Ospedali e pronto soccorso: esercito in corsia contro le aggressioni?

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I casi di aggressione al personale medico e infermieristico sono numerosi anche a Torino e sul territorio torinese. Nei mesi scorsi sono avvenute aggressioni a Chivasso, Moncalieri e alle Molinette, solo per citare alcuni episodi che hanno visto aggredire il personale a calci e pugni e persino con coltelli. Altrettanto numerosi i furti nelle stanze e nelle corsie di ospedale nonostante i posti fissi di polizia. A livello nazionale stessa situazione, il caso più recente in Campania.

“La sua unica colpa è stata quella di invitare i parenti dei pazienti, letteralmente esagitati, alla calma, e soprattutto ad abbandonare gli spazi del pronto soccorso, per consentire la presenza del solo personale sanitario”. Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del sindacato infermieri Nursing Up.

Per tutta risposta, una giovane infermiera del San Leonardo di Castellammare di Stabia è stata prima strattonata, poi presa per i capelli, poi addirittura colpita da un violentissimo pugno in pieno volto, riportando tumefazioni sul viso e addirittura un dente rotto.

Siamo diventati noi, agli occhi dei cittadini, i responsabili della disorganizzazione e dei ritardi, il capro espiatorio contro cui sfogare ansie e paure.”

«Siamo di fronte ad un vero e proprio territorio di guerra, siamo davanti a episodi di aggressioni che, rispetto al passato, si sono fatte più frequenti e brutali, e che soprattutto prendono di mira, in modo a dir poco vile, le donne, le nostre infermiere, che ovviamente hanno maggiore difficoltà nel difendersi. Siamo davvero stanchi di quanto sta accadendo negli ospedali italiani e vogliamo denunciare prima di tutto, con toni forti, – continua De Palma, – l’incapacità, della politica, ai vari livelli. E’ evidente che le leggi che ci sono servono davvero a poco. Parlano i fatti.”

“Chiediamo alla nostra Premier Giorgia Meloni, così come avvenuto per il progetto “Strade Sicure”, di portare i nostri militari all’interno degli ospedali. Non vediamo altra soluzione possibile. Siamo ad un punto di non ritorno. Serve immediatamente la presenza dell’esercito!” Conclude De Palma. 

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