redazione il torinese

Rinnovato il consiglio direttivo Cdvm

CLUB DIRIGENTI VENDITE E MARKETING DELL’ UNIONE INDUSTRIALE TORINO

Il CDVM, Club dei Dirigenti Vendite e Marketing nato sotto l’egida dell’Unione Industriale, ha rinnovato le cariche sociali per il biennio 2017 2019. Il CDVM, Club Dirigenti Vendite e Marketing, è uno dei Club storici dell’Unione Industriale. Fondato più di 60 anni fa, raggruppa i professionisti dei vari settori merceologici delle vendite e marketing. Accanto alle attività istituzionali che mirano a:

– Contribuire a promuovere la cultura in campo nazionale e internazionale delle tecniche di vendita, marketing e distribuzione

– Sviluppare la conoscenza, lo scambio d’informazioni, le collaborazioni e le esperienze tra gli associati

– Rappresentare una piattaforma privilegiata per la formazione e lo sviluppo delle competenze professionali dei propri associati

– Cooperare con associazioni affini, italiane ed estere ed eventualmente partecipare ad esse, nonché favorire lo sviluppo associativo internazionale

– Favorire la formazione dei giovani attraverso iniziative specifiche (corsi di formazione, stages, tutoraggio).

negli ultimi anni il Club ha rafforzato l’azione di network sia a livello nazionale che internazionale, grazie alle partnership messe in atto con organismi corrispondenti sia in Italia che all’estero.

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Il neo Consiglio Direttivo risulta  così composto:

ANTONIOLI Giovanni

BERLINCIONI Alessandro

BOCCHI Gianfranco Tesoriere

CARPINETTI Alberto

CIULLA Maurizio

DE CAROLIS Antonio PRESIDENTE

GENNARO Enrico

LOMBARDO Gianfranco

MASSELLI Marco

NASCARELLA Salvatore

PSACHAROPULO Luca

RICCA Marisa

SCUERO Marco

SLATAPER Barbara

VASSALLO Bartolomeo Vice Presidente

Revisori dei Conti:

LAURIA Alessandra

ROSSOTTO Maria Grazie

TAURINO Leonardo

 

Per il biennio 2017/2019 è stato rieletto Presidente Antonio De Carolis.

Ha sviluppato il proprio percorso professionale all’interno di organizzazioni aziendali leader nel settore dei servizi assicurativi, della moda e della comunicazione pubblicitaria. Ha ricoperto vari ruoli manageriali nell’area Marketing e Vendite con particolare riferimento a Selezione, Formazione, Gestione e Supporto di strutture commerciali articolate.

Ha collaborato alla costituzione di una Business School svolgendo attività di docenza, progettando percorsi formativi mirati alle reti di vendita e organizzando un Master per neo-laureati da avviare alla professione di manager commerciali.

Collabora con il Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino al Master in Marketing, Sales & Digital Communication con docenze in “Organizzazione e Gestione delle strutture commerciali e Comunicazione”.

Collabora con la Scuola di Studi Superiori Ferdinando Rossi dell’Università degli Studi di Torino al Corso Investire, con docenze su “Prodotti Assicurativi e Previdenziali”.

Giornalista, Pubblicista, è autore di articoli sul marketing relazionale e sui processi di comunicazione nella negoziazione. Dal 2016 cura la rubrica Marketing People per il quotidiano web Il Torinese.

Dal 1990 è membro del CDVM Club Dirigenti Vendite e Marketing presso lUnione Industriali di Torino, dove nel 1996 è entrato a far parte del Consiglio Direttivo, di cui è Presidente dal 2011.

Fa parte del Consiglio Direttivo di ADMC Confindustria Cuneo.

La scelta di rieleggere De Carolis nasce dalla volontà del Consiglio Direttivo di dare continuità alle significative attività portate avanti e sviluppate nel passato mandato, che tanto successo ed interesse hanno suscitato tra i soci e gli altri operatori del settore.

