redazione il torinese

Militari italiani in Tunisia

Nelle scorse settimane si è svolta la fase esecutiva del programma NATO Defence Education Enhancement Programme (DEEP) TUNISIA, teso a potenziare le  capacità formative nazionali tunisine, su specifiche materie d’insegnamento a carattere militare

In tale contesto il Centro Studi Post Conflict Operations (CSPCO) del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ha fornito un supporto formativo al Tunisian War College (TNWC). Un nucleo di formatori, composto da tre esperti della materia appartenenti al CSPCO sono stati inviati in Tunisia per lo sviluppo di un seminario orientativo sulla “Stabilizzazione e Ricostruzione”, quale elemento didattico cardine del modulo “Gestione delle Crisi”, nell’ambito del programma didattico annuale della Scuola Superiore di Guerra   della Tunisia, istituzione di alta istruzione militare destinata a formare gli ufficiali superiori delle Forze Armate locali. In particolare, il seminario ha posto l’accento sulla complessità degli attuali scenari di crisi internazionali, evidenziando la necessità di operare utilizzando un approccio sempre più integrato tra tutti i vari attori coinvolti, razionalizzando adeguatamente le risorse disponibili.  L’uditorio, composto da 70 Ufficiali Tunisini e 15 provenienti da altri paesi (Arabia Saudita, Qatar, Marocco, Mauritania, Niger, Mali, Chad, Gabon, Costa d’Avorio, Benin, Camerun e Repubblica Centrale dell’Africa), si è rivelato estremamente interessato agli argomenti trattati, partecipando in modo interattivo sia durante i periodi di lezione frontale sia nei momenti dedicati alla discussione. Al termine dell’attività, la controparte tunisina ha manifestato il proprio vivo apprezzamento nei confronti del contributo didattico fornito dal CSPCO, chiedendo alla NATO di reiterare l’attività anche nel prossimo anno accademico ed auspicando, per il futuro, una più stretta  collaborazione tra i due enti.

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Il carabiniere ‘Detective dell’arte’

Il generale dei carabinieri Roberto Ricciardi presenta, insieme al giornalista Andrea Peggio, venerdì 10 maggio, alle ore 10.30, nello stand Difesa del Salone del Libro di Torino, il suo libro ‘Detective dell’arte’ edito per i tipi di Rizzoli, nel quale racconta la sua esperienza nel Comando tutela patrimonio culturale, ad un livello di eccellenza che tutto il mondo invidia all’Italia. In mezzo secolo i ‘segugi’ dell’Arma hanno salvato centinaia di migliaia di beni, dal piccolo crocifisso di una chiesa di paese, ai buccheri e cocci saccheggiati dai tombaroli nelle necropoli, ai capolavori rubati in chiese, edifici pubblici, abitazioni private.

Quelli che non c'entrano con fascismo e Resistenza

Caro Direttore, il Salone del Libro di Torino ha fornito la cornice all’ennesima commedia tra chi con il fascismo non c’entra nulla e chi con la Resistenza non c’entra nulla. Nuovamente abbiamo assistito all’ennesima forzatura di queste due categorie, oramai consegnate alla Storia, per un uso meramente politico, conveniente per la campagna elettorale in corso. Trovo offensivo utilizzare oggi il sacrificio di chi ci ha liberato dall’invasore per mettere a tacere una casa editrice la cui unica colpa è quella del suo editore, tale Francesco Polacchi, di essersi dichiarato fascista. Vi chiedo che cosa possa significa questa definizione nel 2019, visto che è sempre stato difficile individuare una precisa ideologia fascista. Isolazionista o imperialista? Rivoluzionario o reazionario? Ma soprattutto: che cosa importa? Può essere reato un’opinione in democrazia? O forse si è fascista nei modi? Ma in questo caso che colpe avrebbe Polacchi, e prima ancora la casa editrice?   Sicuramente, uno dei metodi del ventennio fascista fu la censura. Credo che solo di censura possiamo parlare in questo caso. Quindi, se proprio vogliamo divertirci ad associare il nomignolo “fascista” a qualcuno, lo assocerei a chi ha impedito, per una precisa scelta di simpatia politica, la regolare partecipazione di una regolare casa editrice al Salone del Libro. E mentre siete impegnati a combattere il “fascismo” di un partito che non ha nemmeno preso l’1% dei voti alle elezioni politiche, ricordatevi, se lo vorrete, che a Salerno una signora ha dovuto “accogliere” la polizia in casa sua per rimuovere uno striscione contro Salvini, visto che il ministro del Selfie era di passaggio; che una ragazza si è vista sequestrare il cellulare dalla Digos perché ha fatto una battuta su Salvini in un video in cui lui era presente; che lo stesso Salvini ieri prometteva di chiudere i negozi in cui si vende cannabis legale. Ripeto: legale.  Visto che la definizione di “fascismo” sa essere molto ampia, io direi che fascismo è tutto ciò che minaccia lo Stato di Diritto. Le recenti vicende di Concita De Gregorio, di Oscar Giannino, la condanna ritenuta sproporzionata da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo inflitta a Alessandro Sallusti, mi portano a chiedermi se le basi della nostra liberaldemocrazia siano ancora sane. Tutto questo mentre intorno a me, i “democratici” combattono contro i mulini a vento del fascismo.
Saluti da un convinto liberale.
Luca Ribero

