redazione il torinese

Gli appuntamenti di Seeyousound

Sabato 14 ottobre ore 21.00 – Cinema Massimo di Torino. In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema

 

Ottobre si presenta fitto di appuntamenti per Seeyousound – International Music Film Festival: da martedì 10 sarà un susseguirsi di proiezioni ed eventi realizzati con alcune delle realtà più attive in città e muovendosi come sempre trasversalmente tra cinema e musica, fino a fine mese, quando si chiuderanno le call for entries per partecipare ai concorsi Long Play / lungometraggi di finzione e documentari; 7Inch / cortometraggi e Soundies / videoclip della prossima edizione, che si terrà dal 26 gennaio al 4 febbraio 2018.

 

Anche in un mese così intenso non può mancare l’appuntamento al cinema per eccellenza di Torino: sabato 14 ottobre alle 21.00 al Cinema Massimo Seeyousound presenterà Hunky Dory di Michael Curtis Johnson, un film glam rock omaggio a David Bowie che nella passata stagione ha ricevuto svariati premi in diversi festival come Atlanta Film Festival 2016 (miglior film), BendFilm Festival 2016 (miglior attore), Nashville Film Festival 2016 (miglior film LGBT), Oak Cliff Film Festival 2016 e Slamdance Film Festival 2016 (premio speciale della Giuria).

 

Il film, proposto in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema e Lovers Film Festival, entra nella vita di Sidney, una drag queen che si esibisce nei club di Los Angeles e coltiva ancora il sogno di diventare musicista, ispirandosi alla canzone di David Bowie da cui ha preso il proprio nome d’arte. Bisessuale e narciso, dopo che la ex ha inaspettatamente lasciato fuori dal suo appartamento il loro figlio undicenne George, impara a creare con lui un legame, ma quando si rende conto che la madre non tornerà più, questo suo mondo instabile dovrà cambiare.

 

 

SEEYOUSOUND < OTTOBRE

Oltre a relazioni consolidate come quelle con Museo Nazionale del Cinema, Cinema Massimo e Lovers Film Festival, il festival Seeyousound è sempre ricettivo a scambi e collaborazioni con realtà affini per intenti e idee, oltre che a nuove sperimentazioni: alcuni risultati sono le diverse occasioni realizzate insieme a Project-TO, Piemonte Movie, Torino Graphic Days, TOHorror, CreativAfrica e Associazione Spazio Rubedo, che ci accompagneranno nel mese di ottobre.

 

10 ottobre ore 21.30, Blah Blah < Black Revised – presentazione del nuovo album di Project-TO

Anteprima assoluta dell’ultimo album del collettivo torinese Project-TO, formato dallo sperimentatore sonoro Riccardo Mazza e dalla fotografa e videomaker Laura Pol, con un live set audio/visual e mostra fotografica, presentati con il sostegno di Movement Torino Music Festival, Circolo del Design e Gravity Records. Ingresso gratuito.

 

11 ottobre ore 20.30, Cinema Massimo < Mali Blues di Lutz Gregor (Germania 2016, 90’, col., v.o. sott.it.) – ingresso 4 €.

Un omaggio alla musica contemporanea del Mali pensato all’interno di CreativAfrica. “In termini politici, non abbiamo capito nulla. Ma musicalmente penso che abbiamo capito qualcosa”, dice la cantante Fatoumata Diawara riassumendo il suo punto di vista sulla situazione in Mali, un paese in cui la musica è stata vietata dopo che gli islamisti hanno preso il controllo del nord del paese.

Uno straordinario viaggio sonoro, tra tradizione e chitarre elettriche, alla scoperta di una delle più interessanti scene musicali contemporanee. Tra i protagonisti Fatoumata Diawara, compositrice e cantante di fama mondiale, ma anche Ahmed Ag Kaedi, Bassekou Kouyaté e Master Soumy. Mali Blues ritrae questi importanti musicisti e raccoglie le loro parole sulla situazione politica, sull’importanza della musica per il corpo e lo spirito e come elementi unificatore.

 

12-15 ottobre, Toolbox Coworking < Sound X Music and Cross Arts Festival @ Torino Graphic Days – Torino Design of the City

All’interno di Torino Grafic Days nasce Sound X Music and Arts Cross Festival, ideato da Project-TO in collaborazione con Seeyousound: un progetto live dove la musica elettronica diventa punto di incontro di diversi linguaggi, attraverso performance in cui poesia, fotografia, cinema, illustrazione, scultura e video si fondono con la musica stessa.