 

Con il dissidente Franzoni scompare un profeta del nostro tempo

di Pier Franco Quaglieni

E’ morto all’età di 88 anni Giovanni Franzoni , la figura più significativa del “dissenso cattolico”, molto più importante, ad esempio, di don Milani di cui ricorre, celebratissimo, il cinquantenario della morte che ha portato papa Francesco a Barbiana, dove Milani esercitava il suo ministero e conduceva la sua scuola

Anche Torino è città che avuto i suoi dissidenti con la creazione di comunità di Base come quella del Vandalino che ancora oggi ha un suo giornale “Il foglio”; Pinerolo è ancora oggi caratterizzata dalla figura,  in certo modo carismatica, di Franco Barbero ex prete sposato che continua a celebrare matrimoni tra omosessuali. Si dovrebbe anche parlare di molti “preti operai” che a forza di sentirsi operai, in alcuni casi, dimenticarono di essere soprattutto preti. La personalità per anni emergente a Torino è stata quella del cardinale Michele Pellegrino, più familiarmente, come lui desiderava, padre Pellegrino: non giunse mai a farsi chiamare padre Michele perché i tempi forse non erano ancora maturi. Era stato un insigne cattedratico dell’Università di Torino, scelto come nuovo vescovo di Torino da Paolo VI ,che aveva un debole per gli intellettuali. Il cardinale Pellegrino protesse le comunità di base e ,come risaputo, intrattenne un dialogo con il futuro sindaco comunista di Torino all’insegna di una costante apertura della Chiesa a sinistra. Ci furono momenti -per fortuna abbastanza brevi -in cui non si capiva più quale fosse la differenza tra Chiesa ufficiale e dissidenti.
Tutto era nato nel clima del ’68,quello che Bersani auspica che torni(sul tema è il caso di tornarvi),del rifiuto di ogni principio di autorità, di una lettura senza guida delle scritture a cui venivano attribuiti significati lontani da quelli tradizionali tramandati dalla gerarchia. Significati che non è inappropriato definire sovversivi ,quasi Gesù fosse stato un profeta dell’anticapitalismo. Uno dei pochi preti coraggiosi fu don Alberto Prunas Tola, che, pur aperto al dialogo con i dissidenti, seppe affermare il necessario primato del Papa come guida ,specie in momenti tanto burrascosi per la navicella di Pietro.

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Nel rapporto con il cardinale torinese che gli fu molto amico, è collocabile anche l’abate dei benedettini di San Paolo fuori le mura a Roma, dom Franzoni (dom, abbreviativo di dominus) titolo spettante agli abati che, nel caso di San Paolo, non erano sottoposti ai vescovi, ma direttamente al Papa. Il cardinale non ufficialmente, ma privatamente, sostenne Franzoni e gli fu vicino anche dopo la sospensione a divinis e la sua riduzione allo stato laicale. Franzoni fu in prima fila nella battaglia per il divorzio ,dopo essersi correttamente dimesso da abate. L’ho conosciuto nel 1974 durante la battaglia per il referendum a sostegno del divorzio. Ebbe il coraggio di affermare chiaro e netto che il matrimonio indissolubile era un sacramento che non poteva essere imposto ai non credenti o ai diversamente credenti attraverso una legge dello Stato. Fu la punta di diamante dei Cattolici per il no che ebbero in Ettore Passerin d ‘Entrèves uno dei più illustri sostenitori. Il divorzio vinse anche per merito di questi cattolici laici. Erano cattolici laici, ma certo molto lontani dal liberalismo che, anzi, vedevano come il fumo negli occhi. In poche battute con lui fu subito chiaro il suo pensiero. A Torino ,stranamente, è stato dimenticato. Ricordo una cena frugale con lui e Pannella. Parlammo di tutto ,di laicità , laicismo, liberalismo, comunismo. Incredibilmente parlammo persino di un intellettuale, Giovanni Papini, convertito tardivamente al cattolicesimo. Era un uomo aperto agli altri, tollerante, pur intransigente nelle sue scelte che gli causarono la riduzione allo stato laicale. Franzoni che fondò anche lui una comunità di base ,rimase coerente con le sue idee, preferendo il silenzio mediatico. Non si lasciò più sfruttare dalla propaganda. Una scelta che gli fa molto onore. Passò decine d’anni di sofferenza e di isolamento.Ma non rinunciò mai a sentirsi figlio della Chiesa, anche perché non venne scomunicato. Era molto stimato come teologo da Paolo VI e parteciperò come abate di San Paolo alle due ultime sedute del Concilio Vaticano II.

