A Torino agenti e militari feriti: “incolumità degli operatori a rischio. Servono protocolli operativi certi”
“Esprimiamo massima solidarietà ai colleghi ed ai militari rimasti feriti nella rivolta scoppiata al Cpr di Torino, che sono comunque riusciti a gestire con straordinaria professionalità.
E’ sconvolgente vedere come questi episodi siano all’ordine del giorno, proprio come le nostre continue denunce a proposito della grave situazione di rischio che si vive nei Centri per il rimpatrio, eppure tutto passi sotto l’assordante silenzio di una politica indifferente. E’ una vera e propria emergenza ignorata, mentre l’incolumità degli operatori che prestano questo delicato servizio è a rischio. Ancora operiamo in questi contesti senza protocolli univoci, chiari e definiti, ancora in un clima legislativo vago e confuso, ancora senza le necessarie tutele per chi veste l’uniforme per prestare il proprio servizio allo Stato, senza che questo debba voler dire essere abbandonato a sé stesso a rischio della propria vita. E’ ora di mettere mano a una materia e ad una situazione in cui, in modo assolutamente pilatesco e irresponsabile da parte di chi ha il dovere di assumersi responsabilità di decisioni politiche, legislative e operative, tutto viene addossato sulle spalle del personale in divisa che deve ogni volta trovare il modo di portare a casa la pelle. Governo e Ministero intervengano per garantire la sicurezza dei poliziotti”. Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo la rivolta di questa notte al Cpr dove undici poliziotti e due militari sono rimasti feriti dopo che gli ospiti hanno divelto i mattoni dei muri lanciandoli contro le Forze dell’ordine.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE