

La Conferenza dei capigruppo di palazzo Civico ha raggiunto un accordo tra la Maggioranza e alcuni gruppi di Opposizione, che ha dato il via libera allo svolgimento di un Consiglio comunale aperto sul tema dell’Alta Velocità nel tratto ferroviario Torino – Lione. La seduta del Consiglio comunale aperto si svolgerà entro la fine di luglio.
La vicenda di cronaca è nota a tutti: pochi giorni fa, a Settimo Torinese, un neonato è stato gettato ed abbandonato per strada morendo poco dopo il ritrovamento, nonostante ogni tentativo di rianimazione.
Questo episodio ha destato sgomento ed incredulità in chi non si era accorto di nulla ma ha anche innescato – in un tentativo forse comprensibile di allontanare l’evento da se stessi – un processo denigratorio da parte di quanti ritengono come unica responsabile la donna, indubbiamente carnefice, ma altrettanto indubbiamente vittima di solitudine e di disperazione.
“Non è la compassione – spiega Barbara Rosina, Presidente degli Assistenti Sociali del Piemonte – a guidarci nella consapevolezza che la donna, almeno nei nove mesi di gestazione, avrebbe potuto – anzi, dovuto – essere aiutata con quel supporto che probabilmente avrebbe evitato che il gesto si compiesse, facendoci tutti diventare spettatori inermi di fronte alla tragedia umana. Serve interrogarci su quali e quanti segnali di sofferenza possiamo aver ignorato, frainteso e negato”.
Nel cuore di Porta Palazzo un’iniziativa per dare lavoro alle persone in difficoltà e nuova vita a elettrodomestici destinati allo smaltimento. Un esempio di economia responsabile e sostenibile, grazie alla collaborazione fra il Sermig e la società Astelav. Un progetto che si inserisce tra i nuovi concetti dell’ECONOMIA CIRCOLARE
E’ l’inizio di un percorso dai valori forti: la solidarietà, il lavoro, la salvaguardia dell’ambiente. E’ stato inaugurato a Torino il primo negozio italiano del progetto Rigeneration, che nasce dalla collaborazione fra il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, e l’imprenditore torinese Giorgio Bertolino, fondatore di Astelav, azienda che da oltre 50 anni è uno dei principali distributori europei di ricambi per elettrodomestici.
Nei locali di via Mameli 14, cinque vetrine nel cuore di Porta Palazzo, si vendono lavatrici e lavastoviglie usate, che sono state rigenerate. Il Sermig ha messo a disposizione l’ampio negozio, Astelav la professionalità dei suoi tecnici dello stabilimento di Vinovo, la qualità dei suoi ricambi e la sua efficiente rete Nazionale di Centri Assistenza Tecnica. Ecco perchè gli elettrodomestici riportati a nuova vita sono un prodotto funzionante, conveniente e garantito, così come spiega Riccardo Bertolino Responsabile Logistica e Acquisti.
“Fra noi – dice Ernesto Olivero – c’è stata subito identità di vedute e di valori, che si basano sul modo di concepire uno sviluppo socio-economico responsabile e sostenibile. Con Rigeneration vogliamo offrire un’opportunità alle persone in difficoltà e contrastare lo spreco”. Gli elettrodomestici recuperati sarebbero diventati RAEE, ingombranti rifiuti elettrici ed elettronici, con un costoso smaltimento. Basti pensare che in una lavatrice ci sono circa 40 kg di ferro, 4 kg di plastica, oltre ad alluminio, rame, vetro e ben 5 kg di cemento.
Al progetto lavorano già cinque addetti, fra cui un giovane extracomunitario proveniente dal Sermig. Rigenerazione dunque anche delle persone: un modo per dare una speranza e un futuro a chi un’ occupazione non la trova o l’ ha persa. Nello show room tutto richiama la filosofia del progetto: i materiali degli arredi sono frutto di riciclo, i colori dominanti sono l’azzurro e il verde, simbolo di un mondo ecologico e pulito, nel marchio e sulle pareti frasi per riassumere i principi dell’ economia circolare. Una recita: “Ri-parare fa risparmiare soldi e risorse naturali e fa bene alla terra”. Il brand è un cerchio che indica che nessuno è al vertice, ma si è tutti e tutto una conseguenza dell’altro.
