“I Piaceri della campagna e della foresta” a Villa della Regina

Un concerto gratuito di “Musette di Corte” e “Corni da Caccia” con l’“Orchestra Barocca” dell’“Accademia di Sant’Uberto”

Domenica 14 aprile, ore 16,30

Siamo ancora a Torino. Strada Santa Margherita 79, Borgo Po. Prima collina torinese. Eppure già si può immaginare di sentire i piacevoli suoni “della campagna e della foresta”. Basta chiudere gli occhi o anche tenerli aperti (fate come più v’aggrada!), immergendoci nei robusti, ma al tempo stesso lievi e piacevolissimi, suoni di “Musette di Corte” e “Corni da Caccia”. Sì, è possibile. Quando? Domenica 14 aprile, alle 16,30. Dove? Niente meno che nel Salone della seicentesca “Villa della Regina” (fra le “Residenze Reali Sabaude” e dunque “Patrimonio UNESCO dell’Umanità” dal 1997), dove l’“Orchestra Barocca”dell’“Accademia di Sant’Uberto”, diretta da Alberto Conrado, si esibirà gratuitamente nel Concerto dal titolo, per l’appunto, “I piaceri della campagna e della foresta”. L’appuntamento nasce dalla collaborazione fra “Residenze Reali Sabaude” e “Ministero della Cultura” per promuovere l’arte musicale dei suonatori di “Corno da Caccia”, riconosciuta “Patrimonio Immateriale UNESCO” nel 2020, grazie a un dossierinternazionale a cui, per l’Italia, ha lavorato, da Torino, proprio l’“Accademia di Sant’Uberto”.

 

“Musette barocca” o “di corte” e “Corno da Caccia” sono i due “strumenti solisti” principali del programma. Strumenti che, nella musica francese fra XVII e XVIII secolo, evocavano la natura, la tranquillità pastorale e la caccia a cavallo con i cani da seguita, la “vènerie”.

La “Musette” è una cornamusa da concerto, frutto di complessi e raffinati miglioramenti apportati da grandi maestri in Italia e in Francia, dal Rinascimento in avanti. Persino Leonardo da Vinci consigliò d’adattare, pare, alla sacca d’aria dello strumento un “mantice”, da tenere  “sotto il braccio”, anziché fornirlo di una presa dalla bocca. Nel simbolismo dell’epoca, sul palcoscenico dell’Opera, “personificava-  si dice – l’amore, la tenerezza, l’innocenza e la pace.

Il “Corno da Caccia”, invece, nato per trasmettere segnali nella foresta, passò rapidamente alla musica d’arte, dove avrebbe comunque conservato, fino a oggi, “il valore evocativo di spazi naturali e anche pastorali”.

Il programma, che comprende partiture dove gli strumenti s’incontrano per  duettare insieme, prevede musiche di Dampierre, Michel Corette (“la Choisy”), Esprit-Phlippe e Nicolas Chédeville, quest’ultimo con la sua reinterpretazione per “Musette” dell’Estate delle “Stagioni” di Vivaldi, e la Sonata da caccia con un cornu”, prima partitura al mondo per “Corno da Caccia” e prima esecuzione assoluta dell’ “Accademia”.

Tra gli esecutori: Jean-Pierre van Hees, il celebre musicista belga (“Musette Baroque”) che già aveva suonato a “Musica a corte” alla Venaria nel 2008, Giorgio Pinai (Traversiere), agli Archi Alessandro Conrado, Paola Nervi, Clara Ruberti e Francesca Zerbo  e Matteo Cotti (Virginale).

La parte del “Corno da Caccia”, d’Orléans e Barocco,  è affidata al giovane Umberto Jiron, dell’“Equipaggio della Regia Venaria dell’Accademia”.

Nel gruppo anche quattro violini, allievi in “PCTO” (“Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento”) del “Liceo Classico Musicale Cavour” di Torino, Liceo partner della candidatura “UNESCO” del “Corno da Caccia” seguita dall’“Accademia di Sant’Uberto”, che mira infatti a promuovere tra le nuove generazioni il “Corno da Caccia”, mettendo a disposizione dei giovani talenti strumenti originali e tutor esperti per eseguire i concerti nelle “Residenze Reali Sabaude”.

 

Per info: “Villa della Regina”, Strada Santa Margherita 79, Torino; tel. 011/8195035 o www.residenzerealisabaude.com

g. m.

 

Nelle foto:

–       Villa della Regina – Esedra

–       Umberto Jiron, “Corno da Caccia”, Equipaggio della Regia Venaria

–       Jean – Pierre van Hesse, “Musette Baroque”

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