Al Mastio della Cittadella  la mostra dedicata a Paul Gauguin 

 

“Gauguin – il diario di Noa Noa e altre avventure”  visitabile fino al 29 giugno prossimo.

“Il percorso di questa mostra intende raccontare l’avventura umana e artistica di Paul Gauguin – ha dichiarato il curatore Vincenzo Sanfo – uno dei grandi protagonisti dell’arte moderna, un artista che ha cambiato il volto dell’arte ispirando pittori come Munch, Matilde, Picasso e gli espressionisti tedeschi da Nolde a Heckel”.

L’esposizione, che è ospitata al Mastio della Cittadella – Museo storico nazionale di artiglieria di Torino, è prodotta da Navigare srl, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino. La rassegna prende le mosse da un libro scritto da Gauguin durante il suo primo soggiorno nella Polinesia francese, “Il diario di Noa Noa”(1893-1894) arricchito da splendide xilografie stampate dal suo amico Daniel de Monfreid, realizzate con l’antica tecnica dell’incisione su legno. La mostra si compone di oltre 160 opere, tutte provenienti da collezioni private italiane, francesi e belghe, e da alcune collezioni museali francesi e italiane. Presenta oltre cento tra xilografie, disegni e litografie realizzate da Gauguin, insieme a due opere a lui attribuite: l’olio su tela “Femme de Tahiti”, del 1891, e l’acquerello “Paysage Tahitien”.

All’antica Polinesia, guardata con curiosità e sospetto dai contemporanei francesi per la sua cultura primitiva, ma luogo di elezione per l’irrequieto outsider Gauguin, che vi si trasferì negli ultimi 10 anni della sua vita, nell’ultimo decennio dell’Ottocento, fanno riferimento anche le 16 litografie a colori della serie “Ancien culte Mahorie” del 1892, due sculture del 1893, di cui una in bronzo e l’altra in terracotta, e la pregiata maschera di donna tahitiana “Tehura”, in bronzo patinato, proveniente dal Musée Despiau-Wlérick in Francia, oltre al carnet di 38 disegni con bozzetti raffiguranti studi su ritratti, dettagli del colpo umano e del mondo animale. Importanti anche le stampe litografiche, in fax simile, contenute nell’ultimo libro scritto da Gauguin, dal titolo “Avant et après”, terminato due mesi prima di morire, nel 1903, e pubblicato postumo. Si tratta di una sorta di manifesto-diario con appunti e considerazioni sull’arte, sui rapporti di amicizia e su altri argomenti cari all’artista. Se la cultura e il quotidiano vissuti a Tahiti ebbero su di lui una grande influenza, non meno importanti furono i suoi rapporti con il mondo occidentale, con la Francia, con i suoi colleghi e amici artisti.

La mostra ospita anche 45 opere, disegni, incisioni e dipinti realizzati da 13 nomi illustri dell’arte francese dell’Ottocento, tra cui un’opera dell’amico-nemico Vincent Van Gogh, del quale sono presenti 12 litografie a colori, a Jean-François Millet, con la splendida acqueforte “L’Angelus”, fino ad Adolphe Beaufrère, presente con 4 acquaforti, e Louis Anquetin. Non potevano mancare artisti del gruppo Nabis di Pont – Aven, in Bretagna, altro luogo determinante per la vita di Gauguin. Del gruppo Nabis si ricordano Maurice Denis, autore in questa mostra di litografie a tema religioso, Émile Bernard, qui con una serie di 6 litografie acquerellate “Bretonnières”, in esposizione insieme a un suo olio su cartone, e Paul Sérusier, autore di un olio su tela “L’adieu a Gauguin”, in prestito dal museo francese di Quimper. È inoltre presente uno schizzo realizzato da Gauguin ad Arles, in cui ritrae Van Gogh nell’atto di dipingere i girasoli. Da segnalare anche il disegno “Studio di braccia, mani e piedi”, opera che si salvò miracolosamente da un incendio che distrusse la casa di Gauguin dopo la sua morte, sull’isola della Polinesia dove viveva.

La mostra aprirà al pubblico dall’1 marzo al 29 giugno 2025

Orari: martedì-venerdì 9.30-18.30 / sabato, domenica e festivi 9.30-19.30 / lunedì chiuso

Biglietteria in sede e su Ticketone

Mara Martellotta

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