Strumenti di pagamento elettronici, quando e come conviene usarli

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
 
Buongiorno, Avvocato: qualche consiglio circa il corretto uso delle carte di pagamento? Grazie, Enrico.
 
Carta o Bancomat? Chi non si sente porre questa domanda almeno una volta al giorno, alzi la mano. Nella maggior parte dei casi rispondiamo senza riflettere, ma la differenza tra carta di credito e bancomat c’è, eccome! Ma anche se all’apparenza potrebbero sembrare identiche, carta di credito e bancomat sono strumenti con prerogative, logiche e tempi di addebito molto diversi. Dunque la scelta al momento di un pagamento dovrebbe essere tutt’altro che casuale. La principale differenza tra bancomat e carta di credito consiste nei tempi in cui viene addebitato l’importo sul conto corrente del titolare. Il bancomat comporta l’addebito immediato (“Pay now”) della cifra corrisposta, mentre con la carta di credito l’addebito a carico del consumatore è posticipato (“Pay later”). Utilizzando un bancomat (o carta di debito) tra la strisciata e l’addebito intercorrono quindi pochi secondi. Con entrambe, inoltre, è possibile effettuare prelievi alle casse automatiche, ma per le carte di credito è prevista una commissione aggiuntiva che varia a seconda del circuito (Visa, Mastercard, American Express) e delle condizioni dettata dall’emittente. Dal momento che le logiche di pagamento e addebito sono basate su tempistiche diverse, i versamenti effettuati con bancomat devono essere garantiti dalla disponibilità immediata di denaro. Vien da sé che se la cifra da saldare supera tale disponibilità, è opportuno offrire all’esercente la carta di credito e posticipare l’addebito della somma o rateizzarla in un certo arco di tempo. Il bancomat, d’altro canto, è la scelta migliore per chi vuole monitorare le proprie uscite ed evitare di farsi prendere la mano dagli acquisti sfrenati. Pagare con il bancomat, infatti, significa avere sempre sotto controllo il saldo reale e l’entità delle uscite mensili. Il rischio di andare “in rosso” in questo caso non c’è, in quanto una volta esaurito il denaro in conto tutti i pagamenti successivi verranno rifiutati. Anche se molte persone non si fidano ancora dei pagamenti elettronici, in realtà questi strumenti sono sicuri e affidabili, specie se utilizzati con criterio. Volendo scendere nel dettaglio, il bancomat è l’unico a prevedere la digitazione di un PIN al momento del pagamento. Eccetto per i bancomat e le carte abilitate al “contact-less” (che non prevede di strisciare fisicamente la carta o digitare Pin per i pagamenti fino a un certo importo), il PIN è una garanzia in caso di furto o smarrimento e rende difficile la clonazione.
 

Autocrocetta per "Maliarosa"

“Maliarosa è un progetto che ci vede orgogliosamente partner, perché è un progetto ambizioso fatto di passione e dedizione”, commentano i responsabili di Autocrocetta
Il Concept parte dall’idea di un imprenditore, una scelta che nasce dalla volontà di rappresentare nella maniera più pura la vicinanza del mondo delle biciclette da corsa a quello delle motociclette da corsa. Una motocicletta unica nel suo genere, costruita da Aldo Querio Gianetto della AQG di Colleretto Castelnuovo, per il vincitore del prossimo 102°Giro d’Italia. Un tributo, appunto, che idealmente tutto il Canavese donerà al vincitore della prossima corsa in rosa. “La presentazione, in grande stile, è avvenuta domenica sera al castello Malgrà, in qualità di sponsor del progetto, noi di Autocrocetta abbiamo partecipato all’evento e ne seguiremo le tappe con grande interesse”. Dal 5 maggio sono disponibili le immagini sul sito www.maliarosa.it e sono indicati i luoghi in cui la motocicletta verrà esposta in attesa del passaggio del giro. Inoltre sulla carena della moto è stata realizzata una piantina stilizzata dal percorso che la carovana in rosa dovrà sostenere da Colleretto al Pian del Lupo, quasi 1000 metri di salita. Sprinter velocisti o cacciatori di tappa, non si fanno preferenze, questa motocicletta conquista tutti!

