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Il vermouth di Torino alla conquista della Grande mela

Il vermouth di Torino, il migliore e più antico, nato a cavallo tra il XVII e il XIX secolo e diventato un punto di riferimento per i produttori e l’aperitivo per antonomasia per gli amanti di questo prodotto unico, è pronto a sbarcare a New York per ridefinire la propria paternità e contrastare la leadership del vermouth spagnolo nel mercato statunitense.

Joe Bastianich e Mario Batali, nel ripensare al restyling del proprio locale Manzo, ambasciatore di Eataly sulla elegante 5TH Avenue, hanno infatti deciso di dedicare un’intera area alla cockteleria a base Vermouth di Torino, che si sposerà perfettamente con il menù del ristorante.

A fare da consulenti nella scelta dei migliori vermouth artigianali, a studiare la lista di cocktail nel rispetto della nuova tendenza del foodpairing e a formare i dipendenti del locale nella creazione di cocktail originali, saranno due personaggi che hanno rilanciato l’immagine del quartiere torinese di San Salvario  l’imprenditore torinese Davide Pinto, proprietario del locale Affini e impegnato da anni nella valorizzazione e promozione del prodotto Vermouth di Torino attraverso il marchio Anselmo eMichele Marzella, quotato barman italiano del medesimo locale, esperto nell’arte della mixology. Entrambi si trovano in questi giorni nella Grande Mela proprio per portare avanti questo progetto. La possibilità di collaborare con Manzo, tuttavia, è il punto di partenza per raggiungere un obiettivo ancora più ambizioso: ridefinire la paternità reale del Vermouth di Torino, e quindi italiano, in un mercato come quello statunitense, dove comanda il vermouth spagnolo, considerato, a torto, capostipite di questo prodotto d’eccellenza. Un lavoro lungo e complesso di cultura del drink, che sarà sostenuto dalle istituzioni, dalla Camera di Commercio alla Regione Piemonte, fino alla Città di Torino, con cui il titolare di Affini sta ragionando per veicolare la promozione turistica del territorio proprio attraverso il vermouth, trasformandolo in uno dei prodotti ambasciatori di Torino nel mondo, e nel far diventare il Vermouth Torino una IGP.

Parallelamente, il progetto prevede anche la promozione della tradizione liquoristica italiana, attraverso una partnership con i distributori per l’importazione sul mercato USA delle piccole produzioni artigianali nostrane.

Sono oltre 10 anni che, insieme a Michele Marzella, studiamo, sperimentiamo e promuoviamo il Vermouth di Torino, attraverso degustazioni e originali proposte di miscelazioni Afferma l’imprenditore Davide PintoL’occasione che ci offre Manzo è unica e siamo pronti a coglierla con entusiasmo perché ci permetterà di dare il giusto riconoscimento a un prodotto storico e d’eccellenza del territorio. Riteniamo sia necessario far diventare il Vermouth di Torino un IGP. Solo in questo modo avrà le solide basi per superare i confini geografici nazionali e farsi conoscere in tutto il mondo

