redazione il torinese

Fiera di primavera a San Gillio

Il Comune di San Gillio, in collaborazione con la Pro Loco Sangilliese, presenta la consueta “Fiera di Primavera”, appuntamento clou degli eventi in programma nel mese di giugno a San Gillio.

Domenica 25 giugno quindi il paese sin dal mattino lungo tutto il centro storico, sarà colorato dal “Mercatino dell’artigianato e del food” con espositori provenienti dal torinese, artigiani, hobbisti, piccoli produttori a km 0.

Due le mostre fotografiche di grande interesse, visitabili tutto il giorno: “Istanti di note” di Rita Bernardi presso la Sala Consigliare (via Roma 6) e “La scuola, il nostro… tesoro” per una raccolta fondi a sostegno delle scuole colpite dal terremoto del centro Italia, organizzata dal Comitato Genitori nella chiesa di San Rocco.

La scuola di danza “La Rosa dei Venti” intratterrà il pubblico con esibizioni e balli in piazza Bovetti; per i più piccoli, ma non solo, il fascino del trenino elettrico. Alle ore 21.30 gran chiusura della Fiera in via Roma, con il concerto jazz del trio Marsico-Borotti-Minetto.

Sabato 24 alle ore 18 verrà inaugurata la mostra “Il Cinema dipinto”, locandine e manifesti cinematografici visitabili sino al 1 luglio presso la Società di Mutuo Soccorso (via San Rocco 6)

ATTENZIONE AI FALSI ADDETTI AMIAT IN PARELLA!

In questi giorni è giunta ad Amiat la segnalazione da parte di alcuni cittadini della presenza di falsi addetti Amiat, che nel quartiere Parella suonano i campanelli degli stabili, richiedendo agli abitanti il codice di ingresso per poter così accedere all’interno. L’Azienda precisa che il proprio personale è sempre munito di tessera di riconoscimento e non richiede mai l’ingresso nelle singole abitazioni per la consegna o sostituzione delle attrezzature o per rilievi tecnici, limitandosi a operare esclusivamente negli spazi comuni e nei cortili. Amiat raccomanda pertanto ai cittadini di non far accedere negli stabili o in casa queste persone e di segnalare inoltre eventuali episodi sospetti al Contact Center Ambiente, telefonando al Numero Verde 800.017277.

 

 

(foto: il Torinese)

Nosiglia: “Ferita che pesa sui cittadini e sulla coscienza di chi ha causato il dramma”

Per la morte di Erika, la 38enne schiacciata nella calca del 3 giugno, sarà omicidio colposo l’ipotesi di reato nel fascicolo di inchiesta ad oggi a carico di ignoti aperto dalla procura della Repubblica sui fatti di piazza San Carlo. Fino ad oggi si procedeva solo per “lesioni colpose plurime gravi e gravissime”

 

 

LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO, DELLA SINDACA E DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE

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CESARE NOSIGLIA

“La morte di Erika aggrava  più profondamente lo scoramento del nostro animo e anche il giudizio già severo formulato dopo quanto è accaduto in Piazza San Carlo. La ferita al cuore della città resterà come un marchio che pesa sulla nostra coscienza di cittadini e su quanti sono stati la causa diretta o indiretta degli assurdi incidenti. L’inchiesta avviata  farà il suo corso e trarrà le conseguenze in ordine alle gravi responsabilità di ciascuno; ora è il momento della solidarietà di tutta la città che è chiamata a stringersi attorno alla famiglia di Erika per un abbraccio fraterno a Lei e ai suoi cari, insieme alla preghiera e al ricordo incancellabile che porteremo nel nostro cuore per sempre”.

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SERGIO CHIAMPARINO

“Esprimo  a nome mio e di tutta la comunità piemontese cordoglio e vicinanza alla famiglia Pioletti, che in tutti questi giorni ha vissuto con compostezza e grande dignità la graduale perdita di speranza di un miglioramento delle condizioni di Erika. Quanto è successo quel sabato lascia ancora sgomenti tutti noi, e gli oltre 1500 feriti – con un pensiero particolare a coloro che sono ancora in situazione critica – vittime di una serata cominciata in festa e finita in una incomprensibile tragedia, pesano sul nostro cuore. Chiediamo che le indagini facciano al più presto chiarezza su quanto accaduto in piazza San Carlo”.