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Lui pensava che il Concilio avrebbe dovuto modificare radicalmente la Chiesa nei suoi rapporti con il Terzo Mondo e con il potere economico. Il Concilio certamente fu per la Chiesa una svolta importante, ma questa svolta non poteva avvenire nei tempi e nei modi voluti da Franzoni. Era tempo di preti guerriglieri che nel Sud America avevano imbracciato il mitra,seguendo l’esempio di Che Guevara. Nel 1975 si espresse a favore del Pci di Berlinguer e poi ancora a favore dell’aborto ,sia pure con qualche riserva,limitandosi a dire che se l’aborto veniva praticato, andava anche regolamentato per legge. Sul tema dell’aborto io avevo una diversa sensibilità , nutrivo dei dubbi che espresse anche Norberto Bobbio. Per i laici torinesi e non solo, Bobbio era un’autorità e i suoi dubbi furono anche quelli miei e di alcuni miei amici. Non mi sentii di impegnarmi come per il divorzio, pur rivendicando la laicità dello Stato come valore e metodo liberale. L’idea che non fu solo di Franzoni ma di tanti cattolici ed anche preti, di trovare nel marxismo la soluzione dei problemi si rivelò assai poco lungimirante. Franzoni non poteva non vedere cosa fosse il comunismo reale, non poteva non capire che l’invasione di Praga nel 1969 da parte dei carri armati sovietici aveva svelato anche ai ciechi la verità .Soprattutto non poteva non vedere che il problema della miseria il comunismo sovietico e neppure quello cinese erano riusciti a risolverlo in modo accettabile. I diritti umani venivano confiscati ai sudditi dell’impero sovietico che era anche un impero guerrafondaio ed imperialista. Sul dissidente Sakharov, almeno da quello che mi risulta, non scrisse parole di solidarietà. Egli ha avuto la possibilità di constatare la morte del comunismo e di sopravvivergli molti anni. Non ho più avuto rapporti con lui, ma credo che qualche dubbio gli sia venuto.

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L’editore liberale Rubbettino (e in questo davvero significativo) pubblicò due libri suoi molto interessanti che bisogna leggere per capire il travaglio interiore sincero dell’ex abate che continuò la vita austera del monaco, anche dopo i provvedimenti della Chiesa nei suoi confronti che lo fecero molto soffrire. L’editore liberale ,ripresentando i suoi libri dopo la sua morte, parla di “una delle voci profetiche più audaci e forti del cristianesimo contemporaneo”. Secondo la sua comunità di base che è ancora funzionante, si trattava di “un maestro, un padre, un cristiano coraggioso, un annunciatore intenso ed appassionato del Regno di Dio, un profeta del nostro tempo”. I due libri “Autobiografia di un cattolico marginale” e “Diavolo e misericordia” meritano di essere letti. Resta un dubbio: come mai un uomo di quell’intelligenza e di quella cultura non abbia visto i limiti disumanizzanti del comunismo,la violenza che governava i paesi dell’Est, l’incapacità di far migliorare economicamente i sudditi dell’impero russo. Solo il comunismo cinese, con l’adozione di un capitalismo selvaggio, paradossalmente ha migliorato la situazione, pur imponendo ritmi di lavoro massacranti. Sono domande da porre, pur nel totale rispetto di un uomo che è stato coraggioso e coerente sostenitore delle sue idee e che quindi merita il massimo rispetto, forse persino una certa ammirazione.