 

14 ottobre ore 21.00, Cinema Massimo < Hunky Dory di Michael Curtis Johnson (Usa 2016, 88′, col., v.o. sott.it.) – ingresso 5 €.

Sidney, drag queen bisessuale, è costretto a prendersi cura di George, il figlio undicenne che viveva con la madre psicotica. Sidney sogna ancora di diventare musicista di successo, ma dovrà mettere da parte le aspirazioni per garantire a George quello di cui ha bisogno.

 

16 ottobre ore 20.30, Cinema Massimo < Tamburi lontani. Pellerossa ’97 di Alberto Signetto e Pier Milanese (Italia 1997, 85’, col.) – ingresso 5 €.

Il documentario ci riporta all’estate del 1997, l’estate del Pellerossa Festival, uno dei primi grandi eventi di musica in grado di richiamare tantissimi giovani e che si impegnava nella sfida di uscire, anche geograficamente, dalla “riserva protetta” della città per aprirsi agli spazi liberi e sconfinati della prateria. A cura di Piemonte Movie in collaborazione con Seeyousound e Hiroshima Mon Amour.

 

20 ottobre ore 23.00, Blah Blah < TOHorror Film Fest selezione di videoclip internazionali orrorifici in occasione della XVII edizione del festival di cinema horror torinese

 

22 ottobre, Magazzino sul Po < Finding Fela di Alex Gibney @ Felabration Torino 2017

Nell’anno in cui si celebra il ventennale dalla morte di Fela Kuti, leggendario musicista nigeriano e attivista dei diritti umani, Seeyousound partecipa al Felabration Torino 2017. Due giorni di concerti, djset, workshop, reading e proiezioni per celebrare e riscoprire l’eredità di un artista rivoluzionario, realizzati da Associazione Culturale Spazio Rubedo e Magazzino Sul Po.

 

 

Lunedì 30 ottobre si chiudono le call for entries per i concorsi della 4a edizione di Seeyousound (26 gen – 4 feb 2018, Cinema Massimo – Torino). Info www.seeyousound.org.

  • Long Play / lungometraggi il concorso per film oltre i 30 minuti, quest’anno per la prima volta prevede due sottosezioni: lunghi di finzione e documentari, che potranno ambire ai premi Miglior Film di Fiction e Miglior Documentario, ognuno del valore di 1.000€;
  • 7Inch / cortometraggi per opere sotto i 30 minuti, vedrà l’assegnazione del premio Miglior Cortometraggio (500 €);
  • Soundies / videoclip concorso per il formato ‘musicale’ per eccellenza, che proporrà una selezione di videoclip 2017 a contendersi il premio Miglior Videoclip (500 €).

 

Da Renzi alla destra attacco alla sindaca Appendino: “centri sociali padroni di Torino”

Mentre uno dei leader del centro sociale torinese Askatasuna, Andrea Bonadonna,  è stato arrestato dalla polizia per la protesta anti-G7 a Venaria Reale, per aver aggredito un agente durante la guerriglia urbana sotto la Reggia, un coro di critiche si alza dal mondo politico nei confronti dell’amministrazione pentastellata di Chiara Appendino, che non si sarebbe smarcata dai contestatori .

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LA SINDACA

A dire il vero la prima cittadina (e ci mancherebbe altro) aveva espresso ieri la propria solidarietà agli agenti feriti: ” Esprimo sostegno alle forze dell’ordine per gli attacchi subiti e auguro pronta guarigione agli agenti feriti. Ringrazio tutti coloro che hanno coordinato e partecipato alle operazioni, garantendo la sicurezza e l’ordine pubblico”

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MATTEO RENZI SU FACEBOOK

In un lungo post su Facebook si sfoga il segretario Pd, Matteo Renzi, il cui manichino è stato ghigliottinato dai manifestanti.

