redazione il torinese

Fino al 16 luglio un aperitivo da re con “Torino estate reale”

Con l’Aperitivo Reale sarà possibile visitare l’Appartamento della Regina Elena, normalmente chiuso al pubblico

I Musei Reali di Torino sono i protagonisti dell’estate torinese e ospitano nella Piazzetta l’edizione 2017 di Torino Estate Reale, la rassegna di spettacoli realizzata dalla Città di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Cultura e il Teatro Regio, nell’ambito di Palchi Reali.

La maestosa facciata del Palazzo, portata a compimento da Amedeo di Castellamonte nel 1658, diventa la scenografia urbana per gli appuntamenti di musica, teatro e danza che animeranno il mese di luglio permettendo al pubblico di rivivere uno degli spazi più suggestivi della città attraverso momenti di festa, così come è accaduto nei secoli passati nelle grandi occasioni legate alla vita della corte.

Per rendere ancora più uniche le serate, i Musei Reali propongono l’Aperitivo Reale: un’occasione esclusiva per scoprire i Musei nelle ore prossime al tramonto godendosi un aperitivo nella suggestiva cornice del Palazzo. L’iniziativa è valida dall’1 al 16 luglio, prima degli spettacoli serali: in queste sere sarà possibile accedere all’aperitivo e visitare liberamente le dieci stanze di grande fascino che compongono l’Appartamento della Regina Elena, abitato dalla sovrana durante i suoi soggiorni a Torino nei primi decenni del Novecento e normalmente chiuso al pubblico.Per partecipare all’Aperitivo Reale è necessaria la prenotazione all’indirizzo estatetickets@comune.torino.it; il costo è di 20 Euro.

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L’appartamento della Regina Elena, una dimora al femminile. Collocati al piano terra della residenza, questi ambienti sono stati abitati fino alla seconda guerra mondiale, ma la loro origine risale alla fine del Seicento, quando Vittorio Amedeo II destina l’appartamento alle sue figlie e, per loro, le sale vengono decorate da Bartolomeo Guidobono e dal pittore viennese Daniel Seiter, autore della splendida volta dedicata al tema dei Quattro Elementi nella Sala di Parata.

Nel 1769, Ignazio Birago di Borgaro realizza il terrazzo a gradinate che si affaccia sui Giardini Reali e conferisce nuovo prestigio alle sale che, risistemate, a fine Settecento accolgono la principessa Madama Felicita di Savoia, sorella del regnate Vittorio Amedeo III. Per lei intervengono l’architetto di corte Giuseppe Piacenza e il prestigioso minusiere Giuseppe Maria Bonzanigo, autore di sofisticati elementi di arredo. Molte le personalità importanti che hanno soggiornato in questo appartamento: ai tempi di Napoleone I, vi alloggia il governatore di Torino; nel 1857 l’Imperatrice Alessandra Fedorowna di Russia, vedova di Nicola I, e dal 1890 Maria Letizia Napoleone, Duchessa d’Aosta. Di grande fascino e di gusto già “borghese” la sala da bagno, decorata da delicati acquerelli eseguiti da Emma Biscarra, pittrice specializzata in fiori, appartenente a un’importante famiglia di artisti attivi a Torino nel XIX secolo. Lungo il percorso, la tavola allestita e il dipinto di Edoardo Tofano che ritrae la Regina Elena, originaria del Montenegro, donna di grande cultura, appassionata di viaggi e fotografia. Sposa per amore di Vittorio Emanuele III nel 1896, Elena di Savoia è stata una delle sovrane più amate dal popolo per la sua profonda umanità e per il suo impegno in numerose iniziative caritatevoli.

 

(foto: il Torinese)

 

“Danilo alla Juve per 20 milioni”

Da Dani Alves a Danilo, scrive l’Ansa: Ora l’acquisto del 25enne terzino brasiliano del Real Madrid da parte della società bianconera parrebbe cosa fatta, almeno secondo il giornale spagnolo “As”, il quale informa che mancherebbe solo l’ufficialità. La Juventus scrive “As” nell’edizione online, avrebbe infatti chiuso l’accordo di 20 milioni di euro, 11,5 in meno di quanto il Real lo pagò due anni fa acquistandolo dal Porto.

