In una galleria di carta tutti i “Santi, Beati e Venerabili di Casa Savoia”

SAVOIA COSTANZO

L’appendice è arricchita da due importanti documenti: l’omelia pronunciata il 25 gennaio 2014 dal cardinale Sepe per la beatificazione di Maria Cristina di Savoia e la liturgia per il giorno anniversario della sua scomparsa il 31 gennaio. Ma quello che colpisce è che l’opera, snella ma completa, non è stata portata a termine da un attempato ricercatore, bensì da un ragazzo che ha appena compiuto 13 anni

 

“Ho deciso di scrivere questa guida perché non volevo che figure e momenti della nostra storia continuassero a rimanere nell’oblio”. Così Giuseppe Costanzo espone la motivazione che l’ha portato a scrivere una breve, ma esaustiva guida su “Santi, Beati e Venerabili di Casa Savoia”.  In una galleria di carta, affrescata con ritocchi essenziali ma non pesanti nell’esposizione, l’autore ripercorre tutti gli uomini e le donne di Fede di una casata che ha legato, nel corso dei secoli, le sue sorti al Piemonte, prima, ed all’Italia, poi. L’ideale “percorso di visita” parte con la Beata Adelaide di Susa ed arriva alla Venerabile Maria Clotilde di Savoia – Bonaparte, la figlia prediletta del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II. L’appendice è arricchita da due importanti documenti: l’omelia pronunciata il 25 gennaio 2014 dal cardinale Sepe per la beatificazione di Maria Cristina di Savoia e la liturgia per il giorno anniversario della sua scomparsa il 31 gennaio. Ma quello che colpisce è che l’opera, snella ma completa, non è stata portata a termine da un attempato ricercatore, bensì da un ragazzo che ha appena compiuto 13 anni, Giuseppe Costanzo. Giuseppe è casalese, è figlio di Alberto e Manuela, entrambi avvocati, ma ha una precoce passione per la storia e in particolare per quanto riguarda il culto dei santi e della reliquie, arricchito da confronti con don Claudio Cipriani, canonico del capitolo del Duomo di Casale, esperto in questo ambito. E sulla materia Giuseppe  ha le idee chiare se scrive che “Visitando musei in Italia e all’estero ho visto un quadro che rappresentava San Giovanni Nepomuceno nel quale era stato identificato il Beato Amedeo IX ed un altro che rappresentava San Luigi IX nel quale era stato identificato ancora il Beato Amedeo IX”.

 

Massimo Iaretti

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