Ecco quanto riportato nella premessa della proposta, condivisa da un gruppo di cittadini (presente per intero sul sito www.democraziasenzapartiti.it) che sembrerebbero intenzionati a costituire un Movimento nazionale di scopo per provare ad animare nuove prospettive politiche nazionali.
L’atto costitutivo è pronto ed anche il singolare codice etico che siamo riusciti ad ottenere e di seguito riportiamo per intero.
Sarà interessante, in questo quadro politico internazionale, dove, la sfiducia sempre più crescente nei confronti della politica, il primo partito sembrerebbe essere l’astensionismo, monitorare gli sviluppi di un progetto così ambizioso ed al tempo stesso rivoluzionario rispetto a quanto da noi conosciuto, proposto comunque con toni pacati, costruttivi e rispettosi di tutti.
Premessa
La presente proposta, aperta a qualsiasi suggerimento, nel rispetto dei principi fondamentali espressi nella nostra costituzione, vuole provare a cambiare l’attuale paradigma della politica, sostituendo la centralità delle scelte oggi effettuate nelle segreterie di partito, con un sistema regolamentato che ponga, al centro, i Sindaci direttamente eletti dai cittadini, i Presidenti di Provincia o di Regione e il riconoscimento delle qualità personali dei candidati. I Sindaci, assumono il primo ruolo fondamentale nell’attuazione della riforma, sono loro le sentinelle dei territori, i principali punti di riferimento per i cittadini, quelli che conoscono i problemi delle loro comunità e cercano di risolverli.
L’obbiettivo è quello di riuscire a costruire una nuova democratica forma politica nazionale, più snella, competente e capace di durare nell’interesse del paese, è arrivato il momento di essere rappresentati in forma duratura, da persone considerate autorevoli o che possano acquisire tale importante qualità, in virtù delle loro competenze e azioni politiche strutturali a medio e lungo termine.
Dobbiamo dare ai cittadini maggiore fiducia e al tempo stesso far rispettare le regole con tempestività, affinché, l’educazione, la correttezza, l’onesta e la giustizia possano prevalere, non solo nel comportamento individuale e personale, ma come riconoscimento di valori fondamentali di una comunità. Di conseguenza, la maleducazione, la scorrettezza, la disonestà e l’ingiustizia devono essere fortemente combattute con un’adeguata gradualità rispetto alla gravità degli eventi.
Occorre confinare le campagne elettorali in momenti temporali limitati e definiti, cercando di alimentare tra i politici il confronto costruttivo sui problemi del paese, al fine di intendere anche insieme, soluzioni condivise nell’interesse dei cittadini e non del proprio schieramento politico. Il tutto, con il massimo rispetto per quello che è stato fatto nel passato da molti partiti, attraverso i loro rappresentanti, uomini e donne che hanno creduto negli ideali politici, lavorando per lo sviluppo economico e democratico del nostro paese.
Oggi, la politica evoluta attraverso i partiti nazionali, ha costruito una visione di appartenenza, dove spesso, la disciplina di partito, prevale sulla capacità e volontà personale. La condivisione dell’opinione di un avversario politico o di un programma, sul quale sviluppare argomenti comuni nell’interesse della collettività è un fatto raro. Da troppi anni, i cittadini vedono dissolvere tempo e denaro in parole e liti, percependo inoltre, uno scollamento tra la realtà della vita comune e la capacità della politica di dare risposte concrete alle tante esigenze della maggioranza della popolazione.
Il tanto atteso sistema meritocratico è quasi inapplicato, incagliato in una sorta di garantismo per tutti a tutela di tutti e di nessuno, la peculiare burocrazia del nostro paese, anch’essa a tutela di un meccanismo voluto da pochi e apprezzato da nessuno, non riesce ad essere definitivamente riformato nonostante le tante buone intenzioni di tutti.
Dobbiamo dare ai cittadini maggiore fiducia e al tempo stesso far rispettare le regole con tempestività, affinché, l’educazione, la correttezza, l’onesta e la giustizia possano prevalere, non solo nel comportamento individuale e personale, ma come riconoscimento di valori fondamentali di una comunità. Di conseguenza, la maleducazione, la scorrettezza, la disonestà e l’ingiustizia devono essere fortemente combattute con un’adeguata gradualità rispetto alla gravità degli eventi.
Ai cittadini, spetta il diritto di stabilire a maggioranza, quali sono gli uomini o le donne che, prestati alla politica, abbiano le capacità per ricevere la delega di legiferare le norme del nostro vivere quotidiano, delineando il futuro della nostra società.
La democrazia politica, legittimata con il voto, deve trasformarsi da una forma di governo decisa nelle segreterie dei partiti, esercitata con perenni contrapposizioni tra le parti, ad una forma di governo proposta dai rappresentanti dei cittadini sui territori, esercitata nella massima trasparenza con spirito costruttivo e nell’interesse delle comunità.