RADICALI: FILIPPO MOLINENGO CI HA LASCIATI – SAPREMO PORTARE SULLE NOSTRE SPALLE IL PESO DELLE SUE IDEE DI LIBERTA’

La dispersione delle ceneri di Filippo Molinengo sarà effettuata martedì 4 luglio alle ore 12 esatte al Giardino delle Rose del Cimitero Monumentale di Torino

Dichiarazione dei coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta: Igor Boni, Laura Botti e Silvja Manzi:

“Filippo Molinengo, militante storico dei radicali torinesi, impegnato sul fronte dei diritti civili e dei diritti delle persone omosessuali in particolare, ci ha lasciati. Ha lottato con  il Partito Radicale per quasi quarant’anni, avendo il coraggio di dichiararsi omosessuale quando non era semplice farlo. Era un Radicale di strada, come ciascuno di noi. E’ stato iscritto all’Associazione radicale Adelaide Aglietta dalla sua nascita fino a questo 2017 quando lo abbiamo incontrato per continuare le nostre comuni battaglie sull’antiproibizionismo sulle droghe e, nell’ultima occasione, quando ha manifestato al nostro fianco in occasione del ‘Falò delle libertà e della laicità per i diritti di tutti’. La retorica delle parole in queste occasioni rischia di essere stucchevole ma Il dispiacere che sentiamo è tanto. Per quel che vale una promessa a Filippo vogliamo farla: ‘sapremo portare sulle nostre spalle il peso delle tue idee di libertà e la tua voglia di rendere tutti uguali, nei diritti e nei doveri’. Ciao Filippo!”

Al centro della foto Filippo Molinengo manifesta con i Radicali in occasione del Falò delle libertà e della laicità.

Il primo weekend di saldi conquista i torinesi e soddisfa la maggioranza dei commercianti

Dati positivi soprattutto per quanto riguarda il settore dell’abbigliamento

E’ partito bene e con risultati positivi il primo weekend di saldi per la città di Torino. A rivelarlo nel primo giorno dell’avvio, sono stati gli stessi commercianti interpellati da Confesercenti che ha rivelato un incremento delle vendite rispetto alla stagione scorsa non solo in centro ma anche in periferia. Per questo avvio di saldi estivi i dati mostrano +5% di aumento delle vendite nelle zone centrali con uno scontrino medio di circa 200/230 euro; lo stesso andamento è stato rilevato anche nei principali centri della provincia come Settimo Torinese, Moncalieri, Orbassano, Rivoli, aiutati anche da alcuni eventi come street food e notte bianca che hanno permesso il prolungamento dell’orario di apertura delle attività commerciali. “L’abbigliamento- dichiara Confesercenti- “continua ad essere in cima agli acquisti. Almeno 8 negozi su 10 dei 3691 negozi di abbigliamento presenti a Torino e in provincia, parteciperanno ai saldi, incrementando così l’economia del capoluogo piemontese”. Un po’ più cauto ma sicuramente non negativo, è stato il giudizio dell’Ascom che ha registrato uno scontrino medio di circa 100/120 euro. “Fin dai mesi scorsi”- ha rivelato a Repubblica la presidente dell’Ascom Maria Luisa Coppa– “si avevano dei grossi timori riguardo l’apertura del nuovo Outlet di Settimo Torinese. Nonostante questa concorrenza e quella del mondo digitale, le nostre imprese per il momento hanno tenuto il passo, dimostrando ottime capacità di aprirsi ai nuovi mercati”. Un inizio di stagione quella dei saldi estivi 2017 che sembra far ben sperare dopo tanto tempo in una piccola ripresa, visto che tra il 2009 e l’inizio del 2017 purtroppo a Torino si sono registrati 407 negozi in meno, diventati 754 contando la provincia; corrispondente a quasi il 25% della diminuzione del numero delle imprese nel settore commercio.

