Si sta discutendo, in Consiglio Comunale, il bilancio della Città di Torino. In merito, è intervenuta la Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH. Riceviamo e pubblichiamo il suo intervento
“Oggi discutiamo il bilancio di previsione del Comune, un documento che dovrebbe tracciare una rotta chiara per il futuro della nostra città. Eppure, ciò che emerge da questa proposta non è una visione strategica, in grado di individuare realmente le esigenze della popolazione, gli interventi indicati paiono spesso scollegati dalla realtà dei problemi che Torino vive ogni giorno.
Stupisce, per non dire che lascia perplessi, vedere che il documento preveda per i prossimi anni importanti stanziamenti economici sempre in crescita. Come penserete di aumentare questi stanziamenti già difficilmente reperiti sul bilancio attuale, siete sicuri poi di riuscire a mantenere le promesse di questi crescenti stanziamenti senza vessare nuovamente i cittadini torinesi? O questi stanziamenti crescenti non verranno poi confermati nei bilanci successivi ed è una mera comunicazione politica che avete deciso di mettere in atto?
La nostra Città ha bisogno di azioni concrete e immediate, ma su troppi fronti questa Amministrazione si è dimostrata incapace di intervenire. In questi 1000 giorni di mandato, le questioni fondamentali sono state trascurate, lasciando la città in una condizione di stallo. Torino soffre di problemi strutturali che necessitano di interventi mirati e coraggiosi.
Prendiamo il tema del lavoro: Stellatis, un tempo simbolo della nostra identità industriale, vive un momento di grande incertezza. E voi cosa avete fatto? Nulla. Nessuna iniziativa per salvaguardare i posti di lavoro, nessun piano per attrarre investimenti o sostenere la transizione industriale. Torino, che un tempo era un motore economico, sta perdendo centralità. Ma ciò che è positivo, seppur parzialmente, è che, grazie alla nostra insistenza, siamo riusciti a ottenere la convocazione di un Consiglio comunale aperto urgente. Questo è un passo importante, un’opportunità per coinvolgere le parti sociali e le istituzioni in un confronto diretto, per cercare soluzioni concrete. Tuttavia, la vera sfida è ora mettere in pratica le parole e le proposte che emergeranno da quel confronto, e non limitarsi a un incontro formale senza seguito.
Le infrastrutture non sono da meno. Piazza Baldissera, un progetto nato male sotto il PD, è diventata il simbolo del caos urbano. Il traffico è insostenibile, i residenti esasperati e che cosa avete fatto, solo annunciare nuovi lavori a fronte di già molti fondi impegnati negli anni per arrivare ad un vero flop di viabilità. Di fronte al disastro, qualcuno ha trovato il modo di scherzarci sopra. Recentemente sui giornali si è parlato di un “gioco da tavola”, una parodia, intitolato “Piazza Baldissera”, dove si gioca come un “semplice automobilista” e si scopre l’ebbrezza di fare un doppio 6 con i dadi senza neanche muoversi di una casella. Si può persino scommettere su “quando”, “dove” e “come” uscirai dalla piazza, e se ne uscirai mai. Un’ironia amara che riflette perfettamente la realtà: un progetto che doveva risolvere i problemi di viabilità è diventato una fonte quotidiana di ritardi e nervosismi per migliaia di automobilisti. Mentre voi vi limitate a osservare, la città si riduce a un gioco di parole, e Torino diventa sempre più un luogo dove la fantasia supera la realtà.
Il trasporto pubblico è un altro capitolo dolente. La metropolitana è in perenne disservizio, con una manutenzione praticamente inesistente agli occhi dei cittadini. La rete di trasporto di superficie è frammentata, disorganizzata e manca una regia chiara. Invece di migliorare il sistema e incentivare l’operatività del personale, si avvalla l’assunzione di nuove figure dirigenziali con stipendi che si aggirano intorno ai 100mila euro annui.
La sicurezza in città è un elemento trascurato. Non sono in programma potenziamenti dell’organico della Polizia Municipale, nonostante le necessità siano evidenti. Al contrario, le poche risorse a disposizione sembrano essere destinate a dare priorità a iniziative che mirano a fare cassa, piuttosto che a risolvere i problemi di sicurezza reale che necessiterebbe di un maggiore presidio del territorio, senza dimenticare i gravi disagi che i cittadini lamentano: come ad esempio la mancanza di una reale gestione della sosta selvaggia di monopattini e biciclette e la mancanza di controlli sull’esplosione di botti e petardi che ogni giorno trasformano Torino in un capodanno senza fine.
