Il cortometraggio “Questo mondo fuori”, realizzato dai ragazzi e dalle ragazze del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’ospedale Regina Margherita di Torino, ha vinto il Concorso nazionale Sotto18 OFF
del 25° Sottodiciotto Film Festival & Campus, sezione riservata ai cortometraggi realizzati autonomamente in ambito extrascolastico dagli under 18.
Due mesi di riprese libere costruiscono “Questo mondo fuori”, un racconto corale fatto di storie individuali, realizzato per documentare e riflettere sull’esperienza personale e soggettiva dell’ospedalizzazione. Attraverso le riprese, utilizzate come strumento di autoetnografia, si ha l’opportunità di esplorare la quotidianità chiusa e delicata del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Lo sguardo è filtrato attraverso gli occhi dei/delle giovani pazienti, che condividono momenti, emozioni e pensieri, offrendo una prospettiva unica e autentica delle dinamiche vissute in questo particolare contesto di cura. Le riprese in ospedale sono state guidate da Paolo Ceretto ed Eleonora Diana, con il supporto di Maddalena Medri.
Il documentario si inserisce nel progetto più ampio “ERMES. Esercizi di coprogettazione in Reparto per sperimentare Metodologie ed Esperienze visive sul concetto di Soglia”, curato da Dear Onlus con l’Associazione Progetti Specifici, nell’ambito della residenza Koinòtes di Casa degli Artisti di Milano.
Sotto la guida di Olga Gambari, la residenza pone al centro il collettivo, costruendo una comunità fondata su relazioni, processi creativi e condivisione come principi cardine.
La collaborazione con Dear Onlus ha portato alla selezione di un percorso che coinvolge la comunità del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita di Torino. Tra i partecipanti vi sono pazienti, prevalentemente pre-adolescenti e adolescenti (11-18 anni), caregiver, personale sanitario ed educatrici.
Ermes fa uso di un metodo di ricerca qualitativa ispirato all’autoetnografia, applicando strumenti e tecniche dal mondo dell’arte.
L’autoetnografia permette di esplorare un contesto culturale specifico, analizzando le esperienze e i comportamenti delle persone coinvolte, promuovendo l’interazione attiva dei partecipanti attraverso l’uso di strumenti espressivi progettati per stimolare la documentazione e la riflessione sulla quotidianità ed il contesto di riferimento.
Questo approccio è stato scelto per incentivare la creatività e per favorire la partecipazione attiva della comunità del reparto. Le informazioni raccolte e i materiali prodotti hanno progressivamente arricchito la ricerca culturale ed artistica condotta da Dear Onlus e Progetti Specifici per ritrarre efficacemente la complessa e delicata realtà della Neuropsichiatria Infantile, contribuendo a sensibilizzare ed a promuovere la comprensione delle potenzialità di trasformazione sociale dei contesti di cura attraverso l’arte e la cultura.
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