Trieste, memoria del dolore tra i mattoni della Risiera

Valmaura è un rione alla prima periferia meridionale di Trieste, lungo l’asse che la collega con l’Istria. In questa piccola valle tra il colle di Servola e quello di San Pantaleone si trova la Risiera di San Sabbaunico esempio di lager nazista in Italia. Già all’entrata s’avverte, incombente, il “peso” della vicenda consumatasi tra le mura del grande complesso di edifici dello stabilimento per la pilatura del riso, costruito nel 1898.
Dapprima utilizzato dall’occupante nazista come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre 1943 (lo Stalag 339), verso la fine di ottobre di quell’anno venne strutturato come Polizeihaftlager (campo di detenzione di polizia), destinato sia allo smistamento dei deportati in Germania e in Polonia, sia alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici, ebrei. La Risiera, dal 1965, è monumento nazionale e, dieci anni dopo, ristrutturata su progetto dell’architetto Romano Boico, divenne Civico Museo. Nel primo stanzone posto alla sinistra  prima di entrare nel cortile e dopo aver attraversato lo stretto e inquietante “budello” tra le mura di cemento alte undici metri, s’incontra la “cella della morte”. Lì venivano stipati i prigionieri tradotti dalle carceri o catturati in rastrellamenti e destinati a essere uccisi e cremati nel giro di poche ore. Proseguendo sempre sulla sinistra, si trovano, al pianterreno dell’edificio a tre piani, i laboratori di sartoria e calzoleria dove venivano impiegati i prigionieri, nonché le camerate per gli ufficiali e i militari delle SS, le 17 micro-celle in ciascuna delle quali venivano ristretti fino a sei prigionieri. Queste celle erano riservate a partigiani, politici e ebrei destinati all’esecuzione. Le prime due venivano usate per la tortura o la raccolta di materiale prelevato ai prigionieri: vi sono stati rinvenuti, fra l’altro, migliaia di documenti d’identità, sequestrati non solo a detenuti e deportati, ma anche ai lavoratori inviati al lavoro coatto. Quasi tutti i documenti, prelevati dalle truppe jugoslave che per prime entrarono nella Risiera dopo la fuga dei tedeschi, furono trasferiti a Lubiana, dove sono attualmente conservati presso l’Archivio della Repubblica di Slovenia. Le porte e le pareti dei locali della Risiera erano ricoperte di graffiti e scritte.  L’occupazione dello stabilimento da parte delle truppe alleate, la successiva trasformazione in campo di raccolta di profughi, sia italiani che stranieri, l’umidità, la polvere, l’incuria degli uomini hanno in gran parte fatto sparire graffiti e scritte. Ne restano a testimonianza i diari dello studioso e collezionista Diego de Henriquez , conservati dal “Civico Museo di guerra per la pace” a lui intitolato, che ha sede al 22 di via Cumano, a Trieste. Nei diari  è stata riportata l’accurata trascrizione delle scritte, offrendo una testimonianza drammatica di quanto accadde tra le mura della Risiera. Nel successivo edificio a quattro piani venivano rinchiusi, in ampie camerate, gli ebrei e i prigionieri civili e militari destinati per lo più alla deportazione in Germania: uomini e donne di tutte le età e bambini anche di pochi mesi.Da Trieste venivano inviati a Dachau, Auschwitz, Mauthausen, verso un tragico destino che solo pochi hanno potuto evitare. Nel cortile interno, proprio di fronte all’area contrassegnata dalla piastra metallica ( dove si pensava sorgesse l’edificio destinato alle eliminazioni) si trovava il forno crematorio. L’impianto, al quale si accedeva scendendo una scala, era interrato. Sull’impronta metallica della ciminiera sorge oggi una simbolica Pietà costituita da tre profilati metallici a segno della spirale di fumo che usciva dal camino. La struttura del forno crematorio venne distrutta con la dinamite dai nazisti in fuga, nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1945, per eliminare le prove dei loro crimini, secondo la prassi seguita in altri campi al momento del loro abbandono. Tra le macerie furono rinvenute ossa e ceneri umane raccolte in tre sacchi di carta, di quelli usati per il cemento. Tra i resti venne trovata anche la mazza usata per l’esecuzione dei prigionieri la cui copia, realizzata e donata da Giuseppe Novelli nel 2000, è ora esposta nel Museo (l’originale venne trafugato nel 1981). Triestini, friulani, istriani, sloveni e croati, militari, ebrei, “passarono” per la Risiera. Quante furono le vittime? Calcoli effettuati sulla scorta delle testimonianze danno una cifra tra le tre e le cinquemila persone soppresse tra quelle mura di mattoni rossi. Ma in numero ben maggiore furono i prigionieri e i ”rastrellati” che da lì vennero smistati nei lager –  in particolare, a quello di Auschwitz-Birkenau – o al lavoro obbligatorio. La Risiera è un luogo della memoria della deportazione importantissimo, essendo  stato il principale campo di concentramento, transito e sterminio italiano (altri campi di transito sorgevano a Fossoli, Ferramenti, Bolzano e – in Piemonte – a Borgo San Dalmazzo).