 

Cannabis, botta e risposta Lega – Radicali

Molinari (Lega), su cannabis 5s e Pd stessa posizione per qualche voto in più? 

“Oggi a Macerata chiusi altri tre cannabis shop. Siamo sulla buona strada. Il consumo di stupefacenti va bloccato in ogni modo. Se Pd e M5S per qualche voto in più decidono di incentivare l’uso, la vendita e la coltivazione di droga sappiano che avranno sempre il no della Lega. Non si tratta di una battaglia politica ma di buon senso. Preferiamo difendere i nostri ragazzi anche a costo di risultare impopolari per alcuni. E’ nostro dovere far capire ai giovani che l’uso di sostanze stupefacenti porta solo morte e devastazione. Lo Stato non può essere complice di chi vende prodotti che rovinano la vita dei nostri figli”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.
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Silvja Manzi (segretaria di Radicali Italiani e candidata nel listino di Sergio Chiamparino per “+Europa SI’ TAV”) e Silvio Viale (fra i capolista di +Europa SI’ TAV a Torino e provincia).
Dopo ogni sparata proibizionista di quel furbone di Matteo Salvini, si scatena la ridda di commenti e strepiti sul web, che serve a rilanciare le farneticazioni di chi non si è mai occupato seriamente di politiche sulle droghe ma sono di come speculare sulle paure dei cittadini. Le parole stanno a zero. Per i cittadini di Torino ma anche dell’intero Piemonte la risposta migliore alla propaganda di Salvini fatta sulla pelle delle persone consiste nella partecipazione a questi due prossimi appuntamenti:
– il corteo del “Fuma Parei” (traduzione per i non piemontesi: “Facciamo così”) per la legalizzazione della canapa, che partirà sabato 11 maggio alle ore 16:00 da Piazza Vittorio Veneto per raggiungere Piazza Castello e sostare sotto la Prefettura e sotto la Giunta Regionale;
– la “Festa antiproibizionista” che terremo martedì 14 maggio, alle ore 20:00, nella sede di “+Europa” di Torino (Via San Dalmazzo n. 9/bis/b), dove distribuiremo ai cittadini gli stessi prodotti disponibili nei “cannabis shop”. Sarà presente Antonella Soldo (tesoriera di Radicali Italiani). 
Noi non siamo razzisti, può venire alla nostra festa anche Salvini!
 

Geronimo Stilton e i biglietti per la Partita del Cuore

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NELLO STAND DELLA FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO
 
 In vista della Partita del Cuore del 27 maggio all’ Allianz Stadium sarà anche lanciato il primo Sms solidale 45527 legato all’evento.  Altre iniziative: “Un caffè per la Ricerca” con Lavazza e Valmora e le sfide con lo speciale calcio balilla messo a disposizione dalla Federazione Paralimpica Italiana

 
L’ incontro con Geronimo Stilton che promuoverà la Partita del Cuore,  il lancio dell’Sms solidale 45527 collegato all’incontro sportivo benefico in programma lunedì 27 maggio prossimo all’Allianz Stadium di Torino, un “Caffè per la Ricerca”, sfide al calcio balilla con i campioni della Nazionale italiana Paralimpica… E’ molto ricco il programma di iniziative della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro nel proprio spazio (Padiglione 3, stand R158) al Salone Internazionale del Libro di Torino, manifestazione di cui è Charity Partner. La Fondazione promuove anche quest’anno nel suo stand il progetto di raccolta fondi “Un caffè per la Ricerca”, realizzato grazie alla consueta collaborazione con Lavazza e Valmora, due celebri marchi dell’eccellenza piemontese: a fronte di un offerta minima di 1 euro a favore dell’Istituto di Candiolo IRCCS, si potrà degustare un buon caffè e sostenere la ricerca. La stessa offerta che sarà chiesta a chi vorrà sfidarsi con lo speciale calcio balilla paralimpico, messo a disposizione dalla Federazione Paralimpica Italiana di questa specialità, presente venerdì 10 maggio dalle 16.30 con il presidente Francesco Bonanno, nove volte campione del mondo, e col suo vice e ct della Nazionale, Roberto Falchero, che offriranno una dimostrazione della loro abilità affrontando alcuni dei protagonisti della Partita del Cuore. Nello stand della Fondazione sarà inoltre possibile acquistare i biglietti della Partita del Cuore e domenica 12 maggio, dalle ore 13, Geronimo Stilton, il famoso topo giornalista, nato dalla penna di Elisabetta Dami e protagonista di decine di libri e cartoni animati, donerà una copia del suo  “Piccolo libro della gentilezza” a chi acquisterà un  tagliando per l’ evento del 27 maggio. Proprio in contemporanea con l’apertura del Salone (giovedì 9 maggio) partirà la raccolta fondi della Partita del Cuore attraverso l’ Sms solidale 45527, che rimarrà attivo fino al 9 giugno.  Il primo sms a sostegno della Ricerca partirà dunque dal Lingotto di Torino.