Simona Pili Stella

Quando i colli monferrini viaggiano in Autobianchi

Erano una cinquantina le Autobianchi che hanno preso parte al raduno “Colline del Monferrato in Autobianchi” che si a svolto in Valcerrina, tra Mombello Monferrato e Gabiano, in particolare la frazione Cantavenna, che si affaccia sul suggestivo panorama della Valle del Po e del “mare a quadretti delle risaie”. Ad organizzarlo il Registro Autobianchi, presieduto da Marco Lerda, con la collaborazione di Laura Lodi, e il fiduciario per il Monferrato, Paolo Pensa (salito recentemente agli onori della cronaca per avere avviato a Casale Monferrato l’esperienza pilota, ed unica, della squadra interraziale di rugby Le Tre Rose). I partecipanti, alcuni dei quali avevano partecipato ad un momento conviviale sabato 1 luglio nella frazione Gaminella di Mombello Monferrato, domenica 2 luglio sono confluiti a Cantavenna, frazione di Gabiano, dove la giornata è iniziata con la visita al Museo storico delle Truppe Alpine, creato nel corso degli anni dall’alpino Carlo Monti, vera e propria “miniera” al sole di documenti e testimonianze delle penne nere nella prima e nella seconda guerra mondiale. E a Monti il Registro Autobianchi ha omaggiato un piccolo presente in argento a forma di cappello alpino. Molti dei partecipanti provenivano non solo da tutto il Piemonte, ma anche dalla Liguria, dal Veneto, dalla Lombardia, essendo una manifestazione del genere un sicuro modo per fare conoscere la realtà delle colline del Monferrato Casalese. “E’ da dieci anni che facciamo questa iniziativa in tutto il Monferrato” ha detto Laura Lodi, mentre il consigliere delegato al turismo dell’Unione Valcerrina, Massimo Iaretti, nel ringraziare i partecipanti ha auspicato “che si possa organizzare un’altra manifestazione, sempre in Valcerrina, zona che è a cavallo tra 3 Patrimoni dell’Unesco (Crea, il Monferrato vitivinicolo e la Collina Torinese), magari parte di un itinerario che parta dal Cristo Pantocratore di San Mauro Torinese, prosegua per l’Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo per arrivare a Crea, passando per Gabiano e per Cerrina ed Odalengo”. Poi il gruppo è partito alla volta dell’azienda vitivinicola Sbarato, è tornato alla Locanda del Rubino a Cantavenna, dove alla presenza del figlio Massimo, si è tenuto il decimo memorial intitolato a Giorgio Gastaldi, che come lo ricorda Paolo Pensa: “E’ stato l’indimenticabile ed indimenticato dirigente della Abarth, il signore delle A112 che dirigeva i trofei monomarca Fiat/Abarth, ad iniziare proprio dal Trofeo A112 per passare alla Uno 70, Uno Turbo (cui ho partecipato io, e nel 1993 lo accompagnai ad Rally di Montecarlo per seguire i vincitori del Trofeo 500 che, come premio, avevano avuto la possibilità di partecipare alla competizione”.

 

 

