Il Consiglio comunale dice “no” al ddl Sicurezza del Governo

Il Consiglio comunale respinge l’impianto del disegno di legge 1660 – più noto come “ddl Sicurezza” – già passato alla Camera dei Deputati e ora all’esame del Senato. L’assemblea di Palazzo Civico ha infatti approvato a maggioranza la mozione “La Città di Torino unita contro il ddl Sicurezza”, prima firmataria la capogruppo Sara Diena (Sinistra Ecologista).

Il documento analizza in modo critico l’impianto del disegno di legge, strutturato su 38 articoli, dandone un giudizio complessivamente negativo, alla luce dei principi costituzionali sul diritto di manifestare il dissenso in forma pacifica e con pratiche di disobbedienza civile nonviolenta. Principi che, secondo i firmatari del documento, verrebbero apertamente messi in discussione dal ddl, in una logica securitaria basata sull’inasprimento delle pene e sulla criminalizzazione del dissenso. Questo, senza che d’altra parte siano affrontati, ad esempio, i nodi strutturali della difficile situazione in cui versano il sistema carcerario e quello giudiziario.

La mozione, infine, chiede che la presidenza del Consiglio comunale invii il documento a tutti i parlamentari eletti nei collegi afferenti la Città di Torino e alle presidenze di Camera e Senato. Al tempo stesso, il sindaco viene invitato a intervenire presso il Governo affinché sia chiara l’assoluta contrarietà dell’Amministrazione della Città di Torino rispetto alle disposizioni contenute nel Disegno di Legge ordinario 1660, cosiddetto “ddl Sicurezza”, e a richiederne lo stralcio.

Sul tema, il dibattito in aula è stato intenso. Gli interventi dei gruppi consiliari di centrodestra hanno fatto quadrato intorno al disegno di legge in discussione, sostenendo che il Paese, con il voto alle ultime elezioni politiche, ha espresso l’esigenza di maggiore sicurezza e legalità che il ddl 1660 ha incarnato dal punto di vista normativo. Inoltre, gli intervenuti hanno negato che il provvedimento ora in discussione al Senato limiti la libertà di espressione e manifestazione, accusando piuttosto i sostenitori della mozione di eccessiva tolleranza verso l’illegalità e di sottovalutare il bisogno di sicurezza da parte della popolazione. Su queste posizioni sono intervenuti i consiglieri e consigliere De Benedictis, Catizone, Liardo, Iannò, Firrao, Abbruzzese, Scanderebech.

A sostegno del documento presentato da Diena, con toni fortemente critici verso le politiche del Governo e della sua maggioranza parlamentare in tema di ordine pubblico e sicurezza, politiche definite tanto inefficaci quanto autoritarie e repressive, sono invece intervenuti i consiglieri e consigliere Cerrato, Pidello, Tuttolomondo, Apollonio, Cioria, Crema, Viale, Patriarca, Ciampolini, Busconi, Sganga.

Fissolo e Garione hanno annunciato l’astensione del proprio gruppo, sostenendo che il ddl ha molti punti criticabili ma non tutti e l’ordine del giorno non va nel dettaglio.

IL documento ha infine ricevuto 22 voti a favore (PD, Sinistra Ecologista, Demos-AD, TO Domani, Radicali /+Europa, M5S) e 6 contrari (TO Bellissima, Lega, Fd’I e FI), con un astenuto (Moderati)

Respinto invece con 20 voti contrari, 8 favorevoli e un astenuto, un documento presentato da Silvio Viale che chiedeva obbligo di indossare bodycam per tutte le forze dell’ordine, compresa la Polizia Locale, a garanzia di tutti, agenti compresi

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