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CHIARA  APPENDINO

“In un momento di così profondo dolore, ogni parola sarebbe superflua. Posso solo esprimere le più sincere condoglianze mie e di tutta la Città a familiari e amici di Erika. Per il giorno dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino”

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(dalla pagina Facebook della sindaca)

 

Danilo e Luca a “Pilota per un giorno”

Aeroporto di Torino – Aeritalia, Strada della Berlia, 500

Danilo Ragona e Luca Paiardi, ideatori di Viaggio Italia, saranno tra i tanti protagonisti della data torinese di “Pilota per un giorno”, l’iniziativa organizzata da Coloplast eWeFly! Team (la pattuglia acrobatica aerea italiana formata da tre piloti di cui due disabili) in collaborazione con l’Aero club di Torino. “Pilota per un giorno” ha come obiettivo quello di far vivere l’emozione unica del volo anche alle persone con disabilità, ospite della giornata Fiat Autonomy, che metterà a disposizione alcune auto con allestimenti speciali. L’avventura nel cielo di Torino si inserisce fra le tappe della nuova edizione di Viaggio Italia, la sfida di Danilo e Luca che da tre anni percorrono il nostro Paese con le loro carrozzine, tra incontri, sport e risate per portare un messaggio di speranza e solidarietà. Già, perché i due ragazzi da quasi 20 anni, a causa di un incidente, vivono seduti su una carrozzina e il loro viaggio, ironico, divertente, a tratti avventuroso, ci racconta il mondo dal loro punto di vista. Lo sport è fondamentale per i due amici. E’ stato uno strumento di riabilitazione dopo l’incidente e oggi è il loro modo di raccontarsi. “Pilota per un giorno” è una nuova occasione per mettersi alla prova, superare le proprie paure e dimostrare che la disabilità può essere vissuta come limite da esplorare, un punto di vista diverso dal quale guardare con entusiasmo la vita di tutti i giorni. Un’opportunità resa possibile dall’impegno e dall’efficienza dell’organizzazione di Coloplast, a cui Danilo e Luca sono particolarmente grati.

 

Seguite Viaggio Italia su www.viaggioitalia.org e www.facebook.com/viaggioitalia

“Alimentazione, idratazione e movimento in estate

Il 6 luglio si terrà l’incontro “Alimentazione, idratazione e movimento in estate” a cura dell’ASL Città di Torino promosso dal progetto “Essere anziani a Mirafiori sud” in collaborazione con il progetto “Argento Attivo”

GSPM TORINO: BUON QUINTO POSTO AI CAMPIONATI ITALIANI ASPMI DI TIRO DINAMICO

La compagine sabauda, composta di sole tre unità a causa di numerose defezioni, ha centrato anche un secondo e un terzo posto di categoria con Loredana Tesoro e Franco Grandi

Il bicchiere, alla fine, è mezzo pieno: il quinto posto centrato dal Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino in occasione dell’undicesima edizione dei campionati nazionali ASPMI di tiro dinamico, svoltasi a Terni, rappresenta un risultato positivo, soprattutto se si considera che la compagine sabauda era formata da appena tre elementi, di cui uno all’esordio assoluto nella specialità. Malgrado le numerose defezioni che hanno costretto la squadra piemontese a presentarsi fortemente rimaneggiata ai nastri di partenza della competizione, sono arrivati un argento e un bronzo di categoria da parte di Loredana Tesoro e Franco Grandi, oltre alla sedicesima piazza agguantata da Gabriele Lamberto, alla sua prima esperienza in un campionato di tiro dinamico.

La gara, per la cronaca, è stata vinta dalla Polizia Locale della Riviera Adriatica.

A margine dell’evento, la responsabile di settore del GSPM Torino, Loredana Tesoro, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Vorrei ringraziare il presidente del Gruppo Sportivo di Terni, David Rugeri, e tutti i suoi collaboratori per l’ottima organizzazione e la disponibilità dimostrata nei confronti di tutti gli atleti, sia per le attività sportive che per quelle ricreative. Un ringraziamento particolare a Luciano Menestò, un amico che da anni fa sì che il poligono “CTS” di Terni sia per noi come una seconda casa. Abbiamo apprezzato moltissimo la visita guidata al “Museo delle Armi” presso il “Polo Manutenzione Armi Leggere” l’escursione alla cascata delle Marmore. Grazie infine al comandante di Terni, Federico Boccolini, che ha partecipato alla cerimonia di premiazione, e ai componenti della nostra squadra». In queste ore, intanto, sono scesi in campo i tennisti del Gruppo Sportivo Polizia Municipale di Torino, impegnati a Grottammare nel campionato italiano ASPMI.