Torino-Sassuolo, i precedenti tra i due tecnici

Il Torino-Sassuolo di domenica all’ora di pranzo (ore 12:30) sarà il confronto numero 3 tra il tecnico granata Walter Mazzarri e l’allenatore nero-verde Roberto De Zerbi, col bilancio che registra una vittoria di “WM” e un pareggio. Il primo “incrocio” tra i due allenatori ha luogo alla ventiduesima giornata (28 gennaio 2018) della stagione 2017-’18: al “Grande Torino”, netto 3-0 del Toro da poco guidato da Mazzarri (subentrato a Sinisa Mihajlovic) sul Benevento di De Zerbi (succeduto all’esonerato Marco Baroni sulla panchina sannita), con reti di Iago Falque al 3′, M’Baye Niang al 40′ e Joel Obi al 45′. Oltre alla rete (una delle poche) di Niang, quella gara è da ricordare per l’incredibile (e giustissima) espulsione del portiere ospite Vid Belec (34′), il quale, ostacolato nel rinvio dallo stesso Niang, non trovò nulla di meglio da fare se non sferrargli (violentemente quanto ingenuamente) un calcio. Il secondo confronto, invece, risale alla gara d’andata dell’attuale campionato (diciassettesima giornata, 22 dicembre 2018), con De Zerbi alla guida del Sassuolo e Mazzarri confermato sulla panchina del Toro: 1-1, coi granata avanti grazie ad Andrea Belotti (54′), ma raggiunti al 91′ da un’inzuccata di Enrico Brignola.

Giuseppe Livraghi

Il Salone apre con Birenbaum e Altaforte smobilita

Halina Birenbaum, la  novantenne sopravvissuta agli orrori di Auschwitz, ha aperto la 32^ edizione del salone del Libro:  “Ringrazio chi mi ha permesso di essere qui e tutti gli intellettuali e associazioni che non ci hanno lasciati soli”. Come era stato annunciato è stato nel frattempo smantellato  lo stand di Altaforte, la casa editrice vicina a Casa Pound “Le mie dichiarazioni sono state usate come scusa, sono stato denunciato per un reato di opinione e ritengo che la pietra dello scandalo sia il libro ‘Io Matteo Salvini'”, dice  Francesco Polacchi, l’editore, che aggiunge: “E’ una revoca inaccettabile e andremo per vie legali”.
 
(foto: Visitare Auschwitz)

Ricatto sessuale, minacce e percosse nei confronti di un disabile

Una vicenda inquietante iniziata all’inizio di quest’anno che ha visto come malcapitato protagonista un cittadino italiano di origine nordafricane, invalido all’85% e residente da tempo a Vercelli. L’indagine condotta dagli investigatori della Squadra Mobile ha permesso di porre fine ad una vicenda di inaudita violenza iniziata nel gennaio scorso

