Il ghiaccio di Lillehammer, la prossima settimana, non sarà il solo ad ospitare una rassegna continentale di curling. A Lodtz, in Polonia, dal 22 al 27 novembre si terranno infatti i Campionati Europei riservati ad atleti sordi.
E al via, questa volta, ci sarà anche l’Italia. «Il progetto è nato nel 2019, quando la FSSI Federazione Sport Sordi Italiana si è prodigata per coprire tutte le discipline dei “Giochi Olimpici Silenziosi” che si sarebbero tenuti a dicembre tra Valchiavenna e Valtellina – racconta Davide Flora, direttore tecnico e coach degli azzurri –. La squadra era stata assemblata di fretta e a Madesimo avevamo raccolto sole sconfitte, ma con un percorso in crescendo durante il torneo che ci era valso l’applauso finale a margine dell’ultimo incontro con i maestri del Canada».
Un percorso appena nato e, però, destinato ben presto ad interrompersi. «La pandemia ci ha fatto perdere tutto il 2020, quindi il nostro resta ancora un progetto ai primi passi, anche se il livello negli ultimi mesi è cresciuto esponenzialmente. La scorsa stagione abbiamo partecipato al campionato federale di Serie C e così avverrà di nuovo a partire da gennaio, perché abbiamo bisogno di confrontarci con altre realtà. E anche la situazione legata agli impianti non ci sta aiutando: i componenti della squadra sono tutti di Torino o immediata cintura, ma sono costretti ad autofinanziarsi per svolgere tre allenamenti a settimana sul ghiaccio di Pinerolo». Un ostacolo in più, ma anche un’ulteriore testimonianza della passione e dell’abnegazione di Luca Brandani, Maurizio Bartolomeo, Sanzio Antonioni, Francesco Bottallo e della new entry Daniele Caforio, ovvero i cinque “moschettieri azzurri” che difenderanno i colori dell’Italia a Lodtz.
Insieme a loro, per inseguire un piazzamento cruciale anche per la qualificazione ai prossimi “Giochi Olimpici Silenziosi” in Canada, ci saranno il consigliere di specialità Federico Paria ed il fisioterapista Gianni Crisafulli, oltre naturalmente a Davide Flora. Che prova a fare le carte alla rassegna continentale: «Dal 2019 non abbiamo più avuto occasione di confronti diretti, ma l’augurio è quello di poter disputare tante gare alla pari con i nostri avversari. Formazioni come Polonia, Russia e Svizzera sono difficili da raggiungere, perché primeggiano sul palcoscenico olimpico, ma anche movimenti come quelli in Ucraina e in Ungheria possono vantare una base molto più ampia della nostra. Piazzarsi tra le prime quattro per accedere ai playoff sarà molto difficile, ma spero in un risultato tra le migliori sei per staccare il pass per le Olimpiadi».
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