

Il coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, colpito, come altre realtà e molteplici cittadine e cittadini, dalla tragedia che sta colpendo il popolo Rohingya, ha ritenuto doveroso promuovere un appello urgente e un incontro pubblico. L’incontro si terrà venerdì 22 settembre, alle h 18.00, presso il centro italo arabo Dar al Hikma sito in Via Fiocchetto, 15 Torino. Interverranno in particolare esponenti della Comunità Islamica e di quella Buddista, insieme a rappresentanti di altre religioni e culture, desiderose di portare la loro solidarietà. Fra le altre, sono previste le presenze di Gabriel Hibraim Jungo, Giampiero Leo, Ermis Segatti, Younis Tawfik, Claudio Torrero ,Elena Viviani ecc.
Il prof. Pier Franco Quaglieni , storico e scrittore che vive tra il Piemonte e la Liguria, ha ricevuto a Venezia il Premio Leone di Venezia 2017 con la seguente motivazione :” Storico di rilievo che ha indagato a lungo in modo obiettivo ed equilibrato la storia risorgimentale e contemporanea,con il suo volume “Figure dell’Italia civile” e’ riuscito a far rivivere i suoi maestri nel campo del pensiero civile e storiografico attraverso ritratti di rara efficacia storico-letteraria in cui si delinea la storia dell’Italia civile,del suo senso delle istituzioni,dei suoi valori etici e civili. Il prof. Pier Franco Quaglieni nei suoi cinquant’anni ai vertici del Centro Pannunzio come dalla cattedra e dai giornali,impartisce una costante lezione di passione civile di grande importanza soprattutto per tanti giovani .La sua autorità intellettuale e’ conosciuta ed apprezzata in tutta Italia dove viene sempre da tempo invitato per lezioni e conferenze “. Il Prof. Quaglieni ha tenuto dopo la premiazione una lezione sulla Grande Guerra dal tema : “Dalla tragedia di Caporetto a Vittorio Veneto”. Ieri il prof. Quaglieni ha reso omaggio al tempio votivo del lido di Venezia dedicato ai Caduti della Grande Guerra in cui è sepolto Nazario Sauro.
Erano migliaia le sim con intestatari fittizi, che venivano vendute in alcuni supermarket torinesi. Lo ha scoperto la polizia nel corso di alcuni controlli antiterrorismo. Otto persone sono state indagate per frode informatica, ricettazione e falso, mentre tre negozi sono stati sequestrati e pure le sim. Inoltre sono stati analizzati i documenti di rilascio di circa 15mila card e sono controllate numerose attività commerciali. In via Cecchi gli agenti hanno scoperto centinaia di fotocopie di passaporti stranieri con la stessa foto, ma diverse generalità, usate per attivare le sim.
Alan Friedman è stato eletto 9° Presidente del Centro “Pannunzio”, l’associazione culturale fondata 50 anni fa a Torino da Arrigo Olivetti e Mario Soldati. Succede al dott. Camillo Olivetti che diventa presidente onorario.
Si tratta di un’associazione culturale rigorosamente apartitica di circa mille associati, diffusa in tutta Italia e che ha la sua sede centrale a Torino. Oltre a decine di eventi promuove annualmente, dal 1982, il Premio “Pannunzio”, che ha visto premiati, tra gli altri, Bettiza, Bocca, Piero e Alberto Angela, Mieli, Magri, Montanelli, Ronchey, Cipriani, Allegra Agnelli, Barbara Spinelli e lo stesso Friedman.
Friedman, giornalista, economista, politologo, autore di best seller di fama internazionale, è stato corrispondente dall’Italia e dagli Stati Uniti e tra le firme più autorevoli del “Financial Times”. Laureato alla New York University, ha studiato alla London School of Economics and Political Science e alla John Hopkins University School of Advanced International Studies di Washington.
Vincitore per quattro volte del British Press Award (l’equivalente britannico del Premio Pulitzer), in Italia è commentatore di politica ed economia, collabora con testate giornalistiche ed è autore, conduttore e produttore di programmi televisivi. Nel 2003, insieme a Rupert Murdoch, Tom Mockridge e Emilio Carelli ha lavorato all’ideazione e al lancio di SkyTg24. Ha inoltre collaborato a lungo con Rai2, Rai3 e La7. Più recentemente, ispirato al suo libro “Ammazziamo il Gattopardo”, ha realizzato su La7, in collaborazione con “Il Corriere della Sera”, il programma omonimo in cui ha intervistato, in 6 puntate, gli ex Presidenti del Consiglio D’Alema, Monti, Berlusconi, Prodi, Amato e l’allora Presidente in carica Renzi. Il documentario da lui scritto, tratto dalla biografia “My Way. Berlusconi si racconta a Friedman” (Rizzoli, 2015), è stato distribuito da Netflix. Il suo ultimo libro, “Questa non è l’America” (Newton Compton, 2017), è una fotografia in tempo reale della società americana e un’analisi delle ragioni del passato e del presente che hanno portato all’elezione di Trump, il quale, a parere dello scrittore, nega la miglior storia americana snaturandola nel profondo.
Afferma il prof. Pier Franco Quaglieni, Direttore del Centro “Pannunzio”: «Per l’americano Friedman, Pannunzio è l’intellettuale liberale che durante la seconda guerra mondiale nel 1943, scrivendo un saggio su Tocqueville, dimostrava una irresistibile attrazione per la democrazia statunitense come patria di tutte le libertà».