 

I “cittadini contro l’atomica” ringraziano Laus

A fronte dei crescenti rischi di guerre sempre più distruttive e addirittura dell’uso di armi nucleari, il nostro “coordinamento di cittadini e associazioni contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi” ha ritenuto doveroso lanciare una grande campagna di sensibilizzazione su queste tematiche. In particolare, riteniamo necessario produrre il massimo appoggio alla sessione dei lavori delle Nazioni Unite dedicata al disarmo nucleare, che riprenderà oggi giovedì 15 giugno. Per raggiungere questo scopo, è nostro intento ottenere dei pronunciamenti delle Pubbliche Istituzioni e creare un movimento quanto più ampio e inclusivo possibile, unendo associazioni religiose, gruppi interconfessionali, storici movimenti per la pace, soggetti della società civile, intellettuali, forze politiche, sindacali, culturali, sociali, ecc. In questa ottica, è di particolare importanza e di nostra grande soddisfazione che il Presidente del Consiglio Regionale e del Comitato per i diritti umani, Mauro Laus, abbia accettato di comparire quale primo firmatario della petizione che abbiamo lanciato, rivolta ai Presidenti della Repubblica, del Consiglio dei Ministri, della Camera e del Senato, affinché l’Italia “partecipi in modo attivo e costruttivo ai negoziati ONU, impegnandosi a favore del disarmo nucleare”. Inoltre il presidente Laus ha già ottenuto un pronunciamento, nel senso da noi auspicato, dalla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni. Questa iniziativa, e altre che comporranno un’articolata campagna di sensibilizzazione e mobilitazione, verranno presentate con una conferenza stampa che si terrà lunedì 19 giugno, alle ore 12,00 presso la sala Viglione del Consiglio Regionale.

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Per il coordinamento di cittadini e associazioni contro l’atomica, tutte le guerre e i terrorismi

Paolo Candelari, Giampiero Leo, Walter Nuzzo

(foto: archivio il Torinese)

“Arte in libertà 10 + 1”

 

Non solo golf. Non solo sport, relais e alta cucina. Dal 10 giugno scorso, il “Golf & Relais Feudo di Asti” (Frazione   Mombarone, 160), presieduto da Marco Sutter, è anche “FeudArte”. Immerso in un mirabile anfiteatro naturale “che ipnotizza occhi e anima”, nel cuore vivo del Monferrato, il “Golf Feudo” s’è infatti dato un nuovo obiettivo, certamente un importante “valore aggiunto” rispetto alla sua già ampia gamma di offerte: quello di “diventare luogo ideale – sottolinea la General Manager Pamela Raelidove creare una sinergia perfetta tra natura ed arte”, organizzando periodici eventi artistico-culturali di prestigio e di interesse per i propri associati e per gli appassionati d’arte in genere. Ambizioso il programma e ottime le premesse, il progetto ha preso il via, per l’appunto, il 10 giugno scorso con una prima collettiva – 36 le opere esposte – che mette insieme ben 11 artisti di consolidato mestiere e indubbia notorietà (torinesi, astigiani e una bresciana), dal titolo “Arte in libertà 10 + 1” – dieci   “maschietti” e una “femminuccia” –   e che si protrarrà fino al 15 settembre prossimo. Un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’evento va attribuito a Pippo Leocata, non solo socio del “Feudo” ma soprattutto pittore e scultore di lunga geniale e multiforme militanza. Origini siciliane, ma torinesissimo d’adozione, è lui stesso presente in parete con le ultime sue opere ispirate alla grande letteratura – pittura e poesia come un unicum di toccante valore emozionale – ai versi di Montale, di Pavese o di Quasimodo (da quest’ultimo la suggestiva “Tramontata è la luna”) in cui il segno il colore la luce e le ombre diventano palpitanti scenografie di liriche narrazioni che sono voci e incontro di anime “altre” unite dai comuni valori del cuore. Di grande interesse e frutto di sperimentazioni linguistiche che non lesinano spazio al mestiere, sono anche i “dischi” ( Diametro 41) appartenenti alla serie de “Il tempo come metafora” di Luciano Cappellari, docente all’Accademia di Belle Arti di Torino; così come i singolarissimi “ondulati” paesaggi agresti di Giulio Agostino (operante a Cantarana, nell’astigiano), realizzati su fondo materico con materiale edile colorato a olio.