La proposta di trasformazione dei partiti/movimenti politici nazionali così come oggi sono strutturati, attraverso l’istituzione di due nuovi organi costituzionali “l’Assemblea Provinciale o Regionale dei Sindaci” e “l’Assemblea Nazionale delle Provincie o delle Regioni” costituisce la strada necessaria da percorrere per costruire una politica capace di confrontarsi nel rispetto delle opinioni altrui al fine di trovare insieme le soluzioni migliori per le comunità.
Gli elettori devono essere considerati la parte attiva delle scelte politiche e non un bacino attraverso il quale legittimare la propria candidatura fine a sé stessa.
È altrettanto importante sottolineare che, la politica, non è un fatto esercitato in modo astratto, bensì il frutto delle decisioni prese nei vari livelli istituzionali da donne e uomini ai quali, va comunque il merito di essersi “attivati”, per provare a dare il proprio contributo.
Criticare la politica senza interessarsi attivamente o senza approfondire le norme e le motivazioni alla base delle decisioni prese, è molto facile; diverso è credere di avere delle capacità da mettere al servizio della comunità, per migliorare il proprio comune, la propria provincia, regione o nazione.
Comprendere questo aspetto è fondamentale per capire l’importanza delle persone e non delle bandiere, generando una politica dove chi si attiva sia libero di valutare di volta in volta le proprie scelte e sia rispettato per le proprie decisioni.
Occorre creare la consapevolezza che ogni cittadino deve fare la sua parte, perché non ci sarà nessuna riforma che possa far migliorare una nazione, se gli uomini e le donne che compongono la società, non riconoscono le proprie qualità e i propri difetti e su di essi, maturino l’esigenza di un comportamento diverso, finalizzato a costruire una società basata su regole semplici, chiare, di buon senso e vicine alle esigenze del bene comune nel rispetto delle capacità individuali e collettive. Il nostro benessere, però, non può essere garantito solo da noi stessi: dobbiamo cercare e riconoscere nella società civile le qualità altrui, quelle capacità necessarie che possano garantire, attraverso il voto, la scelta di donne e uomini in grado di legiferare il nostro vivere quotidiano nell’interesse collettivo. Il senso di giustizia ed equità, la voglia intrinseca in ogni cittadino di vivere in una società capace di funzionare secondo regole condivise dalla maggioranza della popolazione, deve potersi realizzare pienamente, se non vogliamo essere sopraffatti dall’ingiustizia, dalla burocrazia e dall’individualismo.
IL CODICE ETICO
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OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO:
Tutti gli iscritti siano essi associati con ruoli interni, elettivi, istituzionali, di governo o affiliati, si impegnano nell’attività associativa, in relazione alle personali predisposizioni, competenze e disponibilità, perseguendo e rispettando le finalità e i principi associativi, concorrendo, ognuno in base al proprio ruolo, alla realizzazione degli indirizzi politici secondo i principi generali espressi nel testo DEMOCRAZIA SENZA PARTITI ed eventuali evoluzioni, osservando nell’esercizio del proprio ruolo associativo e/o politico i seguenti comportamenti:
- rispettando i principi espressi nella nostra costituzione e nelle leggi dello stato italiano;
- mettendo a disposizione le proprie competenze con dedizione, lealtà ed onore, rifiutando di conformarsi alle ingiustizie e alle cose che non funzionano, impegnandosi con determinazione per migliorarle;
- senza pregiudizi nei confronti delle persone appartenenti ad altri schieramenti politici;
- valutando le proposte politiche nel merito e nel solo interesse per i cittadini, e quando condivisibili, approvarle a prescindere dall’appartenenza politica del proponente e dalla reciprocità di comportamento;
- rispettando l’opinione altrui e lasciando libertà di scelta individuale ai propri associati e/o al proprio gruppo politico, durante qualsiasi operazione di voto;
- rispettando le scelte approvate a maggioranza dagli associati e/o dal proprio gruppo politico;
- rivolgendosi ai cittadini nelle comunicazioni politiche in modo sincero e mai strumentale, evitando di parlare per concetti assoluti o fare critiche fine a se stesse, prediligendo le discussioni costruttive e le proposte concrete;
- agendo in modo coerente rispetto alle proprie opinioni, con determinazione, ma al tempo stesso con la capacità di ravvedersi in tutte quelle decisioni, dove, nuovi elementi, evidenziano la necessità di migliorare scelte pregresse, modificandole;
- senza mai aver paura di scusarsi con i cittadini e/o con un politico di un altro schieramento in tutte quelle circostanze necessarie;
- con correttezza, rispetto e spirito di collaborazione verso i propri aderenti e le controparti politiche;
- utilizzando un linguaggio consono al contesto, nel rispetto dell’uso di un lessico educato, rigettando atteggiamenti qualunquistici e denigratori delle controparti politiche in modo aprioristico;
- mantenendo un atteggiamento di disponibilità al dialogo e al confronto verso tutte quelle persone che dimostrano altrettanta disponibilità;
- nel rispetto del principio di trasparenza dell’azione pubblica;
- nel rispetto del lavoro altrui;
- riconoscendo le capacità altrui ovunque vengano riscontrate;
- attraverso un preventivo confronto con tutti i rappresentanti politici e/o le rappresentanze associative, in quelle circostanze dove occorre prendere decisioni importanti per i cittadini.