Rigeneration è un’impresa sociale che offre un duplice servizio: rispetto delle persone e dell’ambiente. A chi si rivolge? “Il nostro target – afferma Ernesto Bertolino Responsabile Vendite è ampio, tutti coloro che vogliono fare una scelta consapevole: famiglie e single orientati a prodotti a ridotto impatto ambientale e dal costo contenuto, ma garantiti. Ecco, il concetto di garantito è uno dei nostri valori e lo applichiamo anche alle persone, che lavorano per noi con regolari contratti”. E non poteva mancare il sostegno a un progetto solidale: quello di padre Hani, che in Giordania accoglie e “rigenera” famiglie di profughi.
Astelav raccoglie lavatrici e lavastoviglie attraverso due canali: i centri logistici che prendono i RAEE dalla Grande Distribuzione e le donazioni dei privati. Mette a disposizione un numero telefonico (345 0267664), l’e-mail info@ri-generation.com e il sito www.ri-generation.com.
Mancano pochi giorni all’inaugurazione del 32° Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, che si terrà a partire dal 15 giugno presso la Multisala Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema
Sono cinque le anticipazioni che svelano una parte del ricco programma, tra proiezioni e incontri, che andrà a comporre il programma della prossima edizione. Il cinema All the Lovers. Concorso lungometraggi internazionale includerà anche due pellicole fuori concorso, si tratta di due “centerpiece”, opere alle quali il comitato di selezione desidera dare un dovuto rilievo all’interno della sezione. Belle dormant (Francia/Spagna, 2016), diretto da Ado Arrietta (al secolo Adolfo Arrieta, che trasforma il suo nome in ogni film che dirige), è una versione kitsch e sopra le righe, volutamente scombinata, della celebre favola della Bella addormentata nel bosco rivisitata in chiave queer. Con Ingrid Caven nel ruolo della strega cattiva. Ceux qui font les révolutions à moitié que se creuser un tombeau (Canada, 2016), opera diretta Mathieu Denis e Simon Lavoie, è invece un dramma politico, radicale nel linguaggio e nei contenuti. Il film, già premiato a Berlino e a Toronto, vede tra i protagonisti l’attrice transgender Gabrielle Tremblay. Ma il festival omaggerà anche un grande e apprezzato regista, Paul Vecchiali. Fra i suoi titoli in programma sarà proiettato Le cancre (Francia, 2016), un racconto lirico costruito sul filo della memoria in cui lo stesso Vecchiali è protagonista al fianco di Catherine Deneuve. L’opera è stata selezionata al Festival di Cannes 2016. L’arte Il festival punta a stringere un forte legame con l’arte anche attraverso la collaborazione con Artissima. La direttrice, Ilaria Bonacossa, sarà consulente della giuria, composta da tre membri, che sceglierà il miglior film nella sezione Irregular Lovers. Concorso iconoclasta internazionale. Il regista vincitore, peraltro, avrà la possibilità di frequentare una Residenza d’Artista Internazionale e la sua opera sarà proiettata alla prossima edizione di Artissima e al Centre D’Art Contemporain di Ginevra. La musica Il pubblico del festival, inoltre, potrà approfittare di un programma di eventi musicali in collaborazione con le più frequentate serate LGBTQI torinesi che accompagnerà tutte le giornate di proiezione.