Le strade di Torino sono un altro punto critico: buche ovunque, manto stradale da rifare, segnaletica orizzontale inesistente, persino davanti alle scuole dove la sicurezza dovrebbe essere prioritaria. Il decoro di una città passa anche dalle sue strisce, quelle che delimitano la carreggiata, ma anche le corsie preferenziali e i posteggi per disabili diventati “fantasma”. Ci sono grandi margini di miglioramento sotto questo aspetto: la segnaletica orizzontale, in primis quella che dovrebbe tutelare pedoni e fasce deboli, è sbiadita o inesistente, oppure confusa e pasticciata. È necessaria una cambio di regia per il rifacimento di strade e segnaletica che metta al centro la sicurezza dei cittadini e la funzionalità delle infrastrutture. Un piano serio e strutturato, che preveda interventi tempestivi e mirati, è l’unica strada per restituire decoro alla città e garantire un traffico fluido e sicuro per tutti.
E che dire delle pedonalizzazioni? Interventi spot, senza un piano di viabilità e arredo urbano, che hanno solo aggravato il traffico e lo smog. È così che pensate di migliorare la qualità della vita dei cittadini?
Il verde pubblico, che un tempo era il fiore all’occhiello della città, oggi è abbandonato. Aiuole incolte, alberi non potati e un generale degrado che avanza. Torino, da città verde, si sta trasformando in una città grigia.
Il commercio di prossimità è un altro settore che è stato abbandonato a se stesso. I negozi storici chiudono uno dopo l’altro. La mancanza di strategie chiare e di un supporto concreto per i commercianti sta svuotando i quartieri, mentre l’abusivismo imperversa, creando degrado e insicurezza, senza che esista un piano di soppressione concreto. Torino merita un’Amministrazione che investa nel commercio locale, che protegga le piccole imprese e favorisca uno sviluppo sano e sostenibile per il nostro centro e le periferie.
Il tema dei luoghi di aggregazione per anziani è un altro aspetto che merita attenzione. I 35 centri di incontro mappati dal Comune, che dovrebbero rappresentare punti di riferimento fondamentali per la socializzazione e il benessere degli anziani, sono ormai in uno stato di totale abbandono. Questi spazi, che un tempo erano vivaci e attivi, necessitano di una manutenzione urgente per poter tornare a essere luoghi accoglienti e funzionali. La carenza di risorse e di attenzione, da parte dell’Amministrazione, ha portato a un progressivo degrado, con strutture che versano in condizioni precarie e spazi inutilizzati. Gli anziani, che rappresentano una parte significativa della nostra popolazione, hanno diritto a centri di incontro che siano sicuri, ben curati e in grado di offrire opportunità di socializzazione e svago. Invece, oggi si trovano di fronte a luoghi trascurati, dove l’assenza di manutenzione e il disinteresse dell’Amministrazione sono evidenti.
La stessa Assessora Nardelli ha evidenziato in aula proprio l’aumento dell’età anagrafica della popolazione torinese, ma bisogna prendere atto non solo statisticamente, ma anche nei fatti e nelle parti di competenza comunale.
Da anni si sente parlare di una cabina di regia per il rifacimento del manto stradale e la copertura delle buche, ma la realtà è che le promesse restano sulla carta. Le società private dovrebbero coordinarsi per programmare interventi tempestivi e minimizzare i disagi, ma il risultato è bene diverso. Un altro aspetto di cui si tiene poco conto è quello delle barriere architettoniche, che rendono la città inaccessibile a molte persone, in particolare agli anziani e a chi ha una disabilità. Non si tratta solo di buche o pavimentazione dissestata, ma di un’intera rete urbana che non tiene conto delle necessità di chi ha difficoltà motorie. Marciapiedi, strade ed edifici pubblici dovrebbero garantire l’accessibilità per tutti, ma ancora oggi in molte zone della città ci sono ostacoli (come monopattini e bici abbandonati sui marciapiedi), gradini, dislivelli, scivoli bloccati da auto in sosta selvaggia, sedimi sconnessi che impediscono a chiunque non sia completamente autosufficiente di muoversi liberamente. È urgente un piano di intervento per migliorare l’accessibilità, che definisca una metodologia complessiva e coordinata al fine di eliminare le barriere architettoniche e garantire la fruibilità di tutti gli spazi urbani.