Tornano le “alghe” verdi nelle acque del Po. Ma non tutte le piante sono invasive

Come un ricorrente incubo estivo torna nel Po di Torino la pianta invasiva Myriophillum acquaticum, che già lo scorso anno  aveva  ricoperto con il suo manto verde quasi tutta la superficie del fiume nel centro di Torino. La notizia giunge dopo un sopralluogo dei tecnici esperti di Arpa Piemonte. La pianta esotica, originaria del Sud America, è nuovamente presente sulla sponda sinistra, nel tratto tra il ponte Umberto I e l’ex imbarco Gtt ai Murazzi. Arpa precisa che non tutte le piante che si vedono emergere dal fiume sono invasive. Le cosiddette “alghe” sono in realtà  macrofite acquatiche, tipiche piante dei  fiumi di pianura, la cui presenza e diversità è segno di ritrovata qualità delle acque, ospitando vita animale. Vedremo se anche questa volta gli assessori della Giunta comunale saliranno sulle barche per strappare manualmente le alghe verdi.

 

(Foto: il Torinese. Immagini relative alla scorsa estate)

Il Museo del Cinema a Palazzo Reale

Anche quest’anno il Museo Nazionale del Cinema di Torino è partner della rassegna organizzata da Distretto Cinema e partecipa direttamente alla presentazioni di due serate evento:

Giovedì 27 luglio, proiezione della versione restaurata di L’UOMO DAI 5 PALLONI di Marco Ferreri, vincitore del Leone d’Oro come miglior restauro alla Mostra del Cinema di Venezia del 2016. Il restauro è stato realizzato dal Museo e dalla Cineteca di Bologna grazie al contributo di Massimo Sordella che presenterà il film insieme a Claudia Gianetto, responsabile della Cineteca del Museo.

Venerdì 4 agosto, sonorizzazione dal vivo di LA CADUTA DELLA CASA USHER Jean Epstein ad opera dei Massimo Volume. Il film sarà presentato da Stefano Boni, responsabile Programmazione del Cinema Massimo.

Bonucci va al Milan

Il trasferimento di Leonardo Bonucci al Milan è ormai cosa fatta: l’intesa con il club rossonero è raggiunta e il giocatore juventino potrebbe avere già firmato un contratto fino al 2022 a 6,5 milioni per ogni stagione. 40 milioni vanno alla società bianconera Il difensore è stato sottoposto ai test atletici a Milanello e nelle prossime ore sono previste le visite mediche. Tra qualche giorno Bonucci dovrebbe partire per la Cina, dove si trovano  Vincenzo Montella e i nuovi compagni di squadra impegnati nella tournée estiva.

“Ciao medichessa bionda”. Centinaia di persone ai funerali della ragazza investita dal furgone

Tanti familiari e tantissimi  e amici erano oggi raccolti  nella parrocchia di Santa Maria della Scala a Moncalieri, per i funerali di Elisa Ferrero, la 27enne uccisa domenica scorsa, investita sulla statale di 24 A Condove da un furgone, mentre era a bordo della moto guidata dal fidanzato, Matteo Penna (rimasto anch’egli gravemente ferito). In carcere alle Vallette per aver causato  l’incidente il 51enne Maurizio De Giulio  accusato di omicidio volontario per avere inseguito e travolto la moto dopo una lite avvenuta pochi metri prima, parrebbe per una banale precedenza negata. “Elisa,  sei speciale – così l’Ansa riporta le parole pronunciate in chiesa dai genitori – Hai lasciato un messaggio che deve essere colto da tutti noi: vivere con gioia e intensamente tutte le emozioni. Il tempo attenuerà il dolore, il vuoto piano piano si colmerà, se riusciremo a comprendere e a mettere in pratica il tuo messaggio. Ciao medichessa bionda”. Nell’omelia il parroco don Paolo Comba si è rivolto all’investitore: “Preghiamo perché attraverso una giusta pena espiatoria si renda conto  del terribile male che ha commesso, fino ad arrivare a chiedere perdono a Dio e alle famiglie che ha ferito”.