La Regione trasferisce ad Anas 1000 km di strade

Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e il presidente Anas Gianni Vittorio Armani si sono incontrati oggi a Torino per fare il punto sul alcuni dei principali temi che riguardano la Regione
In particolare, nel corso della riunione, è stato approfondito lo stato di avanzamento delle attività volte al trasferimento di alcune strade ad Anas , passate a suo tempo alla Regione Piemonte con l’introduzione del c.d. Federalismo stradale. Nell’occasione è stata ribadita da entrambe le parti la positiva sinergia che si è instaurata tra Anas e Regione, che ha portato alla individuazione di circa 1000 chilometri di strade interessate al rientro suddivise tra le province della Città Metropolitana di Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Novara. Tale operazione è stata resa possibile anche  grazie all’impegno della Regione Piemonte che si è fatta promotrice dei necessari accordi con le suddette Amministrazioni. All’ordine del giorno della riunione anche lo stato dell’arte della Tangenziale di Fossano, dove il 18 aprile si è verificato il crollo improvviso di una campata dello svincolo di Marene.
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Il Presidente Armani ha ricordato che a seguito del crollo, oltre alla necessaria collaborazione con l’Autorità giudiziaria, Anas ha avviato un vasto programma di verifiche su tutte le 114 campate delle opere d’arte che costituiscono la tangenziale di Fossano. Attività condotte a partire dal 24 aprile che hanno utilizzato tecniche di analisi all’avanguardia dirette ed indirette per poter indagare al meglio lo stato dei viadotti. Entro il 20 luglio saranno completate tutte le azioni di indagine, comprese le verifiche tramite georadar e le prove di carico su tutto il sistema di viadotti. Pertanto, assieme agli esperti del Politecnico di Torino, sarà possibile fissare la data di riapertura della Tangenziale. Per quanto riguarda il viadotto crollato, Anas ha stimato di poter bandire entro l’anno in corso la gara d’appalto per la ricostruzione dell’opera che, da previsioni, sarà interamente in acciaio.  Il Presidente Armani ha inoltre annunciato che, grazie all’ottenimento del finanziamento dell’opera, Anas entro il corrente mese di luglio bandirà la gara per la ricostruzione del corpo stradale tra i chilometri 71.100 e 71.300 della Strada Statale 28 nel Comune di Priola, gravemente danneggiato dall’alluvione del novembre 2016. L’avvio delle procedure di appalto è stato possibile grazie all’inserimento dei lavori nel recente decreto di anticipazione fondi del Contratto di Programma 2016. Sulla Strada Statale 34 è stato concluso lo studio congiunto Anas-Regione Piemonte per individuare i punti su cui intervenire e ora Anas sta studiando gli interventi prioritari da avviare mentre la Regione Piemonte ha chiesto ulteriori fondi allo Stato per finanziare l’intero programma.
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Per quanto riguarda il cantiere di costruzione del nuovo tunnel del Colle di Tenda, nel corso della riunione è stata ricostruita la complessa vicenda. Lo scorso 24 maggio, su disposizione della Procura della Repubblica di Cuneo, l’intero cantiere è stato posto sotto sequestro e sono stati avviati, con la nomina dei Consulenti Tecnici della Procura e di tutti i soggetti coinvolti, gli accertamenti richiesti. Anas, dichiarata parte offesa nel procedimento, ha collaborato con le indagini e gli accertamenti tecnici sinora eseguiti, mantenendo la custodia giudiziaria delle opere sia sul versante italiano sia sul versante francese.  In particolare sul versante francese, Anas ha in corso un monitoraggio quotidiano del muro di sostegno tramite rilievi a vista con propri sorveglianti e un monitoraggio topografico settimanale da parte di una società specializzata. Nei prossimi giorni verranno rese disponibili sul sito web del Tenda quattro letture quotidiane, fruibili alle autorità italiane e francesi.  Sul versante italiano, Anas ha in corso di esecuzione una serie di attività di presidio e controllo delle aree di cantiere sottoposte a sequestro, preventivamente autorizzate dalla Procura di Cuneo, e in particolare il monitoraggio del fronte e scavo della galleria non rivestito, mediante l’installazione di mire ottiche a letture periodiche; l’installazione di pompe per il drenaggio dell’acqua in galleria; la realizzazione di opere di interdizione dei by-pass tra vecchia e nuova galleria. Gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura sono attualmente in corso mediante sopralluoghi, indagini e misurazioni e vedono impegnati, oltre ai consulenti della Procura, anche i tecnici ed esperti di Anas, che allo stato sono in attesa di ricevere la perizia del Pubblico Ministero che sarà redatta al termine delle operazioni peritali. Una volta dissequestrato il cantiere, Anas ordinerà all’Appaltatore, in aderenza ai risultati degli accertamenti tecnici, di riprendere i lavori ripristinando o ricostruendo le opere oggetto di dissesto e recuperando per quanto possibile i tempi decorsi. Anas vigilerà affinché l’impresa predisponga un cronoprogramma dei lavori atto a garantire il risultato nel più breve tempo possibile.

Uno straordinario viaggio (solidale) nei Balcani

L’Associazione ONLUS Il Pulmino Verde questo giovedì vi aspetta alle ore 21  in via Millio 20, Torino per la serata di racconto del “Viaggio lungo i Balcani”. Sarà un’occasione per parlare delle differenti realtà dei campi profughi, partendo dalla Slovenia arrivando sino in Grecia. Dopo l’avventura de Il Pulmino Verde dello scorso anno a Idomeni, questa serata sarà dedicata ad un’analisi di confronto delle realtà incontrate nei differenti Stati dei Balcani in questi ultimi due anni.

Giovedì sotto le stelle

Giovedì 6 luglio 2017 a Carmagnola dalle ore 19:30 alle 23:00 Lungo l’asse di Via Valobra e in altre zone del Centro Storico

Prosegue la kermesse “Giovedì sotto le Stelle” che in ogni suo appuntamento propone piacevoli serate con negozi aperti sino a tardi, aperitivi, cene, after dinner, gelati e dolci artigianali, animazioni con musica live, dj set, animazioni e spettacoli per vivere Carmagnola in maniera divertente e frizzante

 

Prosegue a Carmagnola  la storica manifestazione “Giovedì sotto le stelle”, che si sta svolgendo  dal  22 giugno. Sei serate ricche di eventi perché ai cinque giovedì sera si è aggiunta la speciale “Notte dei Saldi” di sabato 1 luglio. Le prossime serate in programma sono le seguenti: giovedì 6, 13, 20 luglio e si concluderà giovedì 27 luglio con una grande festa nel Borgo Vecchio, il nucleo storico della città.