“Torno a casa e in tv vedo che i manifestanti contro il G7 di Torino stanno decapitando due manichini, uno col mio volto, uno col volto del ministro del lavoro. Questi signori hanno installato una ghigliottina e pensano di essere simpatici ricordando le macabre esecuzioni del passato. Non mi fanno impressione le pagliacciate.  Però in questa vicenda ci sono agenti di polizia, carabinieri, uomini delle nostre forze dell’ordine che vengono feriti sul serio, non a parole. Le botte le hanno prese davvero, loro: hanno prognosi fino a 40 giorni.  E ci sono squallidi amministratori comunali che non hanno avuto la forza – o la voglia – di spendere una parola per prendere le distanze da certe formazioni anarchiche o presunti tali, da centri sociali, da persone abituate a vivere di violenza quantomeno verbale.  Non mi fa effetto vedere la mia testa rotolare. Mi fa effetto vedere persone che rinunciano a pensare con la loro testa e vivono di slogan legati a un passato ideologico e fumoso. E mi fa effetto vedere amministratori comunali pagati da tutti i cittadini che anziché schierarsi con le forze dell’ordine e con le istituzioni rilanciano le immagini della rivoluzione francese e dei tempi della ghigliottina. Troppo facile prendere le distanze a parole e poi però sfilare con i violenti nei cortei. Ci avevano chiesto di portare il G7 a Torino e poi hanno fatto fare una figuraccia all’anima profonda e solidale di questa città, prima capitale d’Italia. Peccato. Il mio affetto, la mia solidarietà, la mia gratitudine alle forze dell’ordine e agli agenti feriti.

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FRATELLI D’ITALIA

Puntano il dito contro l’Amministrazione comunale Appendino gli esponenti di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli (nella foto) e Maurizio Marrone

“Dalla Cavallerizza all’Università, ormai è chiaro a tutto il mondo che i padroni di Torino sono i centri sociali e che da oggi la città delle Olimpiadi 2006 non è più nelle condizioni di ospitare grandi eventi per il ricatto di una minoranza di estremisti, che, grazie alle coperture politiche a 5 stelle, trasformano a loro piacimento il capoluogo piemontese nel parco giochi di tutti i facinorosi d’Italia.  Alla faccia del fasullo smarcamento dell’ultimo minuto, segnaliamo che il primo tentativo di sfondamento del cordone delle Forze dell’Ordine i centri sociali l’hanno tentato carrelli pieni delle brioches evocate dal Vice Sindaco Montanari, così come non ci dimentichiamo della presenza di esponenti delle occupazioni antagoniste proprio nella maggioranza consiliare grillina in Comune di Torino. Com’era facilmente prevedibile il G7 è diventato la vetrina della Torino peggiore”.

PIANO ANTI-NUTRIE A TORINO, MOVIMENTO ANIMALISTA: “UN MASSACRO TARGATO 5S”

“Un massacro targato Cinque stelle”. Così, in una nota firmata dalla responsabile regionale Monica Fontana, il Movimento animalista definisce il piano di contenimento della nutria sul territorio della città metropolitana di Torino per il quinquennio 2017-2021, appena approvato dalla giunta Appendino.

“Deposta la maschera animalista indossata durante la campagna elettorale – prosegue la nota –  l’amministrazione pentastellata prima dice sì allo zoo e poi autorizza l’eradicazione cruenta delle nutrie presenti sul territorio. Il piano di abbattimento prevede l’uso delle armi da fuoco, delle trappole, delle armi ad aria compressa: contro questi incolpevoli animali va bene tutto. E I cacciatori ringraziano. Potranno perfino frequentare corsi di formazione per “eliminatori di nutrie”.

“In realtà – continua Fontana – il Regolamento UE 1143/2014 sul controllo delle specie esotiche invasive prevede l’eradicazione violenta solo come soluzione estrema e indica, quale via preferenziale, l’impiego di mezzi ecologici (recinzioni, sterilizzazione etc). Tutto ciò non è stato considerato e si è scelta la via più breve, quella della strage, senza tener conto, peraltro, che la caccia indiscriminata potrebbe innescare una “reazione di sopravvivenza” degli animali, moltiplicando le nascite”. Conclude il testo: “Questa campagna di sterminio, contro animali importati dal Sud America negli anni Trenta per fare le pellicce di “castorino” e poi sconsideratamente immessi sul territorio quando non servivano più, non è altro che una confessione di impotenza, lo specchio di una politica ambientale del tutto assente, fatta solo di promesse preelettorali poi completamente disattese. Come se la causa degli allagamenti fossero le nutrie invece che l’opera, o l’inerzia, dell’uomo che cementifica gli argini e “dimentica” la manutenzione. Noi del Movimento Animalista denunciamo il barbaro piano anti-nutrie. Giunta Appendino, non siete né animalisti né ambientalisti! Lo dicono, una volta per tutte, le vostre scelte scellerate”.

