“la Regione non può più limitarsi a osservare. Serve una regia politica per difendere impresa, lavoro e territorio”
Torino, 18 settembre 2025 – “La crisi dello stabilimento Dana di Rivoli è solo la punta dell’iceberg. In Piemonte, decine di imprese stanno attraversando fasi drammatiche, tra chiusure, licenziamenti e delocalizzazioni. La Regione non può continuare a limitarsi a monitorare: servono azioni concrete, tempestive e coordinate per difendere il lavoro e il tessuto produttivo” dichiara la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, che ha presentato una serie di interrogazioni in Consiglio regionale per chiedere interventi urgenti su più fronti: dalla componentistica automotive alla chimica, dalla grande distribuzione al commercio locale.
“La situazione alla Dana di Rivoli è sempre più preoccupante: oltre 200 lavoratori vivono da mesi nell’incertezza, tra cassa integrazione e prospettive di esuberi. Il tavolo ministeriale convocato a gennaio non ha prodotto risultati tangibili, e l’azienda non ha presentato un piano industriale credibile. È inaccettabile che si continui a tergiversare, mentre il futuro di intere famiglie è appeso a un filo. E Dana non rappresenta certo un caso isolato. Sempre a Rivoli, anche la Magna International ha annunciato 50 esuberi su 90 dipendenti, con il rischio di delocalizzazione delle attività all’estero. La perdita di know-how e competenze specializzate è un danno irreparabile per il territorio. La Regione deve attivare subito gli strumenti previsti dalla legge regionale 32/2023, a partire dalla convocazione di tavoli di crisi e dalla promozione di contratti di solidarietà” prosegue Pompeo.
“A Orbassano, la chiusura dello stabilimento Algo Group ha lasciato 26 lavoratori senza prospettive, in un’area già colpita da altre vertenze come Afs e Av-El. A Andezeno, la storica Candis S.p.A. è stata dichiarata fallita e ha lasciato una ventina di dipendenti senza lavoro e senza il pagamento di spettanze arretrate. E a tutto questo si aggiungono due nuove crisi che non possiamo ignorare: quella di Cerence, azienda leader nel settore delle tecnologie vocali per l’automotive, che ha annunciato un piano di ridimensionamento con impatti pesanti sul sito torinese, e quella di Magneti Marelli, che sta attraversando una fase di ristrutturazione con tagli significativi e il rischio di ulteriori delocalizzazioni. Parliamo di settori strategici, ad alta innovazione, che rischiano di essere smantellati senza una visione industriale condivisa” sottolinea la Consigliera dem.
“Infine, non possiamo non citare anche la chiusura dello stabilimento Elantas di Trofarello, dove 68 lavoratori rischiano il licenziamento a causa della delocalizzazione della produzione, senza che sia stata proposta una reale alternativa occupazionale in quella zona” sottolinea Laura Pompeo.
“Questi casi rappresentano soltanto alcune delle chiusure aziendali che si sono verificate negli ultimi anni in Piemonte. Credo che si debba prevedere, finalmente, un piano di reindustrializzazione dei nostri territori provati dalla crisi, un piano serio che guardi al futuro e sia in grado di coinvolgere nuovi investitori e utilizzare al meglio le misure gestite da Finpiemonte per il recupero di siti produttivi in crisi. Serve una regia politica forte e lungimirante, capace di mettere in rete istituzioni, imprese e parti sociali” aggiunge Pompeo.
“Il Piemonte sta vivendo una crisi industriale diffusa, che richiede risposte concrete. Non possiamo continuare ad assistere a chiusure, delocalizzazioni, licenziamenti e tagli di personale che si ripercuotono irreversibilmente sulle nostre comunità” conclude la Consigliera regionale Laura Pompeo.
cs
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