. Ceux qui font les révolutions à moitié que se creuser un tombeau (Canada, 2016), opera diretta Mathieu Denis e Simon Lavoie, è invece un dramma politico, radicale nel linguaggio e nei contenuti. Il film, già premiato a Berlino e a Toronto, vede tra i protagonisti l’attrice transgender Gabrielle Tremblay. Ma il festival omaggerà anche un grande e apprezzato regista, Paul Vecchiali. Fra i suoi titoli in programma sarà proiettato Le cancre (Francia, 2016), un racconto lirico costruito sul filo della memoria in cui lo stesso Vecchiali è protagonista al fianco di Catherine Deneuve. L’opera è stata selezionata al Festival di Cannes 2016. L’arte Il festival punta a stringere un forte legame con l’arte anche attraverso la collaborazione con Artissima. La direttrice, Ilaria Bonacossa, sarà consulente della giuria, composta da tre membri, che sceglierà il miglior film nella sezione Irregular Lovers. Concorso iconoclasta internazionale. Il regista vincitore, peraltro, avrà la possibilità di frequentare una Residenza d’Artista Internazionale e la sua opera sarà proiettata alla prossima edizione di Artissima e al Centre D’Art Contemporain di Ginevra. La musica Il pubblico del festival, inoltre, potrà approfittare di un programma di eventi musicali in collaborazione con le più frequentate serate LGBTQI torinesi che accompagnerà tutte le giornate di proiezione.

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Gli eventi culmineranno in occasione della serata di chiusura, il 20 giugno, quando, a partire dalle 23.30, il Magazzino sul Po ospiterà Midnight Wedding, festa di chiusura del 32° Lovers Film Festival, organizzata in collaborazione con Fish & Chips Film Festival, con Oh My God! It’s The Church: non un semplice concerto, ma una vera e propria esperienza interattiva, un viaggio musicale tra melodie gospel, soul, motown e disco. L’attivismo Dimensione importante di questo festival è la componente legata all’attivismo, la lotta per il riconoscimento dei diritti della comunità. Venerdì 16 giugno Torino ospiterà Stuart Milk, un gradito ritorno al festival. Attivista per i diritti, soprattutto quelli del mondo LGBTQI, è nipote di Harvey Milk, primo politico americano dichiaratamente gay, assassinato nel ’78. Stuart Milk sarà nella Sala Uno del Cinema Massimo, alle 20.30, per premiare Lyudmilla Alexeyeva, attivista russa per i diritti umani. Subito dopo si terrà un incontro sulle tragiche vicende della Cecenia, al quale interverranno: Yuri Guaiana, attivista italiano e campaign manager di All Out (arrestato in Russia poco tempo fa), Alessandro Battaglia, coordinatore Torino Pride, Igor Kochetkov, presidente del Russian LGBT Network, e Piernicola D’Ortona, membro di Amnesty International Torino. L’evento è in collaborazione con Amnesty, All Out e Coordinamento Torino Pride. La formazione Il festival quest’anno dedicherà un’attenzione particolare alla formazione, con diversi appuntamenti. Il calendario di iniziative, chiamato Lovers Talks, è organizzato in collaborazione con DAMS Torino, Sylvia Scarlett Gender Media Lab, Film TV, Festival delle Colline Torinesi, Museo Nazionale del Cinema, Circolo dei Lettori e Scuola Holden. Il 9 giugno si terrà, al Teatro Gobetti, l’incontro I manifesti queer attraverso il teatro dei Motus (inizio ore 11.30). Isabella Lagattolla dialogherà con Silvia Calderoni, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Tra gli appuntamenti è prevista anche una masterclass con due giovani registi – tra i più promettenti nel panorama italiano –, Fabio Mollo e Valentina Pedicini, che si terrà nella Sala Tre del Cinema Massimo il 15 e il 16 giugno, dalle 10 alle 14: due laboratori teorici e pratici condotti attraverso la proiezione di corti, doc e film di finzione dei due autori. L’iscrizione ha il costo di 20 euro e per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail segreteria@loversff.com