StraToRiver seconda edizione

Se per strada si corre la StraTorino, sul fiume si pagaia con la StraToRiver, che quest’anno si presenta con la sua seconda edizione e un programma di regate sul fiume Po, lungo due giorni.

“Consapevole dell’importanza per ciascuno di vivere secondo stili di vita sani e corretti il Consiglio regionale non si stanca di promuovere e di patrocinare iniziative che mirino a tale scopo”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto, venerdì 29 settembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione di StraToRiver, l’evento dedicato agli appassionati del canottaggio che si svolge sabato 21 e domenica 22 ottobre a Torino.

“Un’occasione – ha continuato Laus – per vivere più da vicino il Po e aiutare una realtà importante come la Fondazione piemontese per la Ricerca sul cancro, cui saranno devoluti parte dei ricavi provenienti dalle iscrizioni”.

Luca Cassolo, organizzatore dell’evento, ha illustrato il programma delle due giornate, che si svolgono principalmente tra il Circolo Eridano di corso Moncalieri 88, da cui partono tutte le gare, e Villa Glicini – Palestre Torino di viale Ceppi 5, ove si svolge la cerimonia di premiazione.

Andrea Bettarelli, responsabile del fundraising della Fondazione, ha sottolineato l’importanza di corretti stili di vita per prevenire il cancro e ricordato la generosità dimostrata in ogni occasione dai piemontesi per la nascita e il mantenimento dell’Istituto di Candiolo.

All’evento prenderà parte anche l’équipe delle Dragonette Torino Onlus, presieduta da Marina Caldaro e composta in gran parte da donne operate al seno che intendono sfatare il mito che per chi abbia subito l’esportazione parziale o totale del seno a causa del cancro non sia possibile sostenere un’attività fisica.

 www.cr.piemonte.it

Spray al peperoncino ed Elisa interrompe il concerto alle Ogr

Spray al peperoncino e il concerto di Elisa alle Ogr è stato sospeso. Alcuni spettatori hanno detto di aver visto un ragazzino spruzzare il liquido urticante da una bomboletta e poi fuggire. Ormai accade spesso ai concerti che qualche imbecille si comporti in questo modo. Lo spettacolo nelle appena rinnovate Officine Grandi Riparazioni è stato sospeso. Intervenuti sul posto i vigili del fuoco e la polizia. Il 118 ha soccorso una ragazza che sentiva bruciore alla gola e aveva gli occhi arrossati. Oggi le visite nel grande spazio urbano ristrutturato e aperto da pochi giorni proseguono regolarmente

I ministri del G7 in visita al Poli

I ministri e i funzionari dei governi europei partecipanti al G7, per iniziativa del Politecnico di Torino, hanno fatto visita prima di lasciare la città all’Incubatore di Imprese Innovative dell’Ateneo I3P e al Laboratorio Turin Additive Lab di Avio Aero e Politecnico , nell’ambito del Carnegie Meeting a seguito del G7 Scienza. Il Rettore Marco Gilli, il prof. Marco Cantamessa per l’Incubatore e l’AD di Avio Aero Riccardo Procacci hanno presentato le attività del Politecnico, proposto ai Ministri tre start up innovative e illustrato la ricerca di frontiera sull’additive manufacturing che si svolge nel Laboratorio TAL

“Hasta la lavatrice siempre!”

Inaugurato a maggio di quest’anno, Rigeneration è un’iniziativa ideata per dare lavoro alle persone in difficoltà e nuova vita a elettrodomestici destinati allo smaltimento. Il progetto è nato grazie alla collaborazione fra il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, e l’ imprenditore torinese Giorgio Bertolino,  fondatore di Astelav, azienda che da oltre 50 anni è uno dei principali distributori europei di ricambi per elettrodomestici.

 

L’asta verrà gestita da artisti di strada: il Circo Pacco, Peppino Marabita e il musicista Luca Rossi, i quali terranno banco, batteranno i pezzi, faranno piccoli intervalli di giocoleria. I proventi dell’asta andranno al “Condominio Solidale” progetto del Sermig realizzato all’interno dell’edificio che ospita il negozio RIGENERATION, in Via Mameli. E’  abitato da famiglie e donne sole o con figli che attraversano un periodo di difficoltà e che dopo essere state accolte dal Sermig all’Arsenale della Pace, sperimentano, in uno spazio accogliente e protetto come questo, una vita autonoma.

