Ruffino (Fi): “Per il Recovery organo di controllo del Parlamento”

Una piramide burocratica, al cui vertice siede il presidente Conte affiancato da due ministri, subito sotto 6 manager e 300 tecnici: è con una simile ragnatela di competenze che il governo prepara la gestione dei 209 miliardi del Recovery Plan.

Una struttura tentacolare destinata a bloccare ogni iniziativa per la semplice ragione che la realizzazione di qualsivoglia programma finirà stritolata nel conflitto di competenze. Ma è anche la peggiore soluzione per intavolare quel dialogo con l’opposizione auspicato dal presidente Mattarella e condiviso, a parole ma senza seguito concreto, dal presidente Conte. Quei soldi vengono concessi all’Italia e la loro gestione riguarda questo e i futuri governi. Il buon senso dovrebbe allora suggerire, a questa maggioranza e a quelle che verranno dopo, di stringere da subito un accordo per riportare a un organismo parlamentare le decisioni politiche sull’impiego di quelle risorse. Inutile nascondere che un Paese come la Germania ha un vantaggio competitivo enorme potendo contare su un governo di grande coalizione, e dunque sulla condivisione piena di ogni decisione perché sostenuta da un’ampia maggioranza.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

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