Giovedì 6 luglio è in programma il terzo appuntamento della kermesse che come tutti gli altri proporrà una piacevole serata con negozi aperti, varie offerte enogastronomicheanimazioniintrattenimenti, balli, concerti e spettacoli rivolti a tutte le fasce di età per vivere il centro della Città del Peperone in maniera divertente nei giovedì sera di giugno e luglio. Le serate si svolgono principalmente lungo l’asse commerciale del comune per coinvolgere i numerosi esercizi commerciali aderenti.

Si potrà ballare il Villaggio Danza in piazza Garavella e con la scuola di ballo Mambo Jambo nella zona Bussone che si esibirà anche in alcune collaudate coreografie di vari generi di danza .

Oltre ai balli, ci saranno come sempre diverse proposte musicali in Piazza XXX Aprile con la band CO2, in Lrago Vittorio Veneto con i Direzione Sound e in piazza Manzoni con la musica occitana dell’Associazione La Ghironda

Ampia anche la proposta in Via Gardezzana con il Caffè Gardezzana che offrirà ai bambini pane con nutella, marmellata, prosciutto e salame, mente i genitori potranno gustare l’aperitivo; Naturehouse proporrà Naturabimbo, serata dedicata ai bambini con alle 19 un divertentissimo laboratorio gratuito di educazione alimentare con un simpatico regalo per tutti, e ancora letture animate nel Mondadori Point .

La kermesse è organizzata dall’ufficio Commercio e Manifestazioni del Comune di Carmagnola, Pro Loco, Ascom, Confesercenti e Officina Carmagnola, con il contributo economico del Comune e la compartecipazione delle Associazioni di categoria con una formula collaudata che nelle passate edizioni ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico e numerosi apprezzamenti da parte dei visitatori.

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
ASCOM Carmagnola  Tel. 011 9720295 – Cell. 3358045842  – E Mail  – carmagnola@ascomtorino.it

Cinque anni fa moriva Sergio Pininfarina, anima e creatività vecchio Piemonte

di Pier Franco Quaglieni 

(CON UN RICORDO DEDICATO A PAOLO VILLAGGIO)

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Cinque anni fa, all’età di 85 anni , il 3 luglio 2012,moriva il senatore a vita Sergio Pininfarina, imprenditore e stilista, artefice del successo internazionale dell’azienda di design fondata da suo padre. Ingegnere meccanico , Pininfarina tenne le redini dell’azienda dal 1960 al 2006,trasformandola da realtà artigianale ad industriale, in stretta collaborazione con le principali case automobilistiche europee. Agli inizi degli Anni Settanta, con la realizzazione di una galleria del vento in scala naturale, Sergio legò il suo nome a quello di Enzo Ferrari in quanto tutte le “Rosse” di Maranello nacquero da o con la collaborazione dell’industria torinese. Anche modelli più “popolari” come la Flaminia, la Flavia coupé, la 164 e tante altre auto furono creati dall’azienda da lui guidata che giunse a disegnare persino una famosa bicicletta e una bottiglia di storica acqua minerale. In fondo, un altro mondo imprenditoriale che oggi non c’è più, ma anche un mondo umano scomparso , irrimediabilmente scomparso.

Con lui ho intrattenuto un rapporto durato oltre 40 anni e voglio citare i suoi successi imprenditoriali per poter mettere in luce con maggiore evidenza la personalità di questo ingegnere con un’anima di grande sensibilità e forte impronta intellettuale che contraddiceva, in modo evidente , quanto scrisse Musil nell’Uomo senza qualità in cui sostenne che gli ingegneri non hanno un’anima. La sua era un’anima fatta di cultura, di creatività, ma anche di sentimenti profondi, non ostentati, come capita nel vecchio Piemonte, e per questo ancora più radicati ed importanti.