Il Piano Regolatore Generale (PRG), nonostante potrebbe rappresentare uno strumento strategico fondamentale per affrontare la situazione dei numerosi immobili pericolanti e abbandonati in città, sembra destinato a rimanere nel cassetto. Con un utilizzo adeguato, potrebbe permettere di avviare le necessarie variazioni di destinazione d’uso, dando nuova vita a edifici in stato di degrado e contribuendo al recupero di interi quartieri. Invece, la sua mancata attuazione lascia Torino con un patrimonio immobiliare in rovina e una città che continua a subire il peso dell’abbandono e della stagnazione. Ricordo quando l’attuale Sindaco proponeva da Assessore varianti su varianti, il coraggio che aveva all’epoca di trasformare la città non pare essere stato trasferito alla sua Giunta.
E infine, gli aumenti. Non c’è stato anno che non abbia avuto la sua stangata: nel 2022 l’impennata sull’addizionale comunale Irpef, nel 2023 il rincaro delle tariffe dei cimiteri (+6%), delle strisce blu e dei biglietti Gtt (da 1.7 a 2 euro), nel 2024 l’aumento di quasi il 7% della tassa rifiuti. E i servizi non sono migliorati! I cittadini pagano di più per avere di meno, mentre voi continuate a parlare di un futuro fatto di investimenti che, alla luce di questo bilancio, suonano come pura fantasia. Certo che poi riuscite a mantenere un equilibrio di bilancio a spese delle tasche dei tanti torinesi vittime dei costanti aumenti.
Ecco perché continuo convintamente a pensare che si potrebbe cambiare rotta puntando prioritariamente sul turismo e sulle entrate che deriverebbero da chi la città non la vive perché residente, ma bensì da chi la conosce per turismo o attrattività.
Per ogni criticità della Città, ad ogni puntuale interpellanza sollevata dalla sottoscritta, la risposta più comune che viene data dagli assessori competenti è sempre la carenza di risorse, però poi ad esempio in un bilancio come questo passano 750mila euro per uno skate park, sono davvero queste le priorità di questa giunta?
Signor Sindaco, il bilancio di previsione dovrebbe essere uno strumento per costruire il futuro, ma il vostro non fa altro che confermare l’immobilismo di questa Giunta e un futuro sempre più incerto per le periferie della città del tutto lasciate abbandonate. Torino merita più coraggio, non abbiate paura di investire sul piano regolatore e su una città sempre più turistica. Noi continueremo a vigilare e a proporre, ma vi chiediamo di fare il vostro dovere. Perché Torino non può più aspettare.
Forza Italia ha presentato una mozione di accompagnamento al DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (D.U.P.) – PERIODO 2025-2027 in cui si richiede il potenziamento della segnaletica orizzontale, con priorità alle strisce pedonali nei pressi delle scuole, degli ospedali e nei punti di maggiore interesse, per una maggiore sicurezza stradale.
La cittadinanza percepisce, per quanto concerne le strisce pedonali, la mancanza delle stesse, oppure una manutenzione precaria o comunque dalla scarsa durata in quanto, laddove vengano ripristinate utilizzando le nuove vernici, la segnaletica permane per un tempo ritenuto insufficiente, richiedendo interventi più frequenti con conseguenti maggiori costi.
Nella mozione si impegnano il Sindaco e la Giunta a prevedere nel corso dell’anno un’integrazione dello stanziamento specifico di bilancio, utilizzando parte dei risparmi o dei maggiori introiti sul capitolo destinato alla segnaletica orizzontale, ai fini di un maggiore sostegno per gli interventi necessari e a dare la massima priorità al rifacimento della segnaletica orizzontale nei pressi degli attraversamenti pedonali posti in prossimità delle scuole, degli ospedali e, in generale, dei punti di maggiore interesse. Speriamo che a fronte delle dichiarazioni della Giunta in merito alla carenza di risorse si possa seriamente fare un ragionamento per implementare quel capitolo di bilancio”.
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