 Marco Travaglini

 

Apologia di fascismo? Esposto a Ivrea

Il presidente del consiglio comunale di Ivrea e il presidente dell’Anpi Ivrea e basso Canavese hanno depositato alla  procura della repubblica un esposto per apologia di fascismo riguardante il gruppo di estrema destra ‘Rebel Firm’, di via Gariglietti a Ivrea. Nella pagina Facebook degli attivisti,  oltre a manifesti e striscioni che inneggiano all’ideologia fascista, appare un invito a una due giorni “fratellanza, cameratismo, formazione militante e tanta goliardia” che si sarebbe svolta lo scorso weekend a Ivrea.

La Regione: contratto con l’Anas da rivedere

L’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte, Francesco Balocco, giudica negativamente lo schema di contratto di programma con l’Anas e il relativo piano pluriennale 2016-2020 approvato nei giorni scorsi dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica):E’ da rivedere perché nasce vecchio e non sufficientemente concordato con la nostra Regione. Anas ha già garantito la propria disponibilità a procedere nei prossimi aggiornamenti ad un percorso condiviso di ridefinizione del programma di investimenti, per renderlo più aderente alle reali necessità del territorio, a partire dall’incontro con i vertici già concordato per l’inizio di settembre. Inoltre, non tiene conto del processo di riclassificazione delle strade ‘di interesse statale’ nelle tratte lungo le direttrici nazionali e regionali, che dovrebbero tornare di competenza Anas. Si tratta di circa 1100 km oggi gestiti dalle Province”.

In particolare, Balocco lamenta l’esclusione degli interventi definitivi di messa in sicurezza della statale 34 del lago Maggiore, per la quale si era espresso il ministro Delrio in occasione di un incontro con i sindaci della zona e dell’impegno dello stesso presidente Anas Armani nel recente incontro con il presidente Chiamparino. Fa poi presente che, in occasione della Conferenza Unificata Stato-Regioni-Comuni del 3 agosto, le Regioni Piemonte, Lombarda, Veneto ed Emilia Romagna ha chiesto una proroga al 30 settembre rispetto alla proposta elaborata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per concludere specifici accordi con gli enti proprietari della rete oggetto di riclassificazione, come ad esempio Città Metropolitana e Provincia di Vercelli, che avevano espresso parere contrario al passaggio delle loro strade ad Anas alle condizioni proposte dal Ministero. Tuttavia, la Regione Piemonte intende aderire al disegno strategico nazionale che mira all’individuazione di una rete nazionale al fine di garantire condizioni e risorse finanziarie adeguate per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti viarie che interessano il territorio.

Il problema principale che la Regione Piemonte intende definire nella trattativa con Ministero ed Anas riguarda proprio la manutenzione della rete viaria, che rimarrà alle Province, ma per la quale, al momento, non sono garantite risorse sufficienti a fronte di una situazione spesso drammatica dello stato delle strade interessate.

 

gg – www.regione.piemonte.it

ORSA UCCISA, ON. BRAMBILLA: “MOVIMENTO ANIMALISTA DENUNCIA ROSSI PER ANIMALICIDIO”

Non solo “animalicidio”. Nell’esposto-denuncia del Movimento animalista, dopo l’uccisione dell’orsa KJ2, la magistratura sarà invitata anche a considerare la “cattiva gestione” del progetto di ripopolamento degli orsi da parte della Provincia autonoma di Trento. Ma il coronamento di tutto è un’accusa squisitamente politica: “Il governo e alcune amministrazioni locali di sinistra –avverte l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista – hanno avviato e conducono sistematicamente una guerra contro gli animali selvatici, con tanto di strumentalizzazioni per raccogliere voti. Il premier Gentiloni cambi rotta e bocci subito la richiesta del Trentino, avallata in silenzio a fine luglio dalla Commissione dei 12 (Commissione paritetica Stato-Regioni per il Trentino e l’Alto Adige), di avere “mano libera” sulla fauna. Più mano libera di così… una vera follia.”

