Il vercellese che conquistò Carlo V

Mercurino Arborio di Gattinara, 500 anni fa. Chi era costui? Tranne gli storici e e i suoi conterranei, ben pochi ne hanno sentito parlare, eppure fu un personaggio memorabile, straordinario. Partito dalla terra vercellese, ricca di risaie e vigneti, divenne il consigliere più importante dell’imperatore Carlo V, il suo Gran Cancelliere, amministratore dei suoi regni e, come il sovrano, mirava a fondare una monarchia universale. È stato infatti uno dei primi grandi umanisti a promuovere il sogno di una “monarchia universale” e di un’Europa unita, compatta sotto l’imperatore d’Asburgo. Svolgerà un ruolo di primo piano nel panorama politico e diplomatico europeo e, grazie anche alla sua opera di mediazione, Carlo diventerà imperatore con il nome di Carlo V. Morì il 5 giugno 1530 lasciando Carlo V senza il suo fedelissimo e abilissimo cancelliere piemontese, l’uomo di cui Carlo si fidava di più.
Da quel giorno il Re di Spagna non ebbe più consiglieri del calibro del Gattinara. Letterato, politico e anche cardinale, Mercurino Arborio di Gattinara (10 giugno 1465 – 5 giugno 1530) conquistò ben presto la fiducia dell’imperatore “sul cui Impero non tramontava mai il sole”. Carlo e Mercurino, un binomio di statura internazionale. Non voleva diventare cardinale ma dovette accettare la nomina per volontà di Carlo V. Amava il buon vino della sua terra e lo fece scorrere nei banchetti delle grandi corti europee. Studiò legge a Torino verso la fine del Quattrocento e per alcuni alcuni anni esercitò l’avvocatura. Divenuto da poco Re di Spagna, Carlo V fece giungere a Mercurino, attraverso suo nonno, l’imperatore Massimiliano d’Asburgo, l’invito a ricoprire l’importante incarico di consigliere e Gran Cancelliere del Re. “Era un uomo di profonda cultura, scrive Guido Gerosa nella sua biografia di Carlo V, un inarrestabile “sedere di pietra” dalla capacità di lavoro praticamente illimitata, destinato a lasciare una grandissima impronta nella corte dell’Imperatore, un vero statista, suggeritore e stratega. Dopo di lui il giovane Asburgo preferì governare i suoi Stati in prima persona, senza intermediari, con uno sforzo disumano. Ebbe consiglieri certo brillanti ma subalterni che mai si sarebbero permessi di correggere il padrone assoluto dell’Impero”. Ottenne il consenso del duca di Savoia a lasciare le sue terre per la Spagna. Il 22 febbraio 1530, a Bologna, Carlo V divenne re d’Italia e due giorni dopo, nella splendida San Petronio, fu incoronato dal Papa Clemente VII imperatore del Sacro Romano Impero.
Mercurino non si trovava in chiesa quel giorno, le sue condizioni di salute era peggiorate e quindi non fece in tempo assistere alla cerimonia imperiale. Dal letto di morte il Gattinara vide finalmente attuarsi il suo obiettivo che aveva inseguito per tutta la vita. Subito dopo l’incoronazione di Carlo V, Mercurino Arborio di Gattinara morì. Grazie alla sua opera, l’imperatore d’Asburgo ebbe successo in gran parte delle imprese che resero grande il suo Impero. Mercurino è stato un famoso personaggio del Cinquecento che ha dato lustro al suo territorio d’origine grazie alla passione per l’arte e la cultura. Gattinara, piccola cittadina in provincia di Vercelli, vanta un vino docg conosciuto in tutto il mondo e lui, Mercurino, conosceva bene i vini della sua regione, di cui era un gran cultore e correva voce che li portasse alla corte di Spagna e in altre residenze nobiliari europee.
Il vino che diverrà il Gattinara docg, da uve Nebbiolo, è conosciuto in tutta l’Europa da almeno 500 anni, dall’epoca in cui Carlo V e il vercellese Mercurino cavalcavano insieme nelle sconfinate pianure del continente europeo. Il Gran Cancelliere è sepolto nella chiesa di San Pietro a Gattinara ai piedi dell’altare, al fine di essere calpestato durante le Messe in segno di grande umiltà. A Gattinara è possibile visitare una parte del Palazzo della nobile famiglia con splendide sale affrescate.                     Filippo Re
Nelle foto, ritratti di Mercurino Arborio di Gattinara, sale affrescate del Palazzo Gattinara e la pietra tombale del Gran Cancelliere e cardinale.
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