Di Massimo Ghiotti, presente in decine di Musei e Fondazioni internazionali e le cui opere scultoree, secondo Maurizio Calvesi, “rappresentano quanto di più inedito ed originale abbia proposto la scultura degli ultimi decenni”, la rassegna propone un “Volo rosa” (colori industriali su acciaio inox) di eccezionale bellezza con graffi e nervosi guizzi di colore svolazzanti su solide forme astratte, immagini-simbolo di “un nuovo umanesimo post-industriale”. La ricerca della dimensione quotidiana, la natura e il gusto delle piccole realtà capaci di svelare la suggestione e il sottile fascino di quanto ci sta intorno, raccontato per segni e colori che parlano di armonia, di equilibrio compositivo e di profonda “sapienza” pittorica, accomunano le “Tre mele” di Italo Gilardi (allievo di Felice Casorati), alla “Fontanella” di Luciano Spessot – raffinato e certosino cantore di “quel senso di poesia che, a ben guardare, c’è ancora in ogni cosa, da un bel tramonto a un frutto bacato…”– così come alle nitide e rigorose vedute montane realizzate da Vinicio Perugia nel suo atelier dell’Avigliana medievale. Perfettamente contestualizzata allo spazio ospitante é la china e gomme liquide su carta – dal segno libero, veloce e di singolare intuizione compositiva – dal titolo “Green” di Guido Giordano, che già anni fa, sul tema del Golf ebbe a realizzare 99 dipinti per il Circolo “Castellaro” ad Arma di Taggia; mentre la bresciana Laura Massardi presenta quadri che prediligono i colori della terra o il nero accompagnati da una tecnica povera di materiali (gesso, pigmenti e pochi colori ad olio) e fortemente caratterizzati da tematiche psicoanalitiche attente agli imprevedibili linguaggi dell’inconscio. Allievo di Filippo Scroppo, il torinese Sergio Scanu porta in parete quadri di robusta definizione scenica dove la matrice fauve-espressionista convive alla perfezione con annotazioni non lontane da una vena surrealista di grande fascino e misterica suggestione. Un che di “magico realismo” (si veda il tecnicamente perfetto acquarello “Tutto a posto”) che troviamo anche nei dipinti di Sandro Lobalzo, dove le immagini sono segni “di una realtà – scrive Angelo Mistrangelo – rivisitata e reinterpretata con le cadenze di una ‘scrittura’ estremamente limpida ed evocatrice”.

Gianni Milani

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“Feudarte. Arte in libertà 10 + 1”

“Golf & Relais Feudo di Asti”, Frazione Mombarone 160; tel. 0141/294230; www.golffeudoasti.it

Fino al 15 settembre

Nelle immagini:

– Pippo Leocata: “Tramontata é la luna”, tecnica mista (olio, acrilico, matite su carta)

– Luciano Cappellari: “Le ore 1”, pigmenti liquidi filtrati e stratificati, pastello e gessetti
– Massimo Ghiotti: “Volo rosa”, colori industriali su acciaio inox
– Italo Gilardi: “3 mele”, olio su tavola alluminio
– Luciano Spessot: “Fontanella”, acrilico su masonite
– Sandro Lobalzo: “Tutto a posto”, acquarello

 

Ius soli, più dubbi che certezze

L’OPINIONE 

di Pier Franco Quaglieni

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Il dibattito al Senato sulla legge dello Ius soli ha rivelato innanzi tutto che un tema tanto delicato per il futuro italiano non si può affrontare con gazzarre propagandistiche non consone all’aula di Palazzo Madama: un modo folcloristico e goliardico  di affrontare un problema molto serio da parte di chi, sovente, non ha neppure frequentato le aule universitarie. Esso ha anche  dimostrato le forti contraddizioni del movimento grillino che ha dimostrato una certa confusione interna su un tema di così decisiva importanza. Il fatto che un assessore grillino torinese della Giunta Appendino, quello delle pari opportunità,abbia espresso dissenso dalla posizione di Grillo è anch’esso il segno di una realtà destinata a riservare nuove sorprese dopo la debacle di piazza San Carlo. Lo Ius soli ,sia pure nella versione temperata,deve tuttavia suscitare dei dubbi più che raccogliere delle certezze, per dirla con Bobbio. Oggi le certezze sono state travolte dal  terrore che insanguina soprattutto il Vecchio Continente.