L’esposto-denuncia del Movimento animalista prende le mosse, ovviamente, dall’ipotesi di reato prevista dall’art. 544 bis “Uccisione di animale”. Contrariamente a quanto sostenuto dal presidente della Provincia Rossi, firmatario dell’ordinanza di “esecuzione” dell’orsa, fior di esperti giudicano “non necessario” l’abbattimento di un animale, per di più protetto, che, per esempio, poteva essere ulteriormente monitorato ed eventualmente, in un secondo tempo, catturato e allontanato. Sono tutte da chiarire, inoltre, le modalità e le circostanze dell’uccisione, di cui si capisce solo che è stata voluta e preordinata.

Non è tutto. “La Provincia – insiste l’on. Brambilla – dovrà anche rispondere della gestione del progetto di ripopolamento: della dimostrata incapacità di organizzare la convivenza tra orso e uomo delimitando zone di rispetto e imponendone l’osservanza agli escursionisti, soprattutto se accompagnati da cani liberi; del fallimento nell’educare gli ospiti al corretto comportamento nei boschi frequentati dai plantigradi; dei fondi nazionali e comunitari spesi prima per riportare gli orsi sul territorio e poi ammazzarli, con colpa, come Daniza, o volontariamente, come KJ2. Una massa di contraddizioni e un capolavoro di incapacità amministrativa – sottolinea l’ex ministro del Turismo –  che il governo nazionale vorrebbe “premiare” lasciando all’ente locale “mano libera” sui selvatici. Occorre il contrario di quanto immagina l’evanescente ministro Galletti: che sulla gestione di un patrimonio di tutti, come gli orsi, i lupi e la fauna selvatica in generale, l’ultima parola sia sempre, effettivamente, del ministero dell’Ambiente. Qualcuno dei responsabili provi almeno a spiegare perché certe cose accadono in Trentino e non nelle Province di Bolzano e Belluno o, meno che meno, in Abruzzo”.

“La spiegazione più semplice – prosegue la paladina degli animali – è, purtroppo, la più vergognosa. L’anno prossimo ci sono le elezioni anche in Trentino e i partiti anti-orso come il Patt non vedono l’ora di “accreditarsi” presso i propri elettori, letteralmente sulla pelle di questi incolpevoli animali. Quel che ancor più indigna è il lato “nazionale” della vicenda: la decisione presa a fine luglio dalla Commissione dei 12 di approvare all’unanimità la famosa “mano libera”, una proposta di norma di attuazione dello Statuto speciale che consentirebbe al Trentino “di gestire in via ordinaria, quindi in maniera diretta e più rapida,” la presenza dell’orso e degli altri animali sul territorio. Più rapida di così? Come? Sparando a vista? Una follia che nasce dal patto rosso tra amministrazioni di sinistra e governo del pd che vogliamo denunciare con forza. Un governo degno di questo nome (spetta all’esecutivo pronunciarsi sulla disposizione attuativa) si guarderebbe bene dall’avallare una simile richiesta, cioè in sostanza di svendere la gestione della fauna protetta alla provincia di Trento, abdicando al suo ruolo costituzionale di custode di questo patrimonio. Ma il ministro Galletti è inesistente o connivente, mentre il governo Renzi, di cui il Gentiloni è fotocopia in forma e sostanza, ha già parlato fin troppo chiaramente, concedendo alle doppiette del Trentino-Alto Adige, alla vigilia del referendum del 4 dicembre scorso, la possibilità di uccidere anche animali tutelati nel resto del Paese. Né incendi né siccità hanno indotto qualche istituzione a chiedersi se non sia il caso di cancellare la prossima stagione venatoria. Tutto si tiene: la guerra ai selvatici è dichiarata. Noi la combatteremo, ma dalla parte degli animali”.