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ASTA BENEFICA DI ELETTRODOMESTRICI RIGENERATI Presso il negozio RIGENERATION Via Mameli 14

 

Sparatoria nel Torinese, un morto. Ferito un carabiniere

E’ morto in ospedale,  dove era stato ricoverato in gravissime condizioni, un uomo di 47 anni di Montalenghe. Ferito anche un  carabiniere  dai colpi di pistola sparati dagli occupanti di un furgone nei pressi di una villetta di proprietà di una famiglia sinti. I carabinieri stavano facendo un sopralluogo  nell’abitazione dopo la richiesta del proprietario che aveva visto sui muri fori provocati da proiettili. All’improvviso, da un furgone bianco sono partiti degli spari. Il ferito, parente del proprietario della casa,  è stato prima trasportato all’ospedale di Ivrea e poi trasferito al Cto. Il carabiniere ha riportato ferite di striscio a un braccio causate dalle schegge di un proiettile.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Il Corriere della Sera sbarca a Torino – Buscaglione e Farassino – Silvano Alessio e il diritto all’oblìo I fatti di Torino dell’agosto 1917  Lettere

 

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Il Corriere della Sera sbarca a Torino

A fine ottobre esce a Torino il dorso “Corriere di Torino” in vendita con il “Corriere della sera”. Il mitico giornale che fu di Luigi Albertini ,così legato alla storia piemontese, rappresenta oggi il quotidiano leader ,pur in un quadro generale desolante dell’informazione su carta. Le perdite di lettori appaiono inarrestabili. La fusione editoriale tra “Il Secolo XIX” “La Stampa” e “Repubblica” se trova una sua logica aziendale nell’abbattimento dei costi, non è certo un evento all’insegna del pluralismo. In Liguria “Il Secolo XIX” riporta gli stessi articoli e le stesse firme della “Stampa” che attinge a sua volta dal “Secolo XIX”, lo storico concorrente che Sandro Chiaramonti era riuscito a battere ,facendo del giornale di Torino il leader in tutto il Ponente ligure. Il risultato è stato un calo di vendite per ambedue i quotidiani. L’arrivo del “Corriere” a Torino e nelle provincie piemontesi che non gravitano su Milano (Vercelli , Novara, VCO) è un evento importante. Con la scomparsa della “Gazzetta del Popolo” Torino non ebbe più un vero pluralismo. “Repubblica” ,a prescindere dalla fusione editoriale recente, ha sempre avuto un’osmosi di direttori con “La Stampa”. Un limite vistoso del giornalismo torinese è che in larga misura per troppi anni traeva le sue origini nell’”Unità “. Oggi la situazione è cambiata, ma il taglio resta il medesimo. Il dorso del “Giornale” in Piemonte è fallito miseramente dopo che giornalisti come Granzotto e Coscia avevano prodotto un quotidiano degno di questo nome. Avere ogni giorno un’altra cronaca torinese da leggere e da confrontare non potrà che far bene all’informazione e al pluralismo. A capo della redazione torinese del “Corriere” è stato chiamato un giornalista di grande esperienza, Umberto La Rocca, già vicedirettore de “La stampa” e direttore del “Secolo XIX”. La nuova esperienza di Cairo editore è anche un segnale espansivo per l’occupazione dei giornalisti che forse mai come oggi appare a livelli disperanti. Una voce autorevole come quella del “Corriere della Sera” che si rivolge a Torino e al Piemonte può anche essere un temibile concorrente soprattutto per “La Stampa”.