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Era un uomo colto con cui conversare diventava piacevole perché i temi dell’umanesimo liberale appartenevano non solo al suo dna, ma alla sua cultura. Amava Alassio e Garlenda dove passava le sue estati, attratto anche dall’amatissimo gioco del golf. Era bello passare qualche ora con lui:si poteva davvero discorrere di tutto e si aveva l’impressione di parlare con un uomo di statura internazionale, pienamente paragonabile all’avvocato Agnelli,nel quale appariva il gusto della vita semplice, appartata, con un’attenzione smisurata per la famiglia ed un legame eccezionale con la moglie durato per oltre sessant’anni. Amava profondamente il Piemonte e la lunga amicizia con Mario Soldati che ho condiviso con lui, nasceva da questi legami con la sua terra, senza scadere mai in grettezze localistiche che, anzi, detestava.

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Questi aspetti meno noti di Sergio erano la cifra della sua personalità più vera che difficilmente emergeva dalla sua ritrosìa tutta piemontese. D’altra parte i grandi piemontesi, da Baretti a Soldati, da Cavour a Gobetti ,erano cosmopoliti e sapevano guardare oltre le Alpi, come ha saputo fare Sergio. Quando il Parlamento europeo nel 1979 divenne elettivo, fu naturale che tra i capilista liberali per la circoscrizione del Piemonte ,Lombardia e Liguria ci fosse Pininfarina che, insieme a Jas Gawronski e ad Enzo Bettiza, era davvero un modello di italiano – europeo capace di rappresentare ,senza egoismi nazionalistici,ma con grande dignità nazionale, il proprio Paese in Europa.Era tra quei pochi eurodeputati italiani a conoscere le lingue ed a non avere bisogno di interpreti. Per le elezioni della II legislatura Pininfarina continuò a guidare insieme a Gawronski e Bettiza la lista liberal-repubblicana del Nord – Ovest ,potremmo dire liberaldemocratica, che avrebbe dovuto anticipare una sorta di unificazione tra le forze laico – liberali che, invece, non ci fu . Se l’operazione non ebbe il successo elettorale che avrebbe meritato , certo non fu colpa di Sergio che si gettò nella battaglia con generosità e passione .Io sono testimone -come in particolare lo è la prediletta figlia Lorenza che fu al suo fianco nell’impegno civile in Europa-che Sergio non ebbe bisogno di apparati faraonici per raccogliere un vastissimo consenso in tutta la  vasta circoscrizione elettorale perché il suo nome era ,di per sé, una garanzia di capacità e di probità assolute.

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Era un liberale nel senso più autentico e, direi, risorgimentale della parola. Non terminò il mandato parlamentare perché eletto presidente di Confindustria dopo Gianni Agnelli. In passato il partito liberale venne accusato di essere un partito asservito alla Confindustria. Invece il passaggio di Pininfarina dall’Europarlamento alla presidenza dell’associazione degli imprenditori non suscitò obiezioni di sorta perché la sua indipendenza di giudizio era fuori discussione.

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La Costituzione all’articolo 59 prevede la nomina a senatori a vita di cittadini <<che abbiano illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale,scientifico,artistico e letterario>>. Non molti presidenti della Repubblica hanno obbedito in modo autentico al dettato costituzionale, certo la nomina di Sergio a senatore a vita è una di quelle che davvero hanno onorato la presidenza di Carlo Azeglio Ciampi il quale scelse anche la scienziata di fama internazionale Rita Levi Montalcini. Un episodio che disonora la politica e ne rivela il degrado furono gli insulti del tutto gratuiti e volgari di un senatore per un voto espresso in Senato da Pininfarina. Peccato che il senatore in questione fosse il liberale Valerio Zanone riuscito eletto in Lombardia nella lista del PD, da cui poi lo stesso Zanone si allontanò insieme a Rutelli perché << la sinistra era illiberale, anche se io mi sento di sinistra>>, come ebbe a dirmi una volta. L’idea d’ Europa – per dirla con un titolo di Federico Chabod – che aveva Sergio era quella di Einaudi, un’Europa quindi lontanissima da quella odierna, in cui prevalgono interessi ed egoismi che umiliano il federalismo europeo a cui, già in piena II guerra mondiale, guardava il manifesto di Ventotene.