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Gli eventi culmineranno in occasione della serata di chiusura, il 20 giugno, quando, a partire dalle 23.30, il Magazzino sul Po ospiterà Midnight Wedding, festa di chiusura del 32° Lovers Film Festival, organizzata in collaborazione con Fish & Chips Film Festival, con Oh My God! It’s The Church: non un semplice concerto, ma una vera e propria esperienza interattiva, un viaggio musicale tra melodie gospel, soul, motown e disco. L’attivismo Dimensione importante di questo festival è la componente legata all’attivismo, la lotta per il riconoscimento dei diritti della comunità. Venerdì 16 giugno Torino ospiterà Stuart Milk, un gradito ritorno al festival. Attivista per i diritti, soprattutto quelli del mondo LGBTQI, è nipote di Harvey Milk, primo politico americano dichiaratamente gay, assassinato nel ’78. Stuart Milk sarà nella Sala Uno del Cinema Massimo, alle 20.30, per premiare Lyudmilla Alexeyeva, attivista russa per i diritti umani. Subito dopo si terrà un incontro sulle tragiche vicende della Cecenia, al quale interverranno: Yuri Guaiana, attivista italiano e campaign manager di All Out (arrestato in Russia poco tempo fa), Alessandro Battaglia, coordinatore Torino Pride, Igor Kochetkov, presidente del Russian LGBT Network, e Piernicola D’Ortona, membro di Amnesty International Torino. L’evento è in collaborazione con Amnesty, All Out e Coordinamento Torino Pride. La formazione Il festival quest’anno dedicherà un’attenzione particolare alla formazione, con diversi appuntamenti. Il calendario di iniziative, chiamato Lovers Talks, è organizzato in collaborazione con DAMS Torino, Sylvia Scarlett Gender Media Lab, Film TV, Festival delle Colline Torinesi, Museo Nazionale del Cinema, Circolo dei Lettori e Scuola Holden. Il 9 giugno si terrà, al Teatro Gobetti, l’incontro I manifesti queer attraverso il teatro dei Motus (inizio ore 11.30). Isabella Lagattolla dialogherà con Silvia Calderoni, Enrico Casagrande e Daniela Nicolò. Tra gli appuntamenti è prevista anche una masterclass con due giovani registi – tra i più promettenti nel panorama italiano –, Fabio Mollo e Valentina Pedicini, che si terrà nella Sala Tre del Cinema Massimo il 15 e il 16 giugno, dalle 10 alle 14: due laboratori teorici e pratici condotti attraverso la proiezione di corti, doc e film di finzione dei due autori. L’iscrizione ha il costo di 20 euro e per informazioni è possibile scrivere all’indirizzo e-mail segreteria@loversff.com
PER PROMUOVERE “LA VIA DELLA FELICITA'”
La prossima fatica dell’ultramaratoneta Simone Leo (ASD IMPOSSIBLE TARGET) si chiama Super Maratona dell’Etna, gara da “Guinness Book of Records” con il più alto dislivello al mondo su unico tracciato mai realizzata. Sabato 10 giugno, dalla quota zero della spiaggia di Marina di Cottone, gli atleti raggiungeranno i tremila metri sul livello del mare nel versante Nord dell’Etna percorrendo oltre 43 chilometri di salita. Ma se per un finisher di competizioni durissime – come la Spartathlon di 246 km, o la Ultra MilanoSanremo di 285 e altre imprese al limite dell’impossibile – quella dell’Etna può apparire alla portata, è diverso per chi si approccia in modo molto più artigianale al podismo, come Giuseppe Cicogna (ASD GIRO D’ITALIA RUN) per la prima volta alle prese in una ultramaratona, pergiunta verticale.Simone assisterà Giuseppe nel tentativo di raggiungere il traguardo, in una “missione” che va oltre la gara.