I primi accertamenti investigativi nascono dalla denuncia della vittima (classe 1962) che era stato oggetto di intimidazioni da parte di due soggetti di origini magrebine (entrambi classe 1998) i quali ricattando l’uomo sotto la minaccia di rivelare particolari intimi della sua vita lo avevano percosso, derubato ed accompagnato coattivamente a prelevare la somma di 1000 euro da uno sportello bancomat per farsela consegnare. In questa occasione il malcapitato era riuscito a fuggire e rifugiarsi in Questura. Immediatamente quindi erano state avviate le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vercelli che avevano permesso di risalire ai responsabili (trovati in possesso nelle loro abitazioni di alcuni oggetti sottratti al cittadino invalido) e di fare scattare per loro la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della vittima. Proprio tali fatti hanno scatenato negli indagati dei propositi di vendetta che sono poi scaturiti nell’elaborazione di un piano “diabolico” per punire l’uomo reo di averli denunciati alle forze di Polizia. I malviventi, con la complicità di   altri due connazionali, hanno quindi “reclutato” sotto gravissime minacce due conoscenti minorenni e le hanno costrette ad adescare l’invalido sotto la promessa dell’organizzazione di un festino a base di alcool e droga. La vittima, come detto affetto da gravi patologie e fragile psicologicamente, ha quindi fatto entrare nella propria abitazione le due donne unitamente ad uno dei soggetti già precedentemente denunciati. A quel punto mentre quest’ultimo era in bagno, il ragazzo nordafricano, già gravato dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento, ha sciolto nel cocktail del padrone di casa delle potenti gocce di sonnifero ed ha aspettato che questo facesse effetto. Una volta messa fuori gioco la vittima, nell’abitazione è sopraggiunto un altro soggetto nordafricano (classe 1989 e pluripregiudicato per rapine violente) che unitamente al complice ha picchiato brutalmente il cittadino italiano cercando di scoprire l’eventuale ubicazione di una cassaforte per poi prelevare elettrodomestici, monili in oro ed altri oggetti presenti in casa. I criminali si sono poi impossessati dell’auto della vittima per trasportare la refurtiva in un luogo sicuro. Non paghi di quanto commesso, i rei hanno ben pensato di spogliare l’uomo e fotografarlo nudo oltre a video riprenderlo mentre in evidenti condizioni di alterazione tentava di compiere atti sessuali con una delle minorenni presenti in casa (che si è prestata a tale piano sotto costrizione fisica e psicologica.) Gli uomini della Squadra Mobile hanno ritrovato l’uomo in casa semi svenuto (due giorni dopo i fatti) ed hanno dovuto sfondare la porta per poterlo soccorrere. Immediatamente trasportato in ospedale l’invalido è stato successivamente dimesso con 15 giorni di prognosi per le lesioni subite. Le investigazioni coordinate dalla Procura della Repubblica hanno fatto sì che venissero ricostruiti i fatti, nonostante i gravissimi comportamenti intimidatori messi in atto dagli indagati nei confronti delle ragazze minorenni. La vendetta non era però terminata. I ragazzi di origine nordafricana, infatti, dopo un breve periodo di pausa, ricominciavano a ricattare la vittima minacciandolo di pubblicare il video (già caricato sulla piattaforma You Tube) e le foto compromettenti di cui erano in possesso, se non avessero ricevuto cospicue somme di contanti. Si è dunque deciso di concerto con il Pubblico Ministero titolare delle indagini di approntare un apposito servizio che permettesse di cogliere in flagranza gli estorsori. Gli operatori della terza sezione della Squadra Mobile, con la collaborazione della Polizia Scientifica, sono riusciti ad arrestare due soggetti (uno è colui il quale aveva materialmente narcotizzato la vittima mentre l’altro era giunto appositamente da Rimini per mettere in atto l’estorsione) che avevano appena ricevuto la somma di 500 euro in cambio della consegna di una chiavetta usb (contenente i video e le foto compromettenti). Gli arrestati sorpresi con addosso due orologi precedentemente rubati alla vittima in occasione della rapina patita nel proprio domicilio avevano deciso di “truffare” l’uomo consegnandogli una chiavetta contenente immagini estranee per potere proseguire nel proposito estorsivo. I gravi indizi raccolti successivamente e la ricostruzione dei ruoli precisi svolti dai singoli indagati (“il mandante/ideatore”, l’”adescatore”, il “picchiatore” e il “ricattatore”) hanno fatto sì che su richiesta della Procura della Repubblica, il Giudice per le Indagini Preliminari emettesse due ordinanze di custodie cautelare in carcere per i complici del piano e due aggravamenti della misura del divieto di avvicinamento nei confronti del malcapitato protagonista di questa torbida vicenda. I provvedimenti sono stati prontamente eseguiti ed i quattro indagati, in seguito alle udienze di convalida ed agli interrogatori, sono ristretti in Carcere. Uno dei quattro (il “mandante”) è stato rintracciato a Bolzano, probabilmente mentre tentava di fuggire dal territorio nazionale.