Sanremo: è lecito far festa?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Uno degli infiniti segni di degrado anche morale oltre che intellettuale di questo paese è il festival di San Remo che vogliono che venga fatto ad ogni costo e con la partecipazione del pubblico.

Capisco che il festival muove forti interessi e che la città di Sanremo vive per il festival e il casinò. Capisco che occorre cautela prima di decidere, ma occorre ancora più cautela per un’ eccezione che riguarda le canzonette. Non ho nulla contro le canzonette, anzi mi piacciono.
Ma la tutela della salute delle persone supera ogni altro discorso, a partire da quella dei Sanremesi. Un rinvio del festival non provoca disastri in un’ Italia disastrata in cui teatri sono chiusi e tutto il mondo dello spettacolo è fermo.
Oppure una versione in tv senza pubblico in sala può’ essere la soluzione più ragionevole e praticabile ,lasciando al mezzo televisivo il compito preminente che poi ha sempre avuto nella storia del festival la cui fama è legata alla televisione .
Le polemiche di chi pretende che di fronte al Festival si debba fare un’eccezione sono chiaramente pretestuose. La Scala ha rinunciato alla prima , la Fenice al pubblico di Capodanno, soprattutto rinunciano e hanno dovuto rinunciare tutti gli operatori turistici ed alberghieri dopo un’estate scriteriata e senza regole che non è stata governata come sarebbe stato necessario.
Si ignora completamente il fatto che la cultura in Italia sta morendo per colpa anche di un ministero inetto che non fa nulla.
Il patrimonio culturale, quello tutelato dall’articolo 9 della Costituzione, è abbandonato a se’ stesso e c’è invece chi si occupa del Festival, adoperando argomentazioni capziose ed arroganti. Silenzio attorno alla cultura,  il festival in prima pagina. Vogliamo continuare a passare anche in questa occasione come un popolo di mandolinisti, per di più portati al suicidio?
Chi pensate che sia tanto scemo da andare a riempire le poltrone dell’Ariston con il rischio del Covid? O vogliamo trasformare un teatro in un edificio di culto o in un ospedale?
Stiamo proprio perdendo il senso delle proporzioni anche di fronte a cose che non dovrebbero neppure essere oggetto di discussione. E anche in questo caso la politica è silente o dice stupidaggini. Ovviamente, senza chiamare in causa il rispetto dovuto ai Morti del Covid, rispetto che mal si concilia con il clima festaiolo di Sanremo. Un clima festaiolo falso ed apparente perché quando c’è gente ricoverata negli ospedali che soffre e muore e c’è’ gente che non ha il vaccino per l’insipienza di chi doveva provvedere, non è lecito fare festa.  In questa Italia viene istintivo piangere, non cantare le canzonette. A volte viene anche qualche altra tentazione, ma poi la responsabilità democratica, finché sarà possibile, prevale.

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