TODAYS Festival, prima giornata sold out

A 10 giorni dall’inizio della terza edizione di TODAYS Festival (25-26-27 Agosto/Torino),  la PRIMA giornata del festival VENERDI 25 AGOSTO è ufficialmente SOLD OUT e sono esauriti i biglietti giornalieri per assistere ai concerti a sPAZIO211 del giorno inaugurale con PJ HARVEY, MAC DEMARCO, GIOVANNI TRUPPI, BIRTHH.

 

Non saranno perciò più disponibili il giorno stesso in cassa a sPAZIO211 i biglietti giornalieri di VENERDI 25 AGOSTO, ma se non volete perdete l’ULTIMA occasione di partecipare a tutto il festival TODAYS 2017 -incluso il primo giorno!- e ascoltare dal vivo le date uniche italiane di PJ Harvey, Richard Ashcroft, Band of Horses, The Shins, Mac DeMarco, Perfume Genius e tanti altri, avete ancora UNA POSSIBILITÀ…

 

Sono ancora eccezionalmente disponibili in numero limitato alcuni ABBONAMENTI 2 e 3 giorni
(inclusivi della giornata di VENERDI 25 AGOSTO) acquistabili in prevendita 
TICKETONE – www.ticketone.it
VIVATICKET – www.vivaticket.it
e presso tutti i punti vendita autorizzati della vostra città.

Ferragosto si passa con l’arte, la cultura e la storia: ingresso a 1 euro nei musei civici torinesi

 Il 15 di agosto i biglietti di ingresso dei musei civici – Palazzo Madama, MAO- Museo d’Arte Orientale, Borgo Medievale e Gam – avranno il prezzo simbolico di 1 euro e le visite guidate costeranno solo 5 euro in più

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L’estate in città non è mai stata così allettante, diventando un’occasione per scoprire o riscoprire lo sterminato patrimonio artistico custodito all’interno dei Musei Reali di Torino, che in occasione del ponte lunedì 14 e martedì 15 agosto rimangono aperti con i consueti orari. La Biblioteca Reale ospita nei suoi caveaux Intorno a Leonardo. Disegni italiani del Rinascimento, che vede protagonista il celebre Autoritratto insieme a parte della straordinaria collezione di disegni frutto degli illuminati acquisti del re di Sardegna Carlo Alberto.

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«Tebe capitale d’Egitto» è un nuovo percorso di visita che vi porterà a scoprire la vita quotidiana nel villaggio di Deir el-Medina e ad ammirare da vicino il corredo funerario della Tomba dell’architetto Kha e di sua moglie Merit. A cosa saranno serviti gli oggetti nella fotografia? La visita del 17 agosto ve lo svelerà! Ogni giovedì del mese di agosto, il Museo Egizio propone nuovi percorsi di visita, ognuno a tema diverso, per ammirare alcune opere della collezione legate a un tema specifico. Per maggiori informazioni:goo.gl/1DrrcP

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Ferragosto 2017 al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano non va in vacanza e anche durante il lungo ponte di Ferragosto resterà sempre aperto, dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17), per consentire la visita a quanti, turisti e non, saranno in città nei prossimi giorni. Segnaliamo in  particolare l’apertura straordinaria lunedì 14 agosto  dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e l’apertura prolungata fino alle ore 20.00 martedì 15 agosto

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Fino al 28 gennaio 2018 il travolgente mondo della Belle Époque di Giovanni Boldini è in mostra alla Reggia di Venaria Con oltre 100 capolavori tra olii e pastelli la produzione di Boldini e di altri artisti a lui contemporanei che raccontano il fascino femminile, la moda del tempo e i suoi salotti. Ancora alla Reggia di Venaria, oltre a Boldini altre proposte. Da ‘Caravaggio Experience’ nella Citroniera delle Scuderie juvarriane, mostra che immerge il visitatore nelle atmosfere caravaggesche attraverso proiezioni, musiche suggestive e persino fragranze olfattive, alla mostra fotografica ‘Lady Diana. Uno spirito libero’, racconto della vita pubblica e privata della principessa inglese morta nell’agosto di vent’anni fa

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Apertura straordinaria del castello e del parco di Racconigi lunedì 14 e martedì 15 (ferragosto) in occasione del tradizionale picnic di Ferragosto. Riprendendo l’atmosfera spensierata delle villeggiature reali, si può trascorrere l’intera giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con gli amici in un’atmosfera romantica e suggestiva. Nella quiete del parco si possono fare riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, e poi picnic all’ombra degli alberi secolari, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata col proprio amico a quattro zampe osservando le maestose cicogne e le altre specie protette che abitano il parco.