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Infatti i due amici, provenienti rispettivamente da Milano e Torino, volano in Sicilia per la Super Maratona dell’Etna con una finalità umanitaria: promuovere la Maratonina della Felicità di cui sono co-ideatori assieme all’associazione di protezione civile PRO.CIVI.CO.S. ONLUS. Si tratta di una 21 km interamente no-profit pensata per mettere in pratica uno stile di vita sano e costruttivo come suggerito nella guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard intitolata La Via della Felicità, e nel contempo sensibilizzare raccogliere fondi a favore di progetti volti alla tutela della vita e dell’ambiente.La IV edizione della Maratonina della Felicità si correrà a Torino domenica 26 novembre: 21 km contrassegnati da 21 messaggi di buon senso. Un evento ludico-motorio sotto l’egida dellaFederazione Italiana Amatori Sport Per tutti, di TAFISA e della Federazione Internazionale degli Sport Popolari, capace di attirare sia podisti di ottimo livello per un buon allenamento organizzato, sia amatori, principianti e famiglie con bambini. Simone Leo, che de La Via della Felicità è testimonial ufficiale, vorrà cogliere questa occasione per diffonderne il messaggio con l’appoggio di un gruppo locale di volontari della Fondazione La Via della Felicità e assieme a Giuseppe Cicogna, proporre una sorta di gemellaggio con VerticalEtna sperando che qualche temerario ultramaratoneta del vulcano, si appassioni e decida di partecipare, stavolta senza dislivello, senza gara e senza classifiche, alla Maratonina più popolare di Torino.
In aula l’Assessore Valmaggia ha risposto all’interrogazione urgente del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi sul grave ritardo nella costruzione del Deposito Nazionale di stoccaggio delle scorie radioattive
Sogin è incaricata del progetto del Deposito Nazionale, dove saranno sistemati definitivamente i rifiuti radioattivi italiani (sia quelli prodotti ogni giorno negli ospedali, nelle industrie, nei laboratori di ricerca sia quelli dei vecchi impianti nucleari in fase di smantellamento), oggi stoccati in decine di depositi temporanei distribuiti nel Paese.
Il Deposito Nazionale permetterà di sistemare definitivamente circa 75.000 metri cubi di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, la cui radioattività decade a valori trascurabili nell’arco di 300 anni, e di stoccare temporaneamente circa 15.000 metri cubi di rifiuti ad alta attività.
In Italia, il processo dovrebbe entrare nel vivo con la pubblicazione della CNAPI, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale, ma si è ancora in attesa del nullaosta del Ministero dell’Ambiente, previsto già nel settembre 2015 e più volte rimandato. Il 14 settembre 2016 il Ministro dello Sviluppo economico ha collocato la procedura di desecretazione del dossier “tra il secondo e il terzo trimestre 2017”, ovvero nel periodo che dovrebbe intercorrere tra la fine della procedura Vas e l’approvazione definitiva del Programma nazionale di gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito. Nel frattempo i ritardi e le criticità dell’iter sono costati all’Italia l’apertura di una procedura europea d’infrazione per mancata osservanza delle direttive Euratom.
L’Assessore ha confermato queste notizie a ha informato che, il 26 gennaio scorso al Tavolo della Trasparenza Nucleare della Regione, gli Enti e gli organi tecnici locali hanno nuovamente manifestato la propria preoccupazione, pertanto successivamente la Regione si è rivolta in forma scritta ai Ministeri, sottolineando fra l’altro che “diventa sempre più difficile per questa Amministrazione sostenere che l’assenso alla realizzazione sui siti delle infrastrutture necessarie al processo [di messa in sicurezza] muove dal presupposto che le stesse siano temporanee”.
“Abbiamo chiesto ancora una volta alla Giunta di sollecitare il Governo a permettere la pubblicazione della CNAPI” – dichiara l’esponente di Sinistra Italiana Grimaldi. – “Anche perché a ogni rinvio della costruzione del Deposito Nazionale coincide una nuova espansione dei depositi piemontesi altamente inidonei. Legambiente e il Comitato di vigilanza sul nucleare denunciano da tempo che nei siti della nostra regione, anziché lavorare per l’annunciato prato verde, Sogin sta costruendo nuovi depositi per stoccare materiale radioattivo”.