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Da parecchi anni Sergio non stava bene, specie dopo la morte improvvisa e drammatica del figlio Andrea che per lui fu un colpo terribile. Solo la dolcezza e la vicinanza della moglie e in particolare della figlia Lorenza riuscirono ad alleviare gli ultimi anni di dolore che segnarono il tramonto di un uomo eccezionale che ha onorato l’idea liberale,unendo capacità di intraprendere e volontà di porsi al servizio del bene pubblico, secondo quei valori e principi che troviamo in alcune pagine di Luigi Einaudi. Gli ho dedicato un capitolo nel mio ultimo libro Figure dell’Italia civile, insieme ai grandi del Novecento piemontese da Einaudi a Chabod ,da Bobbio a Venturi. Il Centro “Pannunzio”nell’anno stesso della sua morte, gli dedicò la sua sala incontri come atto di omaggio ,ma anche di ringraziamento. Lui, senza mai comparire, fece moltissimo per il”Pannunzio”. Quando nei primi anni 2000 gli conferimmo un premio insieme ad altri illustri torinesi ,un quotidiano lo definì “carrozziere” e l’avvocato Gian Vittorio Gabri, uomo all’antica, ebbe un sussulto e mi telefonò per lamentare il livello di rozzezza a cui erano giunti certi giornalisti nostrani. Non poteva immaginare cosa sarebbe capitato negli anni successivi.

 

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Oggi è mancato Paolo Villaggio, eroe di una comicità cinica e tetra che riduce il valore delle persone al rag. Fantozzi. Villaggio ha voluto rappresentare,spesso in modo volgare un italiano mediocre ,servile, codardo ,come già fece Alberto Sordi. Mi sono stupito delle parole di cordoglio espresse dalle più alte cariche dello Stato che Villaggio vivo avrebbe definito <<una cagata pazzesca>>.Un’Italia da rifiutare che non fa ridere, ma piangere. E’ il nichilismo spicciolo, quello teorizzato a livello accademico da Vattimo, prima di convertirsi tardivamente al marxismo. Villaggio era partito dal Pci per poi approdare a Grillo. Un percorso inverso,ma emblematico di una sfiducia totale verso tutto e tutti. Queste persone rappresentano l’Italia” scombinata” di cui parlava Salvemini o l’Italia <<provvisoria>> di Guareschi. Delle Italiette mediocri, grigie, senza ideali e senza futuro. Un’Italietta che è rimasta prigioniera della sindrome dell’8 settembre e del “tutti a casa”,ma si è lasciata sedurre dalle ubriacature ideologiche che ha confuso con le idee.Cadute le ideologie, si è trovata orfana anche delle idee che forse non ha mai avuto. Mi rifiuto di credere che l’Italia si sia ridotta così. Quando penso a uomini come Pininfarina ritrovo la certezza che l’Italia tornerà ad avere un futuro.

 

Pier Franco Quaglieni

scrivere a quaglieni@gmail.com

 

 

Incidente sulla A5: ancora gravi le condizioni del bimbo

Sono ancora da definire le cause che hanno causato lo schianto contro l’albero

Rimangono ancora gravi le condizioni del bambino di un anno e tre mesi che ieri pomeriggio è rimasto coinvolto nel brutto incidente avvenuto sull’autostrada A5 tra Quincinetto ed Ivrea, in zona Borgofranco. Il piccolo stava viaggiando a bordo di una fiat Punto insieme con i genitori quando all’improvviso, per cause ancora da accertare, il padre ha perso il controllo dell’auto, finendo con la macchina fuori strada e andandosi a schiantare contro un albero. Il bambino è stato immediatamente trasportato in elisoccorso, con un codice rosso, all’ospedale Regina Margherita di Torino dove i medici, riscontrando un grave trauma cranico, hanno deciso di operarlo d’urgenza. A causa del violento urto sono rimasti feriti anche i genitori del piccolo. La mamma, Manuela Mantellina di 34 anni, è stata ricoverata anche lei in condizioni gravi all’ospedale Cto di Torino, mentre il padre, Vincenzo Vecchielli, 40 anni, è stato portato in ambulanza all’ospedale di Ivrea; fortunatamente le ferite da lui riportate non sono gravi. La famiglia, residente a Torino, stava probabilmente facendo rientro a casa dopo aver passato una domenica pomeriggio fuori città. Sul luogo dell’impatto sono intervenuti i vigili del fuoco per liberare i feriti dalle lamiere dell’auto e la polizia stradale che sta ancora cercando di ricostruire le dinamiche dell’incidente.