Attività in crescita, ma anche una migliore gestione delle chiamate che permettono agli operatori da un lato e ai cittadini dall’altro una maggiore sicurezza e appropriatezza di intervento
IN PIEMONTE IL PRIMO SERVIZIO DI TRASMISSIONE ALLA CENTRALE OPERATIVA. L’ASSESSORE REGIONALE ICARDI: «OTTIMI RISULTATI, VINCE LO SPIRITO DI SQUADRA»
Alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, il direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza 118 della Regione Piemonte, Mario Raviolo, all’aeroporto di Levaldigi ha presentato gli ultimi dati del servizio, illustrando la novità del progetto di trasmissione delle immagini dal luogo dell’intervento direttamente alla centrale operativa. Un servizio innovativo, primo in Italia, che può essere attivato dalla stessa persona che effettua la chiamata al 118 dal luogo del soccorso.
Progetto trasmissione immagini dal luogo dell’intervento (anche dal chiamante) direttamente alla centrale operativa
Primo in Italia, il Dipartimento regionale 118 del Piemonte si dota di uno straordinario mezzo di trasmissione immagini dal luogo del soccorso alla centrale operativa. Semplicemente dal cellulare del chiamante si può entrare direttamente in contatto video con la centrale trasmettendo il video del luogo dell’incidente e permettere, in questo modo, a chi gestisce la chiamata dalla Centrale operativa, di valutare al meglio la situazione e dare le corrette informazioni e procedure di primo soccorso al chiamante o altri presenti sul posto. In questo modo si possono effettuare valutazioni più precise fornendo, a chi può soccorrere, un intervento adeguato, corretto e più efficace.
Presentazione attività
Attività in crescita, ma anche una migliore gestione delle chiamate che permettono agli operatori da un lato e ai cittadini dall’altro una maggiore sicurezza e appropriatezza di intervento.
In sintesi, è l’attività del Dipartimento regionale 118 che nella giornata di oggi, 20 dicembre 2019, presenta i dati dell’attività del 2019 e li mette a confronto con gli anni precedenti, dall’entrata in vigore del numero unico dell’emergenza 112 all’attivazione del volo notturno, che ha aumentato le missioni, ma ha anche visto proliferare i siti di atterraggio per il volo notturno, distribuiti su tutto il territorio regionale, finanche in alcuni rifugi alpini.
IL DIPARTIMENTO REGIONALE 118
- 6 strutture complesse:
- 4 Centrali Operative Emergenza Sanitaria Territoriale AL/CN/TO/NO
- Struttura complessa Elisoccorso 118
- Struttura complessa Maxiemergenza 118 con EMT2
- Supporto tecnico/farmaceutico/logistico
: Dipartimento farmaceutico ASLTO3
I numeri del Dipartimento
- 316 Medici
- 524 Infermieri
- 3 Dirigenti amministrativi
- 15 Collaboratori amministrativi
- 14 Operatori tecnici
- 1 Tecnico informatico
- 29.000 VOLONTARI DEL SOCCORSO
IL 2019 DEL 118 IN PIEMONTE
Interventi complessivi (terra + elisoccorso)
Numero interventi: 421.328 (proiezione al 31 dicembre)
Chiamate per anno
2015: 634.202
2016: 608.298
2017: 515.835
2018: 462.509
2019: 474.589
In calo e con una maggiore appropriatezza dal 2017 anno di attivazione del numero unico di emergenza 112. Le chiamate vengono gestite e distribuite alle diverse centrali e agli operatori impegnati nei diversi tipi di intervento e alle forze dell’ordine competenti per territorio, filtrando le chiamate e garantendo una maggiore appropriatezza e adeguatezza della risposta del chiamante.
L’aumento percentuale del numero delle missioni per centrale, dal 2015 al 2019, è stato del:
7% quadrante AL -AT
13% quadrante CN
8% quadrante NO –VCO – BI – VC
22% quadrante Torino
ELISOCCORSO
Dal 2013 anno in cui si volava solo in diurno ad ora si osserva un costante lieve aumento delle missioni, che sono passate da 365.914 del 2015 a 421.328 del 2019.
Interventi totali
2013 – 2.140
2015 – 2.628
2016 – 2.838
2017 – 2.998
2018 – 2.987
2019 – 2.955
Grande impegno è stato profuso per reperire aree idonee all’atterraggio notturno. Molto si deve alla volontà e al desiderio dei sindaci di fornire un servizio ai propri cittadini. Al momento attuale le piazzole sono 162 e domenica (se le condizioni metereologiche sono favorevoli) si arriverà a 165 siti atterraggio notturno validati.