Caso G7, se a Venaria i 5stelle locali scimmiottano quelli di Torino

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Zio Chiampa salva per l’ennesima volta la sua amica Sindachessa”. Non c’e’ altra alternativa : si faccia il G7 a Venaria. D’accordo, meglio qualcosa che niente. Soprattutto sembra che lo spettro di Milano si allontani. Che poi il Chiampa nazionale faccia sicuramente il suo dovere sponsorizzando Venaria c(he, forse non si e’ capito, ma  e’ nella nostra regione e appartiene persino alla nostra provincia di Torino) non vi è dubbio.  Magnifica la reggia sabauda, meravigliosa “copia” di Versailles, di cui fu invero modello ispiratore, quando la nostra città  era capitale europea e i Savoia a corte parlavano francese. Torino caput mundi.
E senza togliere nulla a Venaria ed ai suoi cittadini continuiamo nel voler dire che Venaria è di Torino e non Torino di Venaria. Siamo campanilisti, legati alla storia che ci ricorda che nel cuore della città si e’ insediato il parlamento subalpino, il primo parlamento Italiano e Cavour mangiava una squisita  finanziera al ristorante Del Cambio. E poco più in la’ Carpano inventava  il Punt e Mes. Chissà  se gli amministratori grillini torinesi conoscono la storia o forse la devono ancora imparare. E  allora il vertice si faccia a Venaria, con una sola  preoccupazione: l’amministrazione comunale della città della reggia ha voce in capitolo? Speriamo di no! Sono pentastellati e non è per essere prevenuti,  ma come i grillini torinesi hanno scimmiottato i romani non vorremmo che quelli di Venaria scimmiottassero quelli di Torino. 
 

Chiamparino scrive a Telt su Chiomonte

Il presidente Chiamparino ha inviato nel pomeriggio di oggi una lettera al presidente di TELT Hubert du Mesnil e all’architetto Mario Virano, direttore generale di TELT.
Nella lettera il presidente Chiamparino esprime la sua sincera preoccupazione per le possibili ripercussioni occupazionali che deriverebbero da una mancanza di continuità dei lavori al cantiere di Chiomonte. Tale situazione, scrive Chiamparino, potrebbe attivare le già annunciate mobilitazioni da parte delle organizzazioni sindacali e potrebbe fornire argomentazioni ai detrattori dell’opera sulle mancate ricadute per lo sviluppo locale, creando inoltre criticità su un’area classificata “sito strategico nazionale” e che vede oggi il presidio continuo e costante delle forze dell’ordine.
Per questo motivo il presidente Chiamparino chiede l’istituzione di un apposito Tavolo per individuare quanto prima le più opportune soluzioni che consentano di intervenire su una situazione che rischia di avere effetti estremamente negativi e di compromettere i notevoli passi avanti realizzati nella pacificazione della valle e nell’isolamento delle frange più estreme del movimento NO TAV.

Camminare tra essenze e aromi

Apertura anticipata del parco del castello di Racconigi e passeggiata inebriante per scoprire i “profumi del parco”

 

Domenica 16 luglio alle ore 16,30 il castello propone, in collaborazione col Mùses – Accademia Europea delle Essenze, una passeggiata alla scoperta dei profumi del tempo naturale, un viaggio sensoriale nel quale gli elementi vegetali diventano i protagonisti di un’opera artistica originale. Lungo il percorso si scopriranno caratteristiche, proprietà, storia e utilizzo di numerose essenze e aromatiche, utilizzate essiccate o in oli essenziali profumatissimi.

