Riceviamo e pubblichiamo
M.Cappato (Ass.Coscioni): “Servono tempi e regole certe”
A questo link il dettaglio di tutti i tavoli dove sarà possibile firmare in Piemonte e qui per attivarsi come volontari
“Vogliamo impedire che si continui ad imporre ai pazienti, come una tortura, di essere sottoposti a sofferenze insopportabili contro la propria volontà. Vogliamo quindi che sia garantita a tutti i cittadini e a tutte le cittadine la possibilità di scegliere di essere aiutati ad interrompere la propria vita”, ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, oggi a Torino per presentare l’avvio in Piemonte della raccolta firme per la proposta di legge popolare regionale “LiberiSubito” per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. “Oggi, grazie alla sentenza della Corte costituzionale, in Italia, a determinate condizioni, è già possibile accedere legalmente alla morte volontaria medicalmente assistita. Il problema è che non ci sono procedure e tempi certi. Si rischia quindi che si verifichino altri casi come quello di Federico Carboni nelle Marche. Federico ha impiegato due anni per vedere riconosciuto il proprio diritto. Le persone con condizioni di sofferenza estrema e malattia terminale non hanno due anni di tempo per entrare e uscire dai tribunali. La sanità è regionale, serve dunque una legge regionale che garantisca regole e tempi certi, perché entro 20 giorni una persona in condizioni di sofferenza insopportabile deve poter avere la risposta a ciò che chiede. Per questo oggi, dopo il Veneto e l’Abruzzo, parte anche in Piemonte la raccolta firme per una proposta di legge regionale. Tutti i sondaggi lo dicono – conclude Cappato -, il tema del fine vita non è nè di destra, di sinistra, di laici o di cattolici, la gente questi temi li ha vissuti sulla propria pelle ed è questa è la nostra forza”
La proposta di legge popolare regionale “Liberi Subito” è stata elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. L’obiettivo è raccogliere 8.000 firme di cittadini residenti in Piemonte in 6 mesi. L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, sarà sottoposta alla commissione di garanzia che esprimerà un parere consultivo, poi, sull’ammissibilità, la valutazione passa all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.
APPROFONDIMENTO
Le condizioni previste dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte Costituzionale per accedere al suicidio medicalmente assistito – che ha valore di legge e attualmente regolamenta il tema nel nostro paese – al termine del processo Cappato/Antoniani sono quattro: 1) essere affetto da patologia irreversibile 2) che produca sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili 3) la capacità di prendere decisioni libere e consapevoli, ed 4) essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale. Tali condizioni della persona malata insieme alle modalità per procedere al suicidio medialmente assistito devono essere verificate dal SSN previo parere del comitato etico competente. Nella proposta di legge vengono definiti tempi e procedure certi per la verifica delle condizioni e delle modalità per l’accesso al percorso di suicidio medicalmente assistito.
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