Queste le piazzole suddivise per aree sempre parlando di quadrante.
AL: 29
TO: 57
CN: 43
VCO e NO: 31
INCIDENTI SUL LAVORO
2015 – 7.753
2016 – 8.120
2017 – 8.329
2018 – 8.592
2019 – 9.158
Aumento significativo, ma non preoccupante, in quanto perlopiù correlato ad infortuni di bassa gravità.
LA MAXIEMERGENZA
Il Piemonte è l’unica regione Italiana dotata di un ospedale da campo certificato dall’organizzazione mondiale della sanità. E’ una delle 9 analoghe strutture presenti nel mondo. Con questo ospedale ha soccorso gli abitanti del Mozambico dopo il ciclone Idai che ha distrutto le coste mozambicane a fine marzo dell’anno in corso. Due mesi di intensa attività medica e chirurgica terminati con la donazione dell’intera struttura all’ospedale di Beira le cui sale operatorie erano state completamente distrutte dall’uragano. L’ospedale si avvale di medici, infermieri e tecnici provenienti da tutte le aziende sanitarie regionali, mobilizzabili al bisogno a seguito di allerta proveniente dalla Centrale operativa di Bruxelles dal meccanismo europeo di protezione civile.
L’ASSESSORE REGIONALE, LUIGI ICARDI
«I dati del Servizio di emergenza 118 – osserva Luigi Genesio Icardi, assessore regionale alla Sanità del Piemonte – dimostrano in modo evidente la qualità di questo presidio sanitario in Piemonte. Un Dipartimento che ha saputo organizzarsi, ottimizzando le risorse e gestendo al meglio la complessità delle chiamate dal territorio. Molto importante è la dotazione tecnologica delle ambulanze, a cui si aggiunge quest’ultima possibilità di creare un collegamento visivo tra la centrale e il luogo dell’intervento, così come rimane fondamentale la professionalità e la formazione del personale addetto all’emergenza. Una struttura molto bene collaudata, che agisce con lo spirito di una vera squadra di medici, infermieri, amministrativi e tecnici, ai quali offrono il loro fondamentale apporto oltre 29 mila volontari del soccorso. A tutti esprimo la stima e la riconoscenza della Regione».
IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO MARIO RAVIOLO
«L’attività del sistema regionale dell’emergenza urgenza 118 chiude un anno di intensa attività regionale ed internazionale – illustra Mario Raviolo -. A livello regionale i numeri mostrano un lento ma costante aumento delle richieste di soccorso che provengono dai cittadini. Nonostante questo incremento di attività, il sistema si adegua nella risposta quotidiana attraverso una evoluzione tecnologica ed un adeguamento dei mezzi di soccorso territoriali. Nuove forme di risposta con l’utilizzo di auto mediche sono state implementate nell’ultimo anno per gestire situazioni che richiedono rapidità d’intervento e, talvolta, utili domiciliazioni che sgravano così l’iperafflusso nei pronto soccorso. L’introduzione del numero unico di emergenza 112 ha contribuito in maniera determinante nel ridurre il numero di chiamate che impropriamente giungevano alle centrali operative 118, contribuendo in tal modo, ad un efficientamento del sistema e ad un’appropriatezza ancora maggiore della risposta.
Oggi siamo ad una svolta epocale le centrali operative e i cittadini comunicheranno non solo più tramite fonia ma anche attraverso lo scambio di chat e di immagini con l’utilizzo della tecnologia di uso comune come gli smartphone. Il servizio di emergenza 118 sarà così in grado di connettersi in tempo reale con il luogo dell’intervento o lo scenario incidentale per ottenere utilissima informazioni atte a ottimizzare i tempi e il tipo di risposta dei mezzi di soccorso territoriali o aerei.
La struttura di maxi-emergenza 118 regionale, infine, dotata di un ospedale da campo italiano certificato dall’OMS ha svolto nei mesi di aprile e maggio la sua prima missione internazionale in Mozambico a seguito di una richiesta del meccanismo europeo di protezione civile pervenuta dopo devastanti danni causati nel Paese dal ciclone Idai. Sono stati due mesi di intensa attività medica, chirurgica e ostetrico-ginecologica, terminati con la donazione dell’intera struttura all’ospedale di Beira. L’ospedale da campo si avvale di medici, infermieri e tecnici provenienti da tutte le aziende sanitarie regionali, mobilizzabili al bisogno a seguito di allerta proveniente dalla Centrale operativa di Bruxelles».
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