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Buscaglione e Farassino

Possono piacere o meno i personaggi , ma l’intitolazione dei Murazzi di Po ai due cantanti torinesi più noti e cari a tanto pubblico, appare una scelta molto azzeccata. Fred ,nato nel 1921 e morto in un incidente nel 1960, era originario di Graglia, nel Biellese, apparteneva ad una modesta famiglia, frequentò per appena tra anni il Conservatorio. Fece l’apprendista e il fattorino e incominciò ad esibirsi nei locali notturni ,per poi passare al Gran Caffè Ligure, una delle glorie della Torino anteguerra. Richiamato durante la II Guerra mondiale, organizzò spettacoli per le truppe e venne fatto prigioniero dagli Americani. Il suo personaggio era caratterizzato da un paio di baffetti, dal doppiopetto gessato,dal cappello a larghe tese ispirato ai gangsters americani, dalla voce roca per le troppe sigarette fumate. Restano memorabili “Guarda che luna “,”Eri piccola cosi”, ”Che bambola”. Erano anche canzoni trasgressive rispetto al perbenismo borghese di un’Italia che stava uscendo dagli anni Cinquanta e incominciava a conoscere il primissimo miracolo economico. Fred andò molto oltre il perbenismo torinese caratterizzato da un certo bigottismo angusto. Il personaggio e il cantante sopravvissero alla sua morte e restano un simbolo di una Torino non banale e non conformista. Discorso molto diverso quello che riguarda Gipo Farassino, cantautore, ma anche politico. Era nato nel 1934 e morì nel 2013. Come cantautore rappresentò le periferie torinesi, la gente comune, i poveri diavoli. Ci fu un periodo in cui fu anche militante del PCI e una sua canzone fu molto impegnata contro la guerra del Vietnam. La sua attività di attore è legata al nome dell’amico regista Massimo Scaglione che Gipo trascinò anche nella sua scelta politica leghista. Aveva conseguito il diploma di ragioniere e il centro del suo mondo sono Porta Pila e via Cuneo. Una visione angusta che lo portò a mitizzare l’ angolo di Torino da cui proveniva. Al culmine del successo creò anche il locale “da Gipo” dove si esibiva. Il locale, che era al fondo di corso Francia, sopravvisse all’insuccesso di Gipo e divenne il ristorante “Il camin” ,uno dei ritrovi migliori di Torino della fine del secolo scorso. Tentò anche di andare al Festival di Sanremo, ma i limiti torinesi apparvero subito evidenti e gli impedirono un lancio nazionale. Pure la scelta leghista rivelò orizzonti localistici di profilo limitato. Sebbene eletto parlamentare europeo ,consigliere e assessore regionale, non rivelò doti politiche. Roberto Gremmo, che fu il suo competitor iniziale, aveva qualità politiche molto più significative.

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Silvano Alessio e il diritto all’oblìo

Google ripropone articoli vecchi di decenni del quotidiano “Repubblica” firmati dai soliti killer armati di penna che ,falsificando la realtà, cercano di demolire le persone a loro antipatiche. C’è gente che usa la stampa per vendette personali di basso profilo. E c’è chi ,non so bene con quali mezzi leciti, riesce a far apparire in prima posizione vecchi articoli su Google con sistemi che sicuramente non sono legali. E’ il caso di Silvano Alessio, Prosindaco di Torino e assessore in più giunte torinesi. Alessio fu un enfant prodige della politica torinese. Era colto anche se non aveva finito gli studi universitari, aveva un eloquio persuasivo e brillante, aveva sicuramente delle qualità politiche ed alcune intuizioni. Fu nel 1970 il primo assessore alla cultura di Torino, il primo che capì come la cultura non potesse restare fuori dall’intervento dei Comuni. Come primo assessore all’arredo urbano volle piazza San Carlo senza macchine in sosta, una scelta che poi venne revocata dal suo successore, ma che finì di essere la scelta definitiva dopo il parcheggio sotterraneo che certa sinistra radical-chic, Vattimo in testa, cercò di bloccare. Fu lui – e non Novelli – nel 1980 a pensare a Via Garibaldi senza auto e tram, facendone una via di passeggio. Fece parecchi giornali, tra cui “Il dialogo” che ebbe un qualche significato politico-culturale, anche perché la classe politica di allora stava già distaccandosi dall’idea che una politica senza cultura fosse un discorso da faccendieri. Non ho mai avuto buoni rapporti con lui. Cambiò alcuni partiti, ma anche qui con una qualche giustificazione. Poteva un uomo con idee aperte come Silvano restare nel Pli di Malagodi che a Torino era prevalentemente fatto di vecchie cariatidi? Un errore di Renato Altissimo forse fu proprio quello di non vedere le qualità politiche di Alessio che, prima di Zanone, nel PLI era l’unica voce interessante. Io ricordo di essere andato a sentirlo nel 1967 quando uscì dal PLI. Con lui c’era anche Riccardo Formica che poi rientrò nel partito. Il suo discorso al cinema “Doria” fu un capolavoro. Pochi erano oratori del suo livello. Nel partito repubblicano fu costretto ad andarsene da Giorgio La Malfa, il Gesù Bambino, come diceva Donat – Cattin, calato su Torino nel 1972,che gli scippò il seggio da deputato che gli sarebbe spettato di diritto. Il Pri era stato ricostruito partendo dal nulla, proprio da Alessio . L’avvocato Bachi era andato via dal Pri nel 1963.Erano rimasti i tradizionali quattro gatti, da Terenzio Grandi a Vittorio Parmentola, mazziniani storici. Incorse anche in alcune vicende poco belle, diciamo così, ma ,se le confrontiamo con i comportamenti dei politici di oggi, non c’era nulla di scandaloso. Certo amava la bella vita, le donne, alcuni locali notturni. Ma era un politico che aveva capacità e cervello. Questo non può non essergli riconosciuto ed è da vili riproporre artificialmente vecchi articoli che lo riguardano, sapendo che Silvano è morto da tempo, non può difendersi ed ha diritto come minimo all’oblìo.