Alla meraviglia del parco all’inglese coi suoi alberi monumentali, gli scorci suggestivi, il “percorso di delizie” progettato dal paesaggista Xavier Kurten, si aggiungeranno così le suggestioni olfattive offerte da fiori ed erbe aromatiche. Nel corso della passeggiata, ogni partecipante creerà il proprio “cestino delle essenze” dedicato a quelle più amate e utilizzate a corte: arancio, bergamotto, lavanda, menta, rosa. Al termine della passeggiata ci si potrà abbandonare al fascino evocativo delle suggestioni olfattive, avvicinandosi all’”organo dei profumi” per sfidare la propria capacità di riconoscere gli aromi. Al termine di questo vero e proprio viaggio sensoriale, le essenze raccolte diventeranno protagoniste di un’opera artistica collettiva da realizzare sulla terrazza nord del castello.

Attività in collaborazione con il Mùses – Accademia Europea delle Essenze. Partenza: h 16,30. Durata: 90 min. Ingresso: biglietto parco + € 7 (adulti), € 5 (bambini fino a 10 anni). Per info e prenotazioni: tel 0172375025 Mail marialaura.silano@leterredeisavoia.it. PROFUMI DEL PARCO replica domenica 20 agosto alle ore 16,30.

 

Il castello di Racconigi ed il suo parco sono la meta ideale per chi ha voglia di immergersi nelle suggestioni della natura e della storia. Riprendendo l’atmosfera spensierata delle villeggiature reali, si può trascorrere l’intera giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con gli amici in un’atmosfera romantica e suggestiva. Nella quiete del parco si possono fare riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, e poi picnic all’ombra degli alberi secolari, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata col proprio amico a quattro zampe osservando le maestose cicogne e le altre specie protette che abitano il parco. Visitando il castello si vive l’emozione di una amatissima dimora di villeggiatura, una casa che affianca agli ambienti aulici quelli più intimi e privati, nei quali tutto sembra sospeso ad attendere il ritorno dei principi. Nel parco del Castello di Racconigi sono benvenuti anche i cani (al guinzaglio per non disturbare la fauna selvatica): fino al prossimo autunno il parco aprirà alle 9,30 anziché alle 10 per consentire la passeggiata mattutina con temperature più fresche e in una cornice suggestiva come quella del parco del castello. Un’iniziativa che conferma l’attenzione da sempre riservata agli amici a quattro zampe dal castello di Racconigi, che conserva nel parco il monumento a Werter – amatissimo cagnolino di Josephine di Lorena Armagnac principessa di Carignano – ed accoglie ogni anno iniziative e passeggiate a favore dell’associazione Gli amici di Wolf.

Decoro urbano: Palazzo a Vela non sia esempio di incuria

STORIE DI CITTA’  di Patrizio Tosetto

Incuria, Incuria, Incuria.  Non ci sono altre parole per descrivere lo stato di totale abbandono dell’ area esterna del Palavela. Mia moglie mi ha messo sull ‘allerta. Danno il permesso ai padroni di cani di entrare nel recinto? Possono? Confesso, non ci credevo e ho dovuto ricredermi. Campionati mondiali di biliardo.  Bello e funzionale all interno. Desolante all’ esterno. Sicuramente un non invitante biglietto da visita internazionale. Peccato per tutti noi torinesi. Un’ occasione mancata. Ed ultimamente non c’ e’ da scherzare per la nostra citta’. Accidenti…eppure il Palavela è  tra le bellezze architettoniche del mondo. Costruito per il centenario dell’Unità d’Italia.  Sono I fratelli  Rigotti che hanno avuto l’idea vincente delle Vele. Poi Nel 2006 la ristrutturazione guidata da una icona Italiana dell’ architettura, Gae Aulenti.  Ora? Semplicemente una domanda: cosa fare per evitare l’incuria. Francamente poco: come tagliare l’erba ed estirpare le erbacce, impedire l accesso agli incivili. 

Ci siamo fatti persuasi che basterebbe una organizzazione a basso costo per chi gestisce la struttura di proprietà del Parco Olimpico.  Una Gestione decisamente non brillante. Speriamo che  funzionari e ammistratori del Parco Olimpico ne terranno conto quando dovranno scegliere il nuovo operatore per Gestire la struttura. 

 

Patrizio Tosetto