Lazio-Juventus, Allegri: “Abbiamo preso un gol da polli”

La Lazio ha vinto la Supercoppa italiana battendo 3-2 la Juventus nella finale allo stadio Olimpico

IL COMMENTO DI MASSIMILIANO ALLEGRI

“Abbiamo preso un goal da polli, la Lazio ha meritato di vincere. Fino al 60′ non abbiamo giocato, cosa che ci deve far riflettere e riportare con i piedi per terra. Vincere non è semplice e ora è tutto in discussione. Loro andavano più forte, anche se poi sono calati. Sarà un’annata difficile. Le sconfitte fanno bene e bisogna lavorare con equilibrio, la stagione è appena iniziata. Dybala ha fatto bene nel secondo tempo, ma nella prima frazione siamo andati tutti male. Fisicamente, per giocatori come Higuain, Khedira e Mandzukic è più difficile, perché hanno iniziato tardi la preparazione. Erano da gestire meglio i primi 45′, ma abbiamo sbagliato su tutti e 3 i goal”.

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(foto di Claudio Benedetto www.fotoegrafico.net)

La festa del Piccolo Teatro Operti

Sabato 16 settembre dalle ore 20 si terrà la Festa di Inaugurazione Rassegna 2017/18 del Piccolo Teatro Operti. Buffet libero aperto a tutti gli ospiti e dalle ore 21 inizio della serata di spettacolo con tutti gli artisti presenti in rassegna. Divertimento, arte, emozioni sul palcoscenico che intratterranno il pubblico fino alla mezzanotte circa. Gran finale con un grande artista presente alla serata: Alex Poli. In Corso Siracusa 213 bis a Torino.

“Pane fresco, dalla Regione urge impegno per tutela e valorizzazione”

 
“Il recente caso delle uova tossiche sottolinea l’urgenza di interventi sulla tracciabilità, sulla qualità e la tutela dei prodotti alimentari. Uno di questi e’ senza dubbio il pane fresco, sul quale le istituzioni devono dare un segnale di presenza e di impegno”.
E’ quanto sostiene Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte che aggiunge:  “Il pane e’ l’alimento  per eccellenza, sinonimo di cibo e frutto del lavoro di abili artigiani. E’ un prodotto che qui in Piemonte rappresenta tradizione e patrimonio del territorio. Spetta soprattutto alla Regione tutelarlo, promuoverlo e valorizzarlo, insieme con le altre eccellenze alimentari regionali,  eccellenze della nostra produzione e risorse per l’economia”
“Anche il patron di Slow Food e del Salone del Gusto, Carlin Petrini, sostiene che di fronte ai cibi a rischio ci troviamo impreparati. Chiedo dunque  ad incominciare dal  pane, – osserva la vicepresidente – interventi per la valorizzazione dei prodotti e per la tutela dei consumatori. Al  momento della vendita del pane  sia indicata l’origine del primo impasto che, per i panificatori, rappresenta la materia prima. Questa sarebbe  una garanzia per tutti”.
“Da parte mia, in più occasioni ho sollecitato attraverso interventi e ordini del giorno in aula la necessità di un confronto  con l’Unione Europea sulle  norme e sulle  azioni da intraprendere. Ma mi pare che dalla Giunta regionale – conclude Ruffino –   il silenzio sia l’unica risposta. I prodotti di qualità sono certamente uno dei motivi di rilancio economico e sociale anche in chiave occupazionale e turistica del Piemonte. Se la Regione è presente lo dimostri con i fatti”.