«Friedman è uno dei successori – rileva in un comunicato il Centro “Pannunzio” – di Mario Soldati che, quando il fascismo divenne dittatura, emigrò negli Stati Uniti con l’intenzione di diventare cittadino americano per poter vivere in una libera democrazia. L’americano Friedman ha fatto dell’Italia la sua seconda casa, vedendo in questo paese una democrazia di cui contribuisce a denunciare con spirito indipendente i limiti e gli errori. Friedman è un fuoriclasse del giornalismo internazionale che non si lascia condizionare dalle logiche e dalle appartenenze ideologiche italiane, mantenendo una sua indipendenza dal potere, anche in questo ripercorrendo l’esempio di Pannunzio con “Il Mondo”. Il prof. Quaglieni ha assunto la carica di vicepresidente del Centro Pannunzio,lasciando la carica di direttore .
La sindaca Chiara Appendino è intervenuta in Sala Rossa al termine del dibattito sugli incidenti di piazza San Carlo dello scorso 3 giugno in occasione della finale Champions tra Juve e Real Madrid, quando morì una donna e ci furono oltre 1500 feriti. “La verità deve essere consegnata ai torinesi, ne hanno diritto. Come amministrazione stiamo lavorando e
abbiamo piena fiducia nel lavoro della magistratura”, ha detto la prima cittadina. “E non è vero che a Torino non ci sono eventi – ha aggiunto – ma è certo che dopo piazza San Carlo il tema sicurezza e dell’organizzazione degli eventi è cambiato. Tutti dobbiamo fare un passaggio culturale: noi come Città dobbiamo trovare il modo di stare vicino a chi vuole organizzare un evento, mentre i cittadini devono fare uno sforzo per abituarsi”. Ha poi aggiunto: “Se noi come amministrazione continuiamo a puntare sulla paura, non facciamo capire che le cose sono cambiate, dobbiamo lavorare tutti in questo senso e qualunque contributo costruttivo è benvenuto”.
(foto: il Torinese)
“Mentre la Sindaca di Torino, Chiara Apendino, si dilunga su facebook sulla necessità di contrasto dei fenomeni di illegalità apprezzando l’ultima retata dei Carabinieri contro lo spaccio al parco del Valentino, la inviterei a prendere posizione sull’occupazione abusiva del complesso della Cavallerizza Reale nel centro di Torino”. Lo dichiara il segretario regionale del Partito democratico, Davide Gariglio, commentando l’interrogazione parlamentare annunciata dal Senatore Esposito (PD) sull’occupazione della Cavallerizza a Torino. “Anche le occupazioni – prosegue – sono fenomeni di illegalità e come tali andrebbero affrontate; in quegli spazi ci vivono decine di persone, tutte nella più totale disponibilità dell’immobile che di fatto trattano come fosse loro. Aspetto – sottolinea – che assume un ulteriore rischio in vista delle contestazioni previste per il G7 a Torino. Forse per la Sindaca – continua Gariglio – non è un comportamento illegale sottrarre immobili, e il loro conseguente utilizzo, ma quando diventano luoghi di organizzazione di proteste ad alto rischio per l’ordine pubblico dovrebbe occuparsene seriamente. Chi occupa la Cavallerizza, e qualsiasi altro immobile, ne sta facendo un uso tutt’altro che pubblico. La questione era già stata sollevata a Palazzo Civico senza una presa di posizione della prima cittadina. La Sindaca – conclude – deve farsi carico urgentemente della situazione, non solo fare facili plausi sui social del lavoro dei Carabinieri”.
La seconda edizione della ‘Corsa del Cuore’, il 24 settembre all’Ippodromo di Vinovo è una gara di 5 km non competitiva, presentata nella sede del Consiglio Regionale del Piemonte, dai promotori tra cui l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione ‘Lorenzo Greco’. “Quella del miglioramento dello stile di vita è una sfida politica che io ho sposato da tempo – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale, Mario Laus – per ragioni sociali, economiche, sanitarie e umanitarie”. Alla corsa del 24 (nello stesso giorno si terranno anche una Mezza Maratona e una 10 km) possono partecipare tutti. Il denaro raccolto sarà impiegato per diffondere l’uso dei defibrillatori e fare campagna nelle scuole.Il Piemonte celebra così la World Heart Day, promossa per sensibilizzare tutti sull’importanza di avere buoni ‘stili di vita’ per contrastare le malattie cardiologiche, prima causa di morte al mondo.
Il processo, se non ci saranno proposte di riti alternativi da parte della difesa, è previsto a gennaio.La procura di Torino ha infatti ottenuto il giudizio immediato per Mouner El Aoual, il marocchino 29enne arrestato lo scorso aprile nel quadro di un’inchiesta contro il terrorismo internazionale. Il giovane, insospettabile, ospite di una famiglia italiana del tutto estranea agli episodi contestati, è accusato di avere svolto una significativa attività di proselitismo attraverso internet. Le indagini dei carabinieri del Ros, con il coordinamento del pm Enrico Arnaldi di Balme, sono ancora in corso con accertamenti per verificare se il marocchino abbia avuto un ruolo nella pianificazione di attacchi al di fuori dall’Italia.
Sono stati assolti dalla Corte d’appello “perché il fatto non sussiste”. Il processo ai due marescialli dei carabinieri imputati di truffa per essere andati a vedere in divisa una partita della Juve per non pagare il biglietto, si è chiuso così. I due erano stati condannati a quattro mesi in primo grado e la società bianconera si era costituita parte civile. I fatti nel 2013 in occasione della partita Juventus-Chievo. I marescialli comandavano le stazioni di Volpiano e Favignana (Trapani). Quel giorno non erano in servizio e gli accertamenti a loro carico cominciarono perché alcuni colleghi presenti allo stadio alla fine della partita si insospettirono vedendo un’auto dell’Arma allontanarsi dalla zona mentre l’ordine era invece di convergere verso il settore ospiti.
(Foto. il Torinese/archivio)