Unc Piemonte: “Attenti alla truffa del pellet”

I consigli su come tutelarsi dell’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte della prima e più antica associazione consumeristica italiana.

Dilaga la crisi energetica. E con lei anche la furbizia di chi tenta di approfittarsene illecitamente. La crisi energetica sta mettendo a dura prova il nostro Paese e purtroppo c’è chi se ne approfitta. Come gli autori dell’ennesima truffa del pellet, un sottoprodotto della lavorazione del legno.
Si tratta infatti di quei cilindretti, che troviamo in commercio in sacchetti di varie taglie, di materiale naturale proveniente proprio dagli scarti della lavorazione del legno. Questi vengono sottoposti a un processo di compressione per poi essere utilizzati come combustibile di biomassa per il riscaldamento domestico e residenziale, ma anche per caldaie di grossa taglia e nei grandi impianti delle centrali termoelettriche. Attualmente si tratta di una soluzione adottata da un discreto numero di consumatori proprio per difendersi dal caro-energia.
“Questo, in sintesi, il raggiro: i malfattori pubblicano in rete annunci molto attraenti, nei quali propongono l’acquisto di pellet a prezzi molto vantaggiosi, con un risparmio del 30-40% rispetto al costo abituale. Per beneficiare dell’offerta bisogna però acquistare alcuni pancali per una spesa tra i 500 e i 1.000 euro. Ma, una volta pagato, la merce tarda ad arrivare, inizia una sequela di telefonate e di messaggi col venditore online, durante i quali quest’ultimo rassicura subdolamente i consumatori in merito all’invio del pellet acquistato. Solo dopo alcune settimane ci si rende conto di aver subito una truffa”. Esordisce così l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Per evitare di incorrere in simili, spiacevoli tranelli, prosegue il noto legale, “Unc Piemonte consiglia di verificare sul sito dell’Agenzia delle Entrate che alla partita Iva del venditore corrisponda un’azienda realmente esistente, che altri utenti non abbiano già segnalato l’annuncio come fraudolento e che le recensioni del venditore siano numerose e buone. Ed è altresì bene ricordare che pensare di fare vantaggiosi acquisti partendo da annunci fantasmagorici che troviamo sui social non è mai una buona idea, specie se il prezzo di vendita del prodotto appare estremamente appetibili oltre la misura di una sana e credibile convenienza. Altri indizi di una possibile truffa sono le contrattazioni su Whatsapp e richieste di pagamento anomale, pensiamo ad esempio alla ricarica di una carta prepagata. Ricordando, dunque, infine, che anche il bonifico non dà la certezza che il finto-venditore sia poi realmente rintracciabile”, conclude l’Avvocato Polliotto.
Unc Piemonte è attiva telefonicamente allo 011 5611800 dal lunedì al venerdì in normale orario d’ufficio, e anche via mail all’indirizzo di posta elettronica uncpiemonte@gmail.com, e sul sito www.uncpiemonte.it.

 

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