La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Il Piemonte contro la violenza – Solidarietà ad una docente perseguitata – Il Latino è un’altra cosa – Lettere

Il Piemonte contro la violenza
L’iniziativa-incontro  del presidente del Consiglio regionale del Piemonte  Davide Nicco di martedì 21 gennaio dedicata alla  necessità di ribadire in  modo inequivocabile ed assoluto che il confronto politico non deve mai degenerare in violenza, è molto importante perché segna  uno spartiacque tra chi strizza l’occhio agli estremisti che devastano le nostre città e ricorrono alla violenza contro le forze dell’ordine e chi condanna senza ambiguità l’’uso della violenza.
E’ bene ribadirlo anche rivolti al passato, partendo da Marx che riteneva la violenza il forcipe della storia, per giungere a Marinetti che inneggiava alla violenza, sia pure in focosi discorsi che rimanevano tali. Come “reduce”   in Spe di scelte e battaglie  democratiche e liberali contro il ‘68 e le violenze che degenerarono  nel terrorismo armato, esprimo una profonda adesione all’iniziativa del Presidente Nicco. Vedo in lui lo spirito che fu  di un mio grande amico, il presidente Aldo Viglione, capace di rappresentare l’intero Piemonte, come forse nessun altro presidente del Consiglio Regionale.
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Solidarietà ad una docente perseguitata
La docente della scuola elementare “Sinigaglia” di Torino Laura Prunotto è stata assolta dal tribunale di Torino  in cui era stata trascinata dalle accuse veementi, piene di odio,  lanciate contro di lei  da alcuni genitori di suoi alunni. E’ storia che si è trascinata per 10 anni. La docente venne sospesa dall’insegnamento in base ad accuse (maltrattamenti aggravati) che oggi si rivelano una vera e propria diffamazione in quanto il Tribunale ha stabilito che “il fatto non sussiste”. Sono i risultati di una scuola nella quale l’autorità del docente è stata calpestata per dare spazio solo a discenti e genitori che pretendono di condizionare anche le autorità scolastiche.
Il direttore scolastico regionale in carica è stato invece molto  chiaro e ha detto che chi è assolto ha il diritto di tornare ad insegnare. I genitori che si erano accaniti contro la docente fanno indebita pressione sulla Procura perché  si appelli contro la sentenza. E’ una storia vergognosa di persecuzione di cui su questa rubrica mi ero già occupato fin dagli inizi di questa vicenda,  che segna la fine della Scuola di Stato divenuta una scuola privata al servizio dei genitori. I casi di docenti e di capi di istituto fatti oggetto di vere campagne  diffamatorie sono numerosi e sono una delle cause per cui nella scuola l’insegnamento  è condizionato dall’indice di popolarità da raggiungere, a prescindere dalle competenze didattiche  degli insegnanti. La caccia ai docenti all’apparenza  più fragili è stata condotta anche da alcuni presidi che colpiscono un docente per “educarne”  cento e far vedere il loro potere. La scuola galleggia in queste acque putride da troppi decenni. La dignità dei docenti non viene difesa neppure dai sindacati confederali della scuola. Essere sottoposti ad un processo (da cui la docente in questione è uscita a testa alta) per il fatto di incappare in alunni e genitori che vorrebbero una scuola a misura dei propri comodi, appare davvero una cosa incredibile che va denunciata con fermezza. Il bullismo ha le sue radici lontane in questi soprusi contro i docenti  fin dalla scuola elementare. Chi indennizzerà la docente Prunotto del danno, delle sofferenze, delle umiliazioni subite ? E chi le ha rubato dieci anni della sua vita pagherà qualcosa per la cattiveria dimostrata?
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Il Latino è un’altra cosa
Che rientrino nella scuola media il Latino, la storia e la geografia e anche lo studio della civiltà occidentale e della Bibbia non devono creare scandalo, anzi possono anche allietare uomini di solida cultura come il maestro Massimo Coco. Il problema è più complesso. Come rientrano? Mi riferisco  in particolare al Latino. Un po’ di Latinetto opzionale non serve a nulla Con Luciano Perelli  che nella media non era  più insegnato da docenti all’altezza. Gli studi classici sono cosa seria richiedono tempo e impegno.
