Si è svolta a Torino, presso il Museo Nazionale del Risorgimento italiano, alla presenza della vicesindaca Michela Favaro e dell’assessora alla Cultura Rosanna Purchia la quarta edizione del Forum della Bellezza, organizzato dalla Fondazione Italia Patria della Bellezza che, negli ultimi cinque anni, ha erogato un valore complessivo di circa 3,6 milioni di euro, cifra che include anche oltre 90 prestazioni pro bono. Questo risultato è stato possibile grazie al modello di adozione del bene culturale. Quello del forum è un appuntamneto in cui musei, borghi e realtà culturali, da Nord a Sud, si riuniscono per scambiarsi buone pratiche, idee e strategie, e condividere progetti realizzati con 30 agenzie di comunicazione che li hanno adottati.
“Siamo felici di aver accolto a Torino il Forum della Bellezza – ha dichiarato la Vicesindaca Michela Favaro – che valorizza le istituzioni culturali del nostro Paese, e promuove un dialogo virtuoso tra impresa, cultura e comunità. Il sostegno della Fondazione alle realtà culturali, anche attraverso le agenzie di comunicazione che mettono a disposizione di questa realtà le loro competenze creative, rappresenta un modello virtuoso di cooperazione tra il mondo della cultura e quello professionale. Come Città siamo impegnati a valorizzare il nostro patrimonio immobiliare, anche come risorsa culturale e sociale: molti dei nostri spazi pubblici diventano luoghi di creatività, lavoro e inclusione, contribuendo alla rigenerazione dei quartieri e la creazione di nuove opportunità occupazionali. La bellezza è un motore di sviluppo e motore di coesione, un tema che sarà approfondito da una ricerca condotta dai Politecnici di Torino e Milano. Torino vuole continuare a essere un laboratorio di innovazione culturale e sociale, in cui cultura, lavoro e patrimonio dialogano per costruire una città sempre più viva e accogliente”.
“È stato un onore per Torino ospitare il Forum della Bellezza al Museo Internazionale del Risorgimento Italiano, luogo simbolo della nostra identità nazionale – ha dichiarato Rosanna Purchia – il Museo è uno degli esempi più significativi del nostro sistema culturale, che la Fondazione Italia Patria della Bellezza ha voluto valorizzare in questa edizione. Tra i vincitori del bando 2025 figurano altre importanti istituzioni torinesi: la Fondazione Cesare Pavese, il MAO, Museo Civico della Città di Torino e la Fondazione per la Cultura Torino, Ente Partecipato del Comune, che promuove tante delle manifestazioni della Città. Questi riconoscimenti confermano la qualità e la coesione del nostro sistema culturale, capace di fare rete tra istituzioni, fondazioni e professionisti, per valorizzare la nostra identità e renderla accessibile a tutti. Il Forum della Bellezza è stato anche un momento di riflessione e confronto su come la cultura possa essere strumento di innovazione e coesione sociale. Torino, con la sua storia, ne è una testimonianza concreta, una città che continua a investire nella bellezza come crescita e benessere per la comunità”.
Per valutare l’impatto sono stati considerati modelli che analizzano il valore trasformativo della bellezza in termini di sostenibilità, benessere, coesione sociale e sviluppo culturale. Saranno coinvolti cittadini e comunità locali per comprendere la percezione della bellezza e il senso di identità territoriale. I dati finali sono attesi per settembre 2026.
“Il Forum è stata anche l’occasione per rinnovare l’impegno condiviso verso la cultura come infrastruttura civile – ha dichiarato Alessia Del Corona Borgia, direttrice della Fondazione – dopo gli interventi istituzionali della Città di Torino, la giornata si è aperta con il dialogo di ricerca tra docenti dei Politecnici di Torino e Milano. Si è svolto un panel dedicato alle strategie di comunicazione di branding territoriale, in cui comuni e territori hanno raccontato come la bellezza possa diventare una leva di identità e sviluppo locale. L’intervento di Amalia Elvina Finzi, dal titolo ‘La bellezza distorta’, ha affrontato il tema della bellezza come valore culturale e sociale, come spesso venga contrapposta all’intelligenza e usata come etiche5tabdi genere. Attraverso esempi tratti dalla natura, dalla tecnologia e dalla matematica, le relatrice hanno dimostrato che la bellezza permea anche la scienza e l’innovazione, ma i bias culturali continuano a limitarne la percezione. La riflessione è anche un invito a superare gli stereotipi che riducono la donna a sola apparenza e a valorizzare pensiero, talento e intuizione, restituendo alla bellezza il suo ruolo autentico, libero da distorsioni e capace di generare conoscenza e progresso”.
Nel pomeriggio il focus è stato sui temi della legalità, della memoria attiva e dell’impegno civile, e sul ruolo dei musei attivi come centri vivi di conservazione e ricerca. La giornata si è arricchita di case study di comunicazione, un momento musicale a cura della Fondazione Accademia Musicale di Imola.
Mara Martellotta
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