Fondi alluvione in ritardo, Lega: “Aspettiamo i soldi da Roma”

“Il governo Conte bis è responsabile dei ritardi, ora c’è stata l’accelerazione di Draghi grazie al pressing della Lega che coinvolgerà anche i suoi parlamentari: sembra che ci siamo quasi, ma tutto dipende sempre da Roma.

L’assessore competente Gabusi mi ha riferito che entro una decina di giorni i 77 milioni delle somme urgenze dovrebbero arrivare sulla contabilità speciale della Regione. Una volta lì, nel volgere di poco li erogheremo”. Lo dichiara il presidente del gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, facendo nuovamente il punto della situazione sugli stanziamenti statali relativi all’alluvione dell’ottobre 2020. E nel corso dell’ultima seduta a Palazzo Lascaris è stato approvato un ordine del giorno, primo firmatario lo stesso Preioni, che “impegna la giunta e gli assessori competenti a farsi portavoce presso il governo affinché siano stanziate ulteriori risorse sufficienti e necessarie alla copertura dei danni, con particolare riferimento a quelli subiti dai privati e dalle imprese”.

“Il danno del Piemonte in relazione alla calamità naturale che è stata riconosciuta per le alluvioni del 2019 e del 2020 – dice Preioni – ammonta complessivamente a un miliardo e 350 milioni di euro per infrastrutture, aziende e privati. Vale ricordare che il compito della Regione, pienamente assolto nei tempi e nei modi, è stato quello di raggruppare i vari dati che i Comuni avevano raccolto dai loro cittadini e dalle imprese e stimare poi i danni, sia delle somme urgenze per la ricostruzione sia dei rimborsi. Il presidente Cirio è commissario straordinario con poteri ordinari e senza portafogli, per cui il ruolo dell’amministrazione piemontese è finito lì: chi deve mettere le risorse in occasioni di emergenze come queste è il governo. Ad oggi – continua Preioni – lo Stato ha messo 15 milioni di euro per le somme urgenze, pari al poco più dello 0,10 per cento dei danni complessivi che si sono verificati. All’epoca il Conte bis ci aveva assicurato che entro marzo ci avrebbero dato i 77 milioni delle somme urgenze, in realtà ne ha stanziati solo 100 per tutto il Paese. Oltre a ciò servono 200 milioni di euro per il piano di ricostruzione e 700 per i danni a privati e aziende. Dovrebbero arrivare anche questi e ricordo poi che i Comuni piemontesi colpiti dall’alluvione del 2019, Alessandria in particolare, stanno ancora aspettando 100 milioni. Cirio e Gabusi – prosegue Preioni – hanno scritto una lettera al premier e ai parlamentari del territorio perché è indispensabile che a Roma rimpinguino in maniera importante – con centinaia di milioni di euro – il capitolo delle calamità naturali-Protezione civile. Senza questo passaggio non sarà possibile dare risposte concrete a cittadini e imprese, ma è logico che non si possa più aspettare e per questo il presidente Cirio e l’assessore Gabusi sono intervenuti, per far sì che i tempi siano accorciati”.

Nella nota Preioni sottolinea come “8,5 milioni di euro siano stati messi dalla Regione per l’alluvione 2020 in relazione agli 88 casi di danni strutturali alla prima casa. Soldi aggiuntivi erogati per nostra buona volontà, mentre per quanto riguarda i 7 casi delle famiglie che in tutto il Piemonte la casa l’hanno persa in maniera purtroppo definitiva, è stato stimato che servono 2,5 milioni di euro di risarcimenti. Nei loro confronti è stato deciso che si interverrà con un altro bando ad hoc, così come per auto, moto, bici, elettrodomestici, mobili che hanno subito danni. Chi oggi vuol far credere il contrario di quanto ho ricostruito, dati alla mano, lo fa in cattiva fede. Al posto di pontificare da Roma e sollevare inutili polveroni mediatici, invitiamo il deputato Pd Enrico Borghi a mettersi a collaborare per il bene del territorio. Se esiste del pressapochismo quello abita nella Capitale e non certo tra le stanze di palazzo Lascaris, dove da buoni piemontesi siamo abituati a rimboccarci le maniche e a lavorare a testa bassa. Io, il gruppo Lega e i parlamentari leghisti dei nostri territori – conclude Preioni – proseguiamo a Torino e a Roma il nostro impegno per il territorio e, dopo aver consegnato al Vco la legge sui canoni idrici, la nostra attenzione va ora alla riorganizzazione dell’assetto sanitario provinciale”.

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