Andrebbero ripristinati anche al liceo classico dove sono scaduti. Nei licei scientifici si studiano pochissimo o vengono aboliti senza problemi. Non entro nel merito delle altre materie che ci porterebbero troppo lontani. Obietto con Gianni Oliva che studiare la Bibbia in una scuola laica può suscitare delle  perplessità anche perché i docenti non si improvvisano. La scuola avrebbe necessità di una riforma vera, ma la destra delle tre I ha solo pasticciato con le sue ministre, come sta facendo l’attuale. Sono  improvvisatori senza competenze specifiche. Prima madamine, adesso un giurista.  La sinistra anch’essa ha pasticciato nella scuola, pur offrendo persone più qualificate. Bisogna definire un asse culturale che non si riesce a fissare. Piccoli ritocchi servono a poco. Una  spruzzata di latinetto opzionale rischia di diventare il “latinorum” di don Abbondio. Non basta. Ci sono laureati in lettere che non hanno studiato il latino: sono ragionieri, geometri, periti. Codignola fece il disastro di aprire gli accessi universitari. I valori della cultura classica snobbati, anzi cancellati, sono molto importanti, ma vanno trattati con cura. Un ministro  salviniano non può farlo, al di là della sua volontà. Con Gentile, si è visto, hanno qualche difficoltà a rapportarsi e quindi è meglio lasciar perdere.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Craxi 25 anni dopo
A 25 anni dalla morte di Craxi escono altri libri che non danno contributi significativi alla lettura di un vero statista che ha saputo governare il Paese con competenza ed efficacia . Le accuse contro di lui legate a Tangentopoli non dovrebbero oscurare i suoi meriti.  Dante Giulio
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Craxi  va considerato in termini storici andando oltre il “codardo” oltraggio, seguito al “servo encomio” dei cortigiani. Lo dissi ad un anno dalla morte quando lo ricordai a Torino con Stefania Craxi, Giorgio Cavallo, Maria Magnani Noya, andando contro il clima da caccia alle streghe instaurato da Borrelli e Di Pietro. Craxi ha rappresentato una linea di continuità con il socialismo di Turati, di Matteotti, di Saragat e dell’ultimo Nenni. Un socialismo non succubo del Pci che sembrava essere scomparso negli anni di piombo, del compromesso storico, del brigatismo. Mario  Soldati era un ammiratore sincero e disinteressato di Craxi. Mi portò a conoscerlo e debbo dire che rimasi colpito dalla sua forte personalità.
Bobbio lo detestava, ma io finii di condividere la scelta di Soldati. Quando Craxi venne eletto, alcuni socialisti filo comunisti dissero con sarcasmo che era nata la socialdemocraxia. Seppi poi con certezza che questi personaggini erano dei comunisti infiltrati nei ranghi del PSI con lo scopo di  sabotare il partito socialista. E tanti sbandamenti del PSI e dello stesso Nenni si possono comprendere solo vedendo il ruolo che ebbero le quinte colonne. Una di esse mi disse di odiare Craxi più dei fascisti. A riprova finì per militare in Rifondazione comunista. Craxi fu capace di guidare il partito socialista verso l’autonomia dal PCI e dal marxismo. Dietro di lui ci furono due martiri come Matteotti e Rosselli. E’ un qualcosa che non va dimenticato. Craxi aveva dei grandi ideali per cui ha combattuto. Semmai, furono molti i socialisti inadeguati e anche disonesti attratti dal potere. Questa è la discriminante storica che va fatta. Craxi fu un politico che aveva letto Machiavelli ma aveva anche letto Tocqueville. Queste letture fanno la differenza rispetto a certa sinistra odierna che continua ad essere geneticamente anticraxiana.
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M
Egregio professore, Più volte Lei ha espresso le Sue riserve ai libri di Scurati su Mussolini , definendoli non storici. Adesso vedo con piacere che dopo i film anche Cazzullo e Travaglio criticano Scurati.   Renzo Struzzi
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Le critiche sono di tipo diverso e mi preoccuperebbe essere sulla loro linea. Ma e’ fuor di dubbio che manca la storicità. Lo dice molto bene Giordano Bruno Guerri. Scurati è un piccolo scrittore che ha tratto notorietà, success , soldi e premio Strega da Mussolini. Dovrebbe essergli grato…
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