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E’ vero che la maggioranza degli stati ha introdotto lo Ius soli,ma è altrettanto vero che il terrorismo praticato da francesi,belgi,inglesi di terza generazione,nipoti di immigrati,non può non imporci qualche interrogativo sui modi praticati nell’integrare chi non intende affatto integrarsi,anche se è vero che gli islamisti mietono vittime anche nei paesi arabi. Questo è uno dei problemi maggiori dell’Europa decadente che gli stati nazionali non hanno saputo affrontare e tanto meno risolvere ,neppure in parte. L’Europa di Bruxelles  c’è ,ma lo spirito europeo si è totalmente appannato,per non parlare dello spirito italiano che pare essere evaporato insieme alla memoria storica. A quasi un anno dalla strage di Nizza si impone un momento di riflessione,senza cadere nei luoghi comuni e senza indulgere a tendenze razziste e xenofobe che vanno respinte con fermezza. Cambiare il diritto di cittadinanza ha un senso se prima si conduce una riflessione seria  sui temi dell’integrazione. Non va confusa,per dirla con Weber, l’etica dei principi con l’etica della responsabilità. L’etica dei principi propende per lo Ius soli,quella della responsabilità ci porta invece al pessimismo,anzi ,se vogliamo essere schietti,al realismo. Dal dibattito parlamentare non sono emerse novità rispetto a quello avvenuto nell’ottobre  del  2015 alla Camera dei Deputati, anche se questi due anni sono stati decisivi per capire il fenomeno del rifiuto dell’integrazione.

Si è detto che circa un milione di giovani diventeranno cittadini italiani. Un numero più che ragionevole.

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Non ho sentito nessuno invece riflettere su cosa potrà accadere nel corso di dieci o vent’anni. Mentre il tasso italiano  di natalità è precipitato,quello degli immigrati tende a crescere in modo piuttosto marcato.E che dire dei continui sbarchi  e del fatto che il ministro degli Interni afferma che altri 200mila immigrati sono ospitabili senza particolari problemi? Cosa accadrà tra dieci anni? Non ho letto risposte convincenti. Chi governa non può limitarsi a guardare all’oggi,ma deve guardare al domani. Quando Fini si affannava a sostenere lo Ius soli ,io obiettai che a Fini le sorti della democrazia italiana interessavano poco,non foss’altro per le sue origini genetiche che poi ha finito di cancellare.Fini non credo abbia mai avuto un particolare interesse per le sorti della democrazia italiana. Ha scritto Dino Cofrancesco, una delle menti più lucide e libere,corazzate  di senso storico:”Immaginiamo venti milioni di cittadini extracomunitari che abbiano acquisito il voto politico.(…) Se la democrazia è un principio irrinunciabile che fa corpo con l’idea stessa di libertà,preoccuparsi della composizione dell’elettorato non può essere considerato  prova di regressione tribale e nazionalistica.”. Sono parole da meditare da parte di chi ama la democrazia e intende difenderla. Diventare italiani è una scelta che implica diritti ,ma anche precisi doveri. L’italianita’ è una cosa  seria, essa implica anche identità  e cultura.
                                                                     
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Teatro Regio, occupazione simbolica dei sindacati

Per rilanciare il ruolo della lirica, per tornare a essere un Paese che attrae le eccellenze e per bloccare l’attuale fuga degli artisti, il giorno venerdì 16 giugno 2017 alle ore 12.30
la Sovrintendenza del Teatro Regio di Torino verrà occupata simbolicamente, contemporaneamente all’occupazione delle Sovrintendenze di tutte le 14 Fondazioni Lirico-Sinfoniche Italiane.
In quella sede, i Segretari territoriali CGIL, CISL, UIL, FIALS e le RSU del Teatro Regio di Torino consegneranno un documento sindacale unitario nazionale al Sovrintendente Walter Vergnano.
Inoltre, dalla Sovrintendenza del Teatro Regio di Torino, le segreterie OO.SS. e le RSU terranno una conferenza stampa per spiegare la grave situazione generata dall’articolo 24 della legge 160/2016 che intende declassare i teatri che non raggiungeranno il pareggio di bilancio.
Le Fondazioni Liriche da tempo sono interessate da una crisi debitoria, principalmente dovuta alla progressiva riduzione delle risorse pubbliche. 
I provvedimenti legislativi, emanati fino a oggi dal Governo Italiano, hanno indicato quale soluzione a questo problema il taglio del costo del lavoro.
Questo intervento non ha ridotto i debiti ma ha comportato la perdita di posti di lavoro, la riduzione degli stipendi dei lavoratori e la chiusura dei corpi di ballo, oltre a esternalizzazione dei servizi, interruzioni di attività e aumento della precarietà.
Noi chiediamo di discutere una vera riforma delle Fondazioni Liriche, che abbia come base la tutela dei dipendenti, la garanzia di contributi pluriennali basati su un forte coordinamento tra le risorse nazionali e quelle locali, la garanzia di una governance trasparente e un’attenta vigilanza da parte del Ministero.
le OO.SS. territoriali di Torino 
e le RSU del Teatro Regio di Torino
(foto: il Torinese)