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I fatti di Torino dell’agosto 1917

Nell’agosto 1917 Torino fu protagonista di una vera e propria sommossa di cui abbiamo parlato nella rubrica del 16 luglio (http://www.iltorinese.it/linea-di-confine-spigolature-di-vita-e-storie-torinesi-20/), perché già allora il Circolo “De Amicis” iniziò a parlare della ricorrenza centenaria in modo non appropriato . Abbiamo scritto le motivazioni per cui in termini storici quell’iniziativa dell’estremismo socialista torinese fu un gravissimo errore, perché cercare di imitare la Rivoluzione russa era un discorso politicamente impraticabile. L’Associazione consiglieri comunali emeriti di Torino, presieduta da Giancarlo Quagliotti, si è cimentata a rievocare i fatti di Torino dell’agosto 1917 con un convegno che ,per il nome di molti relatori,appare non equilibrato storicamente. A parte la relazione dello storico dell’economia Giuseppe Bracco che centra perfettamente il tema ,in modo forse leggermente ironico con il titolo un po’ manzoniano “Il lavoratori torinesi tra Lenin e il forno delle grucce”, gli altri relatori, dalla faziosissima Maria Grazia Sestero ad altri giovani storici , rivelano il non distacco necessario per affrontare gli avvenimenti di cent’anni fa. Sicuramente Luca Cassiani, che ha parlato delle conseguenze giudiziarie della sommossa, avrà trattato, da avvocato capace, il tema delle condanne. Ma nel complesso la cosa non convince. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che proprio nell’agosto del 1917 c’erano al fronte consiglieri comunali torinesi ? Possibile che a nessuno sia venuto in mente di invitare a parlare il presidente del “Nastro Azzurro” che raccoglie i decorati al Valor Militare o il presidente dell’UNUCI ,(Ufficiali in congedo ) e uno storico militare che non venga dalla scuola di Rochat ? Mentre a Torino si faceva casino,al fronte si combatteva e si moriva.Questo i consiglieri emeriti o i consiglieri in carica della Città di Torino non devono dimenticarlo.

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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com

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Islam e informazione

Mi è capitato di ascoltare un convegno promosso a Palazzo Cisterna il 28 settembre su “Islam e giornalismo-Immagini, racconti e manipolazioni sui media italiani”. Il sottotitolo era “Aspettando voci scomode”. La tesi principale sostenuta si può sintetizzare così : “dall’attacco alle Torri gemelle alla comparsa dell’Organizzazione dello Stato Islamico , quanto i mass media hanno contribuito ad alimentare una propaganda islamofoba nel mondo occidentale?” Uso le parole virgolettate dell’invito. Sono andato un po’ prevenuto , ma ne sono uscito indignato. Gente faziosissima quella del “Caffè dei giornalisti”. Giornalisti di cui non ho mai avuto occasione di leggere un articolo. Lei cosa ne pensa ?                                                                                               Luigi Androni

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Mi pare assurdo dare ai giornali la colpa di aver alimentato una propaganda islamofoba (che non significa odio, ma paura dell’Islam). La fobia del terrorismo islamico è determinata dagli attentati che l’Isis ha fatto. Dovremmo non aver paura ?                                    pfq

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Piazza Carlina 
Io ricordo di aver letto sui giornali di agosto che i ministri del G7 sarebbero stati ospitati nel Canavese per i pernottamenti. Poi all’improvviso saltò fuori l’hotel di Piazza Carlina . Quale la ratio di far pernottare in centro gli ospiti del G7 ,attirandovi la contestazione, dopo aver spostato l’incontro a Venaria?                                           Anna Rinaldi      

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Nessuna ratio, Gentile signora, mentre scrivo dovremo ancora vedere cosa accadrà oggi pomeriggio ,sabato. Ma già gli episodi di violenza accaduti nei giorni precedenti rivelano l’assurdità di utilizzare l’hotel piazza Carlina. E queste cose noi le abbiamo denunciate con fermezza in due articoli rimasti solitari nel panorama informativo torinese. Non va dimenticato però il dovere di esprimere il grazie di noi cittadini alle Forze dell’Ordine che anche questa volta ci hanno difesi dalla furia violentissima dei cosiddetti antagonisti, anarchici, centri sociali ecc. Io sono stato in piazza Carlina mercoledì scorso perché ho l’ufficio nelle vicinanze e mi sono sentito molto rassicurato vedendo tanti carabinieri e tanta polizia in giro. Per un giorno mi sono sentito sicuro in una città in cui la sicurezza dei cittadini è diventata un optional. Venerdì non ho avuto il coraggio di avventurarmi da quelle parti, la mia segretaria più coraggiosamente sì.         pfq

 

 

Rai, Carlo de Blasio a Roma

di Pier Franco Quaglieni
Carlo de Blasio, redattore capo del Tg Piemonte negli ultimi due anni, è stato nominato vice direttore del Tg3. Quando arrivò a Torino nel 2015, ci fu chi scrisse che de Blasio “era sconosciuto, o quasi, ai maggiorenti della politica cittadina e regionale” piemontese. L’articolo voleva essere una critica nei confronti di un “mezzobusto sconosciuto”,mentre quel riconoscimento fece intravvedere ,senza volerlo, una qualità rara, rarissima in R ai: l’indipendenza e l’alta deontologia professionale.   De Blasio aveva dietro di sè un curriculum straordinario di livello internazionale anche alla BBC a Londra. Subentrò ai vertici della redazione piemontese ad una figura piuttosto grigia e molto settaria che aveva lasciato il posto di redattore capo di “Stampasera”, ormai agonizzante, per intraprendere la carriera in Rai. Mario Baudino, ad esempio, passò alla “Stampa” e divenne via via un critico letterario di primaria importanza.  A Torino de Blasio ha portato la forza della sua esperienza internazionale. In precedenza il Tg Piemonte era una sorta di collage di servizi di promozione politica appunto dei maggiorenti, costruito seguendo il manuale Cencelli.
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De Blasio introdusse anche i suoi editoriali, concisi, lucidi, obiettivi, controcorrente. Mi capitò di ascoltarne uno e ne rimasi ammirato. Gustavo Selva non mi è mai piaciuto, ma l’efficacia degli editoriali di de Blasio facevano venire in mente l’efficacia radiofonica di Selva durante gli anni di piombo.  Il TG Piemonte è cambiato non solo nei volti ,ma anche nei suoi contenuti giornalistici. Oggi è un vero giornale che dà spazio a tutte le voci. Doveva arrivare sotto la Mole un uomo colto e libero come lui per creare finalmente un Tg che è un piacere, e quasi un dovere, seguire per rimanere informati. De Blasio ha imposto il rispetto di tutte le idee, superando i criteri della lottizzazione. Ha dato, in agendo, una grande lezione ai giornali cartacei torinesi. In questi due anni ha lavorato sodo in redazione ,senza mai voler apparire nel solito milieu subalpino, ma leggendo quasi in tempo reale tutte le mail ricevute. Altri scelgono la strada presuntuosa e arrogante del “Non letto” che per un giornalista è un modo curioso di chiudersi alle notizie invece di andarle a cercare. Torino perde molto con il suo ritorno a Roma. Vorrei aggiungere per lui un viatico beneaugurante  tipicamente torinese, riprendendolo da Bobbio: “Non è vero potere quello del cavallo a cui i ferri consentono di correre anche là dove il cavallo selvaggio non giunge, perché il cavallo ferrato